venerdì 17 luglio 2009

CALCIO ST..A..LLARE


Quando avrete finito di guardare la tetta della Yespica, statemi a sentire perché mi/vi faccio una domanda.

Sempre premettendo che del calcio nun me ne po frega de meno qualcuno mi può spiegare (soprattuto quelli che sbavano quando vedono un polpaccio di un giocatore di Inter o Lazio almeno quanto sbavano per la mammella della suddetta signora/ina) perché la supercoppa italiana - che ho scoperto essere la partita tra la vincitrice dello scudetto e quella della coppa italia - si giocherà a Pechino? Penso che i tifosi dell'una squadra e dell'altra saranno felicissimi di questa scelta, almeno quanto moratti e lotito (i padroni delle due squadre) che sicuramente così facendo ci guadagnano più che non a giocarla in italia.
E' sempre vero che la Cina è vicina, almeno più che Milano o Roma.
TIM

martedì 7 luglio 2009

ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI


Il premier svela che la sua popolarità è salita al 64,1 %.

Scende, quindi al 35,9 la percentuale di italiani capaci di intendere e volere.

Meditate, gente, meditate.

TIM

lunedì 6 luglio 2009

DUE PAROLE PRIMA DELLA BUONANOTTE


Domani sera purtroppo mi perderò la commemorazione in diretta per la morte di M. Jackson trasmessa da Italia 1 (che strano!). Dico purtroppo perché l'alternativa è mooolto peggiore: devo andare dal dentista.

Ma, seriamente parlando, mi e vi chiedo: perché dobbiamo farla? perché dobbiamo buttare nella spazzatura tutto questo denaro? (si, è vero, sono dollari e non euro; ma un ricercatore che lavora sul cancro o su qualche malattia infantile non nota la differenza quando riceve una sovvenzione). In fondo si tratta di una persona che ha gettato la propria vita quando non ha accettato di essere nata 'abbronzata' (come direbbe il Cavaliere); quando non ha ringraziato Dio (o chi per lui) dilapidando tutto quello che aveva in estrosità senza senso; quando ha fatto del proprio corpo una cavia per medici e medicinali; quando ... metteteci voi qualche altra cosa che in questo momento non mi viene in mente perché sono le 22.00 passate e per me è già tardi.

Mi viene in mente un altro esempio di eroe dei nostri tempi, osannato da migliaia di persone: Maradona. Anche lui ha gettato la propia vita nella droga e nell'alcool; non ha avuto il coraggio di riconoscere un figlio che sapeva di avere (penso che la mamma gli avrà pur detto qualcosa a proposito di come nascono i bambini).

E allora mi vengono in mente alcune domande: ma che mondo è questo? come stanno crescendo le nuove generazioni? (ma le vecchie non stanno sicuramene meglio se hanno lasciato tutto ciò ai propri figli) che esempi abbiamo davanti? e, come direbbe "Quelo": dove stiamo facendo e quando stiamo andando?
Buonanotte.
PS.: la foto non c'entra niente, però la moto è bella.
TIM

venerdì 26 giugno 2009

Dove sta rotolando il mondo?


Perché se muore Michael Jackson si ferma il Congresso Americano mentre se, nello stesso giorno, muore il marocchino bruciato sul lavoro alla Comital di Spinetta Marengo c'è solo un trafiletto in qualche giornale?

TIM

sabato 25 aprile 2009

EH LA VITA L'E' BELA, BASTA AVERE L'UMBRELA


Penso che, finalmente, ci sia stata da parte del nostro governo la giusta riabilitazione dei morti dell' 11 settembre 2001 in America. La dichiarazione di questa mattina del Cav. (ma chi gli ha conferito la carica?) Silvio Berlusconi (ma chi gli ha dato il nome?) è chiara: "la pietà deve andare anche a coloro che credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa che era una causa persa."

