sabato 9 luglio 2011

Un figlio


Il post che segue potrebbe essere pieno di ca***te, perché quando si scrive di cose che non si sono sperimentate, il pericolo si corre, e sarebbe bene non scriverne affatto.
immagine rubata qui

Ma il desiderio, penso, sia universale e soprattutto non ricade in nessuna possibilità di verifica scientifica.
Ho inziato a scrivere queste righe diverse volte e in diverse occasioni, e ogni volta ho puntualmente cancellato il post magari già completo. Quindi forse anche questo lavoro diventerà presto spazzatura nel cestino di blogger. Vedremo.
E' difficile riuscire ad esprimere con facilità certe cose, certe sensazioni intime, e probabilmente anche questo preambolo così lungo dice di come non si è mai pronti per certi argomenti.
Per farla breve, io ho quasi 51 anni (ancora qualche settimana e ci siamo) e non ho mai avuto figli.
E un figlio mi manca.
Sì, lo so che proprio nell'ultimo post parlavo dell'esperienza scolastica di mia figlia, che però è la figlia di mia moglie, che ho aiutato a crescere da una certa età in avanti. Ma un figlio mio, come si suol dire carne della mia carne, non ne ho mai avuto.
E non è neanche questo il punto vero, il fatto cioé di non poter perpetuare la mia gens, con un DNA specifico e rintracciabile, ecc..
Quello che mi manca, e me ne accorgo solo da poco tempo, è un figlio a cui avrei potuto raccontare il mio modo di vedere il mondo.
Un figlio con cui giocare anche per tutte le volte che mio padre non l'ha fatto con me (senza risentimenti per carità! era solo questione di carattere e di tempo che lui dedicava quasi esclusivamente al lavoro, ne ho parlato anche nell'intervista con Luca).
Un figlio che ha bisogno di sapere come tenere la penna in mano e viene da te perché è la cosa più naturale del mondo.
Un figlio che ti abbraccia come un figlio, e non come una moglie o un amico o un genitore.
Un figlio... ecco, non lo so neanche cosa potrebbe significare avere un figlio. So solo quello che mi sarebbe piaciuto che fosse quest'esperienza. Se ricordate ne ho parlato anche nella mia avventura del Survival Blog, e proprio lì scrivevo:
Non ho mai avuto né, sinceramente, voluto figli e ora questa convivenza forzata con Carlo mi ha fatto scoprire pieno di premure per lui, di senso di protezione, anche di amore, perché no. E mi chiedo se questi sentimenti bastino per descrivere il senso di paternità. Penso di no, perché ci deve essere di più, ci deve essere tutto quello che viene spontaneo quando lo vedi nascere, e poi crescere, e poi lo segui nei primi ragionamenti, quando devi affrontare i suoi piccoli e grandi capricci.
Questo non te lo insegna nessun libro. L’unico maestro che hai è l’amore che provi per lui.
Mi chiederete perché non c'ho pensato prima. E' vero.
Ma vedete, fino ai (più o meno) 25 anni ho sempre pensato, anche forse a causa della mia esperienza passata, che era inutile mettere al mondo una persona che avrebbe passato la propria esistenza a soffrire per qualcosa, una cosa qualsiasi. Poi ho seguito altre strade e, come per ogni scelta, ogni bivio comporta sempre il prendere una direzione e l'abbandonarne un'altra. E quella direzione presa non contemplava l'esigenza di avere figli. E anche quando avrei potuto liberamente scegliere per la paternità, non l'ho fatto perché volevo solamente essere libero di vivere la mia vita senza condizionamenti (e i figli, in un modo o nell'altro, condizionano).
Ora che non ci sono più le possibilità reali, è venuto fuori questo desiderio, forte, che mi fa invidiare a volte anche i piccoli gesti di intimità tra padri e figli che incontro per strada.
E' che  forse adesso sono cambiato io. Vedo la vita e le cose in modo diverso, con più ottimismo, serenità, con più voglia e, forse, vorrei regalare quest'opportunità ad un altro essere umano. Vorrei che lui potesse cominciare dove io mi sono fermato, tanti anni fa.
Certamente mi sono perso qualcosa, ma la vita non prevede backup dei periodi passati, file da riaprire e modificare.
E quel che resta è un desiderio.
TIM

27 commenti:

  1. Se non hai fatto un figlio perchè non potevi dargli una vita come meritava,
    allora sei stato altruista.
    E' un desiderio, un impegno.

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  2. @ Daniele: è strano come in quest'ultimo periodo stia ripensando a questa e a tante altre cose del mio passato. E tante cose fatte allora stanno assumendo un nuovo significato. L'unica cosa è che non mi pento di niente, perché so di averle fatte, allora, in tutta coscienza.
    Temistocle

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  3. E questo ti fa onore!
    Sei stato saggio e non hai agito in modo insensato ( oltre ovviamente alle taaante cose insensate che facciamo nella vita ).
    Ora sei affetto da rimpianto.
    Infatti il passato per me è inutile,
    o provoca rimpianti e rimorsi, oppure nostalgia.
    Vedila così, sei stato
    un padre per tanta altra gente!
    Son troppo giovane per capire però riesco ad intuire il tuo desiderio..

