mercoledì 30 novembre 2011

Quantus Tremor, di Alessandro Forlani

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Dovevo un mio modestissimo parere ad Alessandro Forlani riguardo il suo racconto Quantus Tremor.
E visto che non ho trovato una sua mail per relazionarlo in merito, mi vedo costretto a farvi sorbire questo mio tiramento.
Ho scoperto Forlani da poco, forse neanche un paio di mesi, ma mi sono subito innamorato della sua scrittura, ricercata ma non stucchevole, anzi molto colloquiale, e non solo per le parole d'uso e pronuncia comuni che usa. Anche perché questo tuffo nel volgare (inteso come parlata corrente) è condito con argomenti e parole retrò che danno un bel gusto alla lettura.
Con Forlani, per quel poco che ho letto di lui, non si scade nella violenza gratuita, né nell'esagerazione ad ogni costo, ma le cose sono misurate e stanno al proprio posto.
Naturalmente chiunque può venirmi a dire e dimostrare il contrario.
Veniamo ora brevemente al racconto. Come sempre non farò una disquisizione dotta, ma vi indicherò qualche buona ragione per cui dobbiate leggerlo.
Anzitutto è gratis. Ed è una buona ragione non per il fatto che non si paga, ma perché i lavori di Forlani fanno parte di quella schiera di opere che valgono più di un romanzo patinato di qualche astro nascente della letteratura italiana (non faccio nomi ma solo perché sarebbero troppi), ma si possono gustare senza scucire venti euro. Della serie: la narrativa italiana è viva e sta bene; e magari qualcuno che può e dovrebbe, potrebbe anche capirlo.
Secondariamente è una bella storia, seppur brevissima, con una intuizione: un domani (forse proprio questo domani) il nostro mondo vivrà una nuova sindrome, o almeno una preesistente che sarà vissuta su scala mondiale, e che potrà toccare chiunque, senza distinzioni di sesso, età, religione; proprio una sindrome democratica.
Ancora un punto a favore del leggi e fai leggere: è scritta con lo stile di cui ho parlato prima, scorrevole e gustosissimo.
Infine, mi è piaciuto; e se qualcuno conosce i miei gusti, sa che può andare sul sicuro.
Chiudo con una frase che mi è venuta in mente stamattina venendo in negozio ripensando ad un sacco di cose lette ultimamente: la realtà è già abbastanza tremenda anche senza mettere in mezzo zombi e vampiri.
Ah, non è che abbia riaperto i battenti; è solo che dovevo scrivere quello che avete appena letto.
TIM
(P.S. per Alessandro: mi mandi la tua mail?)

lunedì 28 novembre 2011

Parentesi

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Rompo il tombale silenzio che avvolge da un po' di tempo il blog per segnalare alcune uscite.
Per uscite intendo, visto che il mio blog si interessa essenzialmente di lettura e scrittura, pubblicazione di ebook.
Negli ultimi 3 giorni sono arrivati 3 racconti da altrettanti amici nonché vicini di cella virtuale.
Vado in ordine sparso.
* E inizio con Ariano Geta, che nell'ambito di un progetto di scrittura chiamato Risorgimento di Tenebra e di cui trovate qualche notizia in più in questo post Gianluca Santini, ha rilasciato il suo lavoro
Betrothed.
Si tratta di un racconto in cui diversi personaggi storici s'incontrano, in perfetto stile steampunk,  per intrecciare una storia plausibilissima e allo stesso tempo di fantasia. Ci imbattiamo in un Manzoni vittima di un suo personaggio per così dire ribelle, che deve ricorrere alle cure di... ma leggetevi il racconto, non voglio togliervi il gusto della lettura e della sorpresa.
Ariano riesce come sempre a centrare l'appuntamento con la scrittura e confeziona un racconto breve ma intenso, in cui ogni personaggio vive benissimo. Anche il paesaggio entra a far parte a pieno titolo della narrazione, così come il momento storico in cui si svolge il racconto.
** Seconda segnalazione per un altro amico Glauco Silvestri. Questa volta il personaggio non è storico nel senso che appartiene alla storia che troviamo sui libri di scuola, ma storico perché è il Mauro Bianchi di cui da qualche tempo Glauco ci sta raccontando le avventure.
In questo ultimo racconto, Calibro 38, l'investigatore privato bolognese è messo male sin dalle prime righe, letteralmente sconquassato da un armadio che è alla ricerca di un pacchetto che qualcuno gli ha lasciato in custodia e che lui ha dimenticato pure di avere. Per fortuna Mauro ha amici, ma soprattutto amiche, sempre pronti a dargli disinteressatamente una mano, e a volta anche di più.
Anche questo racconto merita. Seppur breve, non molla un attimo la presa della narrazione tra un susseguirsi di colpi di scena; così la quindicina circa di paginette sono piene di azione, umorismo, e... sesso, sì, a modo suo anche sesso, per non far mancare niente del segugio bello e maledetto al nostro Mauro Bianchi. Come aveva preannunciato Glauco, tornano alcuni personaggi, si riprende una storia di cui abbiamo già letto l'antecedente e, insomma, la saga continua. Al prossimo episodio che, a questo punto, aspetto con curiosità.
*** E veniamo all'ultima presentazione di oggi. Chi non ricorda, anche con una punta di rimpianto e una lacrimuccia che sgorga furtiva dall'angolo dell'occhio destro (o sinistro a scelta) il Survival Blog? Ebbene, ad un anno esatto e anche ora nel giorno del suo compleanno, il buon Alex ci regala un piccolo cameo che rimane nella scia di quell'epopea. Andate a leggervi questa presentazione e troverete anche tutti i riferimenti a quell'esperienza di cui, immeritatamente, feci parte anch'io. Non voglio scomodare Asimov, Frank Herbert et similia, ma Alex ha creato e dato il via ad un mondo che a distanza di tempo continua a dare frutti letterari interessanti. Tant'è che Gianluca sta virtualmente riunendo tutti i protagonisti con le sue interviste a querli scribacchini che hanno già partorito sequel, prequel, spin-off alle proprie storie di csurvivalisti. Ci sarò anch'io? Spero che una volta concluso il mio lavoro, e dato alle stampe,  avrò l'onore di far parte della cricca. Ma penso ci vorrà un po' di tempo.
E torniamo ad Alex e al suo freschissimo Zombie toast. Aduso a viaggiare nella tecnologia più sfrenata (almeno per me che so' al più accendere e spegnere il PC) Alex si ritrova a colloquio con un tipo dall'altra parte dell'oceano, che gli racconta una storia quasi incredibile, e soprattutto gli propone una ricetta (nel vero senso della parola!) per uscirne fuori a testa alta quando tutto sarà finito. Anche in questo caso non voglio togliervi il gusto della lettura e della sopresa, quindi non entrerò in particolari, anche perché la brevità del testo da' l'opportunità esser letto in pochi minuti. Alex c'è tutto in questo racconto, nel senso che, a mio modestissimo e non richiesto parere, spalma i suoi argomenti preferiti al meglio, senza sbavature o sfilacciamenti nella narrazione. Dritto al punto e senza tregua. Mi piace anche il finale a sorpresa, per niente scontato, secondo me. Ho solo una domanda da fare ad Alex: c'è un motivo particolare perché il padre dell'altro protagonista è di Vercelli? (ho visto che il giorno prima hai sbirciato tra le pagine del mio Survival Blog!).
Bene. Il garage di Demetrio richiude i battenti. Ancora un po'.  Ma io vigilo, sui vostri blog, sulle vostre pagine facebook, sulle vostre vite. Attenti, se doveste vedere alla vostra fermata della metro un omino in impermeabile giallo, potrei essere io. Non vi mollo.
TIM

venerdì 25 novembre 2011

Due siparietti


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 **Bacone i capelli li aveva, non folti ma li aveva.

