sabato 30 aprile 2011

Litania di A. Gallerani e Spazio Privato di I. Contini

Per questo fine settimana, vi lascio i compiti a casa.
Io vi segnalo altri due testi e voi, da bravi, ve li leggete e poi... mi fate il riassunto, come si diceva a scuola. Anzi visto che il riassunto ve lo farò io, voi mi direte cosa ne pensate. Anzi ve li leggete e basta. Oppure ve li scaricate solamente. Oh, insomma fate un po' voi!
I due testi sotto osservazione oggi sono: Litania di Alessio Gallerani, ed. Feedbooks e Spazio privato di Isabel Contini, ed. Kultvirtualpress.
Cominciamo, naturalmente, dal primo, cioé dal racconto di Alessio Gallerani, di cui potrete trovare qualche altra notiziola anche qui.
Sinossi (farò io una sinossi della sinossi ufficiale, che è lunghissima!)
Siamo nel 216 A.C., ma siamo anche oggi. In un piccolo paese della bassa padana, vicino Bologna, Chiara, che ha la capacità di far riaffiorare dai meandri del tempo il passato di un oggetto, solo toccandolo, è assalita tutte le notti da spaventosi incubi. E questo dono la fa star male, perciò non vuole usarlo. Gianrico, suo ex amante, archeologo spiantato si concentra sul suo lavoro anche per dimenticarla, ma nello stesso tempo non si vuole rassegnare alla perdita di lei.
In un altro tempo, ma nello stesso perimetro spaziale, avviene qualcosa di terribile: uomini si massacrano, nel folto di un bosco. Un’epica battaglia di cui si è quasi persa la memoria e di cui Tito Livio ci lascia solo un paio di righe. L'azione si svolge nella Selva Litana. E l'eco lontana giunge terribile fino al presente. Con quel che segue e che è meglio vi leggiate altrimenti vi tolgo la sopresa.
Un bellissimo racconto, ambientato a Bologna e dintorni, con riferimenti topografici chiarissimi a chi abita quei luoghi e a chi, ad esempio Glauco, ama ambientare le proprie storie da quelle parti. A capitoli alterni il racconto si svolge via via illuminando un tratto della storia e soprattutto il come e il perché i personaggi sono legati e collegati: quelli di allora con quelli di ora ma anche quelli dei nostri giorni tra di loro. Anche l'esposizione verbale, che usa la seconda e la terza persona narrante alternativamente, riesce a far entrare nel clima della vicenda. I personaggi vivono di vita propria, raccontati con pochi tratti ma che li rendono riconoscibilissimi e perfettamente aderenti alla storia, senza sbavature. Ci stanno tutti, insomma.
Tutto è giocato tra realtà storica e paranormale, ma dalla vicenda sembra uscir fuori l'idea che molto più spesso di quanto ci sembri, le due cose si intrecciano, e a volte coincidono perfettamente. Proprio come in questo caso dove una vendetta aspetta più di venti secoli per maturare.
La forma italiana è più che buona, cosa rara di questi tempi.
Insomma: placet guadagnandosi un bell'8.
E veniamo a Spazio privato, di Isabel Contini.
Sinossi:
Quasi tre mesi. Un "diario" realistico e intenso che pizzica corde d'erotismo in uno spaccato moderno e riconoscibile. Tra amicizia, amore, e il fluire quotidiano delle piccole e grandi sconfitte, dei piccoli e grandi "tradimenti", nostri e della vita.
In questo racconto non succede niente. Niente inteso come cose strane, come siamo abituati ad aspettarci noi che leggiamo storie 'in un certo modo'. Non ci sono mostri, né viaggi nel tempo, né assassini pandemici e giallognoli. Ma nello stesso tempo succede tutto, tutto quello che, in piena normalità, può accadere ad una ragazza che vive oggi e che non riesce a separare la propria intimità (anche fisica) dalle storie che corrono fuori di lei. E anzi queste stesse storie la coinvolgono al punto da farle perdere spesso di vista il punto di partenza, cioé la propria individualità. Tutte storie vere, come dice l'autrice, dove l'unica cosa ad essere mascherata, sono i nomi, per un'evidente questione di privacy.
Anche questo racconto è ben scritto e la lingua italiana ci fa una bella figura. Se proprio c'è un appunto da fare è che è breve. Ma anche questa annotazione è... un punto a favore di Isabel: perché avremmo voluto sapere ancora di più di lei, della sua storia, dei suoi amici, del suo lavoro.
E' vero che ci sono alcune scene esplicitamente erotiche, ma questo non cambia il mio giudizio: a me personalmente non piace che si spiattelli l'intimità così davanti a tutti, ma mi rendo conto che ognuna di queste situazioni è funzionale ai personaggi e alla vicenda.
Giudizio: placet, con un 7,5 ben conquistato.
E così non mi resta che auguravi un buon week end e lasciarvi con un po' di musica... romantica!
TIM

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