lunedì 2 maggio 2011

Signori e signore: la Pyra Edizioni!


rubata qui

Pensate che qualche giorno fa ho scoperto che tramite la gmail è possibile parlare in diretta con qualcuno (mi dicono che la parola giusta è: chattare. Ma io sono un inguaribile romantico per ciò che riguarda il purismo della lingua!). E sapete come è stato? Volevo fare un'intervista a Giuseppe Tararà che stà per lanciare sul mercato (vedete che anch'io parlo con linguaggio tecnico!) un suo progetto: una casa editrice digitale. Così gli ho detto: perché non facciamo una bella intervista in modo che dici tutto quello che vuoi e facciamo un po' di pubblicità alla cosa? Detto fatto, in un'oretta e mezza io ho chiesto e lui ha risposto e quello che segue è il risultato. E'un po' lunghetta, ma ho preferito lasciare tutto il testo (naturalmente rivisto e concordato con Giuseppe) perché abbiamo toccato diversi argomenti che penso interessanti per i lettori di questo blog.
E ora parola al, futuro, giovane imprenditore!


Temistocle: bene, eccomi qua!
Giuseppe: ciao! Sono tutto per te!
T.: per iniziare ti chiedo due parole per presentarti ai lettori, cose semplici: anagrafica, dove vivi cosa fai, ecc.
G.: allora... Mi chiamo Giuseppe Tararà, ho 26 anni, abito in provincia di Agrigento, sono diplomato in ragioneria e all’Università ho seguito soprattutto corsi di beni culturali e musicologia... Poi mi sono arrangiato con diversi lavori: dall'arrangiatore musicale per spot televisivi all'assistente informatico personale a domicilio. Ultimamente ho avuto vari progetti lavorativi, via web, ma non sono andati in porto... Morale della favola: per adesso sono disoccupato!
T.: comunque, un ragioniere disoccupato e amante dell'informatica, cosa si aspetta adesso dalla vita e in particolare dalla società italiana? Dallo stato?
G.: a dirti la verità mi sorprende come ancora un contesto come quello italiano non sia collassato socialmente, per tutta una serie di situazioni inaccettabili che la gente vive. Ma questo penso che dipenda semplicemente dalla decadenza etica che stiamo vivendo e di cui lo Stato è un specchio quasi perfetto.
T.: capisco. Un'ultima domanda personale e poi passiamo al nocciolo del nostro discorso. Ti senti (o sei) discriminato per essere un meridionale? E, conseguentemente, lasceresti la tua terra per lavoro?
G.: io penso che quella della discriminazione meridionale sia solo una favoletta che ogni tanto si racconta per fare caciara... Il problema vero è la stupidita e la cattiva educazione della gente in un contesto più ampio. Ti faccio un esempio: se ce ne fosse l’occasione ti insulterebbero allo stesso modo se tu fossi un meridionale, un negro, un romano, un franzozig, bougnoule (o tutta una serie di simpatici epiteti) con buona pace del politicamente corretto. Quanto alla seconda domanda, (se lascerei la mia terra per trovare lavoro) direi di no, perché io amo la mia terra e cerco con il mio contributo di fare qualcosa qui dove vivo! L'unica cosa che mi potrebbe spingere ad andare via sarebbe una situazioni di effettiva necessità, ma per ora va bene così.
T.: veniamo ora al succo. Cosa troveremo nella confezione quando Pyra sarà operativa? Di cosa tratta insomma il vostro progetto?
G.: ti spiego in poche parole: il progetto Pyra più che un’attività a scopo di lucro per me è innanzitutto una missione! Fin da piccolissimo mi sono appassionato alla letteratura e alla lettura in generale, soprattutto narrativa di genere e saggistica scientifica e storico/politica. Per cui Pyra è il mio tentativo di trasformare queste mie passioni in un mestiere. Cercherò di puntare sulla qualità del prodotto e sulla varietà degli argomenti pubblicati, con prezzi vantaggiosi per i clienti (diciamo una media dai 3 ai 6 euro; comunque non oltre i dieci, ma solo per casi eccezionali che spiegherò quando Pyra sarà funzionante) e un contratto particolarmente vantaggioso e professionale verso l'autore. Tutto questo perché questo nuova tecnologia con cui trattare la forma-libro mi consente di avere prezzi di produzione molto più bassi e quindi di concentrarmi su tutta un’altra serie di fattori!
T.: c’è comunque un settore particolare che vorresti affrontare?
