mercoledì 20 aprile 2011

I Racconti del male

Correva l'anno (che poi dove vanno tutti di corsa 'sti anni?) 2002 quando Luigi Boccia e Nicola Lombardi, con la partecipazione straordinaria di Emilio Ardolino per la copertina e Michele Urciuolo alla grafica, assemblano questo I racconti del male per le edizioni Macabro Show che, a quel che mi risulta, non sono più per così dire raggiungibili(qualcuno ne sa qualcosa?).
Ed è proprio de I Racconti del male che voglio parlare. Dieci autori, dieci storie. Nomi conosciuti e altri meno o per niente, almeno alla mia ristretta capacità di ricerca. Gente che col tempo si è fatta un nome nel ramo, e altri che, probabilmente, hanno lasciato solo qualche piccolo segno nel panorama della scrittura italiana.
Non mi soffermo qui sugli autori, per la qual cosa ci vorrebbe un post per ognuno, ma vi dico quale racconto mi è piaciuto e quale meno, come sempre dal mio personalissimo punto di vista.
Su tutti metterei Bara di vetro di Arthur Cochran col suo fluttuare a metà tra il futuro e il passato, dove forse il passato siamo noi, uomini di questo tempo, con le nostre diavolerie avvenieristiche, ma tanto avvenieristiche ache alla fine ti chiedi se andiamo davvero verso una civiltà più evoluta o torniamo ad un medioevo buio.
Il terrore più puro ti tiene per... lo scroto quando cominci a capire quello che succede in La Macchina delle ossa del bravo Elvezio Sciallis. Una scrittura fine, cesellata, che ti accompagna per gradi verso il finale che non sai se sia a sorpresa o se si poteva capire da tanti piccoli indizi (ma sì, dai, era impossibile che la vita di un Luigi Lanteri qualsiasi potesse cambiare così, all'improvviso!).
Bello anche il misticismo alcolizzato di Eva, in Prega per me di Luigi Boccia, dove una madre ha una cura particolare per il figlio a cui la Bibbia da imparare a memoria non va proprio giù.
Il rapporto tra il ricercatore (peccato non ci sia il nome, avrebbe dato un tocco in più di realismo) e la donna venuta dal lontano passato, in Mummia di Fabio Giovannini, in arte Ivo Scanner, è senz'altro particolare, ma non mi ha trasmesso grosse emozioni.
Lo stesso vale per La leggenda della bambina bianca di Mario Pozzi, che vorrebbe richiamare, sin dalla citazione iniziale, le atmosfere lovercraftiane, ma non punge molto; forse proprio perché vuol mettersi apertamente sulla scia del Maestro e ci aspetteremmo perciò di più.

Molto bello invece il racconto sullo straziante amore di Paul per Marie che Gordiano Lupi ci regala in La pelle bruciata: un amore che fa compiere l'impossibile, anche a costo della vita, anzi più della vita, a costo della sofferenza.
Il brevissimo Taglio di Roberto Saporito è quasi un divertissement, specie per il finale tra l'umoristico e l'amaro: ci sono vendette che si consumano fredde e altre che vanno servite calde calde, praticamente in diretta.
Il serial killer di Polaroid scritto da Antonio Tentori, sinceramente non mi è piaciuto, quasi scontato e senza particolari guizzi narrativi che gli potevano dare quel certo non so che' (avendo anche una trama abbastanza scontata).
Stesso discorso per Il Cubo di Paolo di Orazio che sinceramente non ho capito. Sarà che la piazzeta che ho sul cranio annuncia un rimbambimento senile incipiente, come la calvizie, ma mi sono sforzato, lo giuro, e alla fine ho mollato: ma di che parla? Chi è che entra e esce dal cubo? Penso si parli di bambini difficili, problematici, ma comunque se qualcuno lo sa, me lo faccia sapere, anche per toglierrmi la curiosità.
Resta Nicola Lombardi con L'ultima sera di ottobre: quello che accade nella "casa dei matti" è una rivincita, una vendetta, amara e sanguinolenta verso quelli di fuori, verso una normalità quortidiana che non capisce.
Un volumetto, si fa per dire trattandosi di un ebook, abbastanza buono, con una media da 6 e mezzo, ma con punte da 9 per Sciallis, Cochran e Lupi.

Un ultima annotazione. Scalpicciando per la rete alla ricerca dei link per i vari autori, mi sono imbattuto in questo NetEditor.it per pubblicare gratis racconti, storie, poesie... un altro sito dove inviare le proprie storie da mettere in rete gratuitamente. Non male, abbastanza fruibile; interessante la sezione Giochi Letterari.
E ora sono stanco. Sarà questo tempo che fa i capricci, sarà la fatica di aver riempito questa paginetta, sarà l'età che non mi permette molti sforzi, Ah, che sarà...
TIM

P.S.: so che non c'entra niente, ma è un'ultimora che non posso perdere. Ma questo è ancora sport? a pensarci bene anche questi sono storie, racconti del male, anzi che fanno male!

4 commenti:

  1. Pensa che io di Luigi Boccia, quasi quindici anni fa comprai un libricino chiamato CONFESSIONALE NERO, presentato dal piccolo editore che lo aveva confezionato come un Romanzo Horror di Avellino. Mi sa che fui l'unico a comprarloAdesso, so che Boccia ha provato a salvare l'insalvabile fumetto FACTOR V della Star Comics. Però mi fa piacere che abbia tenuto duro

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  2. @ Non sono addentro come te a fatti di fumetti e varie, ma sono contento che la cosa ti abbia interessato.
    Temistocle

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  3. Si, è strano leggere cose di gente che magari da allora ha fatto strada, è diventato famoso (o quasi) e vedere come è cambiato il suo modo di scrivere, in meglio o in peggio. Ho quasi pronto un altro post di letture fatte in questi giorni. Sicuramente verrà fuori tra oggi e domani.
    Temistocle

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