venerdì 15 ottobre 2010

Anime nere

So che tutte le mattine prima delle 8.30 e il pomeriggio dopo pranzo, Ariano fa un giretto da queste parti. Così, anche per lui, ho deciso di scrivere finalmente questo post che avevo in mente da qualche giorno. D'altra parte non si può non scrivere qualcosa dopo aver letto "Anime Nere", a cura di Alan D. Altieri .
Premetto, anche se penso ormai non ce ne sia bisogno, che le mie non sono 'recensioni', 'critiche letterarie' o altro; non ne sono capace e lo lascio fare volentieri ad altri. I miei sono commenti 'di pancia', le emozioni e le sensazioni che vengono fuori dopo la lettura di un testo. E di emozioni questo libro di quasi 400 pagine ne regala molte; anzi più che di emozioni, che potrebbero evocare placidi ruscelletti montani o tramonti in riva al mare, è meglio parlare di 'pugni nello stomaco'.
Del libro potrete trovare tutto ciò che volete qui, compresa l'intervista al curatore e una sinossi dei singoli racconti. Io cercherò solo di guidarvi dentro la lettura, come uno che vi dice: guarda, per me questo è da leggere immancabilmente, di quest'altro puoi farne a meno, questo non è male.
Due parole sul volumetto in se', proprio nel senso materiale di oggetto da tenere in mano: mi piace, perché questi prodotti della 'Piccola Biblioteca Oscar Mondadori' hanno quel non so che di approssimativo con le loro pagine tagliate male e i quinterni 'squinternati', che dice: non fermarti alla copertina o all'impaginazione che è secondaria, aprimi e gettati nella storia che c'è dentro.
E di storie 'Anime Nere' ne racconta molte, 18, tutte da leggere in una ventina di minuti ciascuno. Quindi anche se siete in pausa pranzo, o aspettando il vostro turno per un colloquio di lavoro (ahiahiahi), o nella sala d'attesa del dentista (doppio ahiahiahi), apritelo pure, anche perché la cattiveria e la rabbia che troverete in molti di questi lavori potrebbero far passare in secondo piano anche il trapano del cerusico o il classico 'le faremo sapere'.
In queste storie trovere medici ai limiti del sadismo -o oltre- mediatico; tranquille giornate di una famiglia allargata di campagna; qualche storia ambientata 'tempo fa'; una spy-story con finale pirotecnico tra i carruggi genovesi; un po' di tortura vecchia maniera e con finale a sorpresa; una storia di uomini e, soprattutto, donne primitivi; un moderno icaro; e tanto altro. Il tutto condito con molto sangue e molta rabbia non repressa.
Non vi dico altro se non che:
- iniziate subito con 'Paziente zero' (Rosati) o 'I lupi muoiono in silenzio' (Di Marino);
- ma se volete va benissimo anche cominciare con 'Qualcuno di troppo in famiglia' (Macchiavelli) o 'Dita nell'acqua' (Nerozzi);
- divertitevi tranquillamente con 'Sed efficiente malum' (Leoni) e 'Tufanaltorab' (Arona);
- qualche piacere lo danno anche i salti nel passato di 'I fratelli della costa' (Evangelisti), 'Arduino e i pellegrini' (Pastor) e 'Carne e pietra' (Salvatori);
- se avete tempo date un'occhiata a 'Sosta vietata' (Crovi; un po' prevedibile)
Per il resto, secondo me, potete anche fare passo, ma ognuno ha i suoi gusti.
Nel complesso, comunque, 'Anime nere' placet.
E ho detto tutto.
P.S.: questa è la seconda versione del post. Nella prima infatti avevo commesso il grossolano (e involontario) errore di attribuire la cura del libro a Danilo Arona. Me ne scuso con tutti gli interessati e i miei amici lettori.
TIM

2 commenti:

  1. Ti ringrazio per il pensiero Tim ;-)
    Confesso che non l'ho letto, e la tua recensione così incoraggiante sicuramente potrebbe essere un input a dargli un'occhiata la prima volta che passo in libreria.

    RispondiElimina
  2. Si, in effetti è un libro niente male, specie se piace il genere. E poi il prezzo è abbordabile per le nostre tasche (io l'ho comprato a 2 euro in un mercatino, ma costa 9,40).
    Temistocle

    RispondiElimina

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