venerdì 3 giugno 2011

Le interviste possibili: Ariano Geta


Ariano in Sardegna. Ma sarà proprio lui?
Spesso ti trovi davanti a qualcuno che, anche a suo dire, è la normalità fatta persona. Eppure ti accorgi, conoscendolo pian piano, che spesso la normalità è molto più interessante della più sfrenata trasgressione.
Ariano Geta è uno di queste persone.
Lo conosciamo tutti attraverso i suoi lavori, il suo blog, ma non so nemmeno se qualcuno conosce il suo volto.
Eppure a leggere queste risposte, ti accorgi che non c´è bisogno di aver scalato l´Hymalaia o venduto due milioni di libri per avere le idee chiare sulle cose importanti della vita.
Beh, penso che in questi casi non ci sia neanche bisogno di tante parole, perciò facciamo parlare lui.


Benvenuto anche a te in quest´arena. Pronto alla batteria di domande? Bene, cominciamo: dicci qualcosa di te.


Ho 40 anni, lavoro come impiegato, sono sposato e ho una figlia, la mia fedina penale è pulita, sono eterosessuale… praticamente la quintessenza della banalità.
Ariano Geta è il tuo nickname. Senza svelare il tuo vero nome, vuoi raccontare come è nato?


Cercavo uno pseudonimo che mi piacesse anche a livello sonoro. Il nome Geta mi ha colpito perché appartenne a un imperatore romano, fratello di Caracalla, che subì la damnatio memoriae: il suo nome venne cancellato dagli annali proprio su ordine di Caracalla, che non solo soppresse fisicamente Geta ma voleva farlo scomparire persino nel ricordo, come se non fosse mai esistito. Mi è sembrato giusto farlo rivivere.
Ariano invece deriva dall’eresia del vescovo Ario. Io sono cristiano, ma molto a modo mio, quindi in un certo senso sono un eretico.
Qualche piccola curiosità ce la siamo tolta. Come sai, cominciamo sempre... dall´inizio, dalla fanciullezza spensierata, i prati fioriti, i cieli colorati con i pastelli della Giotto. Parlando di letteratura, cine-tv, musica, con cosa sei cresciuto? La tua famiglia ha influito nelle tue scelte?


La mia formazione culturale è stata autonoma, i miei genitori non mi hanno mai imposto nulla e al tempo stesso mi hanno dato la possibilità di studiare fino alla laurea. Però c’è il loro zampino nei valori che mi hanno trasmesso, e da questo punto di vista non potrò mai ringraziarli abbastanza.
E adesso che sei tu papà, come sono cambiati, se lo sono, i tuoi gusti?


Beh, l’anagrafe incide… Ho iniziato leggendo fumetti (Dylan Dog, Martin Mistère…) e ascoltando il pop anni ’80. L’esperienza universitaria mi ha spalancato le porte della letteratura. Nel frattempo mi sono appassionato alla musica rock e – in generale – a tutto ciò che è anti-convenzionale. Ho vissuto la stagione grunge, e mi è rimasta cucita addosso.
Tu hai una figlia, e sei il primo della serie di intervistati che ha confessato di essere un normale padre di famiglia. Pensi di voler `controllare´ quando sarà il momento le sue letture?



Quando sarà adolescente sicuramente cercherò di stare attento a ciò che fa, vorrei evitare di diventare come quei genitori che non sanno praticamente nulla dei loro figli. Per le letture proverò a essere complice: più che “controllare” le chiederò se posso leggere anch’io quel che le piace, così da poterlo condividere insieme.

Bella come proposta: sarai tu a condividere le sue letture e non viceversa! Non mi sembra di aver mai sentito una cosa così; normalmente sono i genitori che consigliano, se non impongono, i propri gusti alla discendenza. Ti piace il posto dove vivi? Ti ha influenzato anche nella scrittura...
La città dove sono nato e in cui ancora vivo – Civitavecchia, classica cittadina di provincia senza infamia né lode - è un luogo che in parte detesto, anche se riconosco che offre alcuni vantaggi essendo più a misura d’uomo rispetto alle grandi città. Mi ha ispirato creativamente nel senso che mi spinto, in alcuni racconti, a narrare la banalità quotidiana che talvolta permea la vita. E mi ha anche suggerito alcune situazioni che poi sono diventate narrazioni.
Beh, tenendo conto che c´è stata gente che ha fatto fortuna raccontando della noiosità e banalità della vita, ti potresti quasi ritenere fortunato. E´ anche vero che bisogna vedere cosa si racconta e come, però... La tua famiglia si interessa a quello che fai ora, come blogger, scribacchino, artista...


