Si tratta di Una brutta faccenda, di Marco Vichi, secondo romanzo con protagonista il commissario Bordelli, poliziotto che indaga nella Firenze degli anno '60.
Cominciamo con la trama:
Firenze, 1964. Sono le nove di sera e il commissario Bordelli sta apprestandosi a uscire dal commissariato quando viene bloccato da Casimiro, una sua vecchia conoscenza. L'uomo è agitato e sconvolto, non riesce quasi a parlare. Con calma il commissario attende che si calmi un po' e che gli racconti la ragione di tutta questa agitazione. Casimiro gli spiega di aver trovato un cadavere in un bosco vicino a Fiesole. Il commissario e l'agente Piras si recano sul luogo del delitto ma del cadavere non c'è traccia: il corpo sembra essersi dileguato nel nulla.
Che Marco Vichi sia bravo non lo dico solo io, che non faccio testo, ma anche e soprattutto quelli del Premio Scerbanenco, che nel 2009 lo hanno premiato per Morte a Firenze, in cui sempre il commissario Bordelli indaga tra le acque dell'Arno che hanno appena invaso Firenze.
Non avevo mai letto alcunché di Vichi e quando ho ritrovato questo romanzo nel lettore, scaricato gratuitamente chissà quando e da dove, mi son detto che era il momento di cominciare. E devo dire di aver fatto bene, visto che la storia, i personaggi, l'ambientazione, la scrittura tengono inchiodati alla pagina come non mai.
Una brutta faccenda non è, tuttavia, uno di quei gialli pieni di colpi di scena, inseguimenti spettacolari e personaggi cazzuti, ma al contrario l'atmosfera greve e piena di pioggia incanala verso la lentezza. Una lentezza in cui le cose crescono a poco a poco, maturano e poi esplodono. Il binomio Bordelli-Piras (il suo agente-pupillo sardo) tiene tutto in un bilico perfetto dal punto di vista della storia; così come, dal punto di vista della scrittura, la contrapposizione dei due caratteri permette all'autore di vedere gli eventi da due punti di vista diversi e spesso opposti.
Questo commissario Bordelli mi piace e il suo mondo anche, perché è un mondo reale, non costruito artificiosamente solo per farci stare un commissario con i suoi morti ammazzati.
Gino Cervi: un grande Maigret! |
**Un'ultima osservazione, che però dovete prendere con le pinze, cum grano salis. Mi sto rendendo conto che la maggior parte delle mie ultime impressioni di lettura si riferiscono ad un genere letterario che tra di voi, miei abituali lettori, non suscita molto interesse. E non mi riferisco al numero dei commenti, ma proprio al fatto che quasi nessuno di voi si interessa al giallo e al poliziesco in genere. Insomma sto cominciando a sentirmi come un pesce fuori d'acqua (attenzione: non parlo del rispetto e della stima che ho verso ognuno di voi personalmente!). Pensate che sia giunto il momento di inserirmi anche in qualche altro giro?**
Pesce fuor d'acqua? Figurati cosa penso io per la mia avventura giallo-bolognese a puntate!
RispondiEliminaNo! Non te ne andare! No!
Non aver paura, non me ne vado! È tanto bello stare sulle scatole alla gente e sapere che ogni volta che qualcuno apre il mio blog dice: che palle! un altro libro giallo! che zozzeria! Naturalmente scherzo!!! Io parlavo solo di trovare un giro in cui poter scambiare anche delle idee su questo genere letterario e non solo sentirmi dire (che però fa sempre piacere!): bravo, hai scritto un bel post. Per quanto riguarda Mauro Bianchi, spero che non vada in pensione tanto presto (anche se giugno si avvicina) o che comunque abbia un successore.
EliminaScusami la sinceritá, ma che c@#%&π di ragiomento è questo? Un conto è se fossi tu ad essere stufo della situazione e se fossi sempre tu desideroso di allargare il campo di conoscenze. Qusto si che sarebbe un ragionamento comprensibile, ma chiedere a noi? ?? :)
RispondiEliminaIo credo che da parte di nessuno dei tuoi abituali frequentatori ci siano problemi riguardo le tue letture e i tuoi gusti.
Poi vedi tu,ma il frequentare anche appassionati di gialli non significa necessariamente tagliare le porte con il "vecchio" mondo.
Assolutamente qui non si tratta di tagliare niente. Ho già risposto in questo momento a Glauco sull'argomento. Si tratta proprio di "allargare il campo delle conoscenze" come dici tu. L'unica cosa che c'è di vero è che non seguo più alcuni blog che parlano solo di argomenti che mi sono lasciato in qualche modo alle spalle.
EliminaSegui i tuoi gusti e racconta come sai fare... il web è strano:-)
RispondiEliminaMa la "colpa", è mia, nel senso che quando tre anni fa ho messo su questa baracca leggevo cose diverse. Ora i miei gusti hanno preso una leggera deviazione per cui mi ritrovo a non condividere più certi argomenti. Ma l'amicizia con le persone resta ugualmente e continuerò a seguire regolarmente i vostri blog!
EliminaChe ti posso dire, il giallo è uno dei miei generi preferibili, anche se sono un "classicista" nel genere (il signor Arthur, la signora Agatha per primi insomma) ma sin da piccolo ne sono stato appassionato.
RispondiEliminaInutile dire che se ne scriverai, leggerò con piacere. E ora filo a mettermi in pari :P
come hai visto ti ho inserito da un po' di tempo nel mio blogroll, come a dire che ti tengo d'occhio, soprattutto per i racconti che metti in rete. Pomeriggio passo a trovarti (lavoro permettendo!)
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