Ora alcune domande sorgono spontanee: qual'era la causa persa? quella dei miliardari americani o degli affamati del terzo mondo? ma poi mi sorge il dubbio: parlava di quel fatto o non ho capito bene la cosa? "Eugenio dice" (eh ... quel benedetto Bennato!) "Eugenio dice" che forse parlava della nostra liberazione. E allora io non ho capito a chi si riferiva: ai fascisti o ai partigiani? di chi era, nella sua testa (scusate il turpiloquio), la causa persa? e comunque, nella lingua italiana esiste ancora la differenza tra le parole 'persa' e 'sbagliata'?

La pietà, nel senso indicato dalla lingua, di 'misericordia, commiserazione' è giusto che vada a tutti coloro che non ci sono più. Ma storicamente Hitler e Mussolini (che hanno combattuto per una giusta -dal loro punto di vista- causa credendosi nel giusto) non possono essere paragonati a mio nonno che si fece 5 anni di confino, mandato da Mussolini, perché era socialista e si rifiutò di iscriversi al partito fascista, cosa obbligatoria per un impiegato statale.

E' vero che anche oggi devi avere la tessera giusta per salire oltre un certo gradino in qualsiasi gerarchia. Beh, noi che abbiamo, forse, solo la tessera dell'Aido o dell'Avis, consoliamoci, speriamo di stare combattendo, credendoci nel giusto, per una causa persa (ma non sbagliata!!!!).


P.S.: vi sarete chiesti cosa c'entri la foto che ho messo all'inizio. In effetti non riguarda questo Post, ma l'epidemia provocata in America dai suini. Che il virus sia già arrivato da queste parti?