G.: certamente. Una battaglia che mi sta particolarmente a cuore è quella per i libri di testo! Oggi esiste un cartello di poche case editrici che hanno eliminato la concorrenza guadagnando decine di milioni di euro alle nostre spalle! Perciò, oltre alla narrativa, a edizioni critiche e saggistica, voglio realizzare tutta una collana dedicata ai libri di testo, stringendo accordi con i professori attraverso le scuole, in modo che ogni alunno non debba spendere più di 50 o 60 euro per un singolo anno scolastico!
T.: quindi, volendo lanciare uno spot in poche parole…
G.: …concretezza, trattamento, rispetto e una visione etica del mestiere!
T.: hai già dei contatti?
G.: la casa editrice è in via di formazione, ma esistono già le linee guida e ho chiari gli obiettivi da raggiungere. Quindi sto anche stringendo tutta una serie di contatti che possono servire a prepararmi il terreno (scrittori, esperti in grado di scrivere delle edizioni critiche, giornalisti, associazioni culturali e sociali) e a portare avanti la causa dell'editoria digitale, che poi è la causa che a cuore la Pyra edizioni.
T.: col mio lavoro (il cartolaio) ho già affrontato con gli interessati del settore (docenti, genitori, distributori) il tema libri-di-testo-on line e il problema principale che ne è venuto fuori è il supporto. Ognuno dovrebbe avere un computer o comunque la scuola dovrebbe mettere tutti nella possibilità di utilizzare il testo digitale. E, specie con la crisi della cultura e della scuola in particolare che avanza a passo di carica, come vedi questo aspetto?
G.: Beh, prima di approfondire il discorso dei libri di testo, la casa editrice dovrà naturalmente essere attiva e funzionante. A quel punto mi metterò in contatto sia con docenti che genitori, organizzando conferenze e andando a proporre nelle scuole i nostri libri. Riguardo la distribuzione, penso che questo passaggio andrà scomparendo, poiché gli ebook saranno inviti via mail o come cd da consegnare direttamente alle scuole. In questo caso quello che sarebbe da acquistare sarebbe la licenza per l’utilizzo del libro da parte di ogni studente. A questo proposito voglio ricordare che sono state varate delle leggi a riguardo. Naturalmente, da parte di molti che si occupano di libri di testo sono state chiaramente disattese, mantenendo prezzi troppo alti. Per chi volesse approfondire qui e qui trovate i link che riportano le leggi
T.: e per quanto riguarda il supporto di lettura?
G.: ritengo che quando le case editrici digitali, e il fenomeno dell'editoria digitale in generale, avranno un peso maggiore sul mercato rispetto ad ora sarà facile fare pressioni sulle industrie del settore per far abbassare i prezzi degli ebook reader o perlomeno far porre in essere contratti con le scuole per fare avere agli studenti lettori a prezzo ridotto.
T.: mi sembra abbastanza chiaro. Ora una curiosità: come nasce il nome Pyra?
G.: è semplice. Io sono stato sempre un appassionato di storia e spiritualità antica e quindi anche di simbologia. La pyra è il nome latino della nostra pira che rappresenta un simbolo di purificazione e di rinascita, cose di cui di questi tempi avremmo sicuramente bisogno anche a livello sociale!
T.: molto bella come spiegazione! Da’ il senso di qualcosa che nasce dalle ceneri come la fenice! e ora mi vuoi parlare brevemente del tuo team, chi siete, come vi siete ritrovati, ecc?
G.: a dire la verità non ho un team! Io gestisco tutto da solo! Con gli autori stringeremo un accordo basato sulla convenienza di entrambi, ma senza un contratto fisso. Lo stesso per quanto riguarda grafica, illustrazione, editing, impaginazione eccetera: mi rivolgerò di volta in volta a professionisti esterni in base ai bisogni del lavoro. In questo momento del progetto non ho bisogno di nessun altro, ma se qualcuno sveglio e preparato si volesse unire a me per aiutarmi a preparare ed organizzare, lo accoglierei a braccia aperte! Comunque sono cosciente che la mia formula non è detto che possa essere valida per tutti!
T.: quindi dicevi che lavori da solo e che chiederai collaborazioni di volta in volta. Perciò quella che era la mia prossima domanda: com'è lavorare in gruppo? è inutile!
G.: no, non voglio dire che il lavoro di gruppo è inutile, ma l'editoria digitale consente di avere redazioni ridotte e io finora non ho avuto bisogno di altre persone. Quando inizierò a pieno ritmo le collaborazioni saranno necessarie, ma in numero comunque inferiore rispetto all'editoria tradizionale.
