lunedì 3 giugno 2013

Tre soldi e "La Donna di classe", di G. Ciabattini

La mia smania di trovare autori italiani a me sconosciuti, questa domenica mi ha fatto una graditissima sorpresa!
Di chi si tratta? di Giuseppe Ciabattini! Non mi venite a dire: massì! chi non conosce Giuseppe Ciabatini!? Evvabbene, pur ammettendo che non stiate barando solo per non fare la figura dello 'gnurant, io posso rispondere tranquillamente: io non lo conoscevo!
Ma poi, ieri mattina, giornata di mercatino mensile, scarabattando in vecchi cartoni pieni di vecchi numeri del Giallo Mondadori (quelli che odorano sempre di carta chiusa per anni in cantina) l'ho visto.
Tre soldi e la "Donna di classe", Giallo Mondadori n. 379 del 5 maggio 1956. Per cui: volumetto del 1956, autore italiano = libro acquistato (per 50 cents, poi!).
E inizia per me l'avventura delle.. avventure di Tre soldi, Boero e Tegame, tre clochard - investigatori molto azzeccati, simpatici, quasi vergognosi di trovarsi in pieno palcoscenico a lavorare col commissario Leoni e col professore (che fa anche da narratore: un po' alla Loriano Macchiavelli di Sarti Antonio, solo che questa volta il professore è anche personaggio della storia) alla risoluzione del caso.
Non a caso ho parlato di palcoscenico, perché Giuseppe Ciabattini, oltre che scrittore è stato anche attore e sceneggiatore; e pur senza saperlo si capisce subito che nella narrazione c'è la mano di uno come lui, con le sue doti.
D'altra parte questi personaggi nascono prima per la radio (Ciabattini lavorò anche lì) e poi, da quelle sceneggiature, vengono fuori questo volumetto, un altro dal titolo Tre soldi e il Duca e sei racconti pubblicati in calce al Giallo Mondadori dell'epoca.
Che dire? Mi sono divertito un mondo ad ascoltare i dialoghi surreali di Tre soldi e Boero, che inventano un linguaggio probabilissimo, che si perde in un mare di aggettivi, pronomi e verbi e che stravolge i proverbi più noti.
Ma non pensate che Tresoldi e Boero siano delle macchiette! La bravura di Ciabattini, in un'epoca (gli anni '50) in cui vanno forte i detective duri e cattivi che vengono dall'America, è proprio quella di caratterizzare un modo nuovo di scolpire un protagonista: l'uomo della strada che assurge a Sherlock Holmes (anzi Scherlo Kolms, come dice Tre soldi) ma senza darsene le arie, rimanendo sempre un raccoglitore di carta straccia che dorme all'addiaccio e mangia quando e quello che può.
C'è una scena che mi ha veramente tramortito: quando il commissario Leoni da mille lire a Tre soldi per "acquistare" dei sacchi che erano diventati reperti di un delitto, e quest'ultimo insiste per dargli il resto, punzecchiato da Boero che invece non vede l'ora di andersi a fare una buona e meritata mangiata.
Nella foga di parlarvi di questa scoperta (peccato che oltre questo libro e ad altro già citato non ci sia praticamente nulla!), ho dimenticato di raccontarvi la trama del libro. Allora... ma no! sono cento paginette che si leggono in meno di un paio di ore! Il difficile sarà solo trovarlo in giro; ma su ebay c'è.
Interventi radiofonici di Ciabattini con questi personaggi, però, potete trovarli negli archivi radio Rai.
E chissà che non vi appassioniate anche voi!

TIM


5 commenti:

  1. Risposte
    1. Neanch'io, ma è stata un bella scoperta, peccato che abbia scritto così poco!

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  2. Mi unisco al coro della vergogna e confesso la mia totale non-conoscenza di questo autore.

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    1. Non penso sia grave, anche perché è uno scrittore morto nel 1962! Trovare questo libro, comunque, mi ha dato l'idea di andare a ravanare tra tutti i volumi giallo mondadori che troverò antecedenti agli anni '60 alla caccia di autori italiani. vedi mai che trovi qualche altro sconosciuto così brillante!

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