TIM

mercoledì 22 aprile 2009

IL NODO INFINITO



Vorrei un vostro parere.
Mi sono un po’ arenato, è vero. Ma si sa che tutte le novità sono così: l’inizio è travolgente, poi pian piano c’è il periodo di stanca, che serve anche a centrare meglio gli obiettivi, a delimitarli; poi c’è la ripresa. Spero di essere in questa fase.
Quindi, dicevo, vorrei un vostro parere. Potete anche non rispondere, non postare niente, mi va bene così; l’importante è che quello che ho da dirvi arrivi. (Ho messo quattro mega casse acustiche nel garage e la melodia di The Carpet Crawl dei Genesis disegna ghirigori nell’aria, sale e scende e torna a salire, sostenuta dalla spazzola della batteria. Poi il rullante prende il sopravvento e vien voglia davvero di rotolarsi sul tappeto. O forse è solo che è un pezzo di musica straordinario e allora ce lo sentiamo tranquilli e basta.)
Mi chiedo da un po’ di tempo: noi abbiamo finora descritto (nel senso di cercato di spiegare) il mondo e la vita di chi ci vive sopra con la matematica, la fisica, la geometria, la filosofia, la teologia, la psicologia, la sociologia e chi più ne ha più ne metta. Certo conosciamo qualcosa in più su alcune malattie e le loro cure, sul funzionamento di qualche macchina che ci aiuta a vivere, e su poche altre cose veramente essenziali. Ma per il resto, cosa sappiamo realmente di noi, dei nostri rapporti, di cosa ci muove a vivere e agire e interagire? Migliaia di anni fa popoli come gli Inca, i Maya, gli Egizi e altri ancora forse tuttora sconosciuti, pur vivendo in modo sicuramente diverso dal nostro (non usavano le bombe atomiche per uccidere o l’economia per affamare e affossare popoli da sottomettere) avevano pressappoco le nostre stesse conoscenze di base, ma davano alla vita un significato che travalicava il semplice usare i sensi per scoprirvi un rapporto di causa – effetto. Se pensiamo anche solo ai cinesi di 5.000 anni fa, quali conoscenze del mondo e della vita! Sentite cosa ci dice il maestro (facciamo insieme un profondo inchino) Ph. K. Dick a proposito, ad esempio, dell’ I Ching, un metodo per situare la nostra esperienza attuale nel momento presente in relazione con tutto ciò che ci circonda, e che si basa sulla semplice lettura di uno dei 64 esagrammi che si ottiene lanciando tre monete o dei bastoncini di legno di achillea:
Ecco l’esagramma, formato dal passivo movimento casuale dei bastoncini. Casuale, eppure radicato nel momento in cui lui (il protagonista del libro) viveva, in cui la sua vita era legata a tante altre vite e particelle dell’universo. Il necessario esagramma che tratteggiava, nel suo schema di linee intere e spezzate, la situazione. Lui, Juliana, la fabbrica di Gough Street, le missioni commerciali che dettavano legge, l’esplorazione dei pianeti, miliardi di mucchietti di residui chimici in Africa che non erano nemmeno più cadaveri, le aspirazioni di migliaia di persone attorno a lui, nelle squallide conigliere di San Francisco, le creature folli di Berlino con i loro volti impassibili e i progetti maniacali … tutto collegato in quel momento nel quale si gettavano gli steli di millefoglie per selezionare la saggezza appropriata in un libro iniziato nel trentesimo secolo prima di Cristo. Un libro creato dai saggi della Cina durante un periodo di cinquemila anni, vagliato e perfezionato; quella cosmologia – e quella scienza – superba, codificata prima ancora che l’Europa avesse imparato a fare le divisioni.
(questo libro ha due titoli: “La svastica sul sole” o “L’uomo nell’alto castello”; comunque sia è un capolavoro).
Ecco. Riusciamo noi a capire come siamo inseriti nel tutto che in questo preciso istante sta passando? A comprendere come e perché sta accadendo proprio questo e non altro? L’ I Ching una risposta prova a darla e senza ricorrere alla filosofia, alla matematica, alla teologia, ma solo guardando al ciclo del tempo e della natura.
Si, perché noi vogliamo spiegarci le cose con le radici quadrate o con una qualche teoria socioanalitica; quelli, gli antichi cinesi, lo facevano a partire dal “ritmo del tempo e delle stagioni” (come direbbe l’altro grande maestro Guccini Francesco da Pavana).
Noi cerchiamo una soluzione ‘aggiungendo’, quelli ‘sottraendo’. Un esempio: l’inquinamento. Noi stiamo spendendo soldi ed energie per studiare una macchina che emetta meno anidride carbonica; partendo da un altro modo di vedere (per sottrazione) si tratta semplicemente di usare meno l’auto, e sappiamo tutti che si può.
Allora io penso che ci siamo persi un pezzo della nostra vita di uomini, della nostra storia, che siamo andati troppo in là e alla fine abbiamo dimenticato da dove siamo partiti.
Ci dicono quei maestri che tutto parte dall’Uno, da cui scaturisce il Due e che si trasforma in Tre, ma che tutto, comunque, si riconduce all’Uno iniziale. Io non sono un filosofo e quindi confonderei ancor più le idee se cercassi di spiegare qualcosa di quel che ho detto, ma in qualsiasi posto si può trovare un spiegazione a questa formula (è per questo che abbiamo Internet!) che non è matematica o filosofica, ma parte dalle semplice osservazione delle cose.
Mi diceva proprio oggi un’amica che noi siamo come dei pesci rossi che nuotano in una boccia di vetro che a sua volta è immersa nell’oceano: per noi il mondo è solo l’acqua del vaso e non ci accorgiamo di tutto quello che c’è al di là del vetro. Che sia proprio per questo che noi usiamo solo una percentuale minima del nostro cervello? Le risposte vere stanno forse nella parte che abbiamo, nei millenni, lasciato a nanna?
La tecnologia (anche quella che sto usando io adesso per farvi arrivare queste cose), le scienze, hanno davvero salvato il mondo? Forse qualcuno di voi mi risponderà di sì e mi giustificherà anche la sua affermazione. Benissimo; sarà materia su cui riflettere.
Mi rendo conto, rileggendo, che, molto probabilmente, non si capisce niente di quello che ho scritto, e forse avete ragione. Però forse qualcosa è arrivato ugualmente e io spero che qualcuno di voi voglia rispondere, non solo a me ma a tutti quelli che hanno letto come voi.
Un attimo di silenzio, entra I Know What I Like. Collins, Rutherford, Hackett e Tony Banks sono proprio al meglio qui ed è una gioia per le orecchie e per la mente entrare in questo mondo fatato. Io so quello che mi piace e mi piace quello che so, canta Phil.
Ora aspetterò che arrivino The Lamb Lies Down On Brodway e poi The Musical Box, così che il cd sarà finito, poi chiuderò la saracinesca e andrò a casa. Ma forse che la mia casa non è qui con voi?
Buonanotte.

