Io sinceramente no. Un ingegnere al secondo anno di medicina non può avere quella faccia e soprattutto non può addentare una pastarella così, con avida golosità! Dovrebbe quanto meno farlo tenendo nell'altra mano un tomo da 700 pagine di microbiologia. Cercando di scoprire se in quella glassa al cioccolato ci possa essere qualche batterio dal nome strano. E che diamine!
Eppure quello è proprio Simone M. Navarra il secondo blogger che passeremo sotto la lente d'ingrandimento, anzi del microscopio (per restare in argomento) delle nostre domande.
Che andiamo a cominciare subito.
Dicci qualcosa di te, telegraficamente…
Sono di Roma, e ho 36 anni.Veloce come un lampo… Parlando di letteratura, cine-tv, musica, con cosa sei cresciuto? C’era lo zampino della tua famiglia nelle tue scelte?
All'inizio mi piaceva tutto quello che aveva contenuti di tipo fantastico, da Indiana Jones alla Storia Infinita. Mia madre mi comprava i libri o mi portava al cinema, per cui lo zampino c'era eccome.Una volta cresciuto un po' ho iniziato a “fissarmi” con videogiochi e fumetti. Inizialmente – specie per i fumetti horror e storie un po' violente – sempre mia madre era piuttosto contraria e cercava di far sparire quello che non le piaceva... ma da un certo punto in poi credo che si sia rassegnata.La verità però è che ho sempre letto un po' di tutto e spaziato un po' per tutti i generi, con una certa preferenza per il fantastico e la fantascienza che però col tempo è andata perdendosi.
Ed ora come sono cambiati, se lo sono, i tuoi gusti?
Reggiti forte: ora vado al cinema molto di rado, e se capita preferisco film comici o comunque senza pretese di contenuti. Insomma i film in generale non mi piacciono molto, ma una serata tra amici con un film rimane un bel momento di svago.Eh beh, un bel cambiamento, anche se in parte imposto più che altro da fatti contingenti, credo. Cambiamo decisamente argomento: ti piace il posto (geografico e umano) dove sei cresciuto (o dove vivi oggi) e come ti ha influenzato? anche nello scrivere…
Di narrativa non leggo quasi più niente. Dovendo studiare trattati di 700-1000 pagine (ho ripreso l'università da qualche anno) l'ultima cosa che voglio fare in un momento di svago è leggere ancora. Trovo inoltre che leggere trattati sia semplicemente più interessante piuttosto che leggere un romanzo.
Leggo però ovviamente molti blog e siti internet, che è un tipo di lettura che una volta non esisteva nemmeno e non saprei come classificare. Credo in ogni caso che nella lettura non conti la quantità ma la qualità di quello che si legge.
Che c'è rimasto? Ah sì: i fumetti li trovo spesso più adatti a un pubblico più giovane di me (un pubblico vastissimo, insomma ^^) anche se qualche graphic novel ogni tanto ancora la leggo. I videogiochi moderni sono a parer mio di una noia mortale, ma ogni tanto qualche cosa di interessante esce ancora.
La musica invece è diventata, col tempo, una compagnia quasi inseparabile. Ascolto musica mentre studio, mentre guido, mentre viaggio... e mi piacciono un po' tutti i generi, anche se sono sempre un mezzo rockettaro.
Credo che essere nato in un paese europeo mi abbia dato delle possibilità che a molti sono negate. Roma poi è una delle città più belle del mondo, anche se per i miei gusti c'è troppo traffico e un po' troppa confusione.La tua famiglia si interessa a quello che fai ora, come blogger, scribacchino, artista…
Molti dei miei romanzi sono ambientati a Roma, e il mio modo di pensare e di vivere è sicuramente influenzato profondamente dal fatto di essere italiano.
Ora non è che faccia molto (aggiorno solo ogni tanto un blog che – grazie al Cielo – parla pochissimo di scrittura e molto di università). La mia famiglia non mi segue tanto, anche se mia madre in particolare ha letto tutti i miei libri.Come scegli gli amici (o come gli amici scelgono te)? e loro, i colleghi di lavoro, condividono i tuoi stessi interessi, conoscono la tua passione per la scrittura o sanno che gestisci un blog?
Gli amici ti capitano, al limite scegli di non frequentare più determinate persone. Chi mi conosce sa che scrivevo, che sono tornato all'università, che ho un blog... insomma sì sanno tutto e qualcuno ha partecipato anche alle mie presentazioni, quando ne ho fatte.Sei credente? In un Dio o in qualcosa che sta al di fuori (non per forza al di sopra) di te?
A guardar bene sia fuori che dentro le cose (intendo anche a livello di biologia molecolare) verrebbe da credere che ci sia un qualcosa all'origine di un sistema tanto complesso. Ma poi però magari invece non c'è niente... chi lo sa? Comunque io propendo più per la prima ipotesi.Cominci a ragionare proprio come un medico: biologia molecolare, prima ipotesi, sistema complesso… Restiamo tra noi mortali: da dove vengono fuori i tuoi personaggi e le tue storie? qual è un tuo personaggio, o lavoro, a cui sei particolarmente affezionato?
