mercoledì 9 marzo 2011

Scrittori mancati e alpini leghisti

Si dice sempre che per fare lo scrittore ci vuole fantasia, capacità di trovare un'idea, di svilupparla, di arrivare ad un finale magari anche a sorpresa. Il tutto per confezionare un prodotto che inviti a leggere e prenda sin dalle prime pagine. Io, probabilmente, non possiedo queste capacità, perché delle poche cose che ho scritto, sono il primo a darne un giudizio negativo o quantomeno appena sufficiente.
Ma c'è chi, come quelli della Lega, la fantasia ce l'hanno e in vista della campagna elettorale hano iniziato le grandi manovre; anzi le grandi scalate. Sì, perché sono riusciti a produrre una proposta di legge (per ora bocciata al primo passaggio alla Camera) riguardante gli alpini.
Per farla breve, visto che il 70% degli Alpini viene dal Sud (altro che: tutti al mare a mostrar le chiappe chiare!), Bossi, il trota e il tastierista hanno pensato bene di proporre incentivi economici, agevolazioni fiscali e addirittura una riserva di posti nei concorsi pubblici per impieghi nei campi della sicurezza e protezione civile, per quei ragazzi del Nord che sceglieranno di fare i volontari con la penna sul cappello in ferma prefissata e in rafferma. Che non è discriminazione, è solo che se hai avuto il c**o di nascere a Bolzano invece che a Mascalucia, per fare lo stesso lavoro hai qualche vantaggino in più. Che poi se lo fai solo per questioni di convenienza e non per vocazione alpina, chissenefrega. Sarà che basta avere lo stesso colore sullo stemma?
Ma poi, c'è ancora qualcuno che si scandalizza per cose come questa, dove si gioca col futuro dei giovani italiani? E mi viene anche voglia a volte di dire: ma sì, secessionatevi pure, ognuno a casa propria; dopo di che rimboccatevi le maniche e cominciate a fare i muratori, i tornitori, le badanti, i netturbini, gli infermieri (con tutto il rispetto per queste categorie lavorative).
E beccatevi questa.
TIM
P.S.: solo un attimo per dire che ho aggiunto in fondo al post la possibilità di crociare le tue reazioni, che è un modo per non dover scrivere un vero e proprio commento se non ne hai voglia o tempo, ma serve a me per avere un'idea dell'accoglienza dell'articolo. Grazie.

4 commenti:

  1. Non faranno mai la secessione. E' solo una bandiera che usano per farsi pubblicità mentre fanno affari con l'ndrangheta.

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  2. Alla fine penso che tu abbia pienamente ragione. Anche a livello di persone che guidano questo gruppo, non ho mai visto una tale accozzaglia di sbruffoni e zoticoni, nel senso letterale della parola!
    Temistocle

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  3. Ultimamento non ho molto tempo da dedicare ai blog, però accolgo favorevolmente l'articolo ed aggiungo, che dovranno muoversi in più direzioni perchè al nord ci sono più suddisti che al sud.
    Salutoni...:-)

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  4. Mi fa piacere che nel poco tempo di cui disponi hai voluto visitare il mio garage. In effetti si sta ponendo un problema che la società civile (e sottolineo 'civile') non ha: il partecipare alla vita di una nazione. Io dico sempre di essere un meridionale con passaporto italiano, e naturalmente lo dico scherzando, per rimarcare che anch'io sono arrivato al nord in cerca di lavoro. Ma non mi sembra di essere in un posto diverso da quello in cui stavo prima. Sì, certamente qui ho trovato uno stile di vita più rispettoso di certe regole (almeno una quindicina di anni fa!), ma essenzialmente non mi sono trovato in un altro mondo; diciamo che la cultura dove adesso vivo accentua aspetti che al sud sono marginali. Così come qui mancano alcune realtà socioculturali presenti fortemente in meridione. Ma la mia impressione è che siamo tutti nella stessa barca. Il discorso è lungo e dura da quando esiste l'Italia unita. La propaganda di certi partiti o di certe frange politiche trasversali è fine a se stessa: è come per un commerciante essere gentili e cortesi con tutti i clienti, anche con gli scassac***i: bisogna farlo per questioni di interessi.
    Temistocle

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