martedì 27 novembre 2012

Di scrittura, commissari e sorprese

ritmo 105 tc di Gennaro Bellagamba
In questi ultimi 2-3 anni, dal punto di vista della lettura e della scrittura, sono cambiate per me un po' di cose. Sono passato dall'esperienza del Survival Blog, con l'entusiasmo di inserirmi anch'io con le Cronache da un altro mondo, alla casa che nasconde ma non perde, un round robin dove c'è anche il mio penultimo capitolo. Nel frattempo ho pubblicato qualche raccontino che resta sempre nell'ambito del fanta-horror, se vogliamo dire così.
Tutto quello che ho messo on line, comunque, lo trovate qui.
Poi ho conosciuto un personaggio, il commissario Wallander, col suo autore Henning Mankell. Ed è stata la svolta di Ystad.
Da allora le mie letture, e i miei temi preferiti di scrittura, hanno deviato terribilmente verso il giallo, il noir, il poliziesco. (A proposito, per chi non lo conoscesse ripresento questo bellissimo testo di Andrea Carlo Cappi: Elementi di tenebra. Manuale di scrittura thriller. È un manuale di scrittura, ma c'è anche la storia del genere giallo, in tutte le sue sfumature)
Non che non avessi mai letto un giallo. I miei migliori ricordi di adolescente sono di me, nella nostra casetta estiva di montagna, a divorare gialli mondadori usati dove Charlie Chan, Perry Mason, Ellery Queen, Phylo Vance, Jules Maigret e tanti altri risolvevano sempre il loro caso. Quei gialli stampati negli anni '60-'70 con quel bel profumo di carta che oggi fa imbestialire più di un amante della lettura digitale. Ma a me non interessano né il digitale, né il profumo della carta: a me interessano le storie. Punto.
Dicevo allora di questo mio ritorno al giallo. Un giallo oggi forse più psicologico, più attento alla realtà sociale rispetto a quei romanzacci (in senso buono!) americani del dopo guerra, dove l'eroe di turno sparacchia a destra e a manca finché non si trova da solo a solo col cattivo e lo castiga come pochi. Ma anche quelle erano belle storie. Non tutte, ma la maggior parte.
E oggi ho imparato che ci sono tantissimi bravi autori italiani che scrivono di giallo, che ambientano le loro storie in Italia. Si potrebbe dire che stiamo invertendo la rotta: negli anni '50 abbiamo seguito Frank che arriva dalle campagne del Montana a New York a scoprire che fine ha fatto la sua adorata Molly; oggi, finalmente c'è Mimmo che si perde a Milano per vendicare l'omicidio di Gianni che faceva il barbiere a Mirandola. Non che negli anni passati siano mancati i giallisti di casa nostra: dove li mettiamo i Macchavelli, gli Scerbanenco, solo per citare i più noti?
Così ogni volta che giro per mercatini o bancarelle di libri usati, sono sempre alla ricerca di autori italiani da scoprire. E ho un occhio di riguardo per loro alle uscite in edicola.
Nel mio piccolo, come penso sapete, ho creato lo strano gruppo del commissariato della mia città dove, pur essendoci un commissario che dovrebbe monopolizzare la scena, nell'arco dei tre lavori pubblicati finora (due racconti brevi umoristici e un racconto lungo) sono i personaggi secondari a rubare quasi la scena al capo. 
E scrivendo ho scoperto le dinamiche che muovono questo gruppo: le gelosie tra il siciliano Geremicca e il campano Bellagamba; la sovrintendende Màrika Garrone con la sua perspicacia che non ha ancora raggiunto la consapevolezza dei propri mezzi e continua a ricercare sempre l'approvazione degli altri; il fancazzismo dell'ispettore Conci, che nessuno può vedere all'interno dell'ufficio; il buonismo distaccato del commissario Bacone, che fa da chioccia a tutti gli altri. È proprio vero che quando si scrive bisogna avere ben presente un plot, ma poi bisogna lasciare mano libera ai personaggi.
Tutto questo per dirvi alcune piccole cose.
Ho ripreso, proprio da pochi giorni, la scrittura del secondo racconto lungo, che avevo inziato nei primi mesi di quest'anno e poi abbandonato. E devo dire che la cosa mi sta prendendo la mano: le idee non mancano e la storia mi si sta chiarendo sempre meglio in testa.
E poi ci sono due cose nuove. Una è un raccontino di circa 5mila parole, per il quale sto aspettando il nulla osta da un personaggio che tutti conosciamo, il quale... ma non posso dirvi di più! sappiate solo che è già tutto pronto e appena c'è il placet ve lo do in pasto!
La seconda è un altro raccontino che... ma anche qui dovrete aspettare, anche se solo fino a domani!
Restate in linea!

TIM


(pubblicato qui)

6 commenti:

  1. Il personaggio che tutti conosciamo è Obama, vero? :)

    Simone

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    Risposte
    1. In verità è un po' meno abbronzato, un po' più robusto e, soprattutto, non si chiama Obama. E visto che ancora non ho avuto alcuna autorizzazione da parte sua, non ti posso dire neanche chi è, neanche sotto tortura. (eventualmente prendo solo in considerazione donazioni in vil danaro)

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  2. attendiamo fiduciosi.

    PS: non so se sia la sede più appropriata per dirlo, ma...ogni volta che ti commento mi si apre una finestra popup che mi rimanda al sito di expedia...non che non mi piaccia viaggiare, ma...ho notato che lo fa solo con te :(

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    Risposte
    1. non so perché apra quella finestra! tra l'altro non visito mai siti di viaggi o simili. anche a me a volte commentando su qualche altro blog mi apre strani siti. E comunque la specialista in cose strane sei tu, quindi sei l'unica a poter dare una risposta!

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  3. Quote:
    "In verità è un po' meno abbronzato, un po' più robusto e, soprattutto, non si chiama Obama. E visto che ancora non ho avuto alcuna autorizzazione da parte sua, non ti posso dire neanche chi è, neanche sotto tortura. (eventualmente prendo solo in considerazione donazioni in vil danaro)"
    Ho capito ! Si tratta di Berlusconi! Lol

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    Risposte
    1. Quasi! ma è molto più vicino al blocco C della bloggosfera!

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