Se fosse stato un interrogatorio e lui l’indiziato, un testimone lo avrebbe descritto come un tipo normale.
“Ma normale in che senso?”
"Normale, né alto né basso, capelli castani, anzi abbastanza sul bianco. Sì, forse un po’ di pancetta, ma nel complesso un uomo di mezza età.”
“Ma gli occhi, il naso? Non ricorda proprio niente?”
“Ma, non saprei… normale, ecco. Sì, la barba, anzi il pizzetto, era largo…”
Largo… in che senso, come?”
“Largo…”
Continuava, senza volerlo, a paragonare cose della propria vita a quelle di detective famosi, quelli che quando li vedeva in tv gli veniva voglia di fare il poliziotto; e poi si ricordava che quello era già il suo mestiere.**

**“Commissario, c'è Claudia Belli” stava dicendo dall'interfono il piantone.
"E tu falla passare, Geremicca."
Poi rivolto a Conci:
“C'è... “
“Claudia Belli, ho sentito” interruppe l'ispettore.
“Sì... “ stava per replicare Bacone, ma non aggiunse altro, perché non aveva voglia di fare discussioni in quel momento.
Comparve Geremicca sulla porta.
Dietro di lui arrivarono due gambe lunghe come un rettilineo dell'A1 tra Frosinone e Montecassino.
“La signorina Belli” annunciò.
Conci riconobbe subito la ragazza delle foto a casa Forti. Scattò verso la porta, fece un inchino affettato alla ragazza e la accompagnò alla sedia davanti alla sua scrivania.
Nel frattempo Bacone, anticipando la mossa del suo sottoposto, era arrivato già alla scrivania e si era seduto a posto di Conci, costringendolo ad accoccolarsi su un angolo del tavolo.
Che poi da lì Conci era più comodo ad ammirare le gambe nude della ragazza.
Mado', e mo' questa come si siede senza fare vedere le mutande? Sempre se le porta! stava pensando l'ispettore mentre la ragazza si accomodava a sua volta, accavallando le gambe.
Bacone non era rimasto insensibile, anche se a modo suo. Notò mentalmente che la minigonna lasciava scoperti più centimetri di coscia di quelli ammessi dalla pubblica decenza. Poi pensò che la legge non prevedeva una misura minima di carne a vista. Però dovrebbero prescriverli, i centimetri concessi, concluse tra sé.**


(estratti da Dell'essere e del sembrare di TG, primo volume della serie Francesco Bacone, commissario. Ma tutto è provvisorio. Anche le montagne dell'Himalaya.)


TIM

giovedì 24 novembre 2011

In auto

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**Quel suono che continuava a sentire non era uno dei tanti avvisi che la sua vecchia Prinz gli mandava quando voleva dirgli che era quasi arrivata la sua ora.
Quindi si trattava del telefonino.
Accostò e lo tirò fuori dalla tasca del loden.
Guardò il display e alzò gli occhi al tettuccio dell'auto sbuffando. Premette il tasto verde.
"Conci! Che c'è?” cercò di mascherare l'irritazione.
“Come che c'è?!” esordì irritato l'ispettore. “Vai via senza lasciare detto niente a Geremicca!”
"Evidentemente il motivo della mia uscita non era poi così importante da farne partecipi i sottoposti” e calcò la voce sull'ultima parola.
“Si dà il caso che io, benché sottoposto” e calcò anche lui la voce “in questo momento, in tua assenza, sia responsabile di quello che succede qui dentro, e sia tenuto a sapere chi c'è, chi non c'è e perché!”

“E se ti dico che sto andando dal veterinario per un controllo al cane?”
“Tu non hai un cane.”

“E allora sto andando a parlare con Maria Serraino.”
“E chi è questa, 'mò?”
“Dovrebbe saperlo questo, lei, ispettore, chi è Maria Serraino. Si riguardi il fascicolo di Mirella Forte!” e con un sonoro eccheccazzo! chiuse la conversazione.**

(estratto da Dell'essere e del sembrare di TG, primo volume della serie Francesco Bacone, commissario. Ma tutto è provvisorio. Anche le montagne dell'Himalaya.)


TIM

lunedì 21 novembre 2011

Notizie

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La scorsa settimana neanche il mio famoso vota e fai votare.
Questa settimana, chissà. Forse questo è l'unico e ultimo.
Bah!
TIM

giovedì 17 novembre 2011

Comunicato Stampa: Nino Geremicca sull'Ipazio Sghembo's fan club

Ricevo e volentieri pubblico questo comunicato stampa a firma Nino Geremicca giuntomi questa mattina.

