sabato 14 luglio 2012

Alcune cose che so... di me (5)

NG: Bene, con oggi finiamo 'st'intervista che sta diventando interminabile.
TG: ti sei scocciato!
NG: non so tu, ma io devo lavorare! ho una portineria da mandare avanti in commissariato. Senza di me sta andando tutto a rotoli, non vedi che anche tu non hai più messo mano a niente. E poi se tu non scrivi, io, Bellagamba, la Garrone  non esistiamo! Quindi questa è l'ultima.
TG: va bene. L'argomento di oggi?
NG: eravamo rimasti d'accordo che si parlava di politica. Quindi: destra o sinistra?
TG: naturalmente sinistra!
NG: mi vorresti dire che tipi come Bersani, Franceschini e via dicendo ti rianimano lo spirito?
TG: ma che dici! io sono un illuso della sinistra. Non dalla sinistra, ma della sinistra. Quando penso alla politica il mio cervello va subito a Berlinguer, a canzoni come La locomotiva e Modena, a quadri come Il Quarto Stato. Non posso non pensare a Pertini che ha il coraggio di dire: svuotate gli arsenali e riempite i granai, ed era presidente della Repubblica.


NG: una roba che non c'è più, insomma. Praticamente vivi di sogni.
TG: no, non vivo di sogni. La sinistra che bivacca in Parlamento, o almeno la maggior parte di essa, non è sinistra, è solo un accozzaglia di gente che con la scusa di venire incontro alle moderne domande dell'uomo sta cercando di sistemarsi per la pensione, a pensare male. A volergli dare fiducia, invece, direi che è gente che non sa da che parte cominciare, non ha idea di quello di cui c'è bisogno in Italia e cerca di far passare il tempo senza decidere niente in attesa delle prossime elezioni. Avevo un collega di lavoro che diceva sempre, quando qualcuno cercava di insegnargli qualcosa: io non voglio imparare, altrimenti poi sono costretto a lavorare! Ecco, così fanno questi! Ma le domande minime dell'uomo, da questo punto di vista, sono sempre le stesse: un lavoro decente, onestamente pagato, un sistema-stato che ti dia ciò di cui hai bisogno, una nazione di cui essere orgogliosi, grandi aree dove far giocare i propri figli e nessun sacchetto della spazzatura in mezzo alla strada. È chiedere troppo? È vivere in un modo di sogni? Se in Francia Hollande vuol tassare del 75% i redditi sopra il milione di euro, perché non si può fare in Italia? Forse perché la maggior parte dei politici importanti guadagna tanto?
NG: vedi che sei un illuso?
TG: se questo significa essere illusi: sì, sono un illuso. Io sono rimasto a: da ognuno secondo le proprie possibilità e ad ognuno secondo i propri bisogni. Sono rimasto alle scuole di partito dove tra un pistolotto del segretario e un'immagine di Gramsci (a quei tempi non c'erano i poster a colori) insegnavano anche a leggere, scrivere e far di conto. Oggi queste cose (leggere, scrivere e far di conto) non le fanno neanche a scuola. E che non mi vengano a dire che erano altri tempi. Quanti segretari e maggiorenti di partiti di sinistra hanno mai avuto a che fare con situazioni reali di degrado, analfabetismo? Ma quale politico sa che in Italia, oggi, il 12% della popolazione è analfabeta? sono 6 milioni di persone! Il 36%, cioè 12 milioni di persone non ha nessun titolo di studio! e solo il 7% è laureato. * E un uomo senza cultura è un uomo preda del primo imbonitore che passa.
NG: sì, va bene, va bene, non ti accalorare che poi ti sale la pressione. E della politica in generale, cosa pensi?
TG: cosa dovrei pensare? con gente che osanna Bossi segretario a vita nonostante abbia confessato di aver rubato al partito per rifarsi la casa e sistemarsi la famiglia, che discorsi vuoi fare? o con gente (anche parlamentari!) del PDL che dopo vent'anni ha l'occasione per la prima volta di un atto democratico come le primarie, ma poi arriva il Berlu e gli dice: ok, avete scherzato abbastanza, ora io sono tornato e silenzio tutti!, di cosa vuoi ragionare? al massimo di fich... i fioroni e burlesque!
NG: e quindi?
TG: Gramsci! è lui che bisognerebbe studiare,anche perché veniva (come Berlinguer!) da una terra, la Sardegna, dove la gente si impegna, lotta, e soprattutto fà fatti non parole. 
NG: ma non hai risposto alla mia domanda: la politica?
TG: se la politica è l'arte di governare (e Aristotele diceva che l'uomo è un animale politico per sua natura), allora ci sto, nel senso che accetto il ruolo della politica nella vita di un popolo. Governare significa tenere il timone della barca, cioè fare in modo che non vada a sfracellarsi sugli scogli, ma arrivi sana e salva in un porto. Questo modo di intendere la politica mi piace. Hai mai sentito il discorso di Pericle agli ateniesi?


