martedì 15 marzo 2011

Cultura, inni patriottici e diritti d'autore


Foto simbolo, per me, dell'Unità d'Italia (da qui)
 Si sa che noi italiani con la cultura abbiamo un rapporto variegato. Ci sono quelli che la masticano un po' di più, quelli che restano nel giusto tracciato e quelli che ne captano l'odore a distanza e cambiano immediatamente strada.
Penso che possiamo concordare nel considerare il Maestro Riccardo Muti esponente della prima categoria. E sicuramente se non si è monotematici negli interessi e si sia bloccato l'uso del tubo catodico sul canale di messa in onda del Grande Fratello (o Isola dei Famosi, oppure ognuno metta ciò che più gli aggrada), si sarà informati su quanto accaduto sabato scorso al Teatro dell'Opera di Roma, dove il Maestro ha diretto il Nabucco di Verdi in un tripudio di folla inneggiante al Risorgimento e all'Unità d'Italia.
Ora se il Maestro Muti mi dice che quest'opera, e in particolare questo coro degli ebrei, incarna lo spirito rinascimentale, l'anelito ad un'Italia unita, io ci credo; proprio perché oltre ad essere un uomo di grande cultura (con la C maiuscola), è anche un grande musicista, un vanto per l'Italia nel mondo, e quindi conosce bene la materia.
Ma allora, mi chiedo, come mai certa gente fa di questo brano il proprio inno politico a sostegno di una tesi federalista che nessuno, né Verdi né il librettista Temistocle Solera, propugnava? (e d'altra parte uno che porta il mio nome non poteva pensare certe cose!)
Il coro del Nabucco è da tutti riconosciuto come una metafora della condizione degli italiani soggetti a dominio austriaco e dovunque esista un pensiero libero questo viene riconosciuto. Lo stesso fatto che veniva intonato dagli esuli istriani, fiumani e dalmati come inno del loro esodo dalle terre perdute dopo il secondo conflitto mondiale, la dice lunga sul significato da dare.
Allora delle due l'una: o questa gente è avanti un secolo a noi quanto a capacità di analisi politica (ma conoscendo i loro trascorsi e anche i presenti, ne dubito fortemente), oppure è un'ulteriore dimostrazione della malafede con cui abbindolano quell'8,30% di italiani che li hanno votati alle politiche del 2008.
Oppure semplicemente hanno scoperto che il Nabucco di Verdi non è coperto da diritti d'Autore.
Viva l'Italia!!! (finché si può ancora dire)
TIM
(solo una segnalazione, fuori tema, prima di lasciarvi: andatevi a leggere il bellissimo post di Glauco sul dibattito sul rapporto energia nucleare-energia alternativa innescato dal terremoto giapponese)

2 commenti:

  1. In linea di principio sono d'accordo che si possa affrontare il tema del federalismo senza pregiudizi. Quello che mi da fastidio della lega sono certi atteggiamenti. Comunque, sia sempre valido il principio volterriano: permettere a chiunque di esprimere la propria opinione, anche se non la condividiamo.

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  2. Io personalmente condivido Volterre e le sue idee. Spero che qualcun altro le conosca e le applichi. Anch'io posso accettare alcune domande poste dal federalismo, ma quello della Lega è mero populismo: basta vedere i proclami di Bossi e compagni nelle loro manifestazione, per galvanizzare gli sbandieratori di vessilli verdi e quello che poi nei palazzi di potere fanno realmente.
    Temistocle

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