mercoledì 6 ottobre 2010

Altre notizie dall'Italietta

Parto dall'ultimo post di Alex per alcune (amare) riflessioni. Ieri entra in negozio un ragazzo sui vent'anni per fare un fax. Non si dovrebbe sbirciare nelle carte che i clienti ti danno per fotocopie e simili, ma in questo caso mi porge entrambe le copie del certificato medico per malattia, sia quella per l'INPS (che riporta la natura del malanno) che quella per il datore di lavoro (che non la riporta per la privacy) e mi chiede di inoltrarle via fax alla ditta per la quale lavora. Pensando che non fosse informato sulla prassi (è già capitato in altri casi), gli faccio notare che non deve inviare quella per l'INPS al datore di lavoro perché la ditta non è tenuta a sapere il motivo della sua malattia. Il ragazzo, tra uno starnuto e un colpo di tosse, mi risponde che lo sa, ma lui è a tempo determinato e il suo capo vuole sapere che cosa ha tramite la certificazione del medico, non accontentandosi di una semplice giustificazione da parte sua; altrimenti ... è facile immaginare che il tempo da determinato diventerà concluso. Se 'schiavo' è, cito testualmente dal vocabolario: chi è privo della libertà personale e dei diritti civili, e appartiene ad altri come una cosa, possiamo parlare di 'schiavitù' in casi come questo? Giornalmente vengono da ma da una a tre persone che inviano fax alla ricerca di un lavoro che gli dia la possibilità di mantenere moglie e figli; pur tenendo conto che alcuni sono, purtroppo per loro, 'clienti fissi' per questo servizio, posso calcolare almeno un ventina le persone al mese che si affidano ad un curriculum inviato a chissacchi, magari un padrone come quello del ragazzo di cui sopra, per potersi esprimere attraverso un lavoro e guadagnarsi anche il pane. Ci hanno detto che la crisi è ormai alle spalle, finita; sicuramente lo è per quel 29.5% di giovani disoccupati e per tutti gli altri 'senza lavoro': per loro non c'è più 'crisi', c'è definitivamente il lastrico. Non c'è sicuramente mai stata, poi, per quel migliaio di persone che 'lavorano' a Camera e Senato e che paghiamo migliaia di euro al mese per contare quanti voti il partito avrà in quella seduta, fare in modo di evitare di finire in galera, rilasciare dichiarazioni esclusive a giornali e porta a porta varie, intrallazzare con la qualunque per sputtanare l'onorevole 'nemico' dell'altra sponda; farsi insomma solo ed esclusivamente i cazzi loro (ops ... si può dire 'onorevole'?).
Questa è democrazia?
TIM

2 commenti:

  1. Purtroppo non mi sorprende. Ho lavorato per un paio di ditte dove contavo meno della sedia su cui stavo seduto, ero solo un robot che doveva fare il proprio lavoro nei tempi richiesti, poco importa se materialmente impossibile.
    Sono riuscito ad andarmene da entrambe e trovare di meglio (sul piano umano, purtroppo non economico) ma i miei ex datori di lavoro sicuramente continuano ad avere dei dipendenti, e magari gli toccano dei pezzi simili a quelli che hai descritto tu...

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  2. Purtroppo sono cose che capitano più spesso di quanto pensiamo e finché non le viviamo sulla nostra pelle (un fatto simile è successo anche ame) non ci sembra possibile. Chissà se c'è qualche sindacalista che avrebbe il coraggio di prendere le difese di quel ragazzo. Quando lavoraro per una cooperativa ho fatto l'RSU (il delegato sindacale di cantiere) per tre anni, ma quasi tutti i referenti del sindacato che ho conosciuto hanno sempre badato a non pestare troppo i piedi ai padroni perché non si sapeva mai, un giorno avrebbero potuto avere bisogno .... Per questo alla fine ho mollato.
    Temistocle

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