
Gandhi fu un uomo che senza mai possedere nulla in vita sua (neanche i vestiti che aveva addosso e che si cuciva da se); senza mai puntare un dito contro qualcuno; ma semplicemente camminando per le strade della sua patria portando pace e amore nel bel mezzo di una dittatura prima e di una guerra poi, era riuscito a liberare l'India dall'occupazione britannica e a riunificare e riappacificare le anime musulmane e indù perennemente in lotta della sua gente.
Come ebbe modo di dire Albert Einstein: "Le generazioni future stenteranno a credere che un simile uomo in carne ed ossa abbia camminato sulla terra".
Ed è proprio vero: chi avrebbe oggi il coraggio di credere che si possono raggiungere quei risultati senza un'arma, senza un a minaccia anche verbale al 'nemico'? Noi che parliamo di 'guerra preventiva', cioè: ti attacco prima io che non si sa mai lo faccia tu? Noi che riempiamo la nostra terra di armi di distruzione di massa invece di usare tempo, soldi ed energia per sfamare chi ha fame e curare chi è malato? Certamente no!
Se la nostra società non raggiunge gli obiettivi minimi perché ogni uomo raggiunga la dignità che gli è dovuta, non è perché non si può, perché la situazione è complessa.
Ciò avviene semplicemente perché l'uomo non lo vuole, perché a qualcuno conviene costruire e vendere armi e per fare questo c'è bisogno che ogni giorno sulla terra spunti fuori una nuova guerra tra nazioni o tra popoli o tra etnie e clan.
Penso che l'uomo di per sé voglia la pace e la salute, non la guerra e la malattia.
Se al mattino guardandoci allo specchio, mentre ci facciamo la barba o ci mettiamo le creme di bellezza, pensassimo anche solo per un attimo: anche oggi nel mondo moriranno 20mila bambini di cui la metà per fame e l'altra metà per malattie che da noi si potrebbero curare in meno di qualche giorno, forse la nostra giornata sarebbe diversa.
Diversa per chi continua a ragionare sempre nello stesso modo egoista, perché questa notizia avrà (per fortuna!) rovinato la sua bella giornata fatta di incontri psicologicamente gratificanti, di stage di crescita personale e spirituale, di lezioni ed esperienze rilassanti, ecc. ecc. .
Diversa anche per chi, invece, continua ad impegnarsi a costruire per se stesso e per gli altri un mondo più giusto ed equo, dove io non viene prima degli altri, ma semmai insieme. La sua giornata sarà diversa perché troverà dentro di sé la forza per impegnarsi sempre di più.
Gandhi disse un giorno che appena ebbe ascoltato il sermone del monte (Mt 5,2-12) il suo cuore ne fu trapassato e che bastò quell'insegnamento per fargli capire che Gesù era il più grande profeta mai esistito sulla terra. E sempre quel racconto della Bibbia l'aiutò a comprendere meglio anche le scritture sacre della sua religione (egli era induista).
Queste parole di questo piccolo grande uomo, il suo esempio di rettitudine e sacrificio fino alla morte, aiutino noi a riscoprire ciò che sta alla base della nostra fede e ad ascoltare quotidianamente l'invito che il Signore pone nel nostro cuore alla conversione e all'amore compassionevole e operoso.
Il mondo attorno a noi ha bisogno di noi, ed è per questo che Dio ci ha messo proprio qui.
E Gandhi ci ha insegnato che, col Signore nel cuore, nessuna impresa è impossibile.
Se avete voglia di approfondire la figura di Gandhi, vi lascio come sempre qualche link.
In questo sito troverete indicazioni sulla vita, l'opera e il pensiero di Gandhi, oltre ad altri link di riferimento.
Qui, invece, c'è una biografia abbastanza semplice e un lungo articolo con frasi sulla non-violenza.
Poi, naturalmente, vi consiglio di vedere (o rivedere) il bellissimo film sulla sua vita: commovente e motivante.
Juan Segundo