Primo. Questa volta è il post che è di commento al brano sotto ... stante. E capirete perché.
Secondo. La foto d'accoglienza, in verità un po' sgranata, è di un motoscafo che ha lo stesso nome del personaggio di cui si parlerà.
Prima ascoltatevi e guardate il pezzo: http://www.youtube.com/watch?v=7nmvTNSBYAY&feature=related. (non ho ancora capito come si fa a non far vedere tutta la scritta, come fanno i blogger seri che scrivono solo 'qui' o 'leggi' e fai clic e basta. Se qualcuno mi può aiutare ...).
Bene. Ora che la paura ha cominciato a serpeggiare in voi, vi svelo il nome del motoscafo. Si chiama Cota. Paura, eh! E sì, è proprio lui il nuovo presidente (ops, governatore, pardon) della regione Piemonte, che proprio ieri, non so se come pesce d'Aprile o come primo atto del suo prossimo mandato (che poi non c'è molta differenza) ha invitato gli ospedali piemontesi a non utilizzare la 'pillola del giorno dopo'. Cito testualmente: “Farò quanto in mio potere per fermarla, sono per la difesa della vita io, per prima cosa chiedo ai direttori generali di bloccare l'impiego della Ru486 attendendo la mia entrata in carica, poi chiederò che in tutte le strutture sanitarie piemontesi siano ospitate le associazioni Pro Vita". Tutti sapevano che da oggi, 2 aprile, le farmacie ospedaliere italiane potranno avviare la procedura per richiedere la RU486, quindi c'è da chiedersi come mai il signor Cota, degnamente accompagnato dal signor Zaia e dalla signora (dai, questa poi no!) Polverini hanno aspettato solo ieri per questa loro levata di scudi e non l'abbiano fatto tuonando in campagna elettorale contro chi e cosa offende la morale, la Chiesa, il Papa etcetera etcetera. Il signor Cota è quello dello slogan: padroni a casa nostra. E questo mi sembra giusto: a casa sua può fare quello che vuole, come io posso fare a casa mia quello che voglio. Il problema è: come fargli capire che il Piemonte, la pianura padana, l'Italia sono anche casa mia, la casa di te che stai leggendo e di chiunque ci abiti e ci paghi le tasse? D'altra parte il signor Cota ha appoggiato l'elezione di quell'altro bel tomo di cui vi parlavo qualche post fa, il cui slogan era: basta soldi agli zingari!
E sì, c'è proprio da avere paura. Non quella filmografara alla Dario Argento; quella vera, quella per cui se ti suonano il campanello non sai se temere di trovare alla porta un romeno o il figlio di Bossi. Proprio lui, quello bocciato tre volte agli esami di stato, quello che il 'Maroni' di Striscia la notizia ha sul groppone perché non sa fare niente, quello che, e qui la paura aumenta, è stato il primo degli eletti a Brescia per la Lega. (Approfondimento. Linkatevi qui: http://www.fainotizia.it/2009/09/10/stipendio-da-12-mila-euro-il-figlio-di-bossi-sold%C3%A0-indignato)TIM
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