martedì 29 luglio 2014

La sincronicità (da Non Solo Angeli)

(foto tratta dal sito citato)
Ecco oggi per voi un interessante articolo preso pari pari dal sito Non Solo Angeli e pubblicato da Anita Pagani. Si tratta si una parte (quello sul rapporto sincronicità-spiritualità) di un pezzo più ampio pubblicato dal sito Lo Specchio del Pensiero un po' di tempo fa.
Questo tema mi è molto caro, specie in quanto cultore dell'I Ching; ma più vado avanti nel cammino spirituale e più mi rendo conto che questa teoria è in grado di modificare totalmente tantissime vecchie credenze e, spesso, di tagliarle di netto.
Bene, con questo contributo, il blog va in ferie per qualche settimana.
Devo doverosamente ringraziare tutti i collaboratori che in questi mesi hanno tenuti alti gli ascolti (anzi: le letture!) del blog, con i loro bellissimi articoli (in ordine puramente indicativo!): Nicola, Laura, Monica, Daniele, e spero di non aver dimenticato nessuno! E devo dire grazie anche a tutti i siti da cui ho tratto articoli interessantissimi.
Ma so che ci saranno altri collaboratori, le cosidette new entry come dicono quelli seri, alla riapertura. O almeno così hanno promesso; io aspetto!
Ed ora eccovi l'articolo sulla sincronicità.  



LA SINCRONICITA'

Vi siete mai svegliati con la sensazione di aver vissuto qualcosa di “reale” o avete mai vissuto qualche evento che aveva il sapore di un sogno, tanto da non essere poi cosi certi che fosse realtà?
Passato, presente e futuro – dimensione interiore ed esteriore – non possono essere rigidamente incasellati in qualcosa di assoluto ma, al contrario, si possono considerare relativi: assumono quindi il significato che gli attribuiamo in base al nostro stato psichico.
Collegamenti apparentemente casuali tra avvenimenti, persone e luoghi che invece, in una diversa chiave di lettura, si rivelano incredibilmente significativi come “indicatori di direzione“ del nostro cammino evolutivo. Questi segni sono sotto gli occhi di tutti, ma non è da tutti coglierne attinenze e significati.
Il linguaggio che parla questa realtà parallela è fatto di simboli: può essere divertente, il più delle volte ha a che fare con la sfera che per eccellenza più sollecita il nostro emisfero destro: quella dei sentimenti. Sono stati fatti numerosi parallelismi tra il modo che il principio della sincronicità ha di manifestarsi e la modo di funzionare del nostro emisfero destro. Quest’ultimo, sede delle emozioni e del nostro vero sè, si servirebbe della sincronicità come un vero e proprio modo di comunicare con la parte razionale del nostro cervello (il suo inseparabile compagno, l’emisfero sinistro), sede del raziocinio e capace di trasferire emozioni e sensazioni nel mondo esterno.
Come un cavallo selvaggio, non provate ad “addomesticare” questo modo di interpretare eventi e persone perchè potrebbe ritorcervisi contro con risvolti anche pericolosi. Questo spazza via il concetto ormai sorpassato della causalità classica per lasciare il posto ad una visione di più ampio respiro, dove il confine tra noi ed il mondo esterno, nonchè tra mente e materia, finisce per assottigliarsi.
Ci ritroviamo immersi in una infinita ragnatela di collegamenti che rende la nostra vita, le persone che ci sono intorno e i nostri stati mentali, nella più ampia accezione, una “cascata” di flussi energetici: se riusciamo a lasciarci trasportare da essa, rimarremo sorpresi di scoprirci veleggiare tranquilli verso l’isola dei nostri sogni.
L’isola dove ci aspetta un livello di vibrazione superiore, dove la soddisfazione egoica lascia il posto ad aspirazioni più profonde ed il linea con la nostra evoluzione. È interessante correlare questo dualismo causalità-sincronicità alle tradizioni culturali Occidentale ed Orientale: la prima affida le proprie aspettative ad un atteggiamento pragmatico e materialista mentre la seconda si lascia andare alla trasmissione intuitiva della conoscenza tra persone simili e non ad acquisizioni mnemoniche ed intellettuali.
Da qui nasce la concezione olistica di scienze e discipline quali astrologia, metafisica e mistica che assecondano la magia degli eventi che rendono significativa la nostra vita, superando in questo modo la frammentazione nel comprendere che tipica della mente razionale.
Carl Jung, a questo proposito, accostò il concetto di sincronicità a quello dell’alchimia medievale, ponendosi l’ambizioso obiettivo di trovare anche nella cultura occidentale la comprensione attraverso la vita e non attraverso la scienza. Ciò per evitare una sterile imitazione dello stile orientale fatta da noi occidentali che ci priva del vero senso della nostra antica cultura.
In questo contesto rientra la teoria medievale della correspondentia di Ippocrate:
”Un unico confluire, un unico cospirare (conflatio), sentendo tutto insieme. Tutto in rapporto alla totalità, ma in rapporto alla parte le parti (presenti) in ogni parte con intenzione all’effetto. Il grande principio va fino alla parte estrema, dalla parte estrema al grande principio: un’unica natura, l’Essere e il Non-Essere. Ma il principio universale si trova anche nella più piccola parte, la quale perciò coincide con il tutto”.
In altre parole ciò che accade in alto è strettamente correlato a ciò che accade in basso e non esistono barriere tra le varie discipline ma tante tessere dell’unico mosaico del vivere. Se riusciamo a inforcare gli occhiali della sincronicità, il mondo diventa davvero come vedere un film in 3D, effetti speciali e mille sorprese sono dietro l’angolo, e come nel film Vanilla Sky, potremmo sorprenderci a vivere sotto un cielo color vaniglia con la colonna sonora dei Beatles che risuona intorno in uno stato di “veglia paradossale”.
Namastè.
Sunshining
edited by: Sunshining per Hearthaware blog
credits: wikipedia.org/sincronicitawww.extaticvenus.it/sincronicita-e-causalita http://lospecchiodelpensiero.wordpress.com/2012/11/05/la-sincronicita/

E infine vi auguro, se ancora non le avete fatte, BUONE VACANZE, sperando che il tempo atmosferico sia clemente !

Juan Segindo

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