COMUNICATO STAMPA

Nella mia qualità di ideatore, fondatore, presidente (pro-tempore) e amministratore dell'IPAZIO SGHEMBO'S FAN CLUB, mi pregio di comunicare quanto segue.
Come voi tutti sapete io sono un personaggio libresco, che esisto solo nella mente del mio autore e vivo nelle pagine dei suoi racconti.
Ho perciò a cuore la sorte di tutti quegli altri personaggi che come me hanno vita solo quando qualcuno ha la possibilità di leggerne le storie e le avventure.
Senza voler entrare nel merito (solo solo un agente di PS che fa il piantone in un commissariato di provincia) ho sempre pensato che ormai le classiche librerie con i volumi ben in mostra sugli scaffali siano destinate, ahimé, a perdere di prestigio, non tanto per la quantità di libri pubblicati, bensì per la loro qualità letteraria. E soprattutto perché non fanno il proprio lavoro di vetrina di tutto ciò che di valido viene pubblicato. Leggo, infatti, girando per siti e blog specializzati, che esiste tutta una produzione letteraria che non raggiunge la grande distribuzione per motivi i più disparati e tutto tranne che per merito. Penso, invece, che il futuro sia nella possibilità attraverso la pubblicazione digitale e il passaparola di far conoscere un sempre maggior numero di scrittori e, quindi, di personaggi come me vogliosi di far la conoscenza delle persone in carne ed ossa e di entrare nel loro mondo reale e immaginario (concetti che spesso hanno un confine labile e perfino a volte coincidente).
Ispirandomi, quindi, a Ipazio Sghembo, sul quale ho fatto una seppur breve ricerca storica pubblicata qui, ho deciso di aprire una libreria virtuale, se così si può chiamare.
Anzitutto, ho voluto intitolarla proprio a lui perché, essendo un personaggio dell'immaginazione, ha potuto attraversare tutta la storia del mondo e dell'umanità. E così facendo ha conosciuto tutti quegli altri protagonisti delle storie, vere e di fantasia, che hanno costruito la Storia con la "S" maiuscola.
Perché, poi, una libreria virtuale? Perché i libri che troverete saranno solo segnalati attraverso i link (termine avulso dalla mia preparazione, ma suggeritomi da Bellagamba Mario, agente scelto e mio collega di lavoro) che chiunque potrà lasciare sulla bacheca della pagina Facebook che di seguito citerò.
Perché Facebook e non un altro sito o blog? Perché, come capirete da ciò che dirò a breve, si tratterà solo di brevi segnalazioni, rimandi ad altri posti dove materialmente trovare il libro.
Fatte queste dovute precisazioni preliminari, vado a specificare ciò di cui si tratta.
L'Ipazio Sghembo's fan club è una pagina Facebook su cui chiunque può segnalare, tramite apposito link:
i propri lavori, (in edizione digitale o cartacea, gratuiti o a pagamento) presenti e passati; potrà perciò anche trattarsi di pagine statiche di propri blog o siti;
- lavori di altri autori (con le stesse caratteristiche di cui sopra) che si ritiene meritevoli di pubblicità;
- concorsi, di cui si viene a conoscenza e/o si vuole far conoscere, organizzati da blogger, case editrici digitali o classiche, purché totalmente gratuiti e con un livello di serietà di cui ognuno garantirà;
- case editrici nuove o che comunque si ritiene di voler e dover promuovere;
- iniziative letterarie e editoriali di vario tipo e a vario titolo.
Si potranno inoltre segnalare libri letti (sempre senza distinzione fra carteceo e digitale) con un proprio giudizio minimo che però non dovrà superare la soglia della comunicazione (es.: si potrà dire: ho letto ili libro X e mi è piaciuto, gli do' un voto Y; oppure: non mi è piaciuto e do' un voto Z). Per un eventuale recensione estesa, propria o altrui, si potrà segnalare un link appropriato.
Non essendo in grado di gestire gli aspetti più tecnici della cosa e, soprattutto, non conoscendo il vasto mondo della comunicazione, sono aperto a ogni tipo di collaborazione con suggerimenti, interventi diretti sulla composizione della pagina (sarebbe bello avere un logo dedicato!) e quant'altro.
Sarò ben lieto, inoltre, di inviare il presente comunicato a chiunque vorrà pubblicarlo sul proprio sito o blog e mi farebbe piacere che l'iniziativa fosse pubblicizzata da chi vorrà aderirvi o comunque la riterrà interessante.
Con ciò ho concluso.
Ringrazio per il tempo che è mi stato dedicato e do' il link della pagina Facebook dell'IPAZIO SGHEMBO'S FAN CLUB.
Distinti saluti.

Penso che l'iniziativa appena presentata dall'ormai nostro amico Nino Geremicca possa essere interessante. Se vorrete mettervi in comunicazione con lui, potete farlo anche tramite questo blog.
Questo è quanto per oggi.

TIM

mercoledì 16 novembre 2011

Intervista a Nino Geremicca

qui
Dopo l'interessante studio biografico su Ipazio Sghembo dell'agente di PS Nino Geremicca, e in special modo incuriosito dalle sue ultime dichiarazioni, sono riuscito ad avere una breve intervista telefonica con lui.

TIM: Buongiono Agente, come va? già al lavoro?
Nino Geremicca: Buongiorno a lei! Certamente, tutti i giorni a fare il mio dovere per la collettività.
T.: Mi fa piacere sentire che ci sono sempre persone a disposizione degli altri. Sono rimasto incuriosito dall'articolo che mi ha mandato e così volevo sapere, e far sapere ai miei lettori, qualcosa in più di lei e di questo progetto cui mi accennava.
N.G.: Io non sono reale, nel senso che sono solo un personaggio letterario. E ancora non mi potete trovare nemmeno in qualche racconto, ma solo nella testa del mio creatore e su qualche paginetta manoscritta.
T.: Interessante! E quando la potremo allora conoscere meglio, sapere dove vive, cosa fa?
N.G.: Per ora il mio autore è ancora nelle curve, nel senso che ci sta lavorando su da un bel po' di tempo, ma ogni volta c'è qualcosa da aggiungere, un personaggio da rivedere (sa quante volte ho cambiato paese di nascita, ero coi baffi, poi senza, parlavo in dialetto poi no, non le dico, una vitaccia!). In questo momento sta aggiungendo alcuni capitoli. Insomma non so neanche io se sa bene quello che vuole fare.
T.: Quindi neanche lei sa ancora chi è e cosa diventerà alla fine?
N.G.:  (ride) Detta così sembra che io soffra di schizofrenia!
T.: Beh, no! Dicevo solo che non è un personaggio ben definito.
N.G.: Sì e no. Per ora so' chi sono e quello che faccio nell'ambito del commissariato dove lavoro. Le posso dire che ci saranno un commissario (Francesco Bacone) e un ispettore (Stefano Conci) e qualche altro personaggio di contorno. Ma non posso dire nient'altro, sono tenuto al segreto libresco.
T.: Capisco. E allora di Ipazio Sghembo può dirci qualcosa?
N.G.: Certamente! E' per questo che sono qua al telefono con lei. Io, Ipazio Sghembo, l'ho conosciuto. Ipazio è uno dei più grandi enigmi della storia...
T.: Beh, uno che nasce nel 9000 a.C. e vive per millenni fino ai giorni nostri!
N.G.: Ma non per quello. Nel nostro mondo, quello della letteratura, della finzione, niente è impossibile. I limiti sono solo quelli dell'immaginazione dell'autore. Quindi non bisogna meravigliarsi che Ipazio viva così tanto e si trovi in tutti i periodi storici.
T.: No, certo. E cosa ci può dire ancora di lui?
N.G.: Sicuramente che è l'uomo più sfigato della storia, come avròà potuto leggere! Ma anche un genio. Pensi che tra le altre cose ha inventato il concetto di messaggio pubblicitario.
T.: In che senso?
N.G.: Le spiego. All'incirca nel '770 dopo Cristo, Ipazio abitava con la moglie Vergezia dalle parti dell'odierna Pozzuoli. Vergezia era un tipino come dire... aperta anzicchennò, di larghe vedute, insomma. Ma, come ci ha tenuto poi a precisare Ipazio, lo faceva sempre per passione, mai per denaro. E così, poiché tutti sapevano della cosa, tranne lui, il marito (un classico!) i vicini lo additavano continuamente incontrandolo per strada facendo l'esplicito gesto delle corna. Ebbene, Ipazio fece andare il cervello e capì che dietro quel semplice gesto c'era tutto un mondo rappresentato, Così si diede ad andare bottega per bottega dai commercianti a vendere idee per pubblicizzare i loro prodotti ricorrendo appunto a slogan efficaci, immagini-simbolo eccetera. L'iniziativa andò a meraviglia e così anche gli affari e da allora si inziò a parlare di pubblicità. E anche la moglie continuò a tradirlo.
T.: Simpatico aneddoto. Ma veniamo alla sua inziativa.
N.G.: Sì, certo l'Ipazio Sghembo's fan club, che quanto prima comparirà in rete. Magari chiederò l'aiuto dell'agente scelto Mario Bellagamba. mio collega in commissariato, che ne capisce senza dubbio più di me in queste cose tecniche.
T.: E di cosa si interesserà questo Ignazio Sghembo's fan club?
N.G.: Ancora è un segreto. Posso solo anticipare che si tratterà di argomenti librari et similia, ma trattati in un modo che va benissimo facebook, senza scomodare l'esistenza di un blog. Di più, per ora non posso dire.
T.: Sempre il segreto libresco?
N.G.: Più o meno...
T.: Ma scusi, se ancora non si sa niente di preciso, perché la gente dovrebbe iscriversi a questa pagina del fan club sin da subito?
N.G.: E perché no? E' anche gratuito!
T.: Il suo ragionamento non fa una piega. Oggi come oggi la gente fa le cose più disparate e senza senso tanto per riempire la giornata. E quando prenderà l'avvio quest'iniziativa?
N.G.: Speriamo in questi giorni, forse oggi stesso se riusciamo a risolvere alcuni problemini con la pagina Facebook. Siamo abbastanza imbranati con queste cose e anche per fesserie ci blocchiamo pomeriggi interi.
T.: Allora auguri per l'iniziativa e, naturalmente, ci tenga informati su tutto.
N.G.: Sicuramente, sarete i primi a saperlo e, mi raccomando, faccia un po' di pubblicità alla cosa!
T.: Per quel che posso, con i due tre lettori del mio blog...
N.G.: La ringrazio. Ora torno al mio lavoro per il bene della collettività! Buona giornata.
T.: Buona giornata a lei e ancora grazie per tutto quello che sta facendo.

