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(qui) io ho quello col gufo! |
Manca pochissimo alla partenza per le vacanze. Il costumino, non a braghetta con le strisce bianche e azzurre (azzurre da pronunciare alla bolognese, con la zeta che vira pesantemente verso la esse) è già nel trolley, sto redigendo la lista di libri da portare (magari ve lo dico dopo), aggiungendo gli ultimo ebook al Cybook e cercando da più di due settimane gli occhialini da immersione. Non pensate che io faccia pesca subacquea o che altro! assolutamente, non so neanche nuotare! ma è che, tra l'altro, non so stare con gli occhi aperti sott'acqua e allora ricorro alla maschera.
Così, prima del post prechiusura, voglio tediarvi con qualche considerazione dettata più dal caldo che altro.
Fa caldo!
Ieri sono stato in un paesino della Brianza a trovare amici e parenti vari. Viaggio in treno allucinante! all'andata, complice uno sbaglio della linea dovuto anche all'indicazione errata di uno sportellista alla stazione, impiego quasi 4 ore per un viaggio da due scarse. Oltre a questo, tutti i vagoni avevano l'aria condizionata a palla, tanto che ho dovuto coprirmi per non congelare sul posto ed essere scambiato all'arrivo per un filetto di stoccafisso da 80 chili! Il ritorno invece è andato un po' meglio, senza errori, ma in compenso nessun vagone aveva l'aria condizionata, per cui sono arrivato a casa immerso in un bagno di sudore, tipo sauna ma senza la parte fredda! Bah!
Agonia del segnalibro.
Coll'avanzata della lettura elettronica, con le diatribe tra cartaceisti e digitalisti, nessuno forse pensa che, come per tutte le cose toccate dalla modernità, qualcuno ci rimette sempre. E questa volta tocca ai nostri amici segnalibro! Forse qualcuno ricorderà lo scorso anno un bel post di un amico blogger, che non sono riuscito a rintracciare (ma se qualcuno se lo ricorda, lo dica) sui segnalibro. E proprio ieri, osservando una signora usare una striscia di stoffa ricamata a mano come segnalibro, mi veniva in mente che questi utilissimi e, spesso, bellissimi oggetti che ci hanno seguito per tutta la nostra vita di lettori, stanno per andare in pensione, diverranno obsoleti. Come si sentiranno? staranno forse facendo una campagna sotterranea e silenziosa contro l'avvento dei lettori digitali? pregheranno perché la tecnologia vada in tilt tutta e nello stesso momento in tutto il mondo? Non lo so, anche perché i libri di carta ci saranno ancora e per sempre, finché morte non ci separi da loro. E ci sarà sempre una biblioteca dove l'odore della carta sarà forte e invitante. E loro saranno lì, a dare il loro contributo, come sempre, in tutta umiltà.
Allora rispettiamo e conserviamo i nostri segnalibro: è una questione di civiltà! (campagna a cura della ADSL: Associazione a Difesa del SegnaLibro).
Zingarate!
E non mi riferisco, purtroppo, al capolavoro di Monicelli. Non ho mai provato tanto schifo per il calcio in vita mia neanche ai tempi di quell'evasore e (ex?) drogato di Maradona. Non parlo del calcio di quelle migliaia di ragazzi e non più ragazzi che ogni domenica si scarrozzano a proprie spese per le strade d'Italia per giocare i tornei interparrocchiali, interaziendali e chi più ne ha più ne metta. Non quello degli sfigati fantozziani che tutte le settimane con qualsiasi tempo al lunedì sera hanno la partita di calcetto con gli amici. Parlo del calcio che risponde non al fischio dell'arbitro o alle folate di vento che fanno deviare la traiettoria del pallone, ma ai soldi, all'economia, all'investimento. Parlo, insomma, dell'affaire Ibrahimovic (da qui le zingarate). Questo poverino ha accettato di essere considerato un semplice lavoratore stagionale (come i tunisini e marocchini che arrivano senza permesso di soggiorno per essere sfruttati dai buoni bianchi italiani a pochi centesimi la cassa di pomodori raccolti) pur di realizzare il sogno di una vita: giocare, questa volta, nel PSG. Che poi tre anni di contratto non sono una stagione e che per farlo prenda, solo di stipendio, 14 milioni e mezzo di euro all'anno, è secondario; e se per permetterglielo bisogna ricorrere a questi mezzucci che gli permettono di evadere la tassazione, diventa anche terziario. Per piacere: tutti quelli che mi verranno a dire sacrosantamente che sono stufi di pagare tasse su tasse, di essere sfruttati, ecc., mi dimostrino di non possedere un abbonamento allo stadio o a qualche sky, premium, ecc., per vedere questo e altri truffatori tirare calci al pallone! E che giochino in Francia, non cambia il concetto.
Ho detto, e alla prossima.
Zingarate... quelle vere!
TIM