TIM

martedì 3 marzo 2009

Oh, essere un Blobel


Solo due righe.

27 anni fa, il 3 marzo 1982, moriva Philip Dick.

Se vogliamo capire come funzionano alcune delle cose che ci circondano, nella società, nella nostra vita personale, non abbiamo che da leggere quello che Dick ha scritto. E tante delle cose che non riusciremo a capire dopo averlo letto, saranno quelle che diventeranno 'il futuro', il nostro e quello della nostra società.

Buonanotte.

TIM

lunedì 16 febbraio 2009

SONATA PER PIANOFORTE


Oggi è iniziata a Montecitorio la presa delle impronte digitali dei deputati per evitare l'imbroglio dei 'pianisti'. Non si poteva risparmiare tempo e denaro andando semplicemente a chiederle a Polizia e Carabinieri visti i precedenti di molti dei nostri 'onorevoli' rappresentanti?

TIM

lunedì 19 gennaio 2009

POSSIAMO SEMPRE PROVARCI



E’ nevicato molto in questi ultimi giorni e sono andato poco in giro. Ma oggi ho voluto tornare a sentire l’odore delle cose care che ho lasciato in questo garage, prime fra tutti i vostri nomi e le vostre vite. Nella casella della posta ho trovato due lettere e, con la calma e il rispetto dovuto al pensiero degli altri che sto imparando ad avere, le ho aperte. Con piacere le ho lette e mi sono subito sentito interrogato da quella di Anna. Non perché quello che dice non sia vero, ma perché spesso quello che è vero (nel significato che l’uomo percepisce della parola) non è definitivo. Il Tao ci insegna che ogni cosa è in continuo cambiamento: la luce del giorno compare debole all’alba, va via via imponendosi sulle tenebre sino a inondare totalmente il cielo e la terra. Poi pian piano comincia a perdere d’intensità fino a lasciar posto alla sera e al buio della notte. Ma anche così non finisce in questo modo, perché dopo la notte compare un altro giorno. E così via.
Quello che le poche righe, lapidarie, esprimono, è certamente l’espressione di un comprensibile sfogo di chi ha subìto più di qualche torto dalla vita. E quello che c’è scritto è “vero”, ma, forse, non è tutto li. Mi permetto di dirlo col rispetto di uno che sta al di fuori e che non ha vissuto sulla propria pelle quello che lei ha sperimentato sulla sua. Io qui non voglio dare un giudizio sul contenuto di quelle due frasi, ma solo ringraziarla per aver messo a nudo la propria anima davanti a chiunque potrà leggerle (è questo il motivo per cui ho deciso di aprire il blog: parlare di tutto ciò che sentiamo dentro e avere un posto dove condividerlo con altri).
Quello che, invece, voglio fare seppur brevemente, è un piccolo commento ai 5 punti, per poter entrare in punta di piedi nello spirito del reiki, sperando che altri possano dire meglio di me qualcosa su questa esperienza che è fisica e spirituale. Premetto che le traduzioni e le tradizioni dei punti sono diverse; io ho scelto quella mi è sembrata più vicina alla mia sensibilità. Il commento poi non è farina del mio sacco, ma viene quasi letteralmente dal testo che citerò alla fine.

Solo per oggi
1. non essere arrabbiato
2. non ti preoccupare
3. sii grato
4. si onesto con te stesso e lavora con impegno
5. sii rispettoso verso gli altri.

