... eppure sembra una macchina indistruttibile... |
Eccovi la storia. Era cominciato da un paio di mesi il geniale 2MM dell'altrettanto geniale Alessandro Girola, a cui dovevo partecipare anch'io, quando ricevo una telefonata molto semplice e sbrigativa: un uomo dall'accento russo mi intimava gentilmente di rivedere la mia adesione al round robin e di dedicarmi, invece, a scrivere qualcosa di cui lui mi avrebbe fornito, via via, le coordinate. Io provai a dire che non scrivo a comando. Ma la sua risposta fu che lui sapeva dove tengo le tessere delle raccolte punti del supermarket e del benzinaro!* Vigliacchi!
A questo punto non potevo tirarmi indietro. Chiesi solamente di sapere almeno il motivo e lui mi rispose che se avessi letto anche solo un paio di puntate di 2MM avrei capito che c'era qualcuno che non ci faceva una gran bella figura. Aggiunse solo che il racconto sarebbe dovuto essere pubblicato a partire dal giorno dopo la conclusione del romanzone supereroistico. E chiuse.
Una vendetta! Avrei dovuto essere il loro strumento, io umile e sconosciuto scribacchino contro un'armata di geniali e noti scrittori! Ma di fronte alle mie tessere di raccolta-punti...
E così iniziò tutto: nottate (doveva essere un lavoro fatto in gran segreto) passate a scrivere, inviare file e ricevere risposte con i punti da correggere e le linee da seguire. E ora che 2MM è trionfalmente concluso, inizia quest'altra avventura. (Ma io non volevo, lo giuro!).
Perciò ecco a voi la prima puntata di...
A questo punto non potevo tirarmi indietro. Chiesi solamente di sapere almeno il motivo e lui mi rispose che se avessi letto anche solo un paio di puntate di 2MM avrei capito che c'era qualcuno che non ci faceva una gran bella figura. Aggiunse solo che il racconto sarebbe dovuto essere pubblicato a partire dal giorno dopo la conclusione del romanzone supereroistico. E chiuse.
Una vendetta! Avrei dovuto essere il loro strumento, io umile e sconosciuto scribacchino contro un'armata di geniali e noti scrittori! Ma di fronte alle mie tessere di raccolta-punti...
E così iniziò tutto: nottate (doveva essere un lavoro fatto in gran segreto) passate a scrivere, inviare file e ricevere risposte con i punti da correggere e le linee da seguire. E ora che 2MM è trionfalmente concluso, inizia quest'altra avventura. (Ma io non volevo, lo giuro!).
Perciò ecco a voi la prima puntata di...
IL COMMISSARIO
BACONE
E IL BOMBOLONE DI
MOEBIUS
Personaggi
Francesco
Bacone: commissario
Nino
Geremicca: agente
Alex
Girola: blogger e scrittore
Cristina
Riccione: fotografa, compagna di Alex
*** (Ringrazio l'amico Alex per avermi permesso di utilizzare il suo nome per il personaggio di questa storia e, soprattutto, di avermi concesso di saccheggiare lo scenario del suo bellissimo racconto Il treno di Moebius)
Era una notte buia e tempestosa e, porca miseria, non era il tempo adatto
per un guasto all’auto.
Un uomo tarchiato, con un Superpippo sanguinolento sulla maglietta, e una
donna alta, con tacchi da 12, scesero dalla Rexton. Lui aprì il cofano.
“Non ci capisco niente di motori” ammise mestamente l’uomo.
“Non guardare me” rispose la donna. "Non sono stata io a dire che
queste macchine sono le più resistenti e affidabili al mondo" ribadì,
mettendosi a braccia conserte, come quando le donne decidono di avere ragione.
E intanto continuava a piovere a dirotto.
*****
Bacone
capì subito che la voce di Geremicca dall’altra parte del telefono non
preannunciava niente di buono.
Ma
non poteva mai e poi mai immaginare fino a che punto.
“Commissario,
c’è una chiamata. Hanno trovato una macchina abbandonata in mezzo alle risaie.”
“Dove?”
prese qualche speranza Bacone.
Geremicca
fece il nome di un paese.
“Ma
noi non c’entriamo niente! Quella zona è sotto Mortara!”
“No,
commissario. Ha chiamato proprio il commissariato di Mortara, girandoci questa
segnalazione, perché anche se per poche centinaia di metri il posto è nella
nostra giurisdizione.”
“Evvabbene,
Geremì, di che si tratta?”
Geremicca
cominciò a riassumere:
“Due
contadini, un padre e un figlio, uno 75 anni e l’altro 48, perché sono andato a
controllarmi i nominativi, questa mattina andando a lavoro nella loro risaia
hanno visto un’auto abbandonata… “
“No
aspetta: come fanno a sapere che è abbandonata? Magari è di qualcuno che… ma
perché non vieni qua che parliamo di persona?”
