venerdì 26 settembre 2008

MI CHIEDEVO ...

... che differenza c'è tra:
- Teo Mammuccari (scusate per la parolaccia) che alle 21 e 30 su Italia 1, davanti a milioni di telespettatori tra cui, presumo, molti bambini, chiede a una decina di persone quanto dura il loro rapporto sessuale;
- la fiction (anche qui scusate per la parolaccia) Il sangue e la rosa che allo stesso orario su Canale 5 manda in onda un coito (non è una parolaccia perché è una cosa naturale) praticamente completo tra i due protagonisti con bella mostra di culi e tette (anche questa tutta roba naturale);
- le prostitute che adescano i clienti sulla strada.
Qualcuno lo vada a chiedere al sig. Silvio Berlusconi (in quanto padrone di Mediaset e Presidente del Consiglio), alla Sig. o Sig.na (non so) Mara Carfagna (nella sua qualità di Ministro per le Pari Opportunità), al Sig. J. Ratzinger (nella sua veste di moralizzatore dei costumi), al mio nipotino Thomas che non capisce la differenza ma che impara da tutto quello che vede.
Sono molto arrabbiato.
TIM

giovedì 25 settembre 2008

L'APE MAYA

Parliamo di api. Sentivo ieri sera a Voyager che secondo molti specialisti in vari campi (dal filosofo Steiner ad Albert Einstein) l’estinzione delle api sarà la premessa alla fine della razza umana. Non so qui riassumere i motivi biologici, esoterici ecc, di quest’affermazione, e non neanche mi importa in questo momento. Anche in questo caso, comunque, i calcoli portano ad una data: il 2012. Come forse alcuni (o molti) di voi sanno il 2012 è una data importante, perché è l’anno in cui, secondo gli Incas, i Maya e altre civiltà evolute del passato, ci sarà una ‘fine del mondo’. Ho detto ‘una’ e non ‘la’ perché non si parla esplicitamente di cataclismi naturali, rivolgimenti cosmici o altri catastrofismi del genere. Se andate a visitare i siti che parlano di quest’argomento (basta digitare 2012 su Google e avrete un’ampia scelta) troverete che il concetto principale è: il mondo, così come noi lo conosciamo, non esisterà più. Potrà trattarsi di una sterzata nell’economia a causa del fallimento dell’attuale sistema produttivo con conseguenze planetarie (ma forse che i due terzi della popolazione mondiale non vive già oggi in modo diverso dal nostro?); sarà un fatto atmosferico causato dalle scie chimiche e altre ameni passatempi umani del genere; sarà un vero e proprio rivolgimento naturale causato, per esempio, dal fatto che la rotazione terrestre subirà un’inversione (processo che è già iniziato da moltissimo tempo col rallentamento graduale dell’orbita). Non so cosa sarà e come vi dicevo non mi interessa.
Mi chiederete perché oggi sono così ‘catastrofico’.
A parte che ho scoperto che lo scarico del lavandino, qui al garage, è talmente arrugginito che prima o poi (probabilmente prima) si spaccherà. Ma non è questo.
Quello che interessa è che anche questo fatto (vero o falso che sia) mi fa riflettere. Forse è solo un gioco quello di dare i numeri o almeno le date della fine del mondo e prendiamolo pure come un gioco. Ma, aldilà di tutto ciò, non è forse vero che il mondo, la società umana, stanno andando alla deriva? Quante volte tutti noi abbiamo detto: questo mondo fa schifo? E’ la base del nostro vivere civile che è minato, o meglio che è stato minato, perché certi cambiamenti non avvengono per caso. C’è stato e c’è ancora qualcuno che sta costruendo un mondo a sua immagine e somiglianza, per i suoi scopi e, siatene certi, non sono scopi filantropici. Guardate