Non molto. Solo mia madre ha voluto leggere alcuni dei racconti che ho scritto. Ma ammetto di non “pubblicizzare” granché questa mia passione.
Come scegli gli amici? e loro, i colleghi di lavoro, condividono i tuoi stessi interessi, conoscono la tua passione per la scrittura o sanno che gestisci un blog?

Sono un sociopatico, mi infastidisco enormemente stando in compagnia di persone che parlano di argomenti per me poco interessanti, quindi cerco di fare amicizia solo con persone compatibili, vale a dire: con gusti simili ai miei e con una pazienza enorme che gli permetta di sopportare le mie bizzarrie caratteriali… I colleghi di lavoro ignorano le mie velleità letterarie, e d’altronde non credo che gli interesserebbero più di tanto.
Arriviamo ad una delle domande che, a me personalmente, metterebbe molta difficoltà: sei credente? In un dio o in qualcosa che sta al di fuori (non per forza al di sopra) di te?
Come ho già accennato nella domanda sul nickname, sono un cristiano atipico. Sono stato educato coi sacramenti del cattolicesimo, poi avevo perso la fede ed ero di fatto diventato ateo, ma una serie di situazioni personali mi hanno folgorato sulla strada di Damasco riportandomi verso Gesù. Però non sono un cattolico esemplare, un’ombra di dubbio ce l’ho sempre e temo che non mi abbandonerà mai.
Io mi permetto sempre di distinguere (senza voler toccare la sensibilità di nessuno!) tra cristiani e cattolici; perché si può essere buoni cristiani, e quindi credere che Gesù è figlio di Dio con quel che ne segue, senza essere cattolici, e quindi senza credere che per arrivare a Gesù bisogna passare dai sacramenti e dalla teologia cattolica. Ma questo è un altro discorso, chiudiamo la parentesi e torniamo a te. Da dove vengono fuori i tuoi personaggi e le tue storie? qual è un tuo personaggio, o lavoro, a cui sei particolarmente affezionato?

I miei personaggi nascono da qualcosa che ho dentro, dagli aspetti nascosti della mia personalità, ma anche da persone che conosco e dai loro atteggiamenti. Però poi prendono vita propria, e spesso è difficile rintracciare la scintilla iniziale che li ha generati. Sono affezionato a tutti i miei scritti e ai personaggi che li popolano. Forse in modo particolare a Aldo Damiani, il protagonista di Cronaca di Natale.

C´è un personaggio o un fatto (storico, politico, religioso, sociale) a cui ti senti particolarmente legato e che ha influito o influisce sulle tue scelte?
Sono un appassionato di Storia, è sempre stata la mia materia preferita. Mi interessano gli eventi che hanno plasmato l’evoluzione dell’umanità e le persone che hanno lasciato una traccia importante, ma non ho un fatto o una figura di riferimento in particolare. Sono affascinato dalla “potente opera” nella sua interezza. Se poi parliamo di epoche e contesti, ho un’insana passione per il Giappone dell’era Tokugawa, la Repubblica di Venezia nel XVIII secolo e la Roma Imperiale.
Domanda d´attualità, come si direbbe a scuola: ti piace l´Italia oggi? quali sono i suoi pregi, i difetti, le potenzialità...

Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe un messaggio apposito. Riassumendo, dico che non mi piace l’Italia di oggi per la sua superficialità e la sua schizofrenia riguardo le regole e la morale. Però per fortuna le masse sono composte da singole persone, e spesso i singoli – pur seguendo la “corrente” - denotano dei pregi straordinari.
La maggior parte di voi intervistati mi sembra abbiano detto che sicuramente tra i pregi degli italiani c´è quello dell´accoglienza. E tu cosa pensi dei flussi migratori che negli ultimi venti anni stanno cambiando gli equilibri culturali, sociali e politici d´Italia e d´Europa?

Vanno affrontati con molta attenzione. Le società multirazziali e multireligiose sono il futuro dell’umanità, ma vanno gestite imponendo regole valide per tutti e principi inderogabili. Quello che mi spaventa di questi flussi è proprio la leggerezza con cui vengono regolamentati e l’eccessiva enfasi ideologica che circonda il dibattito ad essi inerente. Un po’ di sano pragmatismo sarebbe opportuno, ma il senso pratico sembra latitare nel nostro paese.

Hai una figlia, quindi penso che sicuramente qualcosa di te resterà, non dico a livello di discendenza fisica, ma del tuo spirito libero e cercatore che sono sicuro riuscirai a trasmetterle. A parte lei, dimmi una cosa, una qualunque, che vorresti restasse di te.
Un buon ricordo. Voglio sperare che almeno le persone alle quali ho voluto bene ripensino a me con un sorriso quando non ci sarò più.
L´estate è arrivata... anzi no... e comunque non ci sono più le mezze stagioni! Ma tu dove andrai in vacanza?