NG: vedi, continui sempre a citare cose del passato! Nell'era di internet...
TG: se internet aiuta a realizzare le cose che aiutano l'uomo a progredire (un progresso vero!), ben venga, altrimenti è meglio bruciare tutti i computer del mondo.
NG: ecco, è arrivato il grande inquisitore!
TG: ma quale inquisitore! io ho nella mia vita delle priorità e se qualcosa m'intralcia, la levo di torno. Io ho un profilo facebook (si dice così, no?) ma potrei cancellarlo se mi rendessi conto di passare più tempo a seguire i nuovi messaggi che, ad esempio, a leggere e scrivere. È vero che ci sono modi sani e modi malati di usare la tecnologia e che questa è un mezzo e non un fine, un'opportunità e non un pericolo, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà, e lasciare ragazzini di 8-10 da soli davanti ad un monitor di computer con un collegamento ADSL acceso è da mostri, non da genitori. Perché ci lamentiamo dei pedofili che adescano i ragazzini/le ragazzine se poi li lasciamo così indifesi? Anche questa è politica sana.
NG: mi pare che possiamo chiudere qui, che dici?
TG: beh, veramente... 
NG: senti, facciamo così: se avrai qualche altra cosa su cui sputare sentenze, mi richiami e facciamo un'altra sessione di domade. Ok?
TG: mmmh, facciamo come dici tu. Senti, prima di chiudere volevo ringraziare alcune persone che...
NG: ma chi vuoi ringraziare! mica hai pubblicato un libro! Anzi, a proposito, ora di filato a scrivere, che mi sento tutto rattrappito!

(Struscio di sedie e una porta che si apre e richiude. Voci in lontananza, attutite. Rumore di auto che si mettono in moto e si allontano)

TIM

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* dati Università Nazionale Lotta contro l'Analfabetismo



12 commenti:

  1. Vorrei aggiungere altro riguardo alle tue considerazioni politiche, ma mi limito a dire che l' Italia è un paese senza memoria e per questo forse ci siamo meritati i vari,Bossi, Berlusconi nonchè quegli incapaci della finta sinistra nostrana.

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    1. non posso che esser d'accordo con te! abbiamo già dovuto subire, come popolo italiano ventenni fascisti, quarantenni democristiani, altri ventenni, questa volta berlusconiani. Ma pare che non abbiamo imparato niente. E tutti sguazzano nelle nostre miserie, politiche ed economiche.

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    2. quoto Nick. E purtroppo vedo che stiamo andando sempre sempre peggio...e quel che più mi fa star male, impensierendomi, è che quelli che un domani ci dovranno governare non hanno la benchè minima idea di come stare al mondo...che tristezza! :(

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    3. anche il cosiddetto "nuovo che avanza" tra rottamatori e formattatori vari, non è altro che il risultato di questa politica vecchia, fatta da vecchi (nel senso deleterio del termine) politici; vedi l'esempio delle lotte intestine dei grillini a Parma per la scelta degli assessori!

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  2. La politica non l'ho mai capita, so solo che non ne posso vedere nessuno (dei nostri politici).

