mercoledì 30 ottobre 2013

La fede secondo Omraam

Dopo il pensiero di Krishnamurti su fede, conversione e religione, ecco oggi il contributo di un altro maestro spirituale, Omraam Mikhael Aivanhov.
Omraam è nato all'inizio del secolo passato e che lo ha attraverso quasi tutto fino al termine della sua vita terrena nel 1986. Girando per il mondo egli ha conosciuto ogni tipo (o quasi) di spiritualità, da quelle tradizionali a quelle cosiddette new age, dall'esoterismo all'astrologia, dall'antroposofia al rosacrucianesimo. Ed è stato capace di mettere queste sue conoscenze al servizio di quella che per lui era la ricerca ultima e più importante: l'uomo.
Egli ha lasciato nelle sue circa cinquemila conferenze un patrimonio di riflessioni che sviscerano ogni aspetto del vivere umano al solo scopo di metterlo a nudo e aiutarlo a progredire spiritualmente.

Perché la sua ricerca non andasse perduta ha fondato la Fratellanza Bianca Universale, dove il termine Bianca non ha connotazioni razziste ma "si riferisce alla luce bianca, simbolo spirituale di purezza, di disinteresse, che è la sintesi di tutti i colori (come dimostrato dalla sua scomposizione attraverso un prisma), colori che la tradizione mistica considera manifestazioni delle virtù divine dell’anima".
Insieme a Krishnamurti e Osho (pur nella loro diversità) è uno dei personaggi a cui sono più legato e in cui ritrovo la familiarità dell'amico prima ancora che del maestro.
Eccolo in una delle sue conferenze. Solo ascoltando la sua voce siamo portati a entrare nel suo mondo e a far in modo che lui, pur se attraverso le diavolerie della multmedialità, entri nel nostro. E, questo è l'effetto che fa a me, vorremmo stare sempre lì, ad ascoltare.



Qui riporto una sua riflessione sulla fede, distinta dalla credenza e slegata da ogni religione e/o gruppo costituito. 
  "La fede non è un sentimento irrazionale, ma ha come fondamento le esperienze che abbiamo fatto nel corso delle nostre incarnazioni passate, esperienze che si sono inscritte nella nostra anima. Sì, è tutto ciò che l’uomo ha studiato, verificato e vissuto nelle proprie esistenze precedenti che sta all’origine della sua fede. Non si può avere fede se non in quello che si è sperimentato, altrimenti non si deve parlare di fede, ma soltanto di credenza. Se avete fede in Dio, è perché avete comunicato con Lui, perché Lo avete toccato, e quel contatto ha lasciato in voi una traccia così forte che non potete più dubitare: la fede in Dio si è inscritta in voi.
Se siete in grado di affermare che un certo percorso conduce a una determinata stazione, è perché conoscete l’itinerario. Ma se dite che passando per un certo luogo raggiungerete palazzi e giardini, e invece non trovate altro che acquitrini o precipizi, significa semplicemente che eravate spinti dal bisogno di credere e non dalla certezza della fede. La credenza è il risultato di un desiderio soggettivo: ci si illude che una certa cosa si realizzerà, ma il più delle volte questo non avviene. La fede, invece, è una certezza assoluta che sfocia in una realizzazione."
 Aspetto i vostro commenti, dove potrò dare qualche altro riferimento importante per conoscere quest'uomo dallo spirito così aperto e impegnato.