L'intervista finisce qui. In attesa di avere ancora notizie dall'Agente di PS Nino Geremicca, vi saluto anch'io.

TIM

martedì 15 novembre 2011

Studio per una biografia parziale di Ipazio Sghembo, a cura di Nino Geremicca agente di PS


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Ricevo e, volentieri, pubblico il piccolo lavoro di ricerca storiografica di Nino Geremicca, agente di Pubblica Sicurezza in forza al commissariato di V., volto a far conoscere la biografia di Ipazio Sghembo. Il testo è citato testualmente.

circa 9000 a.C.: Ipazio Sghembo (da ora in poi IS) nasce a Lemuria col nome di Mrij. Non è dato sapere se si tratti di uomo o donna, ma a quel tempo non c'era tempo per queste cose, viste le continue guerre con quelli di Atlantide e Mu. Pare fosse un/a nobile decaduto/a che vagava sull'isola alla ricerca della verità.
circa 4000 a.C.: suggerisce l'uso del caimano come animale da tiro sulle rive dell'alto Egitto ma, dopo un referendum, con editto il Faraone gli preferisce l'asino.
1851 a.C.: ancora in Egitto, dopo una serie di inciuci e bustarelle, riesce a comprare un titolo onorifico territoriale, proprio l'anno prima che il faraone Sesostri III sopprima le cariche feudali per accentrare il potere nelle sue mani.
circa 660 a.C.: è tra i fondatori di Bisanzio. Purtroppo il suo nome (già divenuto Ipazio per un errore dell'impiegato dell'Ufficio Anagrafe) non viene mai ricordato perché un topo mangia il cartiglio dell'Atto di Fondazione.
550 a.C.: è il terzo figlio del tiranno ateniese Pisistrato, con Ippia e Ipparco. Ma per motivi eufonici (gli manca una "p" nel nome) non può salire al governo con i fratelli alla morte del padre.
0-1: vende ad un falegname di nome Giuseppe l'asino col quale lui e la sua famiglia sono costretti a fuggire dalla Palestina verso l'Egitto per cause ancora non chiarite.
116: è sulla nave del primo occidentale (un commerciante romano) che raggiunge la Cina; un attacco di dissenteria gli impedisce di avvistare per primo la terra.
312: è soldato di guardia a Ponte Milvio e scambia Costantino per Massenzio permettendo così al primo di vincere la guerra e diventare imperatore
532: si trova a Costantinopoli durante la rivolta di Nika. Dopo la fuga di Probo, rimane con Pompeo e Giustiniano nel palazzo imperiale, ma ne viene cacciato. La folla, contro la sua volontà, lo acclama imperatore. La rivolta popolare viene sedata nel sangue e Ipazio condannato a morte per volere di Teodora.
756: è un soldato dell'esecito longobardo che assedia Roma. L'aver dimenticato una porta aperta, dopo essere uscito per espletare alcuni urgenti bisogni fisiologici, permette a Pipino il Breve di rompere l'assedio e liberare Roma.
1015: è un alunno della scuola di Ibn Sina (meglio conosciuto come Avicenna). E' sua la famosa frase: "parla arabo", che amava dire per affermare che non capiva niente di quello che diceva il suo maestro.
1089: è il primo a laurearsi alla nascente Università di Bologna. Ma il titolo gli viene revocato per alcune anomalie nella registrazione degli esami.
1122: a Worms è cuoco di corte. Una sua lasagna al sugo di volpe riesce a far mettere daccordo Enrico V e papa Callisto II e a far cessare le lotte per le investiture.
1204: viene creato duca di Salamina dai Crociati, ma baldovino di Fiandra, Imperatore latino d'Oriente, non ne riconosce il tiolo perché allergico alla carne di maiale.
1389: viene nominato dagli Asburgo plenipotenziario svizzero. L'anno dopo la Confederazione Elvetica vede riconosciuta la propria autonomia.
1497: venuto a conoscenza della "Cena " di Leonardo, scambia il nome per quello di una locanda e pretende di essere servito allo stesso tavolo di Gesù.
1517: gli viene rubato un martello che sarà poi usato da Martin Lutero per affiggere le sue 95 tesi alla porta della cattedrale di Wittemberg.
1533: a Bunzlau (Germania), si ritrova a dormire all'interno di un grosso tubo che sfocia nel fiume proprio il giorno dell'inaugurazione del primo esempio di fognatura con canalizzazione ad acqua corrente al mondo.
1672: assiste al concepimento di Pietro I il Grande, futuro Zar di Russia. Ne resta sconvolto e si fa frate col nome di Paolo il Caldo.
1717: avendo mangiato una forma intera di pecorino accompagnato dalle fave e non avendo abbastanza acqua per dissetarsi, inventa e costruisce il primo apparecchio per la distillazione e trasformazione dell'acqua marina in potabile.
1783: si trova sul primo pallone a idrogeno dei fratelli Montgolfier. Viene gettato giù quando la macchina non riesce a salire oltre i 100 metri d'altezza. Da qui l'invenzione della zavorra.
1826-27: la sua contrastata storia d'amore con Abcazia da Premana Milanese, ispira ad un oscuro blogger, Alessandro Manzoni, il libro I promessi sposi.
1860: in Sicilia, mentre sta andando al mercato a vendere l'unico pollo rimastogli, incrocia una banda di loschi figuri in camicia rossa, i quali gli confiscano l'animale per farne un brodo per il proprio capo, tale Giuseppe Garibaldi, in quei giorni indisposto di stomaco. Gli viene vagamente promesso un decoder digitale per captare emittenti televisive a lui sconosciute.
1901: perde le presidenziali americane contro Theodor Roosvelt per poche decine di voti. Chiede il riconteggio delle schede, ma sbaglia l'indirizzo della raccomandata con la richesta e la missiva giunge a tale Sigmund Freud, Vienna, che inserisce il suo nome nel libro L'interpretazione dei sogni.
1921: vagando per le campagne agrigentine incontra un uomo in preda alle furie, che si presenta come tal Luigi Pirandello e dice di stare cercando un personaggio in cerca d'autore. IS nega di essere lui.
1945: partecipa con Stalin, Churcill e Roosevelt alla Conferenza di Yalta: ha il compito di rifornire di sigari il premier inglese e svuotargli il posacenere.
1951: la partecipazione (passiva) di IS alla rivolta antimperiale di Costantinopoli ispira ad Isaac Asimov il personaggio di Raych Seldon per il libro Cronache dalla Galassia. Alla sua richiesta per il pagamento dei diritti d'autore, Asimov gli consiglia di rivolgersi a Ghedini (?).
1966: consiglia, in qualità di avvocato, il presidente della Ignis Varese di schierare Tony Gennari nello spareggio scudetto contro la Simmenthal Milano. Quando la Federazione dichiara illegale il tesseramento dell'italo-americano, con conseguente perdita del titolo conquistato sul campo da parte della suadra di Varese, IS viene licenziato. A casa sua vengono ritrovate tonnellate di scatolette di carne di una nota marca.
1967: viene scritturato per interpretare Renzo nello sceneggiato televisivo I promessi sposi. Ma Paola Pitagora non lo vuole perché gli puzza l'alito.
1974: alla morte del presidente francese Pompidou, chiede la mano della vedova, scambiandola per Madame de Pompadour.