Le mie storie nascevano dall'osservazione di quello che abbiamo intorno: i gatti randagi che vivono sotto casa dei miei genitori, i ricercatori universitari, le cose ridicole della vita di tutti i giorni. Sono particolarmente affezionato a Primo Mazzini e al romanzo “il gatto che cadde dal Sole”. Col Sole maiuscolo, anche se non ho mai capito bene nemmeno io perché ^^.C’è, invece, un personaggio o un fatto a cui ti senti particolarmente legato e/o che ha influito e influisce sulle tue scelte?
Oddio. Il servizio militare nei vigili del fuoco mi ha spinto a entrare nella Croce Rossa che poi mi ha spinto a iscrivermi a Medicina, anche se in tutto questo hanno pesato molto i consigli di tante persone. Il personaggio è difficile... comunque Giovanni Paolo II ha detto delle cose che mi hanno portato a riflettere su certe mie scelte e idee, e credo che mi abbiano influenzato. Ma non sono particolarmente religioso, se dovessi dare questa impressione.
D'altra parte una cosa è ammirare un personaggio per ciò che dice (anche se trattandosi di un capo spirituale è normale che le tematiche siano specifiche) una cosa è seguire nella propria coscienza un percorso religioso. Anch’io ho come nume tutelare Gandhi e rileggo continuamente i suoi scritti, ma non per questo sono induista. Cambiamo completamente argomento: ti piace l’Italia oggi? quali sono i suoi pregi, i difetti, le potenzialità?
L'Italia di oggi è un po' un casino, ma purtroppo credo che lo stesso valga per molti paesi europei. Trovo che ci troviamo in un mondo nuovo governato da leggi, ideologie e prese di posizione di un mondo vecchio. Quando le persone apriranno i loro punti di vista, anche allargandoli solo un po' e scardinando dei modi di pensare ancora legati a una realtà che fa ormai parte dell'oltretomba, forse ci sbloccheremo da questa situazione.
Siamo tutti presi dalle immagini degli ultimi mesi degli sbarchi a Lampedusa e in altri porti italiani; ma il discorso dei flussi migratori è un fenomeno che risale ad almeno gli ultimi venti anni. Secondo te come stanno cambiando gli equilibri culturali, sociali e politici d’Italia e d’Europa?
È una cosa che sinceramente mi spaventa molto. Credo anche però che il mondo sia di tutti e che non puoi impedire a una persona di muoversi liberamente o di cercare un luogo dove vivere una vita migliore.Credo inoltre che la “colonizzazione” dell'Europa è un qualcosa che non potremo arrestare, per cui tanto varrebbe arrendersi subito e adattarsi prima a un cambiamento destinato a durare.Avrebbe inoltre senso un enorme “movimento” (inteso come aiuti, investimenti e cambiamento di stile di vita) dell'Europa nei confronti dell'Africa. Se incontrassi qualcuno per strada che sta male lo lasceresti lì senza aiutarlo? E se qualcuno sta male, ma è solo un po' più lontano, è invece accettabile abbandonarlo? Per il nostro modo di vivere attuale, apparentemente, sì.
Per chiudere due domande. La prima: una cosa, una qualunque, che vorresti restasse di te.
Io credo che il senso della vita sia aiutare gli altri e creare il bello. Vorrei che restasse qualcosa di questo, e vorrei che qualcuno si ricordasse di me pensandomi con affetto.
E la seconda, molto più mondana e frivola: dove ti possiamo trovare quest’estate in vacanza?
Bo'?! Mare, e magari qualche bella città straniera tutta da esplorare.
Questo è Simone Maria Navarra, e questa è la sua musica.
Alla prossima.
TIM
(gli altri illustri intervistati: Nick Parisi)
Alla prossima.
TIM
(gli altri illustri intervistati: Nick Parisi)
Grazie Tim, un bel regalo di compleanno!
RispondiEliminaSimone
Bella intervista, interessante ^_^ Poi... oggi è il suo compleanno. Auguri :D
RispondiElimina@ Simone e Glauco: ma com'è che sono sempre io l'ultimo a sapere le cose!? allora auguri e figli maschi (poi fai un po' tu!)
RispondiEliminaTemistocle
Auguri anche da parte mia a Simone. ;)
RispondiEliminaBravo TIM, mi fa piacere che la tradizione dell'intervista stia prendendo piede. Attendo i prossimi intervistati al varco. ;)
@ Eh eh... come vedi c'è ancora gente che ha idee in testa (non parlo di me, ma degli intervistati). Penso che il prossimo sarà lunedì o martedì, così da restare sui due post inzio e fine settimana. A questo punto quasi tutti mi hanno risposto e ne avremo per i prossimi due mesi.
RispondiEliminaTemistocle
Ho la fortuna di conoscere personalmente Simone, una di quelle persone che se non sei di buon umore riescono comunque a mettertici.
RispondiEliminaIronico, forbito, arguto.
E con conoscenze "giuste" tra i camerieri della Roma che conta.
(ok, questa la capiamo solo noi)
@ CyberLuke: Beh, se dovessi capitare da quelle parti e mi serva un ristorante aperto dopo le due di notte, vuol dire che invece del 892424 chiamerò lui!
RispondiEliminaTemistocle
"Quando le persone apriranno i loro punti di vista (...) forse ci sbloccheremo da questa situazione "
RispondiEliminaParole santissime!
Ormai tutti sappiamo qual è il peso che tiene giù il nostro stivale...
nella scatola di scarpe in fondo al mobile in cantina..