giovedì 7 luglio 2011

Le Confessioni di Carrie

foto rubata qui
In questi giorni sono obeso di lavoro, causa l'arrivo dei primi libri e della prima merce di cartoleria per il nuovo anno scolastico. Ed è per questo che non riesco a stare dietro al mio blog, né ad essere molto presente  in quelli degli amici; e me ne scuso.
Ma volevo ugualmente regalarvi una perla di saggezza (per rimanere in ambito scolastico) di un professore di italiano di mia figlia. Mi è tornata in mente questa storia leggendo oggi il post del buon Ferru in cui discetta su alcune affermazioni del (l'ex) Re.
Alcuni anni fa, la ragazza faceva il quarto anno delle superiori e quindi aveva 17 anni. Il suddetto genio del collegio docente propose come lavoro da svolgere durante l'anno scolastico la lettura di un libro di letteratura (italiana o straniera); poi l'alunno doveva parlarne alla classe durante apposite lezioni. E fin qui lodevole iniziativa, direte giustamente voi.
Parlando con la ragazza, proposi Carrie, che come voi ben sapete descrive, anche se da un punto di vista particolare, le vicissitudini di un gruppo di adolescenti, le loro paure, le loro cattiverie e idiosincrasie.
Insomma c'era la storia stuzzicante da poter acchiappare il lettore e c'era la riflessione diretta o indotta su un'età e i suoi problemi. Almeno così la vedevo io.
Qualche giorno dopo, la ragazza torna a casa abbastanza demoralizzata e delusa perché l'insegnante di cui sopra, davanti a tutti, le aveva detto che non era proprio il caso di leggere libri dell'orrore come quelli (usò proprio quell'espressione!) e che avrebbe dovuto trovarsi un altro testo. Alla fine lui propose questo libro, che a suo dire univa patriottismo e storie d'amore, e che quindi ben si adattava ad una ragazzina della sua età.
Ora, con tutto il rispetto per Ippolito Nievo e le sventure di corna e d'armi raccontate, ritengo che oggi, e ribadisco oggi, una ragazzina di 17 anni abbia tutto il diritto di investigare mondi che nessun insegnante le farebbe mai conoscere (e l'esempio ne è la conferma).
Non so se a voi è mai capitato qualcosa del genere, a voi personalmente o a figli, nipoti, parenti di amanti abbandonate per il mondo. Fatemi sapere qualcosa.
Boh!
TIM

12 commenti:

  1. Il problema è che per molti professori se un libro non è vecchio di almeno cento anni, non è degno di essere letto.

    Per quanto mi riguarda sono stato fortunato: la mia professoressa del liceo era molto aperta alla narrativa recente e giocava anche di ruolo (ti lascio immaginare la sorpresa mia e dei miei compagni di giocate quando lo abbiamo scoperto!). Per dire, lei ci ha fatto leggere sì libri "classici", ma anche roba come Ubik, per dire. :)

    Ciao,
    Gianluca

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  2. Anche io sono stato fortunato, in linea di massima, perchè ho avuto insegnanti abbastanza aperti. Tranne in un caso però, lo ricordo ancora adesso; lui era il classico vecchio barbogio, assegnò un tema su un libro da leggere in una settimana (ricorda niente?). Io scelsi Bradbury in particolare Fahreneit 451. Ancora oggi uno dei miei libri preferiti.
    Ricordo ancora la votazione insufficiente e le urla del barbogio che mi ripeteva di non fargli perdere tempo con quelle cretinate.
    Per fortuna il barbogio fu trasferito quasi subito in un altra sezione.
    A questo proposito apro una polemica: ma possibile che nella scuola Italiana si debba continuare SOLO con Manzoni et similia.
    E basta!

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  3. per fortuna anche i miei insegnati del liceo erano abbastanza aperti, in fatto di libri, ma forse ero io quella fuori dal coro perchè leggevo qualsiasi cosa mi capitasse tra le mani ;) e spesso anzi trovavano da ridire perchè i libri che leggevamo in classe li avevo già letti e straletti almeno tre volte.

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  4. A titolo personale posso dire che sono riusciti a farmi ODIARE i Promessi Sposi. È un libro che non leggerò mai più in vita mia.

