martedì 20 novembre 2012

La donna del Campione, di P. Colaprico


Nella citta di M., attraversata dalle sirene e popolata di investigatori in affanno per il rapimento di Elvio Wolfson, ultimo rampollo di una dinastia di ricchi imprenditori un po' chiacchierati, s'incrociano i destini di tre uomini. Corrado Genito, ex carabiniere cacciato dall'Arma e titolare di una quotata agenzia di consulenza per la sicurezza, è stato ingaggiato da Maretta Zara, l'ex "ragazza immagine" che ha sposato Wolfson, per aprire un canale di contatto con il clan dell'Anonima all'insaputa dei magistrati. Avrà un'idea geniale, ma davvero spregiudicata per tentare di salvare il rapito. Cosmo Sconosciuto, un killer appassionato di mare e nuotate, è costretto a lasciare la sua vita spesa tra assaggi di pesce crudo e omicidi altrettanto crudi per tornare nella Città di M., dove è stato un famoso rapinatore: Cosa Nostra gli ha assegnato un lavoro speciale e può farlo solo lui. Nel frattempo, l'ispettore della squadra Mobile, Francesco Bagni, il "cervello" della sezione Omicidi, sta cercando di risolvere il caso di un cadavere sfigurato dalle fiamme, ma si ritroverà a frugare tra saloni massaggi e bar di malavita, mentre cerca di mettere pace anche nel suo cuore, diviso tra due donne.
È la trama, dal risvolto di copertina, di La donna del campione, noir di Piero Colaprico, giornalista (attualmente a La Repubblicache si occupa di giustizia e di nera (è quello che, per intenderci, a suo tempo coniò il temine Tangentopoli); ma che è anche, come in questo caso, scrittore noir.
E se andiamo a spulciare, ci rendiamo conto che di romanzi Colaprico ne ha scritti parecchi, da solo o in concorso con altri. Basti ricordare la collaborazione con Pietro Valpreda per i primi 3 libri della serie del maresciallo Binda; e soprattutto i tre racconti lunghi riuniti nel volume Trilogia della città di M. con protagonista l'ispettore Bagni, con cui ha vinto nel 2004 il Premio Scerbanenco ex aequo con Barbara Garlaschelli.
Che dire di questo La donna del campione?
Anzitutto vi invito, come sempre, ad andarvi a leggere una recensione seria (questa potrebbe andare benissimo) e poi a continuare questo post. 
Perché io vi darò solo le mie solite sensazione, qualche immagine che mi è passata per la testa mentre scorrevo le pagine del libro.
Ecco. Ci sono libri che invitano con la pistola puntata alla tempia a girare pagina (come quello che ho appena finito di leggere e di cui vi parlerò spero presto). Altri che tengono attaccato al foglio non proprio con la stessa urgenza ma quasi.
La donna del campione è fra questi ultimi, complice anche il tono a volte lieve della sua narrazione, e i personaggi che si prendono sul serio ma fino ad un certo punto. Non sto dicendo che sia un libro leggero, ma che la bella storia è narrata così. Attenzione!, non è un libro per signorine, come si usa dire, o uno di quei gialletti rosa in stile Harmony (con tutto il rispetto per chi legge questo tipo di letteratura), ma la cronaca, pur a tratti serrata e violenta quanto basta, non fa fare i salti sulla sedia.
Detto questo, devo anche dire che la storia, narrata da diversi punti di vista (l'investigatore Corrado Genito, l'ispettore Francesco Bagni, il killer Cosmo Sconosciuto), scorre bene; l'intreccio scioglie alla fine tutti i suoi nodi; e non manca qualche capitolo d'azione e qualche colpetto di scena finale.
Fra i tre protagonisti, a me è sembrato che il principale in questo caso sia più l'investigatore privato Corrado Genito che il poliziotto, forse perché manovra la vicenda un po' come vuole lui; ma si sa che chi non è costretto dalle maglie della legge può muoversi con più libertà in certi ambienti.
Ho trovato poi uno altra protagonista in questa storia, oltre i tre già citati, ed è la città di M. (chiaramente si allude a Milano) col suo interland, i suoi viali, le sue periferie. E, impressione personale!, per come viene descritto il suo sottobosco, quella M. maiuscola puntata potrebbe anche essere intesa come città di m... , nel senso delle deiezioni propriamente umane.
Insomma leggerei volentieri un altro libro di Colaprico, magari con lo stesso ispettore Bagni come protagonista (sapete che io vado in sollucchero per i personaggi seriali!). 
Un voto? 7 pieno.
Un libro che consiglierei anche a Odette.

TIM

(pubblicato qui)

2 commenti:

  1. Già il fatto che ci sia un personaggio che si chiama Cosmo Sconosciuto mi incuriosisce tantissimo.

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    1. In effetti a me è sembrata un po' una forzatura uno che, come killer, deve rimanere nell'ombra e che ha quel nome. Per il resto il libro non è male, ma non lo consiglierei ad uno come te che ha altri gusti!

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