T.: torniamo al discorso specifico della Pyra. La tua sarebbe un’editoria generalista, aperta cioè a tutti i generi letterari e scolastici?
G.: all'inizio mi concentrerei su un mercato di nicchia (narrativa di genere, edizioni critiche di grandi classici del passato, saggistica di storia, scienze politiche, antropologia ed altro). Via via che la casa editrice crescerà, aprirei le porte anche ad altri argomenti. L’unico criterio di scelta sarebbe sempre e solo quello della qualità! Non mi vedrete mai scimmiottare le grandi case editrici che pubblicano vampiri sbrillucicosi per ragazzine in fregola o il fanta trash che va tanto di moda ultimamente!
T.: un piano molto ambizioso il tuo!
G.: certamente. Sono cosciente che tutto quello che mi prefiggo con la Pyra non potrà essere realizzato tutto subito, quindi ci sarà bisogno di un certo rodaggio iniziale, un passo dopo l'altro.
T.: afferrato il concetto e mi sembra che non faccia una piega. Andiamo verso la fine di questa interessante chiaccherata. Uscendo dalla tua specifica iniziativa, che è di lavoro, pensi che l'editoria digitale sia un ripiego rispetto a quella tradizionale o una vocazione, che abbia cioè realmente un futuro? tra qualche anno torneremo solo alla carta, esisterà solo il digitale o le due cose convivranno pacificamente?
G.: allora, a parte il circuito underground degli autori emergenti, le autoproduzioni e qualche piccola esperienza così, per adesso l'editoria digitale ha un mercato quasi assente, e questo per tutta una serie di fattori tipici del mercato in generale in Italia. Inoltre buona parte delle grandi case editrici (senza fare nomi) hanno una politica riguardo l'ebook fatta veramente con il c**o, con ebook che vengono venduti a prezzi pressoché uguali a quelli già vergognosi dell’edizione cartacea! E questo mio discorso, per quanto sia politicamente scorretto, è fatto in tutta coscienza! Comunque ritengo che il mercato italiano dell’editoria digitale dovrà esplodere tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Penso che l'editoria tradizionale e quella digitale, se fatte in maniera seria, siano l'una complementare all'altra. I due mercati convivranno ma ritengo che quello digitale avrà, fra qualche anno, la fetta principale del mercato; forse sarà meno redditizio ma avrà grossi volumi di vendita (quantitativamente parlando) dato che si baserà sulla qualità e la convenienza, consentendo ai clienti di fare tanti acquisti a poco prezzo!
T.: quindi che scenario vedi in prospettiva?
G.: se il mercato del libro vuole sopravvivere, dovrà fare un grosso investimento in termini qualitativi, cosa che ha dimenticato per troppo tempo. Questo che sto facendo è un discorso generale, perché per la narrativa ci sono tante piacevoli eccezioni, soprattutto per quanto riguarda i piccoli editori! Il compito dell'editoria tradizionale, a mio vedere, sarà quello di ricavarsi un mercato più piccolo, che si basa sulla qualità e sulla valorizzazione dell'oggetto-libro, pena la morte del settore. Naturalmente il mio discorso non vuole generalizzare e dire che tutto quello che esce dalle grandi case editrici è negativo! Anzi! Ci sono situazioni e politiche che io, da lettore, tollero ben poco, accetto volentieri quello che c’è di buono; lo stesso discorso vale per gli ebook: non tutto quello che esce e uscirà in futuro sarà buono! Anche qui ci sono e ci saranno parecchie schifezze! Il vantaggio è che almeno se compro qualche boiata avendo speso solo 3 o 4 euro non mi resterà l'amaro in bocca come se ne avessi speso 20. L'obiettivo di Pyra edizioni comunque è fare un cammino propositivo e costruttivo, senza badare oltre il necessario agli altri!
T.: bene. L’ultima domanda per finire. Hai qualche indirizzo che vuoi segnalare per tutti quelli che volessero mettersi in contatto con te?
G.: per adesso ho solamente il link su facebook.  Ma appena riesco a sbrogliarmi con la burocrazia e sarò regolarmente registrato, aprirò un sito ufficiale con una mail per i contatti! Nel frattempo chi mi vuole contattare personalmente ha il mio indirizzo mail: cripto.84@gmail.com.
T.: benissimo! Penso e spero che i lettori abbiano capito qual’è lo spirito che ti anima e quali saranno i punti di forza della tua iniziativa. Perciò auguroni e… in bocca al… !
TIM