Tim / Juan Segundo 

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sabato 26 ottobre 2013

Dei o alieni? L'ipotesi di Mauro Biglino

cosa conoscevano veramente gli antichi popoli?
Quasi tutte le religioni hanno il loro testo sacro (o i loro testi sacri), cioè libri scritti o tradizioni orali che tramandano storie o insegnamenti ritenuti di origine divina. Per semplificare potremmo dire che attraverso quei testi si pensa che sia la divinità stessa che parla al credente, spesse volte si indica una cosmogonia (un racconto sulla creazione dell'universo), si narrano le vicende degli antichi popoli legati da quella fede. Naturalmente sono presenti insegnamenti per una retta vita secondo la volontà di dio (o degli dei) e le promesse fatte a coloro che seguiranno questi comandi.
Ho sintetizzato di molto, col pericolo di essere impreciso; ma sull'argomento spero di ritornare con un articolo a parte, se la cosa potrà interessare qualcuno.
L'argomento di oggi riguarda in modo particolare il testo sacro dei cristiani, quel complesso di 72 libri che noi chiamiamo Sacra Bibbia, e che viene comunemente diviso in Antico e Nuovo Testamento. Anche di questo spero di parlare, ma in un post apposito.
Qui voglio, invece, riportare un intervista a Mauro Biglino, studioso che ha tradotto dai testi originali, per le Edizioni San Paolo, diciannove libri della Bibbia e che poi, nel momento in cui ha iniziato a pubblicare volumi di sue interpretazioni (basati sulla traduzione letterale degli stessi testi), è stato allontanato dall 'incarico.
Biglino accosta ciò che viene fuori dalla traduzione letterale dei testi antichi con i miti sumerici delle origini e trova corrispondenze clamorose (per noi) e sorprendenti, in linea anche con gli studi di Zecharia Sitchin e di moltissimi cosiddetti ufologi. I suoi libri danno, se così possiamo dire, una plausibilità anche scritturistica alle teorie che finora sono venute fuori dal campo dell'archeologia e della storia delle culture.
Scoprirete nell'intervista un mondo completamente nuovo, diversissimo dall'interpreatzione che siamo usi dare, o sentir dare, di quei testi che noi consideriamo sacri.
Il testo è ripreso da questo sito, in cui troverete anche un video con una lunga intervista allo stesso Biglino, dove lo studioso racconta anche qualcosa di lui e della sua storia.
Per completezza vi lascio anche un link che analizza in maniera abbastanza chiara e obbiettiva le critiche che i detrattori fanno al suo lavoro.
Per chi volesse approfondire, su Youtube ci sono moltissimi video con interviste a quest'autore.
 Per ora vi lascio alla lettura dell'intervista.


