venerdì 10 giugno 2011

Le interviste possibili: Luca Morandi

Penso di aver incrociato la famiglia Morandi una ventina di anni fa, in un’altra vita, letteralmente (perché quando si fanno certe scelte, la vita cambia, all’improvviso e in modo radicale. Cadono certezze e ti ritrovi dall’oggi al domani pieno di dubbi e di possibilità).
Molto probabilmente devo aver letto qualcosa del padre di Luca, visto che i miei interessi in quel periodo mi avevano portato, per curiosità intellettuale, ad esplorare il rapporto tra psicoanalisi e teologia (in particolare la lettura psicoanalitica della Scrittura Sacra). E in quel campo Franco Morandi, padre di CyberLuke, era un uomo il cui parere valeva molto.
A distanza di vent’anni, scoprire che una persona che stimo, per quello che pensa e per quello che fa, è cresciuto con un altro personaggio che potrebbe aver contato nella mia esperienza, mi sembra la trama di un romanzo: i miei interessi sono cambiati nella stessa direzione in cui sono cambiati quelli di un figlio rispetto ad un padre.
Ora Luca Morandi è qui, virtualmente (parola essenziale nella sua esperienza!) davanti a me, per rispondere alle solite domandine a cui finora hanno risposto in diversi.
Perciò andiamo ad incominciare.

Ciao Luca, qualche notizia in breve che vuoi darci di te.

Provenienza ed età significano ancora qualcosa in una dimensione così particolare come la blogosfera? Mistificare è diventato più facile, grazie all’intermediazione delle nuove tecnologie. I blog, i social network, i software di fotoritocco, gli avatar. Di chi o di cosa ti puoi veramente fidare?
Ricordo che una volta, sarà stato il 2000, su un forum ormai estinto mi inventai di essere una ragazza, sicuro di venire smascherato dopo una manciata di post. E invece, la cosa andò avanti per settimane, e io che non sapevo più come uscirne. Non lo feci mai più, ma quell’episodio mi colpì parecchio: è davvero così facile raccontare belle in rete su di te? Ed è così facile farsi credere? E io, a chi avevo creduto, finora?
Questa digressione solo per dire: sì, ok, ho 47 anni, vivo e lavoro a Roma e non sono nato qui, ma se non fosse così… avreste il modo di scoprirlo? ;)

La maschera e il volto. Quello che vuoi far vedere e quello che sei. Una doppia vita con la possibilità di viverle entrambe contemporaneamente, creando due mondi diversi.
Andiamo all’infanzia e all’adolescenza di Luca. Parlando di letteratura, cine-tv, musica, qual è stato il tuo pane a quell’età? C’ero lo zampino della tua famiglia nelle tue scelte?


Mio papà era uno studioso e uno scrittore. Ma non mi ha influenzato con i suoi scritti, fin troppo specialistici anche per un ragazzo volenteroso di conoscere il lavoro di suo padre.
Però, mi portava al cinema. Avevo 12 anni quando vidi per la prima volta, in un cinemino di seconda visione, “2001: Odissea nello spazio”. Non ci capii nulla, ma mi piacque enormemente. Adoravo (e adoro) la fantascienza, un sottogenere che più di altri permetteva di liberare la fantasia… l’unica dote di cui la Natura mi ha graziato in quantità industriali.
È la fantasia che mi ha salvato nei momenti difficili.
Che mi ha permesso di far sopravvivere il ragazzino che è in me, che è la mia vera anima e quello che prende tutte le decisioni importanti.
Lo difenderò con ogni arma possibile, fino alla fine.

Hai detto di vivere a Roma ma di non esserci nato. Ti piace questo posto e come ti ha influenzato? Anche nella tua attività professionale…


Difficilmente mi sentirai parlare bene di Roma.

Roma è un paesotto di provincia di sei milioni di abitanti, dove le cucine dei ristoranti chiudono alle undici, dove il sabato sera devi farti largo col machete e il lunedì sera è un mortorio, dove i peggiori discorsi razzisti e qualunquisti li puoi ascoltare nei bar o nei mezzi pubblici.
A Roma a nessuno frega niente di nessuno. Altro che New York.
I baristi e i commessi ti guardano con aria seccata e non ti salutano mai per primi. Hanno tutti l’aria scazzata, forse perché abbiamo la metropolitana più corta del mondo e i mezzi pubblici li aspettiamo anche mezz’ora, come accadeva trent’anni fa.
Io ho amici a Roma che non vedo perché abitano a dodici chilometri, ma per fare quei dodici chilometri mi serve un’ora e dieci. E questo è ridicolo.
Influenzato? Forse che sì, forse che no. Non mi ci metto certo a scriverne un libro, sono già in tanti che lo fanno. E poi, il mio campo è un altro.
La tua famiglia si interessa a quello che fai ora, come blogger, artista…