La biografia inviatami da Nino Geremicca si ferma qui, non so se per la cessazione in vita di Ipazio Sghembo o per altro.
Ho verificato l'esattezza delle date e degli eventi. C'è da controllare comunque la presenza di Ipazio Sghembo agli stessi. Per uno c'è la certezza oggettiva data dai testi scolastici pre-Gelmini. Non essendo stato io presente a tutti gli altri non posso accreditarne la verità storica.
Lo stesso agente Nino Geremicca mi ha accennato ad una sua iniziativa di un Progetto/Fondazione Ipazio Sghembo, patrocinato dal Commissario Francesco Bacone(?) e dall'Ispettore Stefano Conci (?), di cui mi notizierà a breve.

TIM

lunedì 14 novembre 2011

Appello al nuovo Presidente del Consiglio, Mario Monti

L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
(Costituzione Italiana, art. 1)





e tutti quelli che non hanno più un lavoro o stanno per perderlo e, forse, non lo sanno.

TIM

sabato 12 novembre 2011

Vedo e capisco cose


 Vedo e capisco cose.
L'euro ci ha salvato. Non sono un economista né ho studiato questa materia, ma da uomo del popolo capisco alcune cose.
Capisco che se la Banca Comune Europea non continua a intervenire comprando titoli italiani (di qualiasi tipo e genere) e quindi a mettere soldi nelle tasche dell'azienda Italia, siamo finiti o quasi.
Capisco anche che questo viene fatto perché, nel treno-Europa, se si ferma un vagone si fermano tutti gli altri. Ed è normale che se c'è qualcuno che fa da locomotiva (sempre economicamente parlando) è giusto che decida da quel parte bisogna andare.
Capisco che non è stato l'euro a causare il disastro, perché l'euro è una moneta, un pezzo di metallo, ma sono stati quelli che hanno giocato fin dall'inizio a fare i padroni delle ferriere a produrre tutto questo. Nessuno ha controllato quello che succedeva, o forse lo ha fatto anche troppo ma solo per guadagnarci personalmente il più possibile.
Vedo che i governi di due dei paesi più disastrati (Grecia e Italia) sono stati affidati a personaggi (Lucas Papademos e Mario Monti) che hanno fatto degnamente parte dell'assise europea e hanno dato il loro apporto a quest'ultima principalmente in ambito economico. E tutti e due sono stati fin dall'inizio euroconvintissimi.
Vedo che in paesi come Spagna e Grecia i rispettivi presidenti del consiglio hanno confessato la propria incapacità a governare la cosa pubblica e hanno lasciato il posto scusandosi per non esser riusciti a gestire la crisi (ispirati o meno dall'Europa). Da noi, nel momento in cui sto scrivendo, c'è ancora chi vorrebbe giocare sui nomi alternativi a quello fatto dal presidente della Repubblica, forse per avere personaggi più malleabili nelle proprie mani e nelle proprie tasche. E, sempre mentre scrivo, abbiamo un presidente in pectore che sta già lavorando per tirarci fuori dal mare di cacca in cui ci hanno fatto trovare (a prescinedere da quelli che saranno i risultati) e un altro che ancora non ha fatto le valigie (deve sistemare ancora qualche ultimo affaruccio? un ultimo, disperato, decreto mancia?).
In questa nostra Italia vedo gente che ha ancora ufficialmente in mano le sorti dell'economia e fino alla scorsa settimana ha detto che la crisi è creata dai giornali perché, tra l'altro, i ristoranti sono pieni; e vedo gente che proprio oggi ha scoperto di non avere più un lavoro. E tra quei 579 c'è anche il nostro amico Nick.
Insomma vedo e capisco cose che mi fanno riflettere.

TIM

venerdì 11 novembre 2011

La rivoluzione umana: da qualche parte bisogna pur ricominciare

qui

"Rivoluzione umana" è (...) quel processo fondamentale di trasformazione interiore attraverso il quale ci liberiamo dalle catene del nostro "piccolo io", imprigionato dall'ego e dall'autoconsiderazione, e accresciamo l'altruismo del "grande io" capace di preoccuparsi e di agire per gli altri e, in ultima analisi, per l'umanità intera.


(...) esistono vari tipi di rivoluzione: politica, economica, industriale, scientifica, artistica... ma, indipendentemente da cosa viene cambiato, il mondo non sarà mai migliore finché le persone rimarranno egoiste e prive di compassione. In questo senso, la rivoluzione umana è la più importante di tutte le rivoluzioni e allo stesso tempo la più necessaria per l'umanità.