una qualsiasi pubblicità o riflettete su una qualsiasi decisione di un governo qualsiasi di questo mondo: siamo ancora in grado, dopo il lavaggio del cervello che ci fanno quotidianamente, di capire il perché di quello che vediamo e sentiamo? E non parlo solo dei proclami fascisti contro le razze (che siano degli extracomunitari, dei grassi, delle minoranze religiose o economiche o culturali). Anche le scelte che sembrano più innocenti o in ambiti che paiono meno rilevanti sono prese con un secondo fine. Vi faccio un esempio stupido ma secondo me illuminante. Parliamo di calcio. Al tempo della ‘campagna acquisti’ lessi che una famosa squadra europea si è rifiutata di acquistare un giocatore da un’altra solo perché l’altra, con i soldi incassati, avrebbe a sua volta comprato un giocatore che interessava a lei. In tutto questo, il calcio che c’entra? Può essere che stiamo parlando di economia, di bussines, di immagine, ma non di calcio. Vent’anni fa le squadre avevano i loro giocatori, che restavano almeno per tutto l’anno, giocavano tutte le partite. Oggi c’è il turnover, per evitare che i giocatori si ‘rompano’ visto che sono ‘costretti’ a giocare anche 6-7 partite al mese. E se poi un giocatore si ‘rompe’ davvero (infatti ormai è una macchina non più un uomo) si ‘ritorna sul mercato’ per ‘comprare’ un altro asso da far giocare per far piacere al pubblico (che tra stadio, abbonamento a pay tv e altro, sborsa un bel po’ di quattrini al ‘patron’ di turno) e soprattutto agli sponsor che pagano profumatamente per qualche centimetro quadrato di pubblicità sulle maglie da gioco. Questo è ancora il ‘gioco del calcio’?
I principi economici, morali, umani che si ricavano da questo piccolo esempio del mondo del calcio provateli ad applicare ad un qualsiasi aspetto della nostra vita. Ed il gioco è fatto. Dov’è ancora l’uomo che vive e cresce in armonia col luogo dove è nato, cioè il mondo, con i principi che la natura gli insegna?
Forse le api si estingueranno, come si sono estinte migliaia di specie finora, e forse all’uomo non capiterà niente. Forse il 2012 passerà come sono passati migliaia di anni finora e non succederà nulla (il giorno esatto della fine dovrebbe essere il 12 o il 21 dicembre). Ma vogliamo davvero continuare a vivere in questo modo in questo mondo? Forse qualcosa si può fare, forse ci possiamo rivolgere alle persone giuste, del presente o del passato, che hanno vissuto prima di noi questi drammi, che si sono fatte le stesse domande ed hanno provato a rispondere. E non parlo solo d’illustri scienziati o persone famose. Cosa mi può dire e dare un indiano d’America con la sua vita e i suoi principi? E la storia di una qualche tribù aborigena australiana? O una piccola comunità amish che vive in America o nel cuore della Germania? E se qualcuno conosce altri esempi li faccia.
C’era una luna bellissima l’altra sera, uscendo. Era talmente grande che riempiva tutto lo sfondo del viale che porta a casa mia. Mi è piaciuto in quel momento vivere in questo mondo nonostante tutto, sapere di poter tornare a casa e passare del tempo con persone positive e costruttive. Vi auguro di poter avere anche voi momenti come questi, di poter guardare una luna bella come la mia e di avere persone altrettanto ‘lunari’. La luna è simbolo della donna, dell’intuito, dell’arca, della matrice, della capacità di ricevere e trasformare. Forse una donna salverà il mondo? E intanto continua a volare l'ape maya.
TIM


