tag:blogger.com,1999:blog-2167844503550162220.post9024647517850884284..comments2024-01-19T14:58:53.728+01:00Comments on IL GARAGE DI DEMETRIO: Assumersi la responsabilità di ciò che viviamo: la metamedicinaTemistocle Gravinahttp://www.blogger.com/profile/18209488550822260579noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-2167844503550162220.post-53561975658734564872014-04-16T16:38:56.174+02:002014-04-16T16:38:56.174+02:00esatto! come sempre le cose a noi esterne possono ...esatto! come sempre le cose a noi esterne possono essere tutte invariabilmente utili o dannose. sta a noi deciderlo.Temistocle Gravinahttps://www.blogger.com/profile/18209488550822260579noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2167844503550162220.post-91777043528847378092014-04-16T12:52:35.549+02:002014-04-16T12:52:35.549+02:00Hai spiegato in maniera più armoniosa lo stesso mi...Hai spiegato in maniera più armoniosa lo stesso mio pensiero.<br />La metafora del puzzle è la più adatta: o siamo noi a produrre quelle situazioni,<br />oppure sono state prodotte da altri pezzi del puzzle.<br /><br />In effetti l' errore sta nell' affrontare le situazioni e non nelle situazioni stesse.Lapenna Danielehttps://www.blogger.com/profile/14585369515348377557noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2167844503550162220.post-83073984383085930002014-04-15T15:57:17.755+02:002014-04-15T15:57:17.755+02:00Come sai, quello che pubblico non deve per forza e...Come sai, quello che pubblico non deve per forza essere qualcosa con cui sono daccordo. Quindi qui non ti risponderò prendendo o no le difese di ciò che ha scritto Claudia Rainville, ma dicendo quello che penso io. Io credo nella sincronicita, per cui se qualcosa va in un certo modo, vuol dire che così doveva andare, non per fatalismo, ma perché la situazione era tale da 'produrre' quel risultato; a partire da questo principio io leggo gli I Ching. E questo vuole anche dire che forse in certi casi io posso intervenire a cambiare la situazione. La sincronicità fa in modo che io (o la persona in questione) sia un tassello di un puzzle più ampio che però si compone man mano che la storia avanza. Probabilmente il tizio doveva avere il posto e l'altro no. Ma dopo aver avuto (o meno) il posto, ognuno ha proseguito nella propria strada, partecipando ad un altro pezzo di storia, indipendente dall'altro, per cui ci può stare sia che il secondo sia rimasto a spasso, sia che abbia avuto più fortuna del primo, il vincitore. Ma qualunque cosa sia successa, a quel punto, ognuno aveva preso una strada diversa e magari le strade non si sono più incrociate. L'unica cosa che penso possa interessare della vita e della storia, è l'impegno che ognuno mette a partecipare a quella storia. Quindi la sofferenza io la vedo come un non capire ciò che sta accadendo, un non riuscire a inserirsi in quella storia. Certo capire il perché di una sofferenza anche fisica è una cosa veramente difficile, ma che si capisca o no, potrebbe alleviarla? Se io non capisco o meno perché mi è venuto un tumore, può far cambiare idea alla malattia? Però serve se io imparo a convivere con il tumore. Temistocle Gravinahttps://www.blogger.com/profile/18209488550822260579noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2167844503550162220.post-4636464073276426562014-04-15T11:04:23.535+02:002014-04-15T11:04:23.535+02:00Penso anche io ci sia una causa per ogni azione o ...Penso anche io ci sia una causa per ogni azione o avvenimento<br />piacevole o spiacevole delle vita. Anche una malattia contratta dalla nascita. Uno può chiedere<br />"e di chi è la colpa?". Se è genetica, ci dev' esser stato qualche gene che per qualche motivo<br />si è "rotto" o distorto, e che quindi, tramandato da padre a figlio, è "cicciato fuori".<br />Tipo quelle donne che non riescono ad avere un figlio, poi fanno iniezioni, trattamenti,<br />suffumigi, o altro... alla fine hanno un bambino ma questi, a volte, càpita<br />abbia problemi fisici. Ecco: se non riuscivi ad avere un bambino, significa che non lo dovevi<br />avere, ed andare contro natura ha prodotto un "errore" causato dal tuo atteggiamento errato.<br /><br />Cercare le cause di un' azione significa responsabilizzare la vera causa e non la falsa causa.<br /><br />Stavo proprio chiacchierando ieri con un ragazzo circa la sofferenza ( parlando anche del Buddhismo ). Un esempio che si può riallacciare alla responsabilità trattata nel post.<br /><br />Tu ed un tuo amico vi presentate ad un colloquio di lavoro per una grande azienda.<br />Il tuo amico, con uno stratagemma non leale, ottiene il posto. Voi ce l' avete con lui.<br />L' amico ha una promozione, ha un buon stipendio mentre tu non hai un lavoro<br />e non hai entrate mensili. Stai male, soffri e ce l' hai ancora più a morte con il tuo<br />( ormai ) ex-amico.<br />Mettiamo il caso che invece l' amico fosse rimasto nel suo ruolo d' entrata nell' azienda.<br />Mettiamo il caso che l' amico abbia percepito uno stipendio basso.<br />Mettiamo il caso che tu avessi trovato un lavoro migliore e molto più pagato di quello che ha ottenuto il tuo amico<br />Mettiamo il caso che l' amico vede chiudere la propria azienda e rimanga senza lavoro.<br />Cosa provi tu? Rabbia? No, a quel punto ridi anche, e ti dimentichi persino di lui negli anni a venire.<br /><br />La sofferenza dunque è causata dal non prendersi le responsabilità: si soffre per causa propria, per una visione distorta, in base alle situazioni che ci fanno più comodo.<br />Non so,.. forse sono andato fuori tema,.. sarò un pò fumato... ma il post era interessante.Lapenna Danielehttps://www.blogger.com/profile/14585369515348377557noreply@blogger.com