La questione di come cambiare in meglio ha generato innumerevoli teorie, religioni e imperi editoriali. Senza dubbio l'autodisciplina e lo sforzo possono consentirci trasformazioni positive, come accade per esempio facendo una regolare attività fisica. Ma spesso la volontà è difficile da mantenere e il nostro autocontrollo può perdersi in un momento cruciale perché non abbiamo affrontato le cause interne che sono alla base del nostro comportamento.


La rivoluzione umana è il lavoro di trasformazione della nostra vita a partire dalla sua essenza più profonda. Significa individuare e affrontare tutto ciò che inibisce la piena espressione del nostro potenziale positivo e della nostra umanità. (...) ogni individuo possiede uno stato vitale puro, positivo e illuminato. Questo stato vitale (...) è caratterizzato da qualità come la compassione, la saggezza e il coraggio che ci consentono di creare valore a partire da qualunque situazione. (...) il processo più profondo di cambiamento e purificazione avviene quando facciamo emergere questo stato vitale (...).


(Ciò) (...) si esprime in modi concreti. Innanzitutto, acquisiamo un profondo senso della dignità umana e la convinzione che la nostra vita è dotata di potenzialità illimitate. In secondo luogo, sviluppiamo la saggezza per capire che ciò che prima ci sembrava impossibile, in realtà è possibile. Terzo, sviluppiamo una forte vitalità che ci consente di affrontare i problemi con una sensazione di liberazione interiore. Perciò siamo in grado di fare la nostra rivoluzione umana, cercando di migliorare il nostro "io" giorno per giorno e far sì che l'"io" di domani sia sempre migliore di quello di oggi.


(...) anche le circostanze che potrebbero sembrare le più sfortunate, come una malattia apparentemente incurabile o un lutto, possono in realtà essere la migliore occasione per mettere in atto la nostra rivoluzione umana e la spinta giusta per realizzare una eccezionale crescita personale.


Guardare al di là delle nostre preoccupazioni personali e agire per il bene altrui rinvigorisce e accelera questo processo. Un'esperienza che prima era vissuta come un fardello ingiusto può trasformarsi nella chiave per capire lo scopo della nostra vita, mentre impariamo come aiutare gli altri a lottare in situazioni analoghe.


Questo processo individuale di rivoluzione umana è la vera scintilla che può innescare il cambiamento su scala globale, perché assumersi la responsabilità di trasformare la propria vita è il primo passo verso la creazione di una società basata sulla compassione e sul rispetto per la dignità della vita di tutti gli esseri umani.

Spero abbiate avuto la pazienza di arrivare fin qui. Se è così allora devo confessare di aver volutamente tagliato le parti dell'intervento in cui era possibile risalire alla provenienza dell'articolo, perché penso che su alcune cose, come questa, dobbiamo avere il coraggio di riflette senza paraocchi mentali, senza preclusioni intellettuali o di fede.
Se volte leggere il pezzo nella sua interezza andate qui e/o visitate questo sito.

TIM

giovedì 10 novembre 2011

Me ne frego!

qui
Sì, proprio così: me ne frego!
E sapete perché ho messo questo titolo? Per aumentare i contatti di chi fa volare i ditini sulla tastiera cercando frasi celebri.
Perché, tra le altre cose, oggi voglio parlarvi di questo: come intendo io il blog.
Tanto per farmi un po' di nemici e fare la figura dello snob.
E allora argomento numero 1: il Timpensiero è molto semplice: io scrivo su questo blog quando mi pare, quello che mi pare e se mi pare. Non ho argomenti a scadenza fissa (a parte le interviste che feci a suo tempo e, ora, questa cosa de il migliore e il peggiore, ma finirà presto) Per il resto ho i miei interessi che conoscete tutti, e via così.
Non mi lambicco (perché si dice così?) il cervello per cercare il titolo con la parolina magica che fa scattare subito i motori di ricerca, e se qualche volta è capitato non è stato fatto con intenzione.
Certo questa non è una buona politica se si vuole vedere il proprio blog in alto nelle classifiche (non mi sto rivolgendo a nessuno in particolare, carissimo Ferru), perché poi comunque, come nel caso del poliedrico Gianola, ci vogliono pure i contenuti. E' come nel commercio (tanto per stare nel mio settore): una vetrina fatta come si deve serve ad attirare anche i nuovi clienti, ma se poi all'interno non c'è niente, questi non torneranno più.
Ecco, per mia filosofia, ho scelto di aspettare. Non avendo la capacità e il tempo per costruire un prodotto di un certo tipo (per scrivere un post impiego dall'ora alla mezza giornata! per l'intervista a Davide Mana ho lavorato per due giorni!), allora io faccio e scrivo quello che mi pare; se poi qualcuno passa, legge e si fidelizza per quel che trova, bene, altrimenti... ciucciatevi il calzino.
Quindi la frase del titolo è stata solo una provocazione: non succederà mai più!
Argomento numero 2: non leggete quel libro!
Volevo fare una breve segnalazione su alcuni libri da NON leggere. Io ho avuto la sventura di acquistarli e sono rimasto molto deluso, perciò se non volete avere anche voi una fregatura, evitateli come la peste.
Ma, c'è sempre un ma! d'altra parte se conoscete i miei gusti e i vostri sono all'opposto, allora correte a comprarli perché li troverete splendidi. Vedete come cambiano le cose a secondo dalla sedia su cui si sta seduti!
Dunque i libri sono (e così gli faccio anche pubblicità, porcaccia miseria!): Luna in Scorpione di Simone Tordi, due racconti lunghi praticamente uguali, con gli stessi personaggi, tratteggiati nello stesso modo pieni di sangue, sperma e violenza descritta gratuitamente. Se questo è noir mi do alla lettura degli scritti di santa Teresina del Bambin Gesù. Seconda boiata (sempre a mio avviso, eh!): Tutto quel nero di Cristiana Astori, a suo tempo caldeggiato invece dall'amico Edu. Come è strano il mondo! Perché non mi piace: perché non riesco a stare dietro alla scrittura, mi sembra di leggere il diario della domenica di un decenne in V elementare. L'argomento sarà anche allettante e attizzante, ma se mi devo maledire ad ogni pagina per averlo cominciato... , infatti a pagina 80 l'ho mollato. Ora è lì, in un angolo buio della mia libreria e dopo averlo sistemato per bene, guardandolo torvo, gli ho detto: resta lì e non ti muovere che alla prima occasione ti vendo.
E ora, per restare in argomento: non leggete quel libro, vi segnalo alcuni ebook gratuiti trovati in rete che mi hanno rubato il tempo che ho passato a leggerli. Vi do solo titolo e autore: Ultima notte, di E. Bacciardi; alcuni racconti di Serena Bertogliatti; Inevitabile vendetta, di F. Cerfogli; Docili tenebre, di L. Di Gialleonardo. E potrei continuare ancora per un po'. Magari qualche volta faccio un post con tutto quello che ho letto e non mi è piaciuto. Niente di personale verso gli autori, è solo che i loro scritti non fanno per me.
Argomento numero 3: segnalazioni.
Sul blogroll di destra avrete notato una new entry: Il Coraggio della Leggerezza. Si tratta di una pagina statica (si chiama così?) che vi rimanda al sito della Pyra Edizioni e che resterà lì per segnalare ogni nuova uscita e per pubblicizzare la casa editrine di Giuseppe Tararà. E, tra l'altro, è di oggi la notizia che è in vendita l'ultima sua produzione Vampiropoli - Scandalo di sangue di Francesco Cagno, di cui avevo letto a suo tempo (in ebook gratuito) il gustosissimo Te la do io la suocera! Vi assicuro che non becco un centesimo e che, nel momento in cui dovessi accorgermi che vedo qualcosa che non mi piace, cancello tutto. Perché lo starno titolo della pagina? Perché all'inizio era Il coraggio dell'incoscienza, per sottolineare che il siculo Giuseppe ha rischiato molto immergendosi in quest'avventura, ma d'altra parte chi non risica non rosica, ed è giusto sostenerlo finché si può. Poi ho pensato che incoscienza fosse troppo forte e ho preferito l'altro termine, per intendere un modo di affrontare la vita e tutte le sue pesantezze.
Svelato l'arcano, seconda segnalazione, il post di stamattina dell'amico Edu sul libro di Luca Mercalli: Prepariamoci. Libro semplicissimo ma non semplicistico, che ha allitato le mie vacanze agostane, anceh se l'argomento non è dei più rassicuranti. Volevo parlarne anch'io, ma penso che la recensione di Edu (quando c'è il mestiere!) dica tutto e sicuramente meglio di come avrei fatto io.
Alla prossima e fate i bravi.

