mercoledì 22 giugno 2011

Stop

Avviso:
tutti quelli che hanno parcheggiato auto, moto, biciclette, pattini a rotelle e affini in questo garage, sono pregati di portali fuori entro questa sera.

Il garage chiude.
Lo so, siete già scoppiati in lacrime, qualcuno dia un fazzoletto a quello in seconda fila... Ma non vi preoccupate, è una chiusura provvisoria. Non per ferie, ancora è presto. Non per malattia, sto abbastanza bene fisicamente.
Per disintossicarmi.
Mi sono accorto che aprire il blog al mattino, cercare i vostri (graditissimi peraltro) commenti, rispondere, dare un'occhiata ai siti che seguo, ecc. ecc. ecc., sta diventando quasi un peso, mi sta dando la nausea.
Non dipende da voi che mi leggete e che scrivete di cose belle sante e giuste.
E' che mi sento come in una gabbia, dove tutto sta diventando quasi un obbligo, dove l'ansia da prestazione non è quella che qualcuno potrebbe credere ma mi attanaglia sempre più spesso.
Avete presente quando fumate il sigaro (se non lo avete mai fatto, provate, il sigaro è una sensazione a parte!) per troppo tempo e alla fine vi resta quella percezione di avere una polverina in bocca? E' così: vorrei accenderne ancora un altro ma sento già la bocca sporca!
Mi sono accorto che, specie quando il lavoro in negozio è più pressante, l'idea di  andare a vedere chi ha risposto o chi ha postato la fa da padrone sulla lettura, sulla scrittura, su tutto ciò che non è video, tastiera, blog, contatore del blog.
Si può parlare di dipendenza?
Allora mi voglio disintossicare.
Perché non posso credere che io esisto solo perché c'è la rete, perché se linko qui e poi lì imparo qualcosa di nuovo (questo forse è anche vero); perché non posso credere che se perdo il collegamento ai pdf dei miei lavori o a quelli di Alex, Glauco, Ariano, e poi l'altro e poi l'altro, io non esisto più o comunque non posso andare avanti.
Pensavo stanotte (lo so che la notte si dorme o... , ma io non dormivo e non facevo o...) che a volte ho tante belle idee per racconti in testa, e a volte mi verrebbe la voglia di alzarmi, andare, aprire il notes e buttarli lì. E non lo faccio, perché magari mi dico: non ho tempo; e poi invece corro ad aprire e chiudere il blog, riandare a qualcuno di quelli degli amici pur sapendo che non è stato aggiornato o che difficilmente ci possa essere qualche nuovo commento.
Allora ho deciso che si chiude. Per qualche giorno, magari una settimana, magari dopo domani sono di nuovo qui. Devo solo aspettare di non sentire più la compulsione a cliccare sull'account google col mio nome e a perdermi in strade e stradine, rivoli e fiumiciattoli.
E tutto questo esonda poi anche nella mia vita extrablog. Ricordate il buon vecchio Asimov e le sue introduzioni a ?Le grandi storie della fantascienza Nel mondo al di fuori della realtà, l’anno incominciò male e poi migliorò. Il 10 gennaio i giapponesi... La realtà sta diventando quella virtuale e non il contrario.
Forse è anche un po' il male del secolo. Chissà.
Ma voi continuate a scrivere, a mandarmi commenti, state sicuri che io li leggerò, così come probabilmente un salto da voi lo farò, forse solo una volta al giorno. O due.
E le interviste? Continueranno, anzi forse avrò più tempo per lavorarci. Ma sapete che postare un'intervista 'costa' un paio di giorni di lavoro pieni? Mica robetta (avviso per Nick, che lui capisce!).
Anche il web è contro di me: non sono riuscito nemmeno ad inserire una foto d'inizio post. Che sia una vendetta di blogger per quello che sto scrivendo?
Comunque, volevo solo mettervi sull'avviso: se per qualche giorno non avrete aggiornamenti dal mio garage niente paura.
E' solo che oggi voglio stare spento. Oggi e per qualche altro po' di tempo.
Ma torno.
E' una minaccia.