Non so. Spero di vedere luoghi nuovi in Italia, qualcuna delle tante città ricche d’arte e di storia che ancora mancano nel mio album fotografico. Ma la decisione verrà presa su base famigliare, e sarà quindi oggetto di una lunga contrattazione…


Avrei voluto restare ancora un po' a chiacchierare con Ariano, ma come si suol dire: il tempo è tiranno. Lo so, questa è un'immagine abusata, ma anche usare il termine: un'immagine abusata è un'immagine abusata, perciò... . Forse è meglio tagliarla qui. La musica di Ariano.

TIM

(Le altre interviste possibili: Nick, Simone M., Glauco, Alex ed Edu)
 

24 commenti:

  1. Sempre più interessanti queste interviste.
    Se il buon Ariano è interessato a Venezia ed alla sua storia, se passerà da queste parti in vacanza sarà un mio piacere offrirgli un birra.
    Vale anche per l'intervistatore, ovvio. ;)

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  2. Partiamo da un presupposto...(clap-clap-clap)...il sonoro degli applausi l'hai sentito :-)
    Intrigante perchè seguo Ariano, e per casualità avevo immaginato la discendenza del suo pseudonimo, forse perchè avevo letto un libro (Azazel di Yuossef Ziedan) che in qualche parte ne parlava.
    Un saluto a tutti!!!

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  3. @ Nick: Accettato! (nel senso che è ok, non che è preso ad accettate!)
    @ Mark: saluti anche a te!
    Temistocle

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  4. Grazie a Tim per l'opportunità, e a Mark e Nick per i commenti. Una birretta tutti assieme (a Venezia o a Katmandù) me la farei volentieri :-)

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  5. @ Venezia preferirei, Katmandù mi sembra un po' lontanuccio!
    Temistocle

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  6. Bella intervista in cui mi sono un pò rispecchiato. Devo conoscere Ariano... prima però voglio una birra anche io!!

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  7. @ Cerchiamo di calmarci, che io sono già un po' alticcio!
    Temistocle

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  8. Belle queste interviste. Per la prossima volta (visto che ormai ti ho "eletto" giornalista intervistatore a vita) proporrei più domande personalizzate così da sondare meglio i vari aspetti singolari di ogni intervistato.

    Simone

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  9. A Katmandù la birra è pessima, facciamo qualcosa di più circoscritto. Interessante questo pater familia con pseudonimo, credo proprio che per studiare storia sua figlia avrà una gran mano. :-)

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  10. Civitavecchia?
    Ma allora Ariano è a un tiro di schioppo.
    Chissà che due sociopatici non possano incontrarsi per una birretta in un possibilmente malfamato baretto del porto.

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  11. @ Luke: a questo punto penso proprio di poter aprire un'agenzia. Devo pensare un po' alle tariffe. Qualcuno ha qualche idea in porposito?
    Temistocle

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. @ Edu: Denghiu! (scusate il raffreddore, con questi sbalzi di temperatura!)
    Temistocle

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  14. Ma che belle queste interviste. Siamo proprio una bella 'balotta'. Grande TIM, grande Ariano ^_^

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  15. Forse è una marca di birra bolognese? ;-P
    Grazie ancora al blogmaster Temistocle e a tutti coloro che hanno commentato, è un piacere stare su internet con una compagnia così :-)

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  16. @ Ariano: certo blogmaster non mi aveva ancora chiamto nessuno! lo prendo per un complimento! ahahahahah! Complimenti a te. Ma io penso che non sia questione di complimenti o meno: ognuno si mostra per quello che è, il più sinceramente possibile e questo chi legge lo capisce subito. Sono io che devo ringraziare tutti voi perché state dando un significato al mio blog in questo momento.
    Temistocle
    Temistocle

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  17. @ Nick:
    ahahahahah!!
    ahahahahah!!
    Temi-
    stocle

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  18. Sono ripassato in ritardo, ma per la birretta mi trovo un pò fuorimano ;-)

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  19. @ Mark: ci si potrebbe mettere d'accordo su u orario e andare ognuno al proprio bar a consumare in sincrono!
    Temistocle

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  20. @ Simone: mi scuso per il ritardo, ma non avevo visto il tuo commento. La cosa migliore sarebbe farla in chat, in modo da andare 'dove ci porta il discorso' visto che ognuno di noi, su alcune cose, può essere più o meno refrattario a rispondere.
    Temistocle

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