venerdì 21 novembre 2014

Cercare un perché (di Monica Angeli)



Ancora un dialogo tra Monica e il suo Angelo...



Cercare un perché
E se non dormo è perché l'anima ha bisogno di liberarsi e attrae l'attenzione mai distante né assente del Maestro, il quale in questi momenti anch'esso vuole parlarmi.
C'é da parte mia, della mia parte terrena, un bisogno di chiarezza, sento che è giunto il momento; e da parte sua, il tempo Sacro, del ritorno all'essenza.
Al solo mio pensarlo si presenta, non ha volto ne corpo, ma è come se tutto prendesse forma, riesco a vederne i lineamenti e soprattutto a percepirne ciò che per noi umani è umore, e per loro è interiorità dei protetti.
È serioso. C'è un lasso di tempo di silenzio che non so bene definire e poi, senza emettere alcun suono, telepaticamente parla e mi dice:
- Eccomi!!
Mi passano tante cose per la testa, avrei tanto da dirgli, ma non so da dove iniziare. Poi di getto chiedo:
- Hai sempre la stessa opinione di me?
La risposta arriva all'istante senza che io vada oltre con le parole, non ce n’è bisogno: egli vive nel tempio interiore e sa tutto, quello che viene detto e quello che viene taciuto, specie quest’ultimo
- Sì - è la sua risposta, che risuona fin dentro all'anima come un potente tuono.
La mia domanda (e la sua risposta) si riferiscono naturalmente alle ultime cose che ho detto e di cui io stessa mi sono sorpresa perché non rientrano nel mio modo di essere ,non mi ci riconosco. Così chiedo:
- È la vita, sono gli altri o cosa?
- Niente, bambina mia, nulla cambia ciò che si è a livello animico, si rimane sempre gli stessi: essenza d’amore, luce divina. È a livello mentale che si trascende.
- E questo lo trovi giusto tu, Angelo mio?
- Non è mio compito definire quello che è giusto e quello che è errato. Posso solo dirti che vi pestate i piedi a vicenda e ciò comporta dolore, e più è profonda la ferita e più diventa acuto l'urlo. La terra, energeticamente, è differente dal cielo: si può  volare in alto, ma si è anche capaci di cadere molto in basso.
- E tu pensi che io lo sia caduta?
- Non sono io a pensarlo, ma tu. Se mentalmente ripercorri il tutto, e spesso lo fai, riconosci giuste le tue parole, valide e motivate, e ci vedi delle ragioni, le tue ragioni. Ma animicamente senti altro, lo spirito ti dice altro, ed è per questo che voi umani, ai nostri occhi siete esseri così tanto speciali perché portate pesi enormi, dovuti al fatto che ad ogni azione lo spirito si scontra con la materia.
- È vero Angelo mio, non è facile.
- Lo so bambina, questo avviene maggiormente nelle anime più evolute, in cui la materia è meno densa, e più si sale e più si  sente dolore. La purificazione ha un costo elevato per la creatura, ma d’altra parte tutto questo  la renderà beata. Ai nostri occhi è immenso il sacrificio, e tanto più profonda è la ferita tanto più grande l'unione. Noi vi sosteniamo in tutto.
Riscende lo stesso silenzio di prima, ci rifletto e mi rendo conto che è la mia paura a creare questo; ho paura di averlo deluso. Ma è  inutile chiederglielo di nuovo, il problema è solo mio, forse ho bisogno di tempo per riguardarmi con gli occhi di prima, quelli con i quali ancora mi vedono gli altri, tutti, anche Lui. Tutti tranne che me: alzare la voce, per chi non si apre facilmente e si ripiega su se stesso, diventa poi difficile da digerire.
I miei pensieri vengono distolti dalla sua “voce “ che chiede:
- Hai altro da domandare?
Rispondo:
- No, grazie.
E Lui:
- Prego, prendo congedo.

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