mercoledì 7 marzo 2012

Bilico, di Paola Barbato

Con quella faccia d'angelo Paola Barbato non può aver scritto questo libro.
Non un libro così crudo e cattivo, nella storia come nei personaggi, spigolosi e duri come solo un muro di granito può essere.
Personaggi che si fanno beffe delle buone maniere, verso se stessi e gli altri.
Poi leggo che Paola Barbato è anche sceneggiatrice di Dylan Dog e allora comincio a credere un po' di più che abbia potuto scrivere questo Bilico, edito da Rizzoli nel 2006 e letto nell'edizione BUR 2007.
Per un parere serio potete andare a dare un'occhiata qui. Qualche parola in più andrebbe spesa anche sulla storia del libro, che nasce come racconto per il web e diventa poi un classico libro di carta; ma per fare questo vi rimando all'articolo su Thriller Magazine. Della serie: ci vuole sicuramente talento, ma se è già successo può succedere di nuovo...
Andiamo anzitutto alla trama, presa dalla quarta di copertina:
L'assassino, soprannominato "il Seviziatore", ha già ucciso tre volte. Meticoloso, paziente, imprevedibile, compone la scena del delitto come un vero teatro dell'orrore. La donna che gli dà la caccia è Giuditta Licari, anatomopatologa e psichiatra, solida e inquietante nel suo totale distacco di fronte a ogni genere di crudeltà, in grado di guardare il mondo con gli occhi del mostro. L'indagine sul Seviziatore la mette di fronte a qualcosa di nuovo: il dubbio. Dopo anni di delitti sempre uguali, Giuditta incontra un serial killer che, con una mossa impossibile da prevedere, sposta il piano d'azione su un livello personale, costringendola a diventare protagonista dello spettacolo.
La bravura dell'autrice sta nel raccontare la storia da dentro i personaggi: più che di eventi questo libro, da un certo punto in poi, è fatto di sensazioni, aspettative, giochi psicologici.

Paola Barbato
Certo, un thriller nel quale già a metà si conosce il colpevole potrebbe perdere ogni attrattiva, ma in questo caso non è così. Perché la storia continua, e gli omicidi sono sostituiti dalla storia dei personaggi, storia serrata, che sai già come va a finire (o almeno lo immagini), ma sei tenuto in bilico, come dice il titolo; ti trovi a seguire indagini e un processo in cui i personaggi recitano, letteralmente, la loro parte fino alla fine. In bilico perché non sai che giudizio umano dare a Giuditta Licari: non posso svelare niente di più della trama, ma un personaggio come quello non mi era mai capitato di incontrarlo. I protagonisti dei libri sono i buoni, o i cattivi, o i narratori, o buoni che diventano cattivi o viceversa. Ma una coma Giuditta no, io non l'ho mai incontrata. E ancora adesso, che ho fatto passare qualche giorno dalla fine del libro, mi chiedo con chi ho avuto a che fare in tanti giorni di lettura.
La donna tracagnotta, bruttina, antipatica che guida la storia fa la differenza in questa avventura narrativa, perché la trama (il serial killer, le indagini, il processo) è uguale a centinaia di altre storie. Ma il personaggio di Giuditta Licari fa di un plot banale, come tanti, un ottimo lavoro.
Non è il miglior libro che io abbia letto, questo no; ma ci è andato molto vicino, mi ha appassionato, mi ha, soprattutto, coinvolto a livello emotivo, tenendomi sul filo (in bilico) senza farmi decidere se tifare o condannare senza possibilità di appello i vari protagonisti e comprimari.
Non so se queste mie impressioni di lettura vi abbiano trasmesso qualcosa, anche solo un po' di curiosità. Quello che voglio dirvi, però, è che anche se non amate il giallo o proprio lo odiate, questo libro potrebbe fare per voi, perché vi troverete davanti a personaggi veri, complicati ma credibilissimi. E questo non è poco per un semplice thriller.
Un 'ultima notizia sull'autrice, che oltre a Bilico ha scritto altri due romanzi (vincendo tra l'altro il Premio Scerbanenco 2008), ha sceneggiato Sighma per i Romanzi a fumetti Bonelli, e ha co-sceneggiato una fiction. Paola Barbato, dal 2011, pubblica il primo esperimento on-line di fumetto in stile shojo-manga (leggo da Wiki, perché di queste cose ne so poche): Davvero. Per gli appassionati.
In conclusione, il libro placet. Voto: 9


TIM

4 commenti:

  1. La Barbato tra gli attuali sceneggiatori di Dylan Dog è forse l'unica ad avere eguagliato la bellezza delle prime storie di Tiziano Sclavi, il creatore del personaggio.Per questo non mi stupisce che sia anche una brava scrittrice di thriller.

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    1. so che non è il tuo genere (e d'altra parte non conosco bene dylan dog) ma penso che questo libro potrebbe piacerti, anche perché sono 300 pagine in formato A5 e si legge tranquillamente in un paio di giorni sotto l'ombrellone! ci sentiamo in pvt.

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  2. Le apparenze spesso ingannano, e lei è bravissima!! C'è un premio per te nel mio blog! Un abbraccio

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    1. avevo risposto al tuo commento, ma mi sono accorto solo ora che è scomparso! diceva semplicemente: corro a vedere!

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