TIM

26 commenti:

  1. Buona disintossicazione; resto in attesa della riapertura!

    RispondiElimina
  2. Rilassati e depurati per tutto il tempo che ti serve. ;)

    Un saluto,
    Gianluca

    RispondiElimina
  3. Fai bene, io una volta aggiornavo 3 volte a settimana e stavo sempre a sfornare ebook e parlare di blog scrittura e menate varie. Ora che bloggo poco e scrivo meno di poco mi sento troppo meglio!

    Simone

    RispondiElimina
  4. Povero TIMmino... non ti preoccupare. L'ozio non è sempre il padre dei vizi! E comunque ti capisco. Ho appena concluso un progettino che ho appena postato e mi ha succhiato il sangue... ma è una bella soddisfazione, va!
    E il famoso the all'anice non aiuta?!? XD

    RispondiElimina
  5. Vai Tim, prenditi tutto il tempo che vuoi e rilassati come un koala strafatto di canne... Però non farci aspettare troppo eh! ;)

    RispondiElimina
  6. Riposati, ma non stare lontano troppo tempo.;)

    RispondiElimina
  7. Vai tranquillo, la blogosfera deve essere un luogo di relax, non di ansia. Se hai bisogno di un po' di giorni di "break" per non percepire il web come un dovere anzichè come un piacere, prenditeli tutti. Tieni il garage chiuso per qualche tempo, e rilassati ;-)

    RispondiElimina
  8. Il tuo è un post bellissimo. Per cui ti auguro di riposare bene, e di superare questo momento.
    Sai quante volte ho pensato di chiudere il blog? Sai quante volte l'ho fatto e... ho fallito? Voglio dire... ero intossicato dal blog su Virgilio, l'ho chiuso... e neanche una settimana più tardi ero su IlCannocchiale ad aprire un nuovo e diverso blog. Poi ho aperto un Tumblr, per disintossicarmi dalle centinaia (ci credi) di commenti che ricevevo ogni giorno su quel blog. Chiuso il Tumblr, sono passato a blogspot, dove pubblicavo solo i miei ebook a puntate, poi ho aperto un blog personale, poi 31 Ottobre (con la pubblicazione del romanzo), e di seguito ho chiuso il blog personale, e tutte le altre robe, per tenere solo 31 Ottobre.

    E ora 31 Ottobre comincia a soffocarmi. Non perché abbia bisogno di staccare, ma sono stanco degli argomenti che tratta, anche perché non sono strettamente legati al motivo per cui avevo aperto quel blog. E mi sono imposto, invece di chiuderlo, di cambiarlo... un passo alla volta, piano piano, e forse qualcuno di voi se ne è già accorto.
    Però non riesco a staccarmi dal blog. Se lo chiudo, lo so, finisco per aprirne un altro. E' più forte di me. Ma io sono un caso a parte. Sono un logorroico della tastiera. In ogni momento della giornata, devo assolutamente scrivere qualcosa. Il resto non conta.

    Per cui ti capisco. E ti auguro di ritrovare la pace interiore. ^_^ Il trucco, comunque, è di non dare troppa importanza al blog... altrimenti se ne diventa schiavi, e si finisce per passare più tempo con il contatore delle visite che con i propri amici.

    RispondiElimina
  9. Massimo rispetto, come sempre. Capisco la sensazione di fondo e le ragioni, purtroppo non ho una soluzione da offrire. Se vuoi 'parlarne' via mail sai dove trovarmi.

    RispondiElimina
  10. Sì Tim, si chiama dipendenza.
    Sai qual è il problema di Internet?
    Dà tante troppe informazioni,
    e chi come noi ama informarsi diventa
    parassita di news,
    dipendente dalla rete e ne viene soffocato.
    Certo ci sono poi le questioni della
    vita reale che ci si mettono,
    e così il web diventa uno sfogo.

    Un pò di distacco fa bene,
    quando ritorni fallo adagio.
    Ecco vedila come una lenta diminuzione
    di uso di sigarette.