SOLO PER OGGI: è già questo un principio; esprime l’importanza di impegnarsi nelle cose giorno per giorno, senza ansia o fretta, ma vivendo intensamente il momento. Quello che è passato non esiste più (e spesso porta con se rabbia, rancore e senso di colpa); il futuro deve ancora venire (e ci porta preoccupazione, ansia e aspettativa); ciò che resta è il presente che invece richiede tutta la nostra attenzione ed energia.
NON ESSERE ARRABIATO: la rabbia nasce dalle ferite ricevute o dalla sensazione che qualcuno ci stia facendo del male. Per rinunciare alla rabbia dobbiamo anzitutto riconoscerla ed esprimerla, portare fuori i nostri sentimenti, imparare a proteggere il nostro spazio, la nostra vita e le nostre relazioni. Rinunciare alla rabbia non vuol dimenticarsene o rimuoverla, ma avere comprensione di noi stessi e degli altri, lasciar andare i nostri rancori e il desiderio di vendetta.
NON TI PREOCCUPARE: la preoccupazione nasce dall’insicurezza, dalla paura di ciò che siamo e di ciò che ci aspetta, dal pensare ad un evento e anticiparne spiacevoli conseguenze. Tutto ciò denota mancanza di fiducia e di abbandono. Rinunciare alla preoccupazione vuol dire godersi la vita attimo per attimo, sapendo che tutto ciò che accade è per il mio bene. La preoccupazione nasce dalla mente che ricorda il passato, che anticipa il futuro, che teme il dolore e ricerca il piacere e non vive nel presente.
SII GRATO: ringraziare vuol dire accogliere ciò che ci circonda e noi stessi in un unico abbraccio; vuol dire sapere che ci siamo incarnati in questa vita per fare le esperienze che stiamo facendo, belle o brutte che siano. Quello che conta è che noi siamo qui, vivi, ad imparare la lezione. E possiamo ringraziare in ogni attimo per quest’opportunità che ci viene data.
SII ONESTO CON TE STESSO E LAVORA CON IMPEGNO: onestà è avere il coraggio di dire la verità, anzitutto a se stessi. Guadagnarsi da vivere onestamente e con impegno non significa semplicemente ‘non ‘rubare’, ma imparare a riconoscere il proprio talento e metterlo al servizio degli altri. Il lavoro più importante è costruire giorno per giorno la propria vita.
SII RISPETTOSO VERSO GLI ALTRI: anche: onora tutti gli esseri viventi. Significa riconoscere la natura spirituale di ogni cosa e rispettarne l’essenza e il destino. Onorare significa rispettare la parola data e portare a termine gli impegni assunti; significa inchinarsi di fronte a qualsiasi manifestazione della vita e impegnarsi a difenderla, comprenderla e proteggerla. Amore, cura e gratitudine messi insieme formano la parola “onorare”. Il mondo intero mi appartiene, ma devo nutrire verso di esso un profondo senso di responsabilità, non posso uccidere e distruggere senza che ciò si ritorca contro di me.
Per ora penso di aver detto anche troppo. Prima di salutarvi volevo chiedere un vostro parere sui pensieri che ho riportato sopra. Volevo poi darvi qualche indirizzo dove poter approfondire il significato del reiki: www.reiki.it/reiki - http://www.mondoreiki.com/.
Su un altro sito www.zenhome.it/reiki-kanji.htm troverete il testo con la spiegazione del simbolo dl reiki; mentre una simpatica spiegazione animata dello stesso la troverete all’indirizzo http://www.reiki.it/reiki/files/umberto/SimboloReikiAnimato.swf. Il libro da cui ho tratto le riflessioni è Carmignani, Magnoni, Oggioni, IL GRANDE MANUALE DEL REIKI, Ed. L’età dell’Acquario.
Su, possiamo sempre provarci. Insieme. Un saluto a tutti voi. Io resto ancora un po’ a mettere a posto qualcosa in garage.

TIM

domenica 18 gennaio 2009

FINI VS JOSEF


Per ora Fini ha precisato che bisogna impedire ai musulmani di leggere il Corano e commentarlo nelle Moschee nella propria lingua per evitare "istigazioni all'odio". Entro domani, siamo sicuri conoscendo la sua correttezza, bandirà la messa in latino (ripristinata da Ratzinger) in quanto lingua sconosciuta agli abitanti della penisola italiana e quindi di difficile controllo riguardo ai contenuti e ai toni di ciò che viene detto. Inoltre il rito in latino prevede l'invito, in alcune orazioni, alla conversione degli ebrei, considerati quindi diversi e immersi nell'errore, lontani dalla verità 'vera'.
TIM (finché ci lasciano)