    Tassare così tanto i ricchi è una iniquità sociale, come non dare accesso alla salute a tutti o come discriminare le minoranze. Solo che i ricchi hanno più possibilità per cui o evaderebbero le tasse o semplicemente se ne andrebbero via pure loro insieme ai cervelli e ai giovani disoccupati. E alla fine qua chi ci rimane?! :)

    Simone

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    1. noi diamo per scontato che la strada per non pagare le tasse sia quella di evaderle o andarsene. Può esser vero, ma teniamo conto che quelli che oggi sono molto ricchi hanno costruito la loro ricchezza (per la maggior parte, almeno) sfruttando quelli che oggi non hanno niente. Non possiamo fare come i bambini piccoli: voi non mi fate giocare e io me ne vado e visto che il pallone è mio voi non giocate più; così come ha fatto e sta facendo la fiat. Ci troviamo in una stagione sull'orlo del baratro e quando si è al momento delle decisioni estreme, l'importante è salvare il salvabile. Io sono uno statlista d'annata (forse sbagliando, perché ho un'idea dello stato idealista, un'etica protestante-calvinista delle cose) e penso che se qualcuno se ne vuole andare è liberissimo di farlo, ma non può ricattare lo stato e la gente: vuoi andare a produrre all'estero? benissimo, però mi paghi più tasse sul di più che stai guadagnando producendo fuori. poi comunaue io non capisco niente di economia e i miei ragionamenti si basano sul comune sentire e questo mi dice che se guadagni molto devi pagare molto, se guadagni moltissimo devi pagare moltissimo. E se alla fine restiamo solo noi in Italia, forse potremmo ricomincare senza troppi soloni in giro!

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    2. Ma un imprenditore piccolo se va male viene ucciso (economicamente) come il mio editore che ha chiuso purtroppo subito e se va bene deve dare quasi tutto allo stato per cosa? Per vederli fare festini a escort e girare in auto blu?

      Le basi del liberismo sono queste, ignorare come reagiranno ricchi e società a nuove tasse significa che un politico che fa queste proposte sta solo raccattando elettori con facili qualunquismi e luoghi comuni per arricchirsi alle spalle nostre sapendo coscientemente che così danneggia tutta l'italia.

      Io credo che si debba abbandonare ideologie e prese di posizione destra/sinistra che hanno fatto solo danni, e proporre un liberismo riveduto dove non tanto aumentino le tasse ma non convenga semplicemente sfruttare i dipendenti e investire nel terzo mondo. Magari un obbligo a ridistribuire il fatturato in modi diversi da come è fatto ora... ma servono idee nuove che quelle vecchie hanno già devastato il mondo per quanto la nostalgia ce le faccia sembrare sempre tanto care.

      Simone

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    3. Investire nell terzo mondo licenziando i dipendenti italiani... Ovviamente intendevo questo.

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  3. "Ma quale politico sa che in Italia, oggi, il 12% della popolazione è analfabeta?"
    Secondo me lo sanno benissimo, e sperano con tutto il cuore che la percentuale aumenti...

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    1. anche per questo gente come don Milani voleva una cosa sola per i suoi giovani: cultura, che porta al pensiero libero. Poi ognuno sarà capace di pensare con la propria testa, e questo fa male ai potenti.

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  4. "La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature."

    Franklin Delano Roosevelt

    Direi che sia una perla di un realismo totale.
    E comunque, Holland è pesantemente rincotto: tassare coloro che hanno più di un milione di euro al 75% è solo un modo per portare il vero ricco ad andarsene e l'imprenditore che sta provando a crescere sull'orlo della bancarotta.
    A quel punto, entreranno nel circolo vizioso italiano delle aziende che chiudono tot mesi, buttando sulla strada non si sa quante persone perchè l'imprenditore NON vuole pagare un tot in più di tasse l'anno.

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    1. ho già risposto a Simone, qui sopra, riguardo a questo. Ci vuole sicuramente più equità (e meno Equitalia!) per tutti, ma se bisogna andare a prenderen i soldi, bisogna andare dove ci sono!

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