    Un abbraccio Tim!

    RispondiElimina
  11. Quando ci vuole, ci vuole... buon riposo

    RispondiElimina
  12. Ok.
    Peccato, mi stavo affezionando al tuo blog, scoperto troppo tardi, devo dire.
    E comunque, la settimana passata a Madrid praticamente ad iPad spento, mi ha fatto capire quanto tempo viviamo in una realtà "virtuale" (eccolo, il vero significato del termine, altro che i giochini col casco e occhialini degli anni novanta) ma anche quanto è possibile reimparare a farne a meno.
    Io ho ripreso in mano il Moleskine, mi sono messo a passeggiare e ad osservare la gente, ad ascoltare di nuovo i suoni, a scrivere una "vera" lettera con francobollo e tutto.
    La nostra esperienza di bloggers o anche solo di lettori "silenti" ci ha lentamente cambiati, che ci piaccia o meno, e la cosa vale di più per chi ha accumulato un traffico consistente sul proprio blog/sito/tumblr: a me, con circa 500 visite al giorno, è capitato di provare come dici tu, una sorta di "ansia da prestazione", a volte seguita dall'istinto a chiudere baracca e burattini... che, dopotutto, portare avanti il blog mi costa almeno un'ora e mezza al giorno e non mi rende nulla.
    Però poi penso alla tanta gente interessante con cui sono entrato in contatto, e cambio di nuovo idea.
    Il blog mi stimola intellettualmente, questo non posso negarlo ne' sottovalutarlo, e immagino accada lo stesso anche a te... ma nulla e nessuno possono vietarti di prenderti una pausa, per tutto il tempo che ritieni necessario.
    Un saluto.

    RispondiElimina
  13. Prenditela calma.
    Come dice Cyber, è bello anche scoprire (o riscoprire) altre cose. ;)

    RispondiElimina
  14. riposati, e torna più pimpante e acuto che mai!
    @Eddy. Tisana all'anice ti lava solo le budella X) servirebbe melissa,menta e carota!

    RispondiElimina
  15. Dedicati alle cose vere della vita e torna quanto la tua serenità e il tuo equilibrio saranno ristabiliti in pieno.
    Magari ci sentiamo via mail nei prossimi giorni.
    A presto, Temistocle.

    RispondiElimina
  16. Basta imparare a gestire la dipendenza dal blog.
    Dopo tanti anni io faccio ancora fatica :-)
    Però è bello così: se una cosa ci appassiona al punto da farci provare emozioni così forti vuol dire che ci teniamo.
    Le cose fatte senza passione non perdurano nel tempo.
    E comunque chi ha decretato che il Web non è "vita reale"? Per me lo è, perché voi siete reali, anche se non vi conosco di persona ;-)

    RispondiElimina
  17. Buona vacanza, Tim.
    Il sistema per disintossicarsi è dedicarsi a qualcosa di completamente diverso.
    Il giorno che ti renderai conto che non hai pensato per tutta la giornata al blog, ti tornerà la voglia di scriverci.
    Fino ad allora - buona caccia.

    RispondiElimina
  18. (Quoto Alex. Sento i tasti sotto i polpastrelli, avverto colori e suoni, discuto meglio, riconosco le varie persone, credo sia Reale quanto tante altre cose, più reale di sicuro di certe serate un po' false a qualche festa).
    Buona vacanza. Posso capirti, posso anche dirti che arriverà un momento in cui non ti importerà più in questa maniera e andrà tutto meglio.
    Io da tempo ho tolto, per esempio, i counter delle visite. E scorsa settimana ho postato pochissimo, alcuni giorni non ho nemmeno aperto il robo. Fai altro, poi se vuoi e te la senti torna.