“E
chi resta al centralino?”
“Anche
qui c’è il telefono col centralino… . E comunque è un ordine agente Geremicca!
Nel mio ufficio!” A volte era l’unico modo per schiodarlo dalla sua postazione.
Pochi
istanti dopo Nino Geremicca era sulla soglia dell’ufficio del commissario.
Magro come uno spillo, era impeccabile nella sua divisa d’ordinanza. Anche dopo
otto ore di lavoro, con qualsiasi grado di temperatura e umidità, l’agente
siciliano pareva essere appena uscito da casa al mattino. Gli abiti sempre in
ordine, stirati alla perfezione e i baffetti senza un pelo fuori posto,
sicuramente passati col gel come i capelli.
“Mi
posso permettere?” stava chiedendo senza azzardarsi a mettere piede nella
stanza.
“Ti
ho chiamato per parlare, non per fare l’amore a distanza come Romeo e
Giulietta! Entra e siediti!”
Geremicca
entrò senza produrre il minimo rumore: sembrava camminare volando. Quindi
sedette sulla poltroncina davanti al commissario col busto perfettamente
immobile ed eretto; Bacone si era sempre chiesto se qualcosa nella vita avesse
mai potuto smuovere la flemmaticità del suo agente.
Quando
Geremicca si fu seduto, Bacone disse:
“Allora,
ricominciamo da capo.”
“Dunque,
hanno chiamato dal commissariato di… “
“Sì,
questo me lo hai già detto… che poi voglio proprio controllare se davvero il
posto è nostro o loro…, comunque eravamo arrivati alla macchina scomparsa e ti
avevo chiesto come fanno a stabilire che è veramente un’auto abbandonata o è
stata lasciata solo per qualche ora.”
“Dunque,
il padre e il figlio, come dissi prima, di 75 e 48 anni… “
“Geremicca, voglio i fatti non le quisquilie! Come fanno a sapere… “
“Geremicca, voglio i fatti non le quisquilie! Come fanno a sapere… “
“Certamente,
commissario. Quell’auto, una… aspetti che prendo l’appunto che mi sono scritto…
“ e tirò fuori dalla tasca della giacca un biglietto debitamente piegato “… una
Ssangyong” compitò a fatica “Rexton… ah, Ssangyong è scritto con due esse iniziali… del
2010 targata KA001BU era già lì la sera prima, una sera di pioggia torrenziale.
Infatti i due, tornando da un controllo al canale di allagamento delle risaie,
l’avevano notata e si erano chiesti dove potevano essere andati gli occupanti
con quel tempaccio. Quando stamattina hanno ritrovato l’auto ancora lì, si sono
preoccupati e hanno chiamato la polizia. Perciò… “
“Ok,
il resto lo sappiamo. E la targa? Hai controllato a chi appartiene l’auto?”
“No,
veramente ancora non ero arrivato a quel punto. Sa, ho dovuto controllare le
identità dei due, il luogo, eventuali segnalazioni di… ”
“Va
bene chiederò a Bellagamba di farlo.”
Si
fece passare da Geremicca il foglietto con gli estremi della targa e chiese per
telefono a Bellagamba di risalire al proprietario. Quand’ebbe chiuso la
conversazione, continuò:
“
E ora chi ci mandiamo a controllare?”
Geremicca
rimase in silenzio abbassando lo sguardo a fissare il pavimento.
“Perché
quella faccia?
“Eh,
chi ci mandiamo… ”
“Appunto!
Chi ci mandiamo per un controllo? Bellagamba?”
“Bellagamba
ha la sciatica, commissario.”
“Ah,
Gennaro ha la sciatica. E se ci mandassimo Conci, che ne dici: l’impeccabile
Conci in mezzo al fango delle risaie!” e gli occhi del commissario ridevano, ma
anche un po’ la bocca stava prendendo una certa piega.
“L’ispettore
Conci è in trasferta a Sharm el Sheik per quel corso di aggiornamento, come lei
saprà certamente, visto che lei stesso l’ha approvato.”
“Il
corso di aggiornamento a Sharm el Sheik… sì certo… che io ho approvato…“ e a
Bacone tornò in mente la telefonata del vicequestore Pomelari. “Va bene. Chi ci
resta? La Garrone! Potremo mandare lei.”
“Da
sola! Una donna per un sopralluogo in un pantano!" sussultò quasi
indignato. Poi, come volendosi scusare per lo scatto... “come giustamente ha
suggerito lei…”
“Ma
è pur sempre un poliziotto!” interruppe il commissario. “Maschio o femmina è
sempre un tutore dell’ordine. Potrebbe andare con Giusy Monaco; le due
amichette avranno sicuramente qualcosa da cinguettarsi nel tragitto.”
