Algeria, Tunisia, Egitto, Congo, ora
Yemen, e forse ho dimenticato qualcuno. La
rivolta della fame dilaga. La guerra del pane, la battaglia di chi non ha più niente da perdere, si espande a macchia d'olio in Africa; ma i recenti fatti di Grecia non mettono al riparo l'Europa. I nostri politici continuano a rassicurarci: la crisi sta passando, anzi no, c'è ancora ma dovremmo lasciarcela alle spalle entro quest'anno; forse entro il prossimo. Nel nostro
mondo capitalista (o postcapitalista, io non ho i fondamentali di economia, chi di voi ne sa di più ce lo può spiegare) si punta a far girare il denaro: dobbiamo consumare, quindi spendere e il denaro speso si rimetterà in circolo e servirà per nuova produzione e via così.
Ora in
Italia, penso io da ignorante in materia, in questi due anni da quando ci hanno detto che c'era la crisi, la
cassa integrazione (cioé noi con le nostre tasse) ha pagato gli stipendi delle famiglie rimaste senza reddito per i licenziamenti. E adesso che la suddetta cassa è finita perché non ci sono quasi più soldi, che le assunzioni non riprendono, anzi la disoccupazione aumenta, quali soldi gireranno? Come si nutrirà il mostro dell'economia chiamato 'consumismo', inteso sia in senso economico che etico?
Proprio questa mattina ho letto che il ministro
Frattini ha dichiarato che l'Italia si impegnerà a far capire all'Europa che la
Cina è un
partner politico oltre che economico.
E' vero che ormai la Cina ci ha invasi economicamente comprando una buona fetta dei negozi italiani che hanno chiuso per la crisi; è vero che, sempre la Cina, è in pol position per l'acquisto dei cosiddetti bond europei che dovrebbero essere emessi a breve per coprire i debiti degli stati membri, il che significa che poi noi dovremo ridare a loro questi soldi con gli interessi (insomma ci terranno per le palle). E già questo significa che il loro modello economico, un capitalismo - marxista se mi passate il termine sintetico da ignorante, ha vinto sul nostro: non solo non ha subito le spallate della crisi mondiale, ma anzi la loro economia ha un incremento annuo di oltre il 10%.
Ma dire che la Cina è partner anche
'politico' significa affermare che per salvarci dalla cacca dovremo diventare anche noi capitalisti-marxisti? Che in fondo Mao Tse Tung c'aveva azzeccato? che il vecchio slogan gridato in mille cortei quando io avevo 17-18 anni: "Lenin, Stalin, Mao-Tse-Tung" diventerà il nuovo motto della Borsa di Milano? se così facendo non affonderemo mi può anche stare bene (in fondo in fondo il comunista che è in me sta gongolando).
Il dubbio mi viene quando mi torna alla mente la
querelle dello stesso nostro ministro riguardo l'assegnazione del Nobel per la pace 2010.
E allora mi chiedo (retoricamente): basta qualche
Renmimbi Yuan (la moneta cinese) per ridare la dignità a qualche migliaio di prigionieri politici? o ci stiamo preparando a farli anche a casa nostra che tanto il fine giustifica i mezzi? Spero solo che la
rivolta della fame non scoppi anche in Italia: ho paura che diventeremo tutti prigionieri politici. Abbiamo bisogno di vera politica, non di politichese. Abbiamo bisogno di verità, non di veline Ruby-conde. Abbiamo bisogno di impegno, non di panem et circenses.
Qualcuno sa se il
Che è in sospensione criogenica?
Per finire.
TIM