    RispondiElimina
  19. Il blog prende il posto della famiglia? Non credo... Dei figli? Non credo...Dei baci della mia fidanzata? Non credo...Del caffè al bar col mio miglior amico? Non Credo...Di una corsa con la bici sotto il sole? Non credo...
    Il blog è reale come impegno giornaliero, come desiderio di comunicare all'esterno messaggi di vario genere (che possono essere anche "sentiti" e "vissuti") ma secondo me ha solo una parvenza di vita, quella che NOI GLI DIAMO. Se diventa dipendenza, come Temistocle ha ben descritto, allora non è vita è solo trascinarsi appresso un vizio che alla fine ci rende infelici e distaccati dalle cose più importanti (e tutti noi indistintamente, nella nostra coscienza sappiamo quali sono). Per voi il blog è tutta la vostra vita? Non credo

    RispondiElimina
  20. @EDU
    hai scritto bene in ciò che hai scritto.
    Il problema è che una persona per rendersi conto che ha una dipendenza ce ne mette.
    Il primo passo sta nell'ammettere se vi è una dipendenza o meno.

    Quando passeggiando per strada pensiamo
    a cosa scriverò nel blog quando torno a casa,
    è DIPENDENZA.
    Quando siamo con amici al bar e ci viene in mente un qualcosa da scrivere al blog,
    è DIPENDENZA.
    Quando partiamo con lo "scrivere due righe"
    e poi ci stiamo ore e ore,
    è DIPENDENZA.
    Non è da sottovalutare.

    Il blog, le chat e il web in generale deve essere come il lavoro, come un impegno momentaneo, quando ci arriviamo,
    facciamo quel che facciamo, e poi dopo alla chiusura finisce tutto lì.
    E' logico che c'è gente REALE dietro al web,
    ma l' affannamento nell'aumentare i propri VISITATORI, l' affannamento a ricercare news,
    l' affannamento ad aspettare mail o commenti,
    è una dipendenza che ci può assorbire negativamente.
    E quando uno non si aspetta determinati risultati TRACK ecco che c'è un calo psicologico.

    Non è un discorso semplice, e non fingiamo di non essere dipendenti, perchè anche di poco, ognuno di noi lo è, o lo diventa quando viene totalmente assorbito in ciò che sta facendo in internet.

    RispondiElimina
  21. spero che torni presto! ci conto!
    un saluto!
    tararà giuseppe

    RispondiElimina
  22. Quoto Lapenna.
    Non capisco tutti quelli che hanno scritto "torna presto!" a una persona che ha davvero un problema di dipendenza da web.
    Un po' come augurare a uno che sta cercando di smettere di bere "Torna presto a ubriacarti, che IO mi ci diverto!". Compliments.
    O.

    RispondiElimina
  23. Ho segnalato alla mia gmail di considerare SPAM l'indirizzo del commento ANONIMO qui sopra. In questo blog siamo tutti adulti, vaccinati e ci prendiamo le nostre responsabilità, anche quando diciamo cose che potrebbero far dispiacere a qualcuno, perché TUTTI presumiamo la sincerità dell'altro e sappiamo che se c'è una critica è SEMPRE costruttiva (come quella di Daniele, che si è firmato con nome e cognome e indirizzo web). Non elimino il commento perché è giusto che ognuno dica la propria, ma preghiamo l'autore, (e non vogliamo sapere chi è) se vuole continuare a frequentare questo garage di firmarsi. Parlo al plurale perché penso che questo blog sia proprietà di tutti, o quantomeno tutti si sentano a casa proprioa e quindi autorizzati a dettare le regole.
    Temistocle

    RispondiElimina
  24. Tu hai avvisato, io ho proceduto, l'ultimo mese è stato quasi maniacale ero in preda ad una crisi da prestazione virtuale. Però vivendo su di un'isola non potevo esimermi dal non frequentare il mare in superficie ed in profondità...quindi le assenze saranno prolungate fino a data da destinarsi...;-)

    RispondiElimina
  25. @ mark: conservare la propria identità è basilare e spesso il mare è troppo grande per non perdersi. All'inizio sembra che le possibilità si moltiplichino, poi ti accorgi che non riesci a starci dietro e a quel punto è venuto il momento di tirare i remi in barca e guardarlo dalla riva.
    Temistocle

    RispondiElimina

fatti sentire

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...