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  5. Sono contento che (quasi) tutti abbiano avuto la fortuna di avere insegnanti "illuminati". Anch'io 35 anni fa ebbi insegnanti più che aperti. Ricordo che quello di italiano e latino quando c'era qualcosa per cui non si entrava a scuola, ci riuniva tutti volentieri a casa sua, ci faceva sedere a terra nel suo salone, e discuteva con noi delle nostre cose infilandoci sempre qualche scrittore e qualche libro. Posso dire che con lui non abbiamo mai letto la Divina Commedia, se non per quei cinque canti essenziali da portare all'esame, e che il nostro programma di ultimo anno iniziò dal "gruppo '63", sanguineti, luzi pasolini e via via andando indietro. Insomma facemmo solo il novencento e da manzoni in poi ci disse: organizzatevi e se volete leggete qualcosa. E questo fece sì che molti di noi ci andammo a studiare personalmente anche quelli! Lo stesso capitò con l'insegnante di filosofia, veramente un grande! Iniziammo anche con lui dall'attuale e addirittura tenne lezioni settimanali pomeridiane facoltative per poter fare tutti gli autori del '900, compresi Gramsci, Croce, Lenin e gli psicoanalisti!
    Temistocle

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  6. Mah, sembra una storia del medioevo. E non lo è, welcome to Italy!
    E' una buona fotografia di un sistema che si basa su persone scarsamente dotate, poco motivate e inattaccabili perché non valutate. Questo direbbe Brunetta... io dico che a questo signore andava spiegate, con abbondanza di esclamativi, che la narrativa horror ha una sua dignità da un secolo. Senza togliere nulla a Nievo, lodevolissimo autore, per un adolescente è meglio King. Visto mai che si appassiona alla lettura?

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  7. @ Angelo: anche tenendo conto che oggi i giovani NON leggono, tanto vale "adescarli" con qualcosa di più accattivante (se proprio vogliamo metterla così!) e poi indirizzarli su qualcosa di più sostanzioso (almeno a parere degli insegnanti). Che poi, onestamente e senza nasconderci dietro un dito, chi di noi tra Carrie e Le confessioni sceglierebbe il secondo?
    Temistocle

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  8. Ah! Ecco perché non vieni mai da me... perché non sei mio amico!!! XDXDXD
    Ma che razza di libro è? Io a 17 anni la lettura più impegnata era Nathan Never... e si vedono i risultati :(
    A parte gli scherzi, questa è la cultura che ci contraddistingue. Ho letto l'altro giorno da Gelo i "100 libri per sembrare figo" ed è proprio nella parola "sembrare" che sta il problema.
    Qui si considera il fantastico (tutto, nessun sottogenere escluso) una roba per bambini, per sfigati o per mentalmente instabili.
    Infatti le sale cinematografiche si riempiono a suon di Pampiri cool e maghetti elitari... che disperazione!

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  9. @ Eddy: ma (P)ampiri è voluto o solo un lapsus? come sempre penso che abbiamo quello che ci meritiamo, o meglio quello che abbiamo costruito e la scuola, checché ne dicano i nostri ministri (anzi le nostre minestr(e)!) deve anzitutto formare prima che informare. Il mondo che la scuola di oggi (provate a sfogliare un libro di testo di storia o letteratura) presenta, semplicemente non esiste, o meglio esiste solo nella testa di quelli del ministero, anzi per essere precisi del MinCulPop!
    Quanto a te, certo che ci vengo, anche se non spesso. Anzi sai che faccio? ti sbatto tra i blog amici, così non rompi più... ehm cioé non ti perdo più di vista!!!
    Temistocle

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  10. ihih... quanto godo a rompere...
    Pampiri è un modo "zozzone" di chiamare quelle robe "a la Meyers" che insistono a chiamare Vampiri e invece sono PPPPampiri maledetti. Li odio.

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  11. Hai messo il Blog di Eddy tra i preferiti?
    Non ti seguo più! :P :P :P
    LOL

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  12. @ Nick: anch'io ho preso la stessa decisione: chiudo e apro un blog sulla cucina dei monaci cistercensi della bassa bergamasca!
    Temistocle

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