lunedì 3 settembre 2012

I racconti di Marco Vergerio: Testa di tassista


Marco Vergerio in uno dei suoi molti
 incontri ravvicinati... di qualche tipo!
(foto dal suo blog)
Ed eccoci arrivati al terzo ed ultimo racconto surreale di Marco Vergerio, quello che io ritengo il migliore e il più profondo.
Anche qui bisogna uscire dagli stereotipi della scrittura pulita, editata, che richiama qualche grande maestro della letteratura o che si aggancia a qualche filone più o meno di nicchia.
In questo Testa di tassista quello che conta e la lettura di pancia, liberati da ogni stereotipo e da ogni filo logico.
Tanto più siamo legati a classificazioni e alla ricerca della perfezione stilistica, tanto più il racconto ci sfuggirà di mano.
Poi magari per i vostri gusti sembrerà ugualmente un'incomprensibile accozzaglia di parole, ma in Testa di tassista c'è molto di più quello si può superficialmente leggere.
Vi lascio, così, a
Testa di tassista
 Sabato il ventinove di marzo del duemilatre. La luna cala la pressione scende l’asciutto qui non e’ consono.


L’uomo dritto segue solo cio’ che per se stesso ha.
Privilegia la vita innanzi al pensiero o all’azione.

L’uomo dritto sa’ gia’ prima di fare che gli passa per la testa.
… E nemmeno… e per davvero guarda a tutto e sceglie a poco di quel che ha.

L’uomo dritto sa’ gia’ prima di fare e sa cio’ che fara’.

L’uomo dritto non sbaglia perche’ segue lo Spirito e la sua anima e’ amica e collabora al disegno.

I.

Aeroporto.

Periferica futurista strada logistica del niente, simulazione d’uccello ma che vola molto più veloce.

Indaffarato in giacca e palto’…

- Senta subito in Piazza delle Questioni… al 12… lato alto e’ in centro, le pago io la multa… ho molta fretta.
Il taxi non e’ una scelta, come poco nella vita, e’ un sentimento o, forse, qualcosa di piu’, la strada che sei obbligato a seguire perche’ non ci si puo’ nascondere da se’ stessi e da cio’ che Qualcuno ha pensato che sia il destino.

Il taxista:
- Non e’ una questione di soldi, tantomeno di principio, ma Lei quanta fretta ha?.

- Ho la fretta del diavolo e non sono qui per fare della filosofia!.

- Ce ne scampi Iddio dalla filosofia!, ma io posso arrivare dove Lei Deve arrivare nel tempo che Lei ha da spendere. Non so se mi capisce…

- Senta. Questi sono 100 soldi per Lei se fa quello che dice.

- Vede… sa… non e’ per soldi… Lei quanta fretta ha?

- Il mio dio!! Ho gia’ perso piu’ tempo di quanto ne abbia a parlare con un tassista che non mi sta portando dove devo andare… La saluto, ho molta fretta.

- Dove vuole andare non ci arrivera’! … senta… in Piazza delle Questioni… siamo li’ in dieci minuti, le costa solo 20 soldi, ma si calmi, Lei ha troppa fretta.

Chi sono questi due?

L’uomo dritto passa per la sua strada e, se puo’, fa il tassista…

- Lei! Mi scusi se mi permetto… , si’ Lei! E’ un managero, un imprenditore o qualcosa del genere?
- … Si, si qualcosa del genere.
- Mi scusi se mi permetto… di che affari si occupa?.
- Tratto di persone… in pratica devo avallare, come socio, un affare in cui si vende al lavoro di un terzo personale in affitto.

Pausa.

- Ho capito, Lei ha fretta perche’ i suoi soci aspettano di lavorare…
- No! Io ho mille cose da fare e’ per quello che ho fretta, gli operai si trovano sempre, c’e’ sempre bisogno di lavorare e per ogni cantiere per ogni prezzo c’e’ il suo operaio!
- Sara’ come dice Lei, ma tutta questa fretta non le fara’ male?
Non dice niente, anzi, si aggiusta il palto’, guarda fuori dal taxi e rimurgina sul fatto che ha smesso di fumare e ancora si chiede il perche’.

Il tassista accorcia le distanze e annulla il tempo.

- Siamo in Piazza delle Questioni e credo anche cje lei sia in orario, ma… , mi tolga una curiosita’.
Io faccio il tassista e porto le persone dove Devono andare, ma Lei! E’ un bel ragazzo, E’ giovane, e’ piu’ giovane di me… non ha famiglia, ma chi glielo fa fare! Questa citta’, nel mondo, ha sfumature e personalita’ che mai potra’ rivedere!!. Un giro turistico e si innamorera’ dei luoghi e delle persone…

Non guarda neppure la maniglia della porta, scende, imbarca un panetto cemento del traffico limitato… si fa male… non lo da a vedere si rivolge al tassista e paga.

Il tassista – Questo e’ il mio lavoro Lei mi deve solo quello che Deve pagare… io posso fare 100 corse gratis me per trovare un uomo sarei disposto a farne 1000 pagando!.

Chiude lo sportello attento a non imbrigliare il palto’.

Parte veloce come se avesse fretta. Accende la radio. Rallenta dopo la prima via, la gente e’ proprio strana… testa di tassista…

TIM



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