Quanto alle pubblicità televisive non penso esistano veramente famiglie 'Mulinobianco', tenendo conto degli orari asfissianti cui sono obbligati i comuni mortali. Anche se devo ammettere che non sarebbe male una realtà come quella, se fosse vera. Io sinceramente non ricordo come erano le mie colazioni a 8-10 anni, ma sicuramente mio padre non ci sarà stato, visto che usciva alle sette di mattina per andare al lavoro. Ma l’aria che si respirava me la ricordo, quella sì. Cambiamo argomento: come scegli gli amici (o come gli amici scelgono te)? e loro, i colleghi di lavoro, condividono i tuoi stessi interessi, conoscono le tue passioni o sanno che gestisci un blog?
Direi di no. Ma questo si ricollega al fatto che non sono mai esistiti rapporti forti tra me e la mia famiglia.

Devi essere molto fortunato quando nasci: può dirti bene, ma può anche dirti malissimo. A me è andata così così. Mio padre non picchiava mia madre e mio fratello non si drogava o altre tragedie simili, ma in compenso ci comportavamo come gente su un ascensore o nello scompartimento di un treno: ognuno si faceva i fatti suoi cercando di non disturbare troppo l’altro. Negli spot pubblicitari e nelle fiction tv vedo famiglie fantastiche che fanno colazione tutti assieme e si supportano a vicenda, ma non è stato il mio caso.
Ma poteva andare peggio, parecchio peggio. ;)


Sono parecchio selettivo, principalmente per due motivi: non temo la solitudine: se la scelta è stare in compagnia di chi non apprezzo o non mi apprezza completamente e lo stare da soli, scelgo la seconda senza esitare. Do’ un grande valore al mio tempo libero, forse perché ne ho poco: non posso e non voglio sprecarlo con persone con cui non mi trovo più che bene.
Detto questo, i miei criteri includono, in ordine sparso: senso dell’umorismo, ironia, discrezione, un filo di dialettica, un barlume di intelligenza, un fondo di bontà. E, possibilmente, un certo numero di passioni comuni di cui pascersi ogni volta che è possibile. Tra queste passioni, NON c’è il calcio.
Anch’io ho smesso di occuparmi di calcio quando i calciatori cominciarono ad essere pagati più del bilancio annuale di un paesino di montagna. Poi arrivarono anche gli scandali, gli assi del pallone alla cocaina e fu la fine per la mia passione giovanile. Raccontavo prima del mio probabile incontro letterario con la tua famiglia anni fa. Ma tu, sei credente? in un dio o in qualcosa che sta al di fuori (non per forza al di sopra) di te?


Certo che sì. So che non va più di moda da un bel pezzo, ma credo sia molto più tirata per i capelli asserire che non esiste nulla che non possiamo vedere, toccare o comunque sperimentare coi nostri sensi che non il contrario. Sono molto attratto da scienza e tecnologia, ma sono altresì consapevole che, a un certo punto, anche queste si fermano e non servono più a niente, messe di fronte i grandi interrogativi. A quel punto, capisci che c’è dell’altro, che è proprio lì, davanti a te, anche se non lo vedi. Fatte le dovute proporzioni, siamo come formiche indaffarate nelle loro cose: sopra di loro torreggiano gli esseri umani che costruiscono autostrade e teatri, ma loro non se ne accorgono, e se se ne accorgono, non lo capiscono. Ci sono diversi ordini di grandezza nell’universo, e l’uomo non può concepirli tutti, anche se la sua strafottenza è abbastanza sviluppata in parecchi di noi da indurlo a pensare il contrario.
Tu non ti occupi direttamente di scrittura, ma vorrei chiederti ugualmente da dove vengono fuori i tuoi lavori.


Credo che quello che faccio, e che faccia ogni creativo, indipendentemente dalla sua sfera d’azione, sia una risultante, una summa di tutti i nostri stimoli mediati dalla nostra sensibilità e dal nostro gusto personale… poi, magari, corretti cercando di renderli “masticabili” al grande pubblico.
In passato ho realizzato comunicazione per parecchie società note e meno note, e continuo a farlo. Non sono particolarmente affezionato ai lavori commerciali: quelli devono funzionare e basta. Però mi diverto moltissimo con Photoshop, la mia scatola di colori due punto zero.
Ti allego una mia immagine che ho fatto girare molto poco in rete, spero vi piaccia.