TIM

mercoledì 9 novembre 2011

Vota e fai votare: il migliore e il peggiore (IV°)

era qui e adesso è qua
Giuro che questa è l'ultima volta.
L'ultima volta che vi chiedo di votare, ma d'altra parte oggi di cosa avrei dovuto parlare? Delle dimissioni di Berlusconi?
Giangy: Ma non si è dimesso!
Bongo: Ma sì, lo farà dopo il voto sulla legge di stabilità!
G.: Ne sei sicuro?
B.: L'ha detto lui!
G.: Appunto, e tu ci credi?
B.: Si è impegnato con Napolitano.
G.: E chi te l'ha detto?
B.: Lui!
G.: Lui, chi?
B.: Il Berlu!
G.: Appunto! e tu ci credi! Ma poi si dimetterà subito dopo o fra un anno?
B.: Come fra un anno!?
G.: Anche dopo un anno è dopo!
Vabbè, insomma avete capito quello che voglio dire.
Così visto che la letteratura potrebbe essere anche l'oppio dei popoli (tutti quelli che mi vogliono fucilare sul posto si mettano in fila, per piacere. E non spingete!) allora io vi propongo la mia umile richiesta settimanale, e cioé di votare

IL MIGLIORE E IL PEGGIORE

libro di Fantasy che abbiate mai letto. Ero indeciso sull'argomento da scegliere, ma poi la lettura del post di Davide bodhisattva Mana ha sciolto i mie dubbi: come sempre i ponzamenti del venerato maestro hanno illuminato le mie scelte.
E veniamo alla classifica uscita fuori dalla votazone della scorsa settimana. Come ricorderete l'argomento era il giallo noir italiano. Ecco la classifica:
i migliori: La donna della domenica (Fruttero e Lucentini); Blackout (G. Morozzi) e/o Uomini e cani (O. di Monopoli), tutti con 1 voto;
il peggiore: Io uccido (G. Faletti) con 2 voti.
Come avete visto siamo proprio alla frutta, avendo avuto solo due votanti. O forse era solo che l'argomento non era dei più condivisi; vedremo oggi come va: se non ci saranno i numeri, salirò al Colle e chiuderò la rubrica. Dopo. Unica cosa degna di nota è l'unanimità del voto sul libro peggiore. Tirate un po' voi le conclusioni.
E a proposito di conclusioni, siamo arrivati alla fine.
Lascio le vostre menti alla spremitura per decidere chi votare e vi segnalo con colpevole ritardo, due cose uscite dalla penna di Alex: Borgo Pliss una blog novel giunta ormai al 10° episodio, e che io sto leggendo a spizzichi, nel senso che non amo le puntate perché non avendo assolutamente memoria, sarei costretto a rileggere tutto dall'inizio ogni volta. Così copioincollo su foglio word e leggo ogni 3-4 episodi. La seconda segnalazione riguarda l'ultimo ebook del meneghino Il treno di Moebius, un fanta-horror che ha anche un seguito per il quale Alex chiede la nostra collaborazione per la realizzazione della copertina. Chi vuole e può si faccia avanti.
E' tutto. Avete nel frattempo avuto qualche novità sulla telenovela che stanno girando tra Arcore e Roma?

TIM

lunedì 7 novembre 2011

Sax

Sax Man, di LeRoy Neiman
Ci avevamo già provato con Mokambo, omaggio a Paolo Conte e ora eccoci di nuovo qua.
Ariano Geta e io abbiamo tirato fuori da un mio vecchio racconto abbandonato a metà una trentina di anni fa, questo nuovo di zecca Sax. Questa volta Ariano ha fatto più che una revisione: ha completato il racconto, ha lavorato sui personaggi accorpandone alcuni, ha messo insomma un po' le mani dappertutto.
Quindi quello che, spero, leggerete è a tutti gli effetti un racconto scritto a quattro mani, anche se con modalità particolari.
Non c'è molto da dire sul racconto.
E' una storia mainstream molto intimista, che racconta di un sassofonista innamorato del suo strumento, ma anche e soprattutto di due donne tra le quali non sa scegliere e che accettano questa situazione strana. La vita, come sempre, metterà una parola definitiva a tutto.
Un racconto sul male di vivere, giocato sui ricordi e sul presente in egual misura.
Per chiudere riporto un pensiero che Ariano mi ha mandato in privato questa mattina quando ha dato l'ok definitvo alla pubblicazione:
Rischiamo tanto perchè è il classico racconto che scritto da dilettanti "è un deja vu", "acerbo", "pecca d'ingenuità", ma se lo scrive un autore affermato "è un piccolo gioiello di sobrietà stilistica, un racconto minimalista che ogni esordiente dovrebbe leggere per capire cosa significa scrivere"...
E voi cosa ne dite?
(PS: se vorrete, come spero, lasciare un commento al racconto, scrivete qui e non sull'altro mio blog, dove trovate il file da leggere/scaricare. Questo perché ho scoperto che non lì non riesco a visualizzare i vostri commenti e se non entro come amministratore non posso vedere niente. A questo proposito mi devo scusare con Angelo Benuzzi che aveva commentato il racconto Lucia: solo oggi ho trovato il suo commento del mese di luglio! Gli scriverò in privato.)

