sabato 5 luglio 2014

Dialogo dell'anima arida e del suo Amore sospirato


Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
(Sal 136,1)


Prendo a calci qualche sasso.
In fondo loro non hanno nessuna colpa, ma è così che fai quando vuoi scaricare la tensione.
Il rumore dell'acqua a pochi passi dal mio camminare e un po' di vento mi sono unici compagni.

Come fai a sapere che c'è vento? Lo vedi?
No, che c'entra! Ne sento il rumore, vedo le foglie dei tigli che si muovono... Il cuore... la mente... chi prende il sopravvento...
Calma la tua mente... il tuo cuore... lasciati andare ai suoni e ai colori...
I suoni... i colori... dove sei, piuttosto, quando ti cerco e non ti trovo?
Tu mi cerchi?
Sì, ti cerco e non rispondi e la mia anima si dispera e la mia disperazione si tramuta in aridità, in avversione...
È la strada...
Quale strada? Quella dell'abbandono? Del mio essere abbandonato? Quante volte ho voluto con tutto me stesso riposare in te, avere anche solo un istante il tuo volto ad illuminarmi...
Volevi vedere?
Sì, forse anche vedere! È dura dover sempre andare avanti per fede! Mai un cenno, mai un sospiro, un alito che mi facesse capire che sei lì... E se un giorno cadessi? E se un giorno fossi preda del nemico? E se ti voltassi le spalle? E se...
Ma tu sai che io ci sono.
No! Dubito che tu ci sia veramente! Che segni mi dai? Fuori di me? Navigo a vista in un mondo pieno di odio, rancore, senza empatia e compassione... E continuo nonostante tutto a gridare parole d'amore, comprensione, a far finta di credere che il maligno alla fine non vincerà... E tu con cosa mi ripaghi? Con le piaghe di Giobbe, con le sue lacrime amare da inghiottire. Mi dai forse segni dentro di me? No! È forse così spregevole chiedere e volere ogni tanto il tuo amore scaldi anche se solo per un attimo il mio cuore? Leggo e rileggo le pagine dei tuoi prediletti e leggo e rileggo pagine di fuoco, d'amore puro, ardente, piene di slanci e affetti.
Sei sicuro di aver letto tutte le pagine dei miei prediletti?
Cosa vuoi dire con questo...
Per ogni pagina piena d'amore ce ne sono dieci piene di deserto, di aridità, di arsura, di grida disperate alla ricerca di un aiuto... Giovanni della Croce... Teresa d'Avila... Non sai che sta scritto: "Io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore." (Os 2,16)
Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore - See more at: http://www.airemsea.it/deserto/it/taxonomy/term/1262#sthash.Q2cADnVr.dpuf
Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. - See more at: http://www.airemsea.it/deserto/it/taxonomy/term/1262#sthash.Q2cADnVr.dpuf
Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. - See more at: http://www.airemsea.it/deserto/it/taxonomy/term/1262#sthash.Q2cADnVr.dpuf
Sì, lo so, è nel deserto che tu parli... Ma io ci sono già, nel deserto, e da tanto, troppo tempo...
Chi sei tu per stabilire cosa è giusto? Quanto tempo deve durare il deserto? Chi è il Maestro? E chi il discepolo?
Un segno... ti prego... un segno... un segno che mi stai dando ascolto, che non sto sbagliando... Tu stesso hai fatto scrivere: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli" (Gdc 6,17)...
Non sai che nessun segno sarà dato se non il segno di Giona profeta?
Giona, che fu inghiottito dalla balena e poi vomitato sulla terra ferma?
Proprio lui... Tre giorni di buio, d'angoscia, di preghiere senza risposta...
Se così deve essere... ma tre giorni sono lunghi da passare...
Un segno... tu vuoi un segno... e io ti darò un segno...

Le fronde dei tigli risuonano di un alito di vento più forte e un pesce fa un mulinello nel fiume a pochi passi dai miei piedi.


Ecco, il Signore passò.
Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. (1Re 19,11-12)

Juan Segundo

8 commenti:

  1. Bellissimo!
    La risposta in una sola frase :) alla fine e' sempre cosi.. ci arrovelliamo ed e' tutto li.. ad un passo da noi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, Ximi, e benvenuta tra noi! Hai ragione: per quanto possiamo pensare e spremerci il cervello è sempre tutto a portata di mano. Quel che ci manca è la capacità di vederlo, perché siamo cresciuti in una società, religiosa e civile, in cui nessuno ci ha mai insegnato a guardare al di là delle cose, a liberarci dai legacci dei riti, delle credenze stabilite, prefissate, piene di paletti. La chiesa cattolica (specialmente, ma anche ogni altra chiesa "ufficiale") ha sempre voluto che tutto fosse chiaro e facilmente fruibile, ma alle loro condizioni, coi loro paletti e ha inculcato in noi il terrore di andare fuori pista. Eppure ci sono tanti esempi di persone che hanno rotto gli schemi, uno fra tutti (e proprio all'interno della chiesa!) Francesco d'Assisi, non quelo che ci viene presentato nelle immaginette, ma quelo vero, quello vissuto 800 anni fa.

      Elimina
  2. Sicuramente, non è ciò che crediamo noi o che ci lasciano credere coloro che vogliamo in cosa noi dovremmo credere secondo le loro menti.

    Bel pensiero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. penso che la risposta data a Ximi qui sopra vada bene anche per il tuo commento! e grazie della visita!

      Elimina
  3. Molto bello. Si vede che lo scrittore latente che è in te continua a darsi da fare, sia pure con finalità assai più nobili del mero intrattenimento.

    RispondiElimina
  4. Il tocco di un Maestro che sorride all'anima, grazie Juan!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sono sempre espresso attraverso la scrittura... letteraria e certi 'vizi' non si perdono facilmente.

      Elimina

fatti sentire

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...