lunedì 8 settembre 2008

STA RINFRESCANDO NELLA SERA

Devo far mettere l'apertura elettrica alla porta del garage. Sarà l'età, ma la serranda è pesante da far salire, o forse è solo che la vita sedentaria toglie le forze e ogni cosa anche minima sembra una montagna. Stamane una nostra amica (che chiamerò Pietra di Luna, almeno finché lei stessa non ci farà sapere con quale nome vorrà essere conosciuta e chiamata) mi ha confessato via SMS di non sapere cosa sia un blog. Ho cercato di spiegarglielo, invitandola ad entrare nel cerchio (per ora ahimè molto ristretto) dei frequentatori del garage - perché lei avrebbe molte cose importanti e interessanti da farci conoscere -, facendole anche vedere i lati positivi di allargare la famiglia anche attraverso questo mezzo nuovo e veloce. E lei mi ha risposto: ma allora è come un tazebao! Ha ragione per la miseria! di novità, in fondo, nella storia del mondo c'è molto poco. E' tutto un riscoprire cose antiche, perse, buttate, uccise dalla schiacciasassi di uno pseudoprogresso effimero e mostruoso. Già la parola 'tazebao' (ricordate quei mega cartelloni su cui ognuno attaccava con lo scotch, che mollava dopo mezz'ora, biglietti scritti a mano con le sue idee o i suoi bisogni o semplicemente la sua ultima poesia per il Che) ha richiamato in me anni passati, dimenticati e quasi rimossi; quando era un dovere alzare il pugno chiuso per dire: ehi gente voi dite quello che volete, io la penso così; e non c'era bisogno di aggiungere altro, perché quel gesto, di per sé, aveva detto tutto, commentato ciò che stava accadendo e posto le base per un modo diverso di vedere quelle cose. Oggi io stesso mi vergognerei ad alzare la mano a pugno e puntarla contro qualcuno o qualcosa. Ma quante volte l'ho fatto purtroppo tenendola in tasca, dove nessuno poteva vederla. Avrei dovuto alzarla, per esempio ieri, domenica 7 settembre, davanti alle immagini del Sig. Ratzinger, presidente - re di uno stato estero, che per una gita fuori porta in Sardegna ha avuto il gradito dono di un passaggio su un aereo della Repubblica Italiana. E dietro di lui il Sig. Silvio Berlusconi (che oltre a fare il presidente del Milan, e di qualche altro centinaio di aziende, enti e banche, a tempo perso cura i suoi interessi nella sua veste di presidente del Consiglio) che per raggiungere il suddetto Ratzinger ha preso un altro aereo, sempre della Repubblica Italiana. Cioé ho pagato tutto io e qualche altra decina di milioni di tartassati italiani. Anche tu che stai leggendo.
Ma vorrei andare un attimo ad un'altra cosa che mi sta a cuore. La novità di riscoprire. Sarebbe lungo scrivere tutto quello che vorrei dire, ed anche difficile, perché anch'io non ho digerito abbastanza queste cose. Se riflettiamo un pò, la storia del mondo è piena di passaggi da una civiltà ad un'altra in cui sembra che la vecchia sia solo un'orda di barbari, magari sporchi, con usi e costumi primitivi, e che la nuova faccia intravedere nuovi orizzonti, in cui tutti sono uguali, le malattie sono debellate (quelle vecchie), il modo di coltivare la terra (o la produzione industriale) subisce un improvviso balzo tecnologico in avanti, ecc. ecc.. Dopo 50 - 100 anni un'altra capriola e tutto cambia nuovamente. Ma se ci fate caso, ogni l'uomo diventa sempre più un numero, si allontana sempre più dalla terra, intesa non come zolla da coltivare, ma come madre d'ogni cosa che respira e sospira su di essa. Aria acqua terra fuoco si allontanano dall'essere considerati l'essenza dell'uomo e restano solo suoi servitori. E come ogni padrone egoista e dispotico l'uomo li rende suoi schiavi, fino ad avvelenarli, a spegnerli, a distruggerli. Senza capire che così facendo ha avvelenato, spento, distrutto se stesso. Facciamo ancora in tempo a fermarlo?
Una proposta piccola. Il premio Nobel indiano per la pace 2007 (non ricordo come si chiama) ha dichiarato che se si smettesse di mangiare carne, si potrebbe ridurre di un quinto l'emissione di gas serra, causati dall'indotto della produzione, dal taglio delle foreste per la creazione di nuovi pascoli, ecc.. E questo non come sua peregrina idea, ma dopo aver condotto con altri scienziati di tutto il mondo una ricerca, che presuppongo seria.
Giro a voi questa proposta (Pietra di Luna nella sua veste professionale potrebbe anche dirci se il consumo, anche non eccessivo, di carne può far male alla salute).
Alzo il pugno verso il cielo, e prima di uscire nel fresco della sera, lo metto in tasca.
Ora devo riuscire ad abbassare la serranda. C'è qualcuno nelle vicinanze che vorrebbe dare una mano alla mia schiena?
TIM