La Terra colonia di “divinità” aliene provenienti da altri mondi; Navicelle spaziali scambiate per angeli, genere umano frutto di incroci tra ominidi e alieni. Questa la tesi dissacrante sposata da Mauro Biglino nel suo libro Il Dio Alieno della Bibbia. Una tesi che nasce da un suo approfondito studio di traduzione testuale dall’ebraico antico della Bibbia.
“Per molti anni – racconta lo scrittore torinese – ho lavorato nel mondo dell’editoria e da 30 anni mi interesso di storia delle religioni; ho studiato l’ebraico per avvicinarmi la testo originale della più importante religione dell’occidente e poi ho iniziato a tradurre per le Ed San Paolo che hanno pubblicato 17 libri dell’Antico Testamento da me tradotti letteralmente per la collana delle Bibbia Ebraica Interlineare. Il rapporto si è interrotto quando ho iniziato a pubblicare i saggi in cui analizzo le traduzioni letterali e presento le ipotesi conseguenti, che sono in contrasto con la tradizione religiosa dogmatica. Ho volutamente usato il termine ipotesi perché non sono un possessore di verità e per questo motivo riporto sempre nei libri i versetti ebraici con la relativa traduzione: ciascuno potrà così verificare o fare verificare ciò che dico e scrivo”.
Religione e extraterrestri, che cosa hanno in comune? Quindi qual è la sua tesi in proposito
“Nell’ultimo lavoro IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA ho analizzato il culto dei cargo, un magnifico esempio che si è sviluppato sotto gli occhi degli antropologi. La mia ipotesi è che il pensiero religioso sia nato nell’umanità a seguito del contatto avvenuto con civiltà superiori che hanno “formato” l’Homo sapiens da ogni punto vista: da quello strettamente fisico a quello più ampiamente culturale. La perdita del contatto e del rapporto diretto con questi individui ha reso poi necessaria tutta quella elaborazione di ordine teologico spirituale e/o magico religioso che conosciamo. Di questo fatto danno conto tutti i racconti di tutti i popoli di tutti i continenti del pianeta: ho ripetuti il vocabolo “tutti” perché è un elemento fondamentale per cominciare a pensare che si tratta di una cronaca vera e non di miti o favole. La Bibbia non fa eccezione: ci racconta la stessa successione di eventi, facendo però riferimento specifico a “quello” tra i vari individui che ha stabilito il suo patto di alleanza e collaborazione con il popolo ebraico. Insomma sono convito che la storia dell’umanità vada riscritta ed alcuni progetti interdisciplinari che sono in avvio cominceranno a farlo nel prossimo futuro: finalmente”.
Come è arrivato a questo convincimento?
“Con molta semplicità dallo studio dei testi antichi condotto senza pregiudizi teologici o dogmatici. E’ sufficiente analizzare con mente aperta ciò che i popoli hanno narrato, scritto, disegnato e costruito, per capire che la storia che la terra è stata oggetto di colonizzazione da parte di individui provenuti da altri mondi. Sumeri e zulu, maori e hopi, maya e celti, indù e cinesi, egizi e babilonesi, greci e inca… tutti testimoniano che in origine l’umanità ha conosciuto individui provenuti da altri mondi. La Bibbia letta con serenità, come un normalissimo testo di storia, ci narra lo stesso evento. Non dobbiamo stupirci ma prendere atto. Mons. Corrado Balducci, incaricato dal Vaticano di studiare il fenomeno della vita aliena, disse con grande onestà: “Gli UFO esistono e la Bibbia li conosceva”. Moltissimi sono coloro che conoscono il famoso autore Z. Sitchin ma pochi sanno che ciò che ha scritto lui negli ultimi decenni era già stato anticipato nei lavori di gesuiti tedeschi di fine ottocento inizi novecento. Il direttore della specola vaticano, padre Jorge Funes, ripete da tempo che dobbiamo prepararci all’incontro con in nostri fratelli provenienti da altri mondi. Insomma, chi vuole sapere ha modo di capire che la verità storica è diversa da quella che ci è stata raccontata”.
Sono in antitesi i due argomenti (Religione – extraterrestri), cioè uno sconfessa l’altro?
“Direi di no, almeno non necessariamente. Per una persona di fede solida in realtà potrebbe non cambiare nulla: per lui Dio rimane Dio e gli eventuali alieni non altro che suoi “figli”; in quanto tali essi rientrano pienamente nel suo disegno provvidenziale e sono intervenuti sul nostro pianeta per dare come un colpo di acceleratore alla evoluzione umana. Ma questo attiene alla fede che è una scelta assolutamente personale e di questa non mi occupo perché mi limito a narrare ciò che leggo nella Bibbia e l’Antico Testamento non parla di Dio o di mondi spirituali”.
Chi erano Adamo ed Eva, Mosè, Gesù. Cosa accadde 2012 anni fa a Betlemme e 33 anni dopo su monte Golgota.