“Commissario,
in questo momento, mi permetto di farglielo osservare, solo lei potrebbe andare
per un controllo.”
Bacone
pensò che in fondo Geremicca aveva ragione. Per un motivo o per l’altro lui era
l’unico che poteva andare a dare un’occhiata a questa benedetta auto
abbandonata. Che poi, cos'era un'auto abbandonata? In un'oretta avrebbe
sbrigato la cosa.
“Hai
ragione, porterò comunque qualcuno con me. Andiamo?”
Geremicca
sembrò saltare sulla sedia.
“Come
andiamo?”
“Andiamo!
Io e te adesso andiamo a fare il sopralluogo!”
“Io!?
Ma chi resterà al telefono? Non posso lasciare sguarnita la postazione!”
“Non
ti preoccupare, ci sarà Bellagamba. Anche se ha la sciatica penso che riuscirà
a stare seduto per un paio d’ore su una sedia!”
Prese
il telefono e ricompose il numero di Bellagamba.
“Gennà,
allora, io e Nino…”
“Alessandro
Girola, nato a M. il 26 novembre 1975, di professione... c'era una parola che
mi sono scritto... aspettate... bloggere... non ho capito bene...”
“E
chi sarebbe questo Alessandro Girola eccetera eccetera?”
“L’intestatario
dell’auto a cui corrisponde la targa che mi avete chiesto di controllare!”
“Ah,
sì, l’auto! Grazie. Ti volevo dire che io e Nino dobbiamo andare a fare il
sopralluogo per quell’auto, così ho pensato che tu potresti prendere il posto
di Geremicca per un paio d’ore, il tempo che noi andiamo e torniamo.”
“E
Nino che dice?”
“Come
che dice?”
“È
d'accordo?”
“Veramente
dovrei esser io d'accordo, comunque Nino ti cede volentieri il posto, vero
Geremicca?”
Naturalmente Bellagamba non poteva vedere
l'espressione sconcertata del siciliano; e comunque non insistette oltre.
“Bene, commissario, vado subito. La relazione
su questo Girola cosa faccio, ve la lascio sulla scrivania? ci sarebbe qualche
piccolo particolare interessante riguardante cose che va scrivendo… ”
“Sì, Gennà, poi me la leggo quando torno.”
Bacone chiuse la comunicazione e rimase a
guardare Geremicca, che stava fissando un punto sul tavolo davanti a lui.
“Su su, non è poi la fine del mondo. Mica te lo
mangia il telefono!”
Geremicca alzò gli occhi su Bacone.
“Non è il telefono, commissario, è che non sono
attrezzato.”
“Attrezzato per cosa? Dobbiamo solo andare a ispezionare
questa macchina e fare un giro là attorno.”
“E appunto! Con tutta l'acqua che è venuta giù,
chissà quanto fango c'è! E io ho le scarpe basse e la divisa buona!”
“Ma dai, Nino!” si spazientì Bacone. "Forza, prendi
quello che ti serve e muoviamoci” e così dicendo si alzò e indossò il loden.
Geremicca uscì senza fiatare e si fece trovare
pronto vicino al portone d'uscita.
“Mi raccomando, Gennà. Ti lascio in mano il
posto di Nino!”
celiò Bacone "Lo vogliamo trovare così com'è al ritorno, vero?” e si rivolse a Geremicca, che guardò
Bellagamba, e poi disse a sua volta, preoccupato:
“Mi raccomando. Sai tutto quello che c'è da
fare?”
“Chi c'era seduto a questa sedia, davanti a
questo centralino quando sei arrivato qua? Chi è che ti ha insegnato a fare
funzionare tutti 'sti aggeggi? E poi che sarà? Tra un'oretta sarete di ritorno,
è solo una passeggiata.”
“Dai, Nino, a parte gli scherzi, non la fare
lunga! Andiamo, ha ragione Gennaro: è solo una passeggiata!”
Eppure Bacone si sbagliava, eccome se si
sbagliava!
TIM
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* questa è spudoratamente rubata a Woody Allen, ma non ho resistito!
TIM
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* questa è spudoratamente rubata a Woody Allen, ma non ho resistito!
Alessandro Girola personaggio?
RispondiEliminaMa cos'è un tuo modo per farti perdonare per non aver partecipato a 2MM? Lol
Scherzavo, finora è divertente la prima parte.
In verità quando iniziai a scrivere questa storia ero ancora tra quelli che... . Solo subito prima dell'estate ho "rinunciato a satana e a tutte le sue pompe" (in senso biblico, eh!), quindi non dovevo farmi perdonare (ancora) niente. Son contento che ti sia piaciuto, almeno fin qui!
RispondiElimina