venerdì 5 settembre 2008

SONNI TRANQUILLI PER BIMBI BUONI

Il nostro amicone Maroni ha dichiarato che la gestione di ciò che riguarda luoghi di culto e moschee (ma la moschea non è anche un luogo di culto?) è di competenza di comuni e forze dell'ordine. Ma se sorge qualche problema ci pensa lui.
Stasera andando a dormire sarò più tranquillo: so che c'è il duce che mi cond. ops, scusate, volevo dire che c'è chi veglia sui nostri sonni e farà di tutto per renderli sempre più sereni. Costi quel che costi. Anche mettendo due tasse, una comunale e una provinciale, sulla casa e un'altra sulla circolazione (forse sulla ruota di scorta). Sempre parola del nostro amico Maroni.
Domani non ci sarò, forse, ma se volete scrivete pure.
TIM

martedì 2 settembre 2008

MARASMA

Sono appena rientrato e la cassetta delle lettere aveva una visita. Devo dire che non me l'aspettavo così in fretta. Ma devo capire una cosa: le cose avvengono a prescindere dalla nostra volontà, che mi piaccia o no. L'importante è capirne la concatenazione. E' come quando nasciamo: scegliamo quel minuto di quell'ora di quel giorno di quel mese di quell'anno perché tutto ciò che sta accadendo in quell'istante è fatto per me, tutti quelli che nascono nello stesso momento avranno a che fare, in qualche modo, con me, anche se non li incontrerò mai. Perché solo in quel momento trovo le condizioni e le situazioni giuste per andare avanti nella mia evoluzione personale. Come e perché il mio karma trova il giusto momento non lo so, ma non importa, l'importante è che avvenga. In fondo, secondo quegli aborigeni australiani che si definiscono 'la gente', e che forse in questo momento si saranno già estinti (per loro stessa scelta), si pensa di concepire, e si concepisce, un nuovo essere vivente perché c'è un anima che ha bisogno in quel momento di un corpo in cui calarsi per proseguire il cammino del proprio karma.
E' tardi e ho fatto già abbastanza confusione.
Domani dovrò portare un ventilatore perché il caldo è soffocante qui dentro; e anche qualcosa per fare pulizia. Fuori ci sono 'le ronde', quelle col fazzoletto verde. Dicono che lo fanno anche per me. Per caso qualcuno di voi gliel'ha chiesto?
TIM

Lascio la porta senza chiave

Non so che fine abbia fatto Demetrio. Mi ha lasciato una busta nella cassetta delle lettere. Dice: Ti lascio il garage. Questi sono i documenti. La chiave è da Mario. E non era uno scherzo. Ora sono qui a guardarmi attorno. E' grande, un po' buio, qualche vecchia sedia, una poltrona di pelle (?) rossa. Tanto spazio. Puzzo di olio di macchina e sudore. Ho avuto un'impressione quando sono entrato: è un posto per pensare. Non lo sa nessuno, tranne Demetrio e Mario. Ma a loro non interessa niente di sicuro, uno non c'è più, l'altro guarda crescere gli alberi e gli basta. Ho da fare. Forse torno più tardi. La porta è sempre aperta.

Tim

P.S. Se mi cercate sono qui, vi mando una foto (la macchina non è mia)
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...