“Adamo ed Eva erano i progenitori di un gruppo specifico che gli Elohim (EL al singolare…così la Bibbia definisce quegli esseri) hanno creato per inserire nel cosiddetto paradiso terrestre allo scopo di utilizzarli come loro lavoranti. Nel IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA analizzo nei particolari tutta la vicenda che non può essere riassunta negli spazi di una intervista, mi limito qui a dire che, contrariamente a ciò che si pensa, non sono i progenitori dell’umanità: questo lo si evince chiaramente anche dalla lettura attenta delle bibbie che tutti abbiamo in casa. Il problema è che si legge poco, troppo poco.
Mosè era il rappresentate che l’Elohìm conosciuto col nome di Yahwèh si era scelto per fare da intermediario tra lui e il popolo che aveva la necessità di costruirsi per affermare e consolidare il suo potere su quella parte dio territorio che gli era stata assegnata. Devo dire che da ciò che si evince dalla Bibbia era anche uno dei meno importanti nel gruppo dei colonizzatori: in Deuteronomio 32 si comprende bene come a lui sia stato assegnato un territorio desertico ed un popolo ancora tutto da costruire.
Di Gesù e del Nuovo testamento vorrei non parlare per ora mi limito a raccontare una curiosità. Nel capitolo 6 della Genesi si narra che i figli degli Elohìm si unirono con le donne terrestri e ne nacque una razza definita dei “Ghibblorìm” (uomini, forti, potenti, famosi); il singolare del termine Ghibborìm è Ghevèr e “uomo forte di El” in ebraico si dice Ghevrìel cioè Gabriele che era dunque un nome funzionale e non un nome proprio. Un Ghevrìel visita Maria e lei rimane incinta… ma qui mi fermo”.
Se un tempo c’erano contatti tra il nostro mondo e altri nell’universo, perché oggi non accade più?
“Questa sarebbe una domanda specifica per gli ufologi che avrebbero molto da dire ma io non sono un ufologo e dunque mi limito ad ipotizzare che si siano comportati come tutti i colonizzatori: finito l’interesse, raggiunti gli scopi si abbandona tutto e si torna a casa.
Nel libro riporto il testo dello storico giudeo-romano Giuseppe Flavio che ci narra come “questi” nel 68 d.C . se ne siano andati tra le nuvole sui loro carri volanti”.
Come cambierebbe il mondo se accadesse che fosse verificata la tesi della genesi aliena dell’essere umano?
“Per le persone intelligenti non cambierebbe nulla: in fondo si tratterebbe solo di prendere atto del fatto che siamo degli OGM. La natura è piena di esempi di incroci tra specie compatibili, quindi capiremmo che noi siamo veramente portatori dell’immagine fisica di quelli che ci hanno creato unendo i due DNA: quello degli elohìm (che la Bibbia chiama TZELEM) e quello degli ominidi che la Bibbia chiama AFAR.
Ma penso che prima o poi tutti dovranno farsene una ragione: ormai le conoscenze vanno verso questa direzione che pare avere un cammino segnato e la Bibbia è una delle pietre miliari su questo percorso così affascinante e liberatorio”.
Gli ufologi più convinti potrebbero essere considerati i nuovi sacerdoti?
“Sarebbe un dramma colossale! Purtroppo stiamo già assistendo alla nascita di nuove religioni, psicosette e altre pericolosissime amenità del genere, guidate da cialtroni che ancora una volta approfittano del bisogno umano di certezze, anche se palesemente inventate, per speculare.
Gli alieni stanno diventando i nuovi angeli o i nuovi demoni, vengono manicheisticamente divisi in gruppi di buoni o malvagi, ci amano o ci succhiano l’anima… mi pare una sorta di nuovo, drammatico e ridicolo, medioevo in cui il terrore o la speranza ingenua tornano a prevalere in questa rida di emozioni provocate dai nuovi sacerdoti. Non bisogna seguire nessuno!!! Bisogna semplicemente ascoltare quanto più possibile e poi costruirsi idee motivate e proprie procedendo con serenità sulla via del pensiero autonomo.
Ho citato gli Angeli per dire che nell’Antico Testamento non esistono le figure che poi la teologia ha elaborato e dico anche, consapevole del peso dell’affermazione, che i Cherubini biblici non sono neppure individui ma oggetti meccanici: non a caso ho dedicato loro ben due capitoli nel libro.
I nuovi angeli o spiriti delle religioni emergenti sostituiscono quindi angeli o spiriti che non esistevano neppure allora”.
Un tempo lei sarebbe finito arso vivo accusato di blasfemia. Quanto costa oggi parlare di questi argomenti?
“Già ho detto della perdita degli incarichi professionali di traduttore e quindi ho sperimentato che costa molto. In pratica la mia vita privata è stata stravolta ma devo dire con onestà che questo è avvenuto sia nel bene che nel male: grandissimo apprezzamento ed odio violento sono i due sentimenti che mi vengono espressi continuamente. Comunque, per fortuna, non ci sono più i roghi”