21 commenti:

  1. Ottima intervista e ottima iniziativa! :) Il mercato del digitale può offrire tante opportunità, sia agli editori che ai scrittori.

    Ciao,
    Gianluca

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  2. Bravo fratello. Trovo molto giusto questo tuo lavoro nel mondo della piccola editoria, e nel segnalare le nuove iniziative. Nel frattempo faccio tanti in bocca al lupo al nuovo piccolo editore.

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  3. grazie mille per questa opportunità che mi hai dato per far partecipare a tutti con la mia iniziativa! :)

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  4. Un'iniziativa che gli fa onore. In bocca al lupo.

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  5. Interessante. Restiamo tutti sintonizzati in attesa di ulteriori news ;-)

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  6. @ tutti: è un progetto molto ambizioso, per il quale io non saprei neanche da che parte cominciare, ma con giovani di belle speranze e pieni di voglia ed energie come Giuseppe penso che avranno sicuramente un seguito.
    Temistocle

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  7. Tanti auguroni per la nuova impresa. Spero possa avere successo :)

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  8. Bel Lavoro TIM!
    Complimenti a Giuseppe e un grosso "in bocca al lupo" per la tua nuova avventura. Concordo al 100% con te, soprattutto per quanto riguarda i prezzi! ;)

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  9. sto elaborando un iniziativa che manderà in fregola i scribacchini più scafati! :)

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  10. @ ritengo che anche il campo dell'editoria digitale non sia esente dai problemi generali dell'editoria e quindi dell'economia. Di certo non utilizzando molte materie prime ha costi sensibilmente inferiori, ma il problema italiano ed europeo in genere è quello del costo del lavoro. Non nel senso che gli operai guadagnino troppo, al contrario!, ma che le tasse, i profitti smisurati dei capoccia, i millemila passaggi dal produttore al consumatore, fanno lievitare i prezzi a dismisura. Con questo non voglio giustificare i prezzi alti di molti prodotti digitali. Ma bisogna tenere conto anche di questo. Vendere come fanno molti di voi prodotti a 1-2 euro è bello e soprattutto buono (vista anche la qualità ottima), ma i costi sono limitati perché spesso sono totalmente autoprodotti o con collaborazioni gratuite per copertine, editing, impaginazione e altro; e poi, secondario ma non meno importante, non viene fatto a scopo di lucro. Per una casa editrice che invece vive di questo, il discorso è molto diverso.
    Temistocle

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  11. tim su questo hai perfettamente ragione! in italia costa troppo lavorare, sopratutto per le piccole imprese, per altro per ripagare servizi che molte volte non sono all'altezza.
    riguardo la questione dell'aumento dei prezzi sono d'accordo ma non totalmente, basta già passare in svizzera per vedere i stessi libri delle marche italiane abbassare di prezzo.
    per quanto riguarda la pyra edizioni i prezzi saranno leggermente più alti delle autoproduzioni in quanto mi rivolgero per le varie cose a professionisti pagati.
    comunque ci siamo quasi in italia al passaggio come negli stati uniti.... scoppierà all'improvviso, almeno secondo me!

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  12. In bocca al lupo Giuseppe e bravo Tim:-)

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  13. @ giuseppe: per questo dicevo che le leggi di mercato, purtroppo, fanno la voce grossa per tutto e su tutto. Io vendo (anche) libri e parlando a questa gente di ebook o editoria digitale, vedo facce smarrite e incredule. E quando cerco di spiegare mi dicono, giovani e vecchi, che queste diavolerie non fanno per loro. I libri che non si toccano, almeno in Italia, sono ancora di la da venire nel conscio e inconscio dei lettori; la maggior parte non si rendo neanche conto di cosa voglia dire ebook finché non gli faccio vedere il mio ereader. E' anzitutto una questione di informazione dei potenziali clienti.
    @ Ferru: il bravo va a Giuseppe che ha avuto il coraggio di andare contro corrente.
    Temistocle

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  14. Non dico che un libro digitale debba costare 1-2 euro, ma 5-6 lo trovo un prezzo più che giusto. Al momento non vedo alcun vantaggio a comprare un ebook rispetto a un'edizione cartacea a pari prezzo. Facendo in questo modo, non solo non si riesce a promuovere l'editoria verso la versione digitale, ma si spinge (volontariamente o no) verso la pirateria, come già accade per altre forme d'arte.

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  15. @ Gian: completamente daccordo con te. Specie per chi rimane legato (come me) al fruscio della carta, il prezzo diventa qualcosa di discriminante: una differenza di 2-3 euro di differenza mi fa propendere per il cartaceo, anche perché la spesa materiale per l'editore è di moltissimo inferiore nella versione digitale (oltre alla carta pensiamo anche solo a distibuzione, trasporto, percentuale libreria, ecc.). Non saprei fare un conto, ma penso che parlare di un buon 60% di risparmio non sarebbe molto distante dalla realtà.
    Temistocle

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  16. In bocca in lupo a Giuseppe! Non si trova ad affrontare una sfida facile, ma qualcuno doveva pur farlo! ;-)

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  17. @ Alex: come dice il poeta (ed è stato il mio motto, appiccicato sul monitor del PC al lavoro precedente): è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare!
    Temistocle

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  18. mi sento un po come quei soldati giapponesi che poi combattevano per 40 anni nella foresta.... so che possibilmente mi faranno il culo! ma darò tutto me stesso fino alla fine! ;)

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  19. @ Edu: grazie a nome di entrambi
    Temistocle

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