TIM

giovedì 3 novembre 2011

Il Cacciatore di Uomini, di Glauco Silvestri

Come parlare di questo libro?
Sicuramente Glauco Silvestri è un amico e mi piace il suo modo di raccontare storie. Poi è anche l'editor della Collana di SF Gemini  quindi anche un possibile giudice nel caso mi mettessi in testa di dare alle stampe (digitali) qualcosa.
Ho dovuto perciò dimenticare tutte queste cose prima di mettermi a battere sui tasti e scrivere questo articoletto in cui vi parlo del suo Il cacciatore di uomini, edito dalla Pyra Edizioni di Giuseppe Tararà, che sta entrando in punta di piedi nel panorama dell'editoria digitale italiana.
Cominciamo dal riassunto del libro che prendo dal sito:
Mercurio è un assassino professionista. E' il migliore nel suo campo. A un certo punto della sua carriera decide di aprire un blog senza valutarne attentamente le conseguenze. Forse proprio a causa del blog, la sua umanità torna a galla. Si innamora di Nadia e decide di lasciare la propria professione per vivere assieme a lei. E questa risulta essere una scelta fatale per entrambi.

Come dice la stessa presentazione in un altro punto, questa storia, pur essendo autoconclusiva, andrebbe letta insieme a Professione Assassino, il racconto da cui prende in effetti l'avvio.
In Professione Assassino, Mercurio racconta in un blog le sue vicende di killer professionista come valvola di sfogo nella sua vita sempre al limite. Così Il Cacciatore risulta uno spin off del primo racconto, perché narra quello che succede da quando Mercurio chiude il blog all'epilogo... che non vi racconto.
Il Cacciatore di Uomini è anzitutto un thriller, ma è anche una storia d'amore, di fughe, la storia di un killer che decide di uccidere un altro killer, che ne studia meticolosamente le mosse e ne cerca i punti deboli. Non vorrei suggerire niente a Glauco, ma la figura di Anatoly (scoprirete chi è) potrebbe diventare il protagonista di un altro racconto. Così come il finale potrebbe... ma ho promesso di non anticipare niente, per non togliervi il gusto della lettura.
Il Cacciatore di Uomini è un ottimo libro, ha un'anima perché i personaggi di questa mini saga ce l'hanno, e hanno tutti uno spessore ben percepibile, non sono dozzinali o ripetitivi, hanno un posto chiaro nella storia e lo occupano degnamente. Il cattivo è cattivo ma senza andare fuori dalle righe. E anche i due protagonisti, Mercurio e Nadia, sono veri duri se presi singolarmente, ma insieme diventano teneri amanti, tanto che ti vien voglia avvisarli quando sono in pericolo.
A parere mio (che in altri suoi lavori non ero riuscito a capire il meccanismo) questa volta il gioco di Glauco scrittore di costruire la storia su più piani temporali e geografici riesce perfettamente, anche grazie allo stratagemma di inserire nella narrazione piccoli richiami facilmente riconoscibili. Anche se sembra di andare avanti e indietro continuamente, non si fa fatica a seguire la storia, perché il gioco ad incastri è perfetto.
Anche le ambientazioni sono curatissime. Ma Glauco ci ha ormai abituati a questo con le sue storie di Mauro Bianchi che scorazza in una Bologna riconoscibilissima e di cui ci dà addirittura le piantine che occorrono a districarsi nella narrazione.
Come ogni thriller che si rispetti la suspence attraversa tutta la novel e non molla un attimo il lettore, che riesce a vedere le scene quasi fosse presente sul posto, un testimone degli accadimenti raccontati.
Ma se volete un assaggio di questa storia, andate qui e scaricate gratuitamente l'anteprima. Esisteva anche un trailer del libro, ma l'autore l'ha ritirato dopo le note vicende legate ai diritti Siae.
E veniamo alla parte più propriamente editoriale del lavoro.
Qui, devo, purtroppo, segnalare alcune sviste e imperfezioni che, se messe nel calderone, potrebbero guastare la lettura, ma non ci riescono! Probabilmente è lo scotto che una casa editrice che sta facendo i primi passi deve pagare all'inesperienza di qualcuno. Ma il patron, Giuseppe, mi ha assicurato che sta sistemando tutto al meglio e forse quando leggerete queste righe, la versione che potrete scaricare al piccolo costo di 3 euro sarà già perfetta.
Il Cacciatore di Uomini, in conclusione, placet sicuramente. E per voto non posso che dargli un 9 (che si alzerà di un 1/2 punto a revisione fatta).
Alla prossima.

TIM

mercoledì 2 novembre 2011

Vota e fai votare: il migliore e il peggiore (III°)


Nonostante il secondo insuccesso consecutivo (su due), non mollo e vado avanti. E così, ecco il terzo appuntamento con Vota e fai votare.
Dopo la fantascienza Hard e quella New Wave, oggi sconfiniamo in un altro argomento.
Perciò vi chiedo di votare

IL MIGLIORE E IL PEGGIORE

libro di Giallo Noir, e in specie italiano.
Sarà perché sto leggendo molto poliziesco e noir nostrano in questi ultimi tempi, sarà perché dopo l'iniziativa di Angelo sull'invito al salvataggio e alla rinascita della SF italiana ho capito che siamo troppo esterofili (a volte a ragione, eh!), ma ho pensato di restringere la cerchia, anche per vedere fino a che punto leggiamo italiano.
Cosa intendo per giallo noir? Copio e incollo dalla pagina Wiki indicata sopra:

qui

... alla fine del romanzo il lettore deve riflettere, rispetto a ciò che ha letto, sulla realtà che gli sta intorno, deve analizzare il mondo che lo circonda in base alle informazioni che riesce a raccogliere dalla storia. La soluzione del crimine passa quasi in secondo piano.
In questo momento non mi interessa fare una ulteriore classificazione (hard boiled, gotico... ), ma mi riferisco genericamente al noir, perciò siete liberi di fare e scrivere quello che vi pare (sarà per questa mia mancanza totale di serietà che non vota quasi nessuno? bah!).
Ho letto una decina di gialli e noir italiani, come dicevo sopra, ultimamente, e ho trovato vere e proprie schifezze. Libri in cui l'autore si sente autorizzato a descrivere ampiamente squartamenti, stupri e violenze solo per riempire le pagine e attizzare il lettore. Ma ho avuto sotto mano anche libri interessanti (che non vi dirò per non falsare il vostro giudizio di voto), anche di autori poco concosciuti. Solo per farvi un esempio, mi è capitato un autore (allora) esordiente in un'ottima raccolta italiana che mi ha stupito per come ha affrontato sia la scrittura che l'argomento e l'ambientazione. Ma non vi dico altro.

... e a proposito di noir...

Prima di chiudere la classifica della scorsa settimana, sulla SF new wave:
i migliori: Il lungo meriggio della terra (B. Aldiss), Minority Report (P.K. Dick), Guaritore galattico (P.K. Dick), Nova (S. Delany);
i peggiori: Angeli cancerogeni (N. Spinraid), Einstein Perduto (S. Delany).
Tutti con un voto. Sul perché ci siano 4 titoli migliori e solo 2 peggiori, andatevi a vedere i commenti a quel post.
E' il vostro momento, i commenti sono aperti e...via!

TIM
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