A conclusione, comunque, la domanda che io mi pongo da un po' di tempo, è soprattutto questa:
- sapere che le cose sono andate come dice Biglino (qualora fosse tutto vero), deve cambiare i principi della nostra fede?
- Il fatto che questi dei (o questo dio) sia venuto dallo spazio invece che esistere in un luogo indefinito, teologico, fa cadere gli insegnamenti che troviamo in ogni religione dell'amore verso prossimo? O per noi cristiani dell'attesa di una fine del mondo, di una seconda venuta del Messia, di un mondo nuovo?
- Senza le premesse, scardinate da Biglino, può ancora esistere una spiritualità come comunemente la intendiamo?


Tim / Juan Segundo

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Aggiornamento del 28.10.13, ore 10.00:
ho appena trovato questo articolo sull'opera di Mauro Biglino sul sito di Scienza dello Spirituale, di estrazione antroposofica. È un altro punto di vista.

giovedì 24 ottobre 2013

Liberarsi dai condizionamenti



Jiddu Krishnamurti (1895-1986) è una figura molto controversa nel panorama spirituale del secolo scorso. Da alcuni è visto come l'ultimo dei grandi inziati, da altri come un grande millantatore.
Io personalmente lo considero come un uomo che per tutta la vita ha cercato di rispondere alle domande che tutti ci poniamo sulla realtà, la vita, il bisogno di assoluto, la ricerca della felicità. E che, soprattutto, ha avuto la capacità di divulgare in modo semplice e diretto le sue riflessioni. Poi si può essere in accordo o disaccordo con lui, ma bisogna dargli atto che ci ha provato.
Le sue capacità intelletuali e spirituali furono scoperte da alcuni aderenti alla Società Teosofica e proprio grazie all'allora presidente della stessa organizzazione, Annie Besant, ebbe l'opportunità da subito di cominciare a girare il mondo a tenere conferenze, incontrare persone e gruppi di ricercatori spirtuali e semplici credenti. Questa sua attività (anche una volta uscito dalla Soc. Teosofica per ovvie divergenze riguardo i riti liturgici che vi si celebravano e sul concetto di autorità) continuò fino alla sua morte, anche grazie ai cospicui finanziamenti che le sue fondazioni ricevevano.
Il punto su cui Krishanmurti insisteva maggiormente era questo: non c'è progresso vero se non c'è cambiamento. L'uomo nasce ed è condizionato per tutta la vita da strutture personali e della società, e può progredire solo se se ne libera. Perciò predicava la liberazione dell'uomo dalle paure, dai condizionamenti, dalla sottomissione all'autorità, dall'accettazione passiva di qualsiasi dogma, anche da quello che poteva nascere dai suoi stessi insegnamenti.
Come Socrate, voleva incontrare personalmente la gente per capire cosa veramente pensassero e come vivessero la propria condizione umana.
Ora lascio la parola a lui (il brano è preso da qui) proprio su un tema per me fondamentale: far uscire gli uomini dalle gabbie che sono state create per addomesticarlo.

Ci si può convertire da una fede all’altra, si può passare da un dogma all’altro, ma non ci si può convertire alla comprensione della realtà.
Credere non è realtà.
Possiamo cambiare le nostre idee, cambiare opinione, ma la verità, Dio, non sono una convinzione: sono un’esperienza che non si basa su nessuna fede o dogma, nemmeno su nessuna precedente esperienza. Se abbiamo avuto un’esperienza nata dalla fede, la nostra esperienza è il riflesso condizionato di quella fede. Se avete un’esperienza inaspettatamente, spontaneamente, e costruite altre esperienze sulla prima, allora l’esperienza non è che la continuazione del ricordo che risponde al contatto col presente. Il ricordo è sempre morto, viene in essere soltanto in contatto col presente vivo.
La conversione è un cambiamento da una fede, o dogma, a un’altra, da una cerimonia a un’altra più edificante, e non apre la porta alla realtà. Anzi, una cerimonia edificante è un ostacolo alla realtà. Eppure è proprio questo ciò che le religioni organizzate e i gruppi religiosi tentano di fare: convertirvi a un dogma più o meno ragionevole, a superstizioni o speranze più o meno ragionevoli. Vi offrono una gabbia migliore. Essa può, o non può essere comoda, ciò dipende dal vostro temperamento, ma è sempre una prigione.
Nello spirito di questo nuovo corso del blog, sarei felicissimo se, oltre a commentare, qualcuno volesse approfondire la figura di questo personaggio o il suo pensiero, proponendo una propria riflessione in proposito, che pubblicherò volentieri come guest post. L'indirizzo a cui contattarmi lo trovate in alto a destra nel blogroll (o qui).

Tim / Juan Segundo


mercoledì 23 ottobre 2013

Il garage dell spirito: avvertenze prima dell'uso!

