
Omraam è nato all'inizio del secolo passato e che lo ha attraverso quasi tutto fino al termine della sua vita terrena nel 1986. Girando per il mondo egli ha conosciuto ogni tipo (o quasi) di spiritualità, da quelle tradizionali a quelle cosiddette new age, dall'esoterismo all'astrologia, dall'antroposofia al rosacrucianesimo. Ed è stato capace di mettere queste sue conoscenze al servizio di quella che per lui era la ricerca ultima e più importante: l'uomo.
Egli ha lasciato nelle sue circa cinquemila conferenze un patrimonio di riflessioni che sviscerano ogni aspetto del vivere umano al solo scopo di metterlo a nudo e aiutarlo a progredire spiritualmente.
Perché la sua ricerca non andasse perduta ha fondato la Fratellanza Bianca Universale, dove il termine Bianca non ha connotazioni razziste ma "si riferisce alla luce bianca, simbolo spirituale di purezza, di disinteresse, che è la sintesi di tutti i colori (come dimostrato dalla sua scomposizione attraverso un prisma), colori che la tradizione mistica considera manifestazioni delle virtù divine dell’anima".
Insieme a Krishnamurti e Osho (pur nella loro diversità) è uno dei personaggi a cui sono più legato e in cui ritrovo la familiarità dell'amico prima ancora che del maestro.
Eccolo in una delle sue conferenze. Solo ascoltando la sua voce siamo portati a entrare nel suo mondo e a far in modo che lui, pur se attraverso le diavolerie della multmedialità, entri nel nostro. E, questo è l'effetto che fa a me, vorremmo stare sempre lì, ad ascoltare.
Qui riporto una sua riflessione sulla fede, distinta dalla credenza e slegata da ogni religione e/o gruppo costituito.
Aspetto i vostro commenti, dove potrò dare qualche altro riferimento importante per conoscere quest'uomo dallo spirito così aperto e impegnato.
Tim / Juan Segundo
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