L'indifferenza è il peso morto della storia (A. Gramsci)
lunedì 11 ottobre 2010
Troooppo forte!
Immaginate una cosa come questa come spot per tutti quei marchi 'italiani' che producono all'estero, spece nei paesi dove è forte lo sfruttamento del lavoro minorile? e pagata dai marchi stessi? Troooppo forte!
Bello. Non credo che in Korea la situazione sia a questo livello (temo ci siano posti molto peggiori dove lavorare) ma sicuramente fa riflettere.
C'è da dire che la gente viziata e forse ubriaca di benessere che vive qui certe cose non vuole recepirle o se ne frega o le cancella appena cambiato canale. Noi ci lamentiamo se uno dice una parola sbagliata o se il telefono (come faccio i proprio adesso sul mio blog!) non prende 4 tacche sotto la metro. Oppure ragioniamo con un'etica e un moralismo impenetrabili come se il mondo non potesse essere meno che perfetto (a parole), mentre non so quanti milioni di persone l'anno muoiono di diarrea o per mancanza di cure primarie.
Trovo insomma che la sigla dei Simpson sia da applaudire, anche se il coraggio vero sarebbe stato non girarla proprio quella puntata. E purtroppo per svegliarci un po' tutti ormai non so che ci vorrebbe... o forse sono troppo pessimista perchè piano piano magari qualcosa cambia, chi lo sa.
Mi trovo perfettamente d'accordo con te. Noi non riusciamo neanche ad immaginare la situazione di certe parti del mondo, perché siamo abituati troppo bene; non ci manca né l'essenziale né il superflo, quindi parliamo 'per sentito dire' o per aver 'visto in TV'. Non per niente chi ha vissuto da quelle parti anche solo per qualche mese (missionari, volontari, ecc.), quando torna nel 'mondo civile', sente l'esigenza di cambiare stile di vita dal profondo e non solo superficialmente o a parole. Temistocle
Sul tuo link il video é stato rimosso, comunque l'ho trovato su youtube. Che dire, è ovviamente "sopra le righe", ma purtroppo ne va tenuto conto. Io una volta ho visto come si lavora in India: turni pazzeschi, condizioni igieniche pessime, totale mancanza di norme di sicurezza. Ovvio che poi il prodotto "made in India" che costa il 50% in meno ci fa gola (senza contare i vari marchi nostrani che lo fanno fare lì e poi si limitano ad appiccicarci sopra il loro logo). Un corto circuito non molto diverso da quello di epoca coloniale.
Forse hai proprio centrato. Il mondo sta vivendo un'epoca neocoloniale, dove le nazioni 'G8' hanno soggiogato le altre e, in cambio di un po' di razioni alimentari o quasi, schiavizzano i popoli del terzo-quarto-quinto mondo. Nell'ultimo racconto, che spero di mettere a disposizione entro novembre, descrivo una società simile, anche se poi il tema generale dello scritto è leggermente diverso. Temistocle
Bello. Non credo che in Korea la situazione sia a questo livello (temo ci siano posti molto peggiori dove lavorare) ma sicuramente fa riflettere.
RispondiEliminaC'è da dire che la gente viziata e forse ubriaca di benessere che vive qui certe cose non vuole recepirle o se ne frega o le cancella appena cambiato canale. Noi ci lamentiamo se uno dice una parola sbagliata o se il telefono (come faccio i proprio adesso sul mio blog!) non prende 4 tacche sotto la metro. Oppure ragioniamo con un'etica e un moralismo impenetrabili come se il mondo non potesse essere meno che perfetto (a parole), mentre non so quanti milioni di persone l'anno muoiono di diarrea o per mancanza di cure primarie.
Trovo insomma che la sigla dei Simpson sia da applaudire, anche se il coraggio vero sarebbe stato non girarla proprio quella puntata. E purtroppo per svegliarci un po' tutti ormai non so che ci vorrebbe... o forse sono troppo pessimista perchè piano piano magari qualcosa cambia, chi lo sa.
Simone
Mi trovo perfettamente d'accordo con te. Noi non riusciamo neanche ad immaginare la situazione di certe parti del mondo, perché siamo abituati troppo bene; non ci manca né l'essenziale né il superflo, quindi parliamo 'per sentito dire' o per aver 'visto in TV'. Non per niente chi ha vissuto da quelle parti anche solo per qualche mese (missionari, volontari, ecc.), quando torna nel 'mondo civile', sente l'esigenza di cambiare stile di vita dal profondo e non solo superficialmente o a parole.
RispondiEliminaTemistocle
Sul tuo link il video é stato rimosso, comunque l'ho trovato su youtube.
RispondiEliminaChe dire, è ovviamente "sopra le righe", ma purtroppo ne va tenuto conto. Io una volta ho visto come si lavora in India: turni pazzeschi, condizioni igieniche pessime, totale mancanza di norme di sicurezza. Ovvio che poi il prodotto "made in India" che costa il 50% in meno ci fa gola (senza contare i vari marchi nostrani che lo fanno fare lì e poi si limitano ad appiccicarci sopra il loro logo). Un corto circuito non molto diverso da quello di epoca coloniale.
Forse hai proprio centrato. Il mondo sta vivendo un'epoca neocoloniale, dove le nazioni 'G8' hanno soggiogato le altre e, in cambio di un po' di razioni alimentari o quasi, schiavizzano i popoli del terzo-quarto-quinto mondo. Nell'ultimo racconto, che spero di mettere a disposizione entro novembre, descrivo una società simile, anche se poi il tema generale dello scritto è leggermente diverso.
RispondiEliminaTemistocle