Grazie per il bellissimo regalo anche a nome di tutti i visitatori del mio garage. Ospitare un tuo lavoro è come trasformarsi in un galleria d’arte. C’è un personaggio o un fatto (storico, politico, religioso, sociale) a cui ti senti particolarmente legato e/o che ha influito e influisce sulle tue scelte?

Non credo, anche se mi sarebbe piaciuto.Ogni uomo possiede una sua grandezza, ma va rapportata all’universo e al contesto in cui ha agito (e potuto agire). Ci sono uomini che hanno messo in gioco tutto per far progredire gli altri. Probabilmente è a loro che va la mia ammirazione, ma non credo riuscirei ad avvicinarmici. Ho troppi limiti e troppi difetti.
Come ognuno di noi, d'altronde. So che questa domanda richiederebbe molto più spazio perché ingloba troppe varianti sottintese, ma comunque te la faccio, come l’ho fatta a tutti gli altri: ti piace l’Italia oggi? quali sono i suoi pregi, i difetti, le potenzialità?
Questa è una brutta domanda. Perché è veramente difficile dare una bella risposta.
L’attuale governo è una barzelletta che non fa più ridere da anni. E l’opposizione è la peggiore che si possa immaginare. E il bello (o meglio, il brutto), è che ci meritiamo tutto questo. Non solo perché questa gente l’abbiamo votata noi, ma perché è lo specchio preciso di un popolo che, per mentalità, tradizione, indole o quello che vuoi, è portato a fregarsi l’uno con l’altro, a saltare la coda, a stare meglio a discapito di qualcuno meno sveglio, a non guardare lontano, a mettere le toppe piuttosto che a rifondare. Non ti racconterò balle pseudopatriottiche: vorrei non essere nato qui, anche perché una parte di tutto quanto ho sopraelencato è scritto anche nel mio dna personale, e non mi piace per niente.
Quelli che soffiano sul fuoco del populismo, dicono che l’Italia è messa in queste condizioni per colpa degli extracomunitari che ci hanno invaso. Tu cosa pensi dei flussi migratori che specie negli ultimi venti anni stanno cambiando gli equilibri culturali, sociali e politici d’Italia e d’Europa?


Che ci sono sempre stati, e sempre ci saranno.

Anche qui, c’è molta ipocrisia e la tendenza, per dirla come dicono qui a Roma, a fare i froci col culo degli altri. Finché certi aspetti della società non ci colpiscono direttamente, siamo tutti illuminati e progressisti. Ma il razzismo sonnecchia in ciascuno di noi, te l’assicuro. In alcuni forse dorme più profondamente, ma non è neanche quello una colpa: la xenofobia è il retaggio di un’antica forma di autoconservazione. Il “diverso” andava tenuto a distanza per la propria incolumità. Oggi le cose sono cambiate, ma non poi tanto.
Parlando invece della cosiddetta fuga di cervelli, cosa dirti? È solo una conseguenza di un certo stato di cose.
Pagheremo il prezzo della nostra miopia più avanti, quando sarà troppo tardi.
Interessante vedere, come fai tu, anche l’aspetto di chi emigra perché non riesce ad esprimere le proprie potenzialità intellettuali in Italia e cerca sbocchi all’estero. Ed ora dicci una cosa, una qualunque, che vorresti restasse di te.


Non saprei. Un pensiero, un ricordo, magari una gentilezza spesa quando serviva.
E dove andrai in vacanza quest’estate?



Austria. Con degli amici che hanno già organizzato ogni cosa. Io odio organizzare. Mi viene meglio improvvisare, ma quello lo riservo per le piccole vacanze che mi regalo da solo. Come la settimana a Madrid che mi aspetta a metà giugno, non vedo l’ora.

Il tempo è finito, così come le domande. Penso che per molti di noi, adesso, Luca non sia più solo un ottimo professionista, di cui magari ci siamo pure serviti qualche volta, ma anche un uomo con cui condividere passioni, idee, progetti futuri; sempre se la sua innata riservatezza ce lo permetterà. Lo lasciamo tornare alle sue macchine infernali in attesa di un altro suo salto nell’altra dimensione, da dove ci porterà ancora una copertina, un disegno, un video per stupirci.
Questa volta faccio uno strappo alla regola e invece di proporvi il semplice link per il brano musicale scelto da Luca, vi inserisco il video direttamente, visto che a suo modo è un piccolo gioiello da vedere oltre che da ascoltare. D'altra parte l'ha scelto lui...