la semplicità di un bimbo vale quanto la meditazione del saggio
Anzitutto fatemi ringraziare quel bravo ragazzaccio di Daniele!
Tutto quello che vedete di nuovo su questa pagina, dalla copertina alla tonalità alle nuove impostazioni, è tutto opera sua. Persino il titolo (cosa c'è di più sacro di un titolo per l'amministratore del blog?) e il sottotitolo sono suoi! Gli ho dato mano totalmente libera e in un pomeriggio di duro lavoro ha tirato fuori questo capolavoro.
Ma mi raccomando: non ditegli che ho scritto queste cose, altrimenti si monta la testa!
Fatti i dovutissimi ringraziamenti, veniamo all'argomento di oggi.
Come avete capito, il blog riapre!
Certo, già qualcuno si sarà accorto che anche il titolo non è più lo stesso e dal nome dovreste capire qual è l'indirizzo che dovrebbe prendere questo nuovo corso.
Ho concepito questo posto (come potete leggere nel primo post del blog) come un luogo virtuale dove ospitare amici e parlare di quel ci va. Naturalmente è il padrone di casa (pardon... di garage) a dettare gli argomenti, ed è quello che è successo in questi anni.
Abbiamo ragionato insieme di politica, società; abbiamo fatto satira, umorismo; ci siamo occupati, soprattutto, di lettura, scrittura, libri, musica. Ma non abbiamo trascurato anche la spiritualità.
Ed è da qui che voglio ripartire.
Perché questa stagione della mia vita, superati ormai da un po' i cinquanta, si è intrisa di spiritualità.
E con spiritualità non intendo i pistolotti tipo: facciamo i buoni sennò andiamo all'inferno! oppure: il papa è infallibile (o il dalailama, o l'imam, o chi volete voi) e guai a chi lo tocca!
No, a me interessa come sempre la vita quotidiana e come la spiritualità la vede, la giudica, la cambia. 
Intendo la spiritualità come quella innata capacità che abbiamo di guardare le cose con occhi di assoluto, d'infinito. Di uscire cioè dal tangibile e misurarlo dal di fuori, ragionando non solo con la mente ma anche con il cuore, con lo spirito.
Vorrei che in queste pagine tutti possano ritrovarsi, di ogni credo e di ogni fede; e anche chi non ha né l'uno né l'altra. Perciò nessuno deve sentirsi toccato o, ancor di più, offeso se le mie riflessioni prenderanno una qualche direzione particolare.
Naturalmente il blog è mio e parlo di ciò che voglio. D'altra parte non voglio fare una pagina di semplice informazione culturale. La spiritualità richiede impegno e presa di posizione. Quindi le informazioni serviranno per essere discusse e vagliate. Ed è qui che intervengo le opinioni dei lettori.
E non solo. Una delle cose che vorrei avere in questa nuova avventura è la collaborazione fattiva dei lettori. Mi spiego: ho già chiesto a persone che conosco di scrivere qualcosa per me, di raccontare la propria esperienza, di spiegare la fede che praticano, di sintetizzare un qualche argomento che gli è congeniale, con articoli che pubblicherò via via. Non sono né saranno professionisti o specialisti (forse qualche volta sì). Sto aspettando le loro risposte.
Ma allora cosa ci sarà nel Garage dello Spirito?
Non lo so!
So quello che vorrei ci fosse, ma non quello che poi, effettivamete ci sarà.
Anzitutto perché ho imparato in questi anni da blogger che la mia incostanza mi porta a partire in quarta e arrivare in retromarcia. È un mio difetto e questo si ripercuote, negativamente, sulle cose che faccio.
Ma soprattutto perché questo è un esperimento aperto e non so dove mi porterà.
Seondo le mie intenzioni, oltre alle collaborazioni, ci saranno riflessioni personali; brani di maestri spirituali (Osho, Omraam, Krishnamurti, Steiner, nomi dal passato remoto, canalizzazioni di entità conosciute e non... ); schede su religioni, credenze, fedi; brani dai testi sacri di ogni fede; post rebbloggati da siti che seguo.
Mi direte che c'è troppa carne al fuoco!
È vero! Primo perché sono dell'idea che se parto col volere 100 magari racimolo 50; e poi perché così dovrei riuscire ad interessare più categorie di persone.
Sia ben chiaro (e chi mi ha seguito fin qui col garage di Demetrio lo sa!) che non cerco i numeri, non mi faccio ossessionare dalle classifiche dei vari social, dalle pagine visitate, dal numero dei commenti. 
Io gestisco un blog perché mi diverto e perché voglio scambiare opinioni, idee con altri, non per riuscire a mettere qualche spot pubblicitario e guadagnare qualche eurino (sia detto senza polemica verso chi, a suo vedere: giustamente, lo fa!). Quindi...
E se alla fine dovessi accorgermi che mi è passata la voglia perché la mia mente e il mio spirito hanno preso altre strade... beh, con una mail chiederò a Daniele se ha voglia di darmi una rinfrescata al blog, perché veline e calciatori tirano sempre!
Ora vi lascio, seriamente, con un pensiero di Osho, un uomo da cui secondo me c'è molto da imparare.
Osho



Essere felice significa un cambiamento drastico nel tuo modo di vivere, un cambiamento repentino – perché non c’è tempo da perdere. Un cambiamento improvviso – un improvviso rombo di tuono – una discontinuità.
Questo è ciò che intendo con sannyas: uno stacco dal passato. Un improvviso rombo di tuono. Ricominci la tua vita come se non ci fosse stato nessun modello imposto dai tuoi genitori, dalla società, dallo stato. Devi lasciar andare tutti quei modelli che ti sono stati imposti e devi trovare la tua fiamma interiore. 

Tim / Juan Segundo

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