copertina di G. Efrodini |
Si tratta di Pandemic AD, di Alex Girola, un romanzo chiamato in gergo crossover.
Il crossover non è altro che un testo in cui si intrecciano storie e personaggi presi da altri libri/storie. In questo caso i punti di partenza sono 2 round robin (esperimenti di scrittura condivisa ideati e condotti sempre da Alex): il primo, il Survival Blog, è andato in onda, se così vogliamo dire, dal novembre 2010 a febraio 2011; il secondo, 2 minuti a mezzanotte (2MM), è iniziato il 10 aprile di quest'anno ed è arrivato alle battute finali. Vi rimando ai link appena citati per approfondre la conoscenza delle due esperienze.
Parto subito con la sinossi, che rubo dal blog di Gianluca Santini.
Nessuno avrebbe mai immaginato che la vittoria di American Dream, il supereroe più potente del pianeta, contro il terrorista soprannominato Legione dell’Islam, si sarebbe trasformata in una tragedia epocale. Invece è andata proprio così. Il mito incarnato, l’uomo invincibile, è stato infettato con un morbo di origine prionica che l’ha mutato in un mostro antropofago e spietato. Proprio lui, l’icona americana, ha scatenato una pandemia inarrestabile, la Gialla. Chi ne viene contagiato diventa a sua volta un cannibale insaziabile, un predatore alfa. Supereroi compresi. Sono bastati pochi mesi per devastare buona parte della East Coast, di cui ora rimane un incubo ammorbato e senza redenzione. Il nuovo regno di American Dream, Nightmare Estate, ha un fulcro, un’enorme necropoli che funge da capitale. È New York, un tempo simbolo di speranza e di vita. Mentre il resto del mondo fa i conti con la pandemia, l’ex superuomo del team START progetta qualcosa di ancora più orribile, che farà capitolare del tutto l’umanità ai suoi piedi. Solo un gruppo di disperati, supereroi di scarto, agenti segreti, ex criminali e vigilantes volenterosi, posso tentare di fermarlo, prima che American Dream porti a termine il suo piano: creare uno sconfinato esercito di infetti al suo comando.
Come di consueto vi propongo alcune recensioni serie per poter capire veramente di cosa si tratta; per cui oltre a quella di Gianluca succitata, potete andare a leggere, per esempio, quella di Germano M.
E veniamo a me. Anche se le serie superoistiche non sono il mio forte (non ho mai neanche letto, per dire, fumetti del genere) non vuol dire che non abbia apprezzato il romanzo. (E parlo di romanzo perché una novantina di pagine più tre appendici esplicative - glossaristiche, ormai si possono definire tali. Ma non mi voglio impelagare in distinzioni inutili: racconto, novel, novel lunga... .)
La prima cosa (in ordine di lettura) che ho apprezzato nel lavoro di Alex, è stata la precisione dei riferimenti topografici. Io non sono mai stato a New York, e penso che non ci andrò mai, almeno in questa vita; ma non ci vuole molto a capire che oltre ad un lavoro di ricerca sulle ormai indispensabili mappe di Google, il nostro autore ci abbia messo molte delle informazioni che ha recuperato nelle sue ultime (e penultime) vacanze nella Grande Mela.
Un secondo punto che salta agli occhi, almeno ai miei, è il divertimento e la perizia con cui Alex costruisce mondi. Parlo anzitutto di quello che ha creato per il Survival Blog un paio di anni fa; ma la sua tecnica si è veramente affinata con il secondo round robin, 2MM. Perciò questo crossover non poteva che beneficiare di entrambi i paesaggi storici. Non si tratta della semplice scenografia spazio-temporale di un romanzo (che già richiede impegno e dedizione), ma proprio di un lavoro ucronico in cui realtà e finzione devono collimare per evitare di entrare nel ridicolo dei cinepanettoni natalizi. E qui Alex ha dimostrato la sua bravura.
Terza pietra preziosa di questo Pandemic AD è, naturalmente, la scrittura. Man mano che passa il tempo e scrive, Alex migliora, si libera di tutti quegli orpelli che, ad esempio, gente come me che balbetta pagine ad intermittenza sforna ad ogni piè sospinto. Avete presente quando leggete qualcosa e non vi rendete conto di stare davanti ad una pagina (di carta o digitale che sia), ma siete presi dai dialoghi, dal concatenarsi delle scene, dalla descrizione dell'azione? Ecco, parlo proprio di quello. La capacità di mescolare e cambiare stili comincia a diventare parte del suo... stile. In effetti all'inizio della lettura avevo notato che i dialoghi tra i personaggi mi risultavano, come dire, sopra le righe. Ma ho presto scoperto che non si trattava di un difetto: era solo il mio essere abituato a letture di storie meno favolistiche, se così posso esprimermi. Infatti più mi sono addentrato nella lettura e più tutto mi è risultato normale. Insomma anche da questo punto di vista l'operazione è riuscita.
Naturalmente, come ho spesso detto ad Alex in privato, aspetto che questa sua tecnica affinata e questa bravura nel muoversi sempre meglio nei meandri della scrittura, sia messa al servizio di qualche lavoro che si avvicina di più ai miei gusti, magari tornando ai generi e alle atmosfere di qualche anno fa. Non voglio ricordare titoli in particolare, ma chi ha orecchie per intendere... intenda!
Voto: 7,5
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Piccola annotazione a margine. Ero stato tra quelli che si erano iscritti, seppur onvogliato, alla partecipazione a questo 2MM. Ma la lettura dei primi capitoli della storia mi ha convinto che la cosa non faceva per me, proprio per il dover adoperare un linguaggio tecnico, per il non essere avvezzo a un mondo popolato da gente che in uno schioccar di dita passa da zero a cento come le migliori Ferrari Testarossa o è capace di fare cose dell'altro mondo in generale. Quindi anche per questo tanto di cappello ad Aex e a tutti quelli che hanno poi continuato l'avventura di 2MM: questo mondo non è il mio mondo, ma ha tutto il diritto di esistere... seppur in un'altra dimensione!
TIM
(pubblicato qui)
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