lunedì 31 maggio 2010

Molto velocemente

Molto velocemente.
Come sapete seguo il blog e le avventure, tra gli altri, di Simone Navarra, che spesso propone post sulla sua esperienza di volontario in Croce Rossa. Ho sempre pensato che Simone si debba sentire un pochetto migliore dopo ogni nottata ad aspettare la chiamata che magari (e per fortuna) non arriva (funziona così, Simone?). Migliore non perché, sempre a mio modo di vedere dall'esterno, "fa del bene", ma perché si sente parte di un mondo 'solidale' dove c'è gente che partecipa con altri ad aiutare la gente; anche se poi magari la maggior parte lo fa solo perché è un lavoro che gli permette di arrivare a fine mese e farsi anche una  settimana di vacanza. E' stata la prima cosa a cui ho pensato questa mattina mentre ero in bicicletta e ho sentito arrivare alle mie spalle un ambulanza a sirene spiegate. La macchina che mi precedeva ha accelerato e liberato l'incrocio, io mi sono fatto da parte e un'altra auto che mi seguiva mi ha superato velocemente e ha parcheggiato in un buco laterale. In quel momento mi sono sentito 'bene': tre persone (io e le due auto) abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità per facilitare il passaggio dei soccorsi. Mi sono sentito parte anch'io di 'un mondo solidale' dove ognuno è indispensabile per quello e in quello che fa, che sia una sciocchezza o un atto di eroismo.
C'è ancora qualche scintilla di 'buono' in questo mondo pieno di politici corrotti, mafiosi, veline puttaneggianti e chi più ne ha più ne metta?
Comunque sia di 'questo mondo' Guccini ha fatto un po' la sintesi; ascoltate qui.

TIM

3 commenti:

  1. Mi fa piacere leggere questo tuo intervento. Anzi molto piacere, per due motivi:

    - Intanto perché sono riuscito ad attirare l'attenzione, in qualche modo, anche non parlando di scrittura. Da quando ho smesso di fare post su editoria e autori emergenti, ti confesso che il blog è diventato un mezzo mortorio e mi pareva quasi di non saper "dire" altro.

    Evidentemente c'è anche qualcos'altro che si può dire, e che a qualcuno interessa. Grazie.

    - Poi mi dai l'occasione di approfondire e di parlare ancora del mio rapporto col volontariato e con la CRI. Io sinceramente non mi sento di "aiutare" nessuno. Non mi sento speciale o indispensabile o chissà cosa. Quando faccio il mio turno penso che prima di tutto sto bene con me stesso, che imparo e faccio qualcosa che mi interessa.

    Poi se il tutto si traduce in qualcosa di utile è anche meglio. Ma come dici tu è un insieme di cose e di persone: in realtà si può essere solidali e aiutare anche fuori dal volontariato o da situazioni analoghe. Quello che è importante è come sei e come vivi tu, poi se ti inserisci in un dato contesto magari avrai più occasioni, ma non è il contesto che ti cambia. Puoi anche fare volontariato e comportarti da stronzo, ce ne sono a bizzeffe di persone così.

    Vedo infine che hai usato come immagine la copertina del mio reportage fotografico. Mi permetto di aggiungere il link:

    http://simonenavarra.blogspot.com/2008/01/per-noi-o-per-gli-altri.html

    Ciao e grazie ancora!

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  2. Scusa se non ho aggiunto il link della foto, ma avevo già dato quello del tuo blog in cui c'è tutto il book.
    Temistocle

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  3. Certo, il link al blog andava benissimo sono io che ho lo spam nel sangue! ^^ Grazie ancora!

    Simone

    RispondiElimina

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