TIM

(Le altre interviste possibili: Nick, Simone M., Glauco, Alex, Edu, Ariano e Elvezio)


34 commenti:

  1. Anche se abbiamo estrazioni ed esperienze diverse, trovo sempre qualcosa di affine nelle parole di Luca, chissà perchè. Sicuramente condivido molte delle sue opinioni. E invidio il suo talento grafico ;-)

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  2. @ Ariano: Luca è una di quelle persone che affascina intellettualmente, per cui si può non essere d'accordo, ma lo stai a sentire comunque. Quando mi ha inviato le risposte a questa intervista mi è capitato di soppesarne le parole una per una e di essermi trovato invischiato nel suo mondo, pur non essendo un blogger che seguo assiduamente e trattando argomenti in qualche modo diversi dai miei.
    Temistocle

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  3. Be', i Pet Shop hanno sempre una certa Verve. Bellissima intervista. Luca è assolutamente una persona da conoscere. Ha spessore, è intelligente, ha grande talento artistico.


    Complimenti all'intervistatore e all'intervistato :)

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  4. Il bello di queste interviste è che sono una sorta di chiaroscuro, si intravedono particolari delle persone che normalmente non emergono. Gran lavoro Tim, hai scatenato una cosa molto interessante. Luca Morandi non è solo un artista, quello è facile da capire, è una persona rinascimentale che dovrebbe pter vivere solo per poter esprimere quello che gli passa per la testa. Mecenati? Se ci siete battete un colpo!

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  5. Gran bella intervista, concordo con chi ti fa i complimenti TIM, l'iniziativa è originale, perché si discosta dagli stilemi classici del botta e risposta e si avvicina a una chiacchierata, capace di portarti lì, come se origliassimo tu e il tuo ospite, a un tavolo vicino.
    Su Luca poco da dire, già seguendo il blog emerge la sua interessante personalità, qui non ho trovato altro che conferme.
    Bel lavoro, complimenti a entrambi.

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  6. Grandiosa anche questa intervista.

    Accidenti mi fanno venire la tremarella queste blogstar

    @ Luca: approfitto del tuo neologismo:-)

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  7. Belle domande, non banali, e risposte di Cyber stuzzicanti.
    Mi garbate.

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  8. grazie a tutti anche a nome di Luca, che magari potrebbe anche non passare di qua.
    @ Matteo: io cerco sempre di guardare un po' oltre quello che già si vede, ma poi sta alla disponibilità dell'intervistato riempire di contenuti. (mi potresti scrivere in pvt che non ho la tua mail?)
    @ Ferru: verrà anche il tuo turno di... far tremare!
    @ Angelo: bella la definizione di "persona rinascimentale"! chissà se a Luca piacerà?
    @ Glauco: anche la musica si addice perfettamente ad un tipo come lui, e poi il video è molto bello.
    Temistocle

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  9. @ Yeeshaval: benvenuta in questo garage. Spero ti ci sia trovata a tuo agio. Purtroppo non ho accesso al tuo sito, ma sono contento ugualmente di averti conosciuta per questo attimo passeggero.
    Temistocle

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  10. Da modesto utilizzatore di photoshop non posso che provare profonda ammirazione per la maestria di Luca nell'uso dell'arte digitale e cerebrale. Posso chiamarti "Maestro"? ;)
    @Tim: ...vabbè, sai già. :p

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  11. Copioincollo dal blog di Cyber:
    Beh, con Cyber non ci si annoia mai, devo dire.
    E l'intervista (appena letta) è interessante, e mette in luce cose che magari finora qua non erano uscite.
    Una bella iniziativa, devo dire.

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  12. Quanta saggezza nelle parole di questo cyberuomo. Quando meno te lo aspetti e cerchi la luce sulla via di Damasco, è lì che ti lascia qualche chicca :)

    E complimenti per l'intervista, Temistocle.
    Davvero interessante.

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  13. Luca numero uno, come sempre. La risposta sull'Italia traduce perfettamente quanto sostengo da anni: la politica italiana non è causa, ma conseguenza dell'Italia in cui siamo. È come un'escrescenza malata, come la melma rosa sotto New York in Ghostbusters II, se mi passate la citazione.
    Bella intervista, complimentoni!

