giovedì 21 aprile 2011

Nunavut vs La signora dei lupi

Oggi doppia segnalazione, doppia razione di racconti. Me le gioco così, in barba al fatto che dividendo il post in due parti avrei potuto fare più ascolti. Ma che ci volete fare, io sono così, vi voglio bene... e mi voglio male, ma non sono masochista!
Ma andiamo con ordine.
Il primo racconto è Nunavut di Samuel Marolla del 2011 (fresco fresco)
Vediamo anzitutto di che parla; anzi ce lo dice direttamente Marolla:
Jackie Sonnino, camionista italo-canadese, sta effettuando le ultime consegne di legname lungo le lunghissime strade che si snodano, solitarie, fra le foreste del Manitoba. Sarebbe una normale giornata di lavoro, se non fosse per alcuni piccoli, disturbanti segnali: la radio che parla di “incidenti” al confine fra Stati Uniti e Canada, un misterioso black-out, fughe in massa di animali… Sì, qualcosa sta decisamente andando per il verso sbagliato, Sonnino lo capisce molto bene, soprattutto dopo aver soccorso una figura misteriosa emersa dal fitto dei boschi. Perché è dalle foreste, antichissime e misteriose, che è nato tutto. E l’unica possibilità di sopravvivenza sarà la fuga verso nord, verso la terra desolata del Nunavut, dove il vecchio Morgan gli rivelerà quello che lui ha già capito da un pezzo: “qualcosa di brutto è venuto fuori dalle foreste…”
Penso che non ci sia bisogno di ricordare chi è Samuel Marolla, perciò non lo farò. Vi do' in pasto solamente la sua risposta in un'intervista (oddio, mi sono perso il link!) dove alla domanda: cosa significa occuparsi di horror, candidamente risponde: significa comunque fare la cosa più infantile, sana, genuina e bella del mondo: parlare di mostri, ovviamente.
Ovviamente. E ovviamente perché lui è uno di quelli che ci sa fare, con la scrittura e con l'horror. Questo racconto (scaricabile gratuitamente, quindi osate pure avvicinarvi) ha solo 40 pagine, ma vi assicuro che sono 40 pagine di puro terrore. E volete sapere una cosa? non si vede mai un mostro, non ci sono mai suoni o luci che ti abbagliano all'improvviso e dietro c'è l'orco. Il nemico non si vede mai. E' sempre tutto normale, a parte 'qualcosa' che cerca di aprire una porta, ma non si vede mai niente.  Le foreste di Nunavut hanno la stessa consistenza di terrore di quelle de L'acchiappasogni, terrore che non si esaurisce dopo le prime pagine, ma che persiste, che dura fino alla fine, quando Sonny resta da solo, solo con quella terra maledetta, infestata da demoni senza volto, forse come quelli che affrontiamo anche noi ogni giorno nel chiuso delle nostre anime, di cui non sappiamo niente ma che sentiamo onnipresenti.
Mi sono divertito a leggerlo, anzi ci sono proprio entrato dentro, ho fatto il tifo per Jack Sonnino e quando è sparito inghiottito dal Nord (cè' sempre un altro Nord alla fine della strada) ho sperato per lui.
Qualche svista evitabilissima con un ultimo giro di editing non guasta il buon sapore della lettura, ma un granello in più di attenzione potrebbe essere gradito.
Solo un'annotazione obbligatoria e doverosa: l'impaginazione è del solito Matteo Poropat.
Voto? un bel Placet da 9 pieno.
E ora mi farò sotto con  Il colosso addormentato, acquistato per ben 99 centesimi dallo shop del sito. Speriamo di non aver buttato i soldi! con questi tempi di crisi...
E veniamo al secondo prigioniero di oggi, anch'esso appena sfornato dall'autore.
Parliamo di La signora dei lupi di Enzo Milano. Anche questo è scaricabile gratuitamente.
Enzo Milano, classe 1979 della provincia di Milano, come si autopresenta, ha all'attivo un bel po' di lavori a partire dal lontano 2007. Visitando il suo sito troverete tutto lo scibile su di lui e tra le altre cose scoprirete che sta lavorando ad un ebook a episodi di ambientazione Rinascimentale... ma non troppo, e che ha già pronto un romanzo noir/soprannaturale, che dovrebbe essere pubblicato l'anno prossimo.
Ma veniamo a questo La signora dei Lupi.
Sinossi:
Julia, figlia di una meretrice in fin di vita, cerca disperatamente di farla curare, o perlomeno di salvarle l’anima. Ma tutto ha un prezzo, troppo alto per loro. Si rivolge alle poche persone con cui ha a che fare: il proprietario del bordello dove lavora la madre e il comandante della Guardia cittadina.
Non ricevendo che offese e delusioni, decide quindi di provare con la benevolenza degli Dei romani, orientandosi al tempio della Venere Pompeiana. Dopo l’ennesimo e scottante fallimento, non gli rimane altro che affidarsi all’offerta ricevuta dal misterioso Rasenna, proprietario dell’inquietante casa del Fauno.
C’è un’ultima possibilità per sua madre ma, per ottenerla, Julia dovrà scendere a patti con un temibile personaggio: Aita, il Re dell’Oltretomba etrusco.
Sicuramente non siamo allo stesso livello di Marolla, ma questa non è una svalutazione. Sono autori diversi, con stili diversi, e a me piace di più il primo. Tutto qui. E si sa che io giudico solo in base ai miei gusti personali. Questo è il mio garage e ci scrivo quello che mi pare. Se non vi va, potete non aprire quella serranda e starvene fuori..
Comunque c'è da dire che la storia regge benissimo per buoni tre quarti, ma poi quando tutti i nodi vengono al pettine e si arriva allo scontro finale tra dei-demoni-umani, mi pare che si faccia un po' di confusione. Lo scontro che dovrebbe essere epico, nel vero senso della parola, sembra invece scritto per arrivare al più presto alla fine, per chiudere il discorso. L'eruzione del Vesuvio, siamo a Pompei nel 79 d.C., più che da sfondo pare diventi parte attiva -che sarebbe una bella idea, ma solo per tagliare il racconto. Ecco, è uno di quei casi in cui il finale, secondo me, indebolisce il tutto. Per il resto i personaggi sono abbastanza pieni e anche se in sole 50 pagine arrivano a maturazione.
Sicuramente placet ma non raggiunge il 7 pieno.
Alla prossima.
Però, a ripensarci, lo rivedrei volentieri, magari dopo aver riletto Nunavut.
TIM

9 commenti:

  1. @ Nick: si fa quel che si può e si sa...
    Temistocle

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  2. @ Ferru: spero che tu abbia avuto le stesse impressioni che ho avuto io leggendoli.
    @ Glauco: Specie Marolla merita davvero, a mio parere. E' una lettura che ti piacerà.
    Temistocle

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  3. Scopro solo ora questa recensione. Grazie del feedback e degli appunti.
    Enzo

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  4. @ Enzo: le mie non sono recensioni vere e proprie ma solo impressioni di... un lettore. Quindi prendile per ciò che sono. Il tuo lavoro mi è piaciuto tranne che per quel finale (tra l'altro rileggendo il post mi sono reso conto che forse non mi sono espresso neanche bene). Ho in preventivo, ma non immediatamente, di mettere mano a "Una penna per Poe" dove c'è un tuo racconto. Parlerò anche di quello.
    Intanto grazie per il commento.
    Temistocle

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  5. In quanto "solo" impressioni di un lettore, le considero molto importanti.
    Ci risentiamo su queste pagine e, se vorrai, anche sulle mie.

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