venerdì 2 gennaio 2009

LA DURA LEGGE DEL ... TAO

E allora V ickers comprese che persino lì, nel cuore della nazione,tra le fattorie e i piccoli villaggi e nei ristoranti sui bordi dellastrada, ribolliva l’odio. E questo, si disse, dava la misura della culturaedificata sulla terra … una cultura fondata sull’odio e su un orgoglioterribile e sul sospetto verso tutti coloro che non parlavano la stessalingua, non mangiavano lo stesso cibo o non si vestivano allo stesso modo.Era una cultura meccanica e sghemba di macchine sferraglianti, un mondotecnologico che poteva fornire comodità animalesche, ma non la giustiziaumana e neppure la sicurezza. Era una cultura che aveva lavorato i metalli,manipolato l’atomo, domato le sostanze chimiche, e aveva costruito utensilie strumenti complicati e pericolosi. Aveva concentrato la propria attenzionesugli aspetti tecnologici, ignorando quelli sociologici, e così l’uomopoteva premere un bottone e distruggere una città lontana senzaneppure conoscere la vita e le abitudini né i pensieri e le speranze e leconvinzioni delle persone che aveva ucciso. Sotto la superficie lucidasi poteva udire il rombo minaccioso delle macchine, e gli ingranaggi e ipignoni, la cinghia di trasmissione, il generatore, senza il lievito dellacomprensione umana, erano le avanguardie del disastro.


Sono diversi giorni queste parole mi girano nelle vene prima che nel cervello. Ho imparato infatti che le cose devono passare prima dalle emozioni e dalle intuizioni che dalla testa. Ed è stato proprio l’autore di questo passo a insegnarmelo. E’ un altro scrittore, anch’esso di fantascienza, che v’invito caldamente a conoscere. Come per Philiph Dick anche senza di lui il mondo (e non solo quello della letteratura) sarebbe più povero. Sto parlando di C. Simak, (1904-1988) e il brano che avete appena letto è tratto da “L’anello intorno al sole” del 1953. Chiusa la serranda del garage (devo dirvi che ormai mi sento proprio a casa mia qua dentro) ho pensato di metter giù qualche riga.
In effetti la situazione descritta da Simak non ha bisogno di commenti. Potremmo, anzi, mettere essa stessa proprio come commento di una qualsiasi notizia di guerra, violenza e quotidiani soprusi che ascoltiamo nei talk show governativi che continuiamo a chimare telegiornali. Non è pessimismo (a meno che non sia pessimismo fotografare una realtà) perché comunque sto imparando che, come nel Tao e nella mentalità orientale in generale, quando si raggiunge la pienezza di qualcosa - nel bene come nel male - si ricomincia sempre da capo, come dopo la notte viene sempre il giorno, dopo l'autunno l'inverno ecc.. Oggi noi viviamo (almeno così mi sembra) nella realtà del brano di Simak. Abbiamo però il diritto di sapere che se da un seme nasce un albero, è vero che questo prima o poi morirà; ma è anche vero che basta anche un suo solo virgulto per farlo rinascere più alto e forte di prima. Il fatto è che dobbiamo avere il coraggio di guardare con i nostri occhi e pensare con la nostra testa quando ci troviamo davanti alla realtà in cui viviamo tutti i giorni e dobbiamo darci una spiegazione, farcene una ragione. Come scrive Francesco Guccini "il rivoluzionario, quando è vero, è guidato da un vero sentimento d'amore". Oggi le parole 'amore' e 'rivoluzione' sono desuete oppure addirittura messe in contrapposizione da certa cultura (o meglio sociologiume) che si richiama alle teocrazie vaticana e islamica. Eppure se si vuole una 'rivoluzione' (come cambiamento anche repentino di uno status quo) è proprio per 'amore' di qualcosa che ci sta a cuore.


Vi lascio con i 5 principi del Reiki, disciplina di guarigione spirituale e fisica che vi invito a conoscere e, magari, approfondire.


Solo per oggi


1. non essere arrabbiato


2. non ti preoccupare


3. sii grato


4. si onesto con te stesso e lavora con impegno


5. sii rispettoso verso gli altri.




TIM
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