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  14. Cito Gloutchov: complimenti all'intervistatore e all'intervistato, un articolo molto interessante e che silegge con piacere :-)
    E, anche se non c'entra molto, belli e rilassanti i colori del blog, è bello poterlo leggere senza rischiare una congiuntivite ;-)
    Pet Shop Boys *.*

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  15. Si legge -_-'
    Mannaggia la fretta e le tastiere antidiluviane -_-*

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  16. Salve ragazzaccio, l'intervista me la leggo dopo con calma che adesso esco, intanto passa da me e guarda che servizio ti ho combinato. ;)
    E poi non dire che non ti penso.:)

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  17. Uh, io la storia di Cyber che si finge donna su un forum starei a sentirla molto attentamente!!! ^_____^

    Bella la foto e la grafica!!
    Bravo TIM, ottime anche le altre interview!!

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  18. Trovo le risposte di Luca come al solito molto intelligenti e disincantate (sarà che le due cose vanno di pari passo?), e penso anche che sia decisamente da interiorizzare l'elogio, apparentemente opposto, che fa della fantasia. Complimenti per l'intervista :)

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  19. "i froci col culo degli altri"... :D ho sentito parecchie volte quest'espressione, ma in bocca a cyberluke mi suona parecchio strana e, lo confesso, mi ha fatto molto ridere!

    Condivido il suo parere sulla politica e i flussi migratori...

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  20. Il pezzo sulla fantasia mi ha fatto – inaspetattamente – commuovere.
    Forse perché è vero e perché è successo anche a me. :-/

    Anche le altre domande, molto discorsive, sono ben poste e non stancano.

    Molto la bella la clip! Cyber potrebbe essere un Pet Shop Boy mancato... chissà... in un'altra vita... ;)

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  21. Luca per me ormai è un amico 'vero' (anche se ci vediamo ogni 3 mesi!) e leggere questa sua intervista mi ha fatto davvero piacere.

    Simone

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  22. letta! Veramente mi fa pensare quest'intervista.
    Complimenti ad entrambi. ;)

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  23. Grazie a tutti... di tutto. Ma il merito è di Temistocle, che ha saputo strutturare l'intervista come una vera conversazione e non ha fatto domande come qual è il tuo colore preferito o vuoi più bene a mamma o a papà. ;)

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  24. Complimenti a entrambi. Bella intervista!

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  25. Grazie a tutti. Anzitutto a Luca che ha saputo raccontarsi coi suoi modi schietti e fuori dagli schemi. Poi grazie a tutti quelli che sono entrati nel mio garage per la prima volta (Matteo, Angel-A, UAPA, BlackBox, Novokane, OniceDesign, Luigi Bicco, Maura): vi prometto che verrò a visitare i vostri blog appena posso e spero che abbiate la voglia di tornare a trovarmi ogni tanto, specie nei miei giorni bui dell'anima, quando un amico in più fa sempre piacere.
    A Nick che devo dire: se è stata la prima vittima ci sarà pure un motivo! (e grazie per il post. Sono commosso!) E a Simone devo il racconto che lui sa (ma che non scriverò mai! oppure no? mah!). Ciao, Edu!
    Temistocle

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  26. Bellissima intervista in cui ho trovato dei fortissimi punti di affinità coi trascorsi e i ragionamenti di Luca.
    Complimenti a entrambi!

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  27. @ Alex: ospitare personaggi come Luca (e tutti gli altri che sono passati di qui finora!) fa sempre a bene a chi legge!
    Temistocle

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  28. @ Luigi Bicco.
    Per cvaso sei quel Luigi Bicco di Napoli che disegnava e sceneggiava fumetti?

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  29. Gran bella intervista, e gran bella idea quella di realizzarle.
    Si scoprono delle persone vere (cosa che capita di rado anche nella vita reale), come in questo caso.
    Fra l'altro ringrazio di nuovo Luca per alcuni suoi apprezzatissimi consigli ed opinioni che mi ha dato un pò di tempo fa.

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  30. @ Sekhemty: benvenuto ancora nel mio garage. Ho notato dai vostri commenti che Luca è veramente uno giusto (ma di questo ero più che sicuro) e che merita tutti i complimenti che goli si fanno.
    Temistocle

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  31. Beh io lo conosco poco, anzi non lo conosco quasi per niente, sono solo uno dei tanti che segue il suo blog.
    Però ho avuto occasione di scambiare qualche opinione con lui per questioni di lavoro, e si è rivelato essere veramente molto gentile e sincero.

    Ah, magari qui commento poco, ma leggo sempre :)

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  32. Molto in comune con Luca..

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    Risposte
    1. Grazie della visita, specie a così tanto tempo di distanza! Evidentemente Luca è un "argomento" che... tira sempre!

      Elimina

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