sabato 16 aprile 2011

Eva di Glauco Silvestri

Devo dire che il mio (e anche nostro) amico Glauco sta diventando sempre più bravo.
Non dico che è il miglior scrittore vivente o il più bravo tra quelli emergenti o 'non-pubblicanti-su carta-che fruscia'. Ma dico, e penso a ragione, che i segni che la sua scrittura continua a maturare ci sono tutti.
Prendete il mio giudizio con le molle, come sempre: primo perché è mio amico e quindi anche inconsciamnete questo può influenzare le mie parole; secondo, come continuo a ripetere fino alla nausea, perché non sono un critico letterario ma un semplice lettore. E come semplice lettore devo dire che sono rimasto soddisfatto dal suo ultimo lavoro, Eva, che cronologicamente viene dopo Adamo, e di cui è il seguito narrativo.
Ma facciamo le cose per bene, quindi lascio a lui la parola per una sinossi del lavoro:
Eravamo rimasti a un Adamo sconfitto dal proprio padre. E' Eva a ricondurre il figliol prodigo sulla Terra. Qui è 'costretto' a regnare e a seguire i voleri del padre. La Terra, di fatto, non è più un territorio neutrale tra inferno e paradiso. Per di più Eva è incinta e, il figlio che porta in grembo potrebbe realmente diventare la chiave necessaria ai demoni infernali per fare ritorno al territorio che gli fu precluso dopo la sconfitta di Lucifero per mano dell'arcangelo Michele. I tre arcangeli non rimangono con le mani in mano e, nonostante il loro arrivo giunga in ritardo, fanno di tutto per impedire che i sogni di gloria dei demoni possano divenire realtà.
Ho trovato in Eva personaggi raccontati con un accresciuto spessore. Leggi, e ti sembra di esserci, di toccarli e di vivere le loro emozioni, tanto anche le semplici descrizioni sono plastiche. Anche il ribaltamento dei ruoli classici non da' problema. I demoni, che dovrebbero essere i cattivi, acquistano una valenza quasi positiva col loro sforzo, fino all'assurdo di un omicidio apparentemente crudele e privo di senso per la nostra sensibiità umana e buonista, di dare un significato al nostro Mondo, perennemente chiuso nella lotta tra Paradiso e Inferno. E coloro che in una nostra visione tradizionalista e religiosa sono i buoni, i Santi, anzi degli Angeli, addirittura degli Arcangeli, li vivi come pietre d'inciampo sul cammino dei nostri eroi verso la riuscita del loro piano.
Penso ad un dialogo a pagina 28 che riassume un po' il senso di questo secondo capitolo della storia che Glauco racconta: "La terra è un luogo neutrale... " dice ad un certo punto l'arcangelo Raffaele. E Adamo risponde: "Questa non è più una terra neutrale... Qui regnamo noi, io e la mia compagna... Sta nascendo una nuova razza, qualcosa che non avevate previsto". E, purtroppo, spiega anche tante realtà della nostra società vera, reale, a cominciare dal fatto di cronaca del tassista ucciso a Milano per aver involontariamente investito un cane, come lo stesso Glauco fa dire ad un personaggio.
Tutto questo è racchiuso in un palcoscenico come Bologna, che già da sola aiuta ad immaginare, con le sue viuzze, i suoi portici, i suoi palazzi, una lotta tra il sacro e il profano, il buio e la luce.
Il personaggio che più resta vivo nella memoria, è sicuramente Elah, figlio di Adamo ed Eva, anch'egli frammezzo a uomini e demoni e proprio per questo quasi un cavallo di Troia di un mondo che vorrebbe trovare una dimensione nuova.  Ma non dico altro per non svelare la trama.
C'è qualcosa che, comunque, non mi ha convinto, che (come è venuto fuori anche scambiando qualche mail con Glauco) l'autore non è riuscito a mio parere ad esprimere narrativamente al meglio. Ad un certo punto della lettura pare che l'ordine di due capitoli (Trappola e Segnali) sia invertito. E' vero che sin dall'inizio i personaggi compiono balzi nel continuum spazio-temporale, ma è sempre ampiamente spiegato o per lo meno si capisce. In questo caso, invece, sono rimasto perplesso e solo dopo la sua spiegazione ho capito il gioco sottinteso (ma può anche essere che i miei neuroni siano sul viale del tramonto). L'idea sperimentata era ottima, ma forse Glauco ci deve lavorare ancora su per ottenere un risultato migliore.
E' vero, ci sono anche le inevitabili sviste di battitura, qualche ripetizione, tutte piccole cose che un editing 'esterno' possono facilmente eliminare; come si suol dire: quattro occhi fanno meglio di due.
Avevo poi accennato a Glauco di alcuni punti che potevano essere approfonditi, ma ripensandoci a mente fredda, per essere un racconto di settanta pagine c'è tutto quello che ci doveva essere, niente di più o di meno.
Certo, adesso siamo rimasti appesi: cosa accadrà ora a questa strana famigliola? Speriamo che il nostro amico bolognese ci sveli presto il finale e speriamo che lo faccia con la stessa professionalità e originalità con cui ci ha dato Eva.
Il mio giudizio finale? placet, sicuramente placet e un bel 9 non glielo leva nessuno! E lo stesso voto si può dare alla bellissima copertina di Luca Morandi.
E tra paradiso e inferno...
TIM

4 commenti:

  1. Non posso che ringraziarti. Recensione generosissima che, quale semplice artigiano della parola, mi fa arrossire.
    Ti ringrazio molto :)

    Glauco

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  2. @ Glauco: come dico sempre: dovere, solo dovere.
    Temistocle

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  3. Mi sa che prima o poi dovrò leggere qualcosa di questo artigiano della parola. ;)
    Ottima rece, fratello.

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  4. @ Nick: il bravo va a lui che ha fatto un gioiellino (però non diciamoglielo, se no si monta la testa). E a te come butta? ci si sente
    Temistocle

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