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  4. @ Daniele: forse non è neanche rimpianto, perché so che ormai non c'è niente da fare. Ma il desiderio si manifesta spesso.
    Temistocle

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  5. Appunto, quello si chiama rimpianto.
    Il passato conserva ricordi belli e brutti.
    Quando pensi a quelli brutti
    ti viene tristezza.
    Quando pensi a quelli belli nostalgia.
    Una cosa non fatta è rimpianto,
    e nostalgia per una cosa non fatta.

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  6. Io passo tanto tempo coi miei nipoti, è una cosa bellissima e mi fa sentire 'meglio'. Figli miei forse un giorno: io li vorrei, ma per ora sono da solo e se voglio laurearmi è impossibile.

    Poi sono discorsi troppo seri per farli su un blog, nel senso che ci vorrebbe più discrezione per chiedere quanti anni ha tua moglie (la foto che mi hai mandato tempo fa era di un matrimonio se non sbaglio) se avete mai pensato a un'adozione eccetera... nelle case famiglia cercano tantissimo volontari maschi (per dare anche figure paterne ai bambini) ma è un impegno grosso.

    Poi magari un giorno farai il nonno!

    Simone

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  7. @ Simone: il nonno lo faccio già! per mezzo di mia moglie ho un nipotino in età scolare, e con lui passo un po' di tempo quando riesco. Ho scritto questo post per condividere con voi dei sentimenti che provo realmente, e non mi vergogno a farlo, perché anche se poi magari domani farò la recensione di un libro horror o scrivo un raccondo di SF, resto sempre io il protagonista di tutto. Credo che questo sia un blog personale, prima ancora che 'a tema' e deve esprimere perciò la completezza della mia esperienza di vita.
    Temistocle

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  8. piango...mi sn commossa per questo post davvero...ti abbraccio forte forte, e mi spiace x te ma ho intenzione di farti scricchiolare un po' gli ossicini,sn fatta così io....sniff sniff....un bacione...

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  9. @ Liber@: volevo porre l'attenzione nel post sull'aspetto di una situazione da cui non si torna indietro, certamente, ma anche su alcuni bisogni che vengono fuori a qualsiasi età e in qualunque situazione. Il desiderio di un figlio non mi sta sicuramente rovinando la vita, ma è una cosa con cui sto facendo i conti.
    Temistocle

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  10. Arrivo tardi, causa quel post che stavo scrivendo e di cui ti ho parlato. Io vengo da una famiglia numerosa, quindi i figli li desideravo e molti. Ho avuto una relazione con una donna più grande di me che aveva già una figlia sua. Ho tentato a fare il padre con lei, ma la ragazza spinta anche dai familiari mi ha letteralmente rifiutato.
    Ora che sto con Venusia ed ho 40 anni devo dire che la voglia mi è passata, forse è stata l'esperienza precedente, non saprei dirti.
    Forse è il "mio Tempo", il "mio orologio" che ha smesso di battere.

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  11. @ Nick: non so cosa sia, forse è l'orologio come dici tu. Certo, come ho già detto, non ne faccio una malattia, questa cosa non ferma tutto il resto della mia vita. Ma quando un fatto, un film o qualsiasi altra cosa mi ci fa pensare, allora il desiderio rispunta fuori.
    Temistocle

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  12. Io invece non ne ho mai voluti.
    Sono donna, ma non ho desiderio di maternità = donna aliena.
    Sapeste quante ramanzine mi becco da amiche, mamma, suocera sul mio egoismo e sull'assurdità del mio non-desiderio.
    Ho 40 anni, non ho molto tempo per decidere, direi un anno o due.
    Ma davvero non mi interessa l'articolo.
    E sebbene sia molto poetica l'idea di insegnare a vedere il mondo ad un figlio coi propri occhi, magari un figlio non ha nessuna intenzione di ascoltare o imparare QUEL modo di vedere le cose.
    A volte mi chiedo perchè sono così, in fondo è naturale procreare. Ma per quanto mi sforzi non trovo mai una risposta.
    Forse anche questo è naturale, forse la specie sta mutando e la natura non fa nascere più il desiderio in tutte le donne per evitare di sovraffollare il pianeta.
    O forse sono davvero incapace di darmi (Ma non si spiegherebbe poi l'amore per gli animali, lo spirito da Candy Candy quando qualcuno ha bisogno...)

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  13. Argomento spinoso, io ho deciso di provare ad avere un figlio a 39 anni insieme alla mia Signora, in seguito diventata la mia seconda moglie. Prima di allora non ne volevo sapere.
    Quello che è cambiato è la percezione di poter fare una cosa così importante insieme a una donna per me eccezionale.
    Adesso ne ho 43, il pupotto 4, è in una fase che mi 'fotocopia' in tutto quello che faccio. Ti dirò, è una responsabilità grande e mi scopro spesso a chiedermi se sono / sarò all'altezza. Qui non si possono fare errori.

    Angelo Benuzzi

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  14. Alcune scelte ci condizionano più di altre, non c'è dubbio. La mia Signora ha sempre voluto un bebè, io ero più cauto. Poi, circa un anno fa, è arrivato, e mi sono ritrovato papà a 31 anni.
    Ora non posso più farne a meno...
    Certo, il quesito che si pone Angelo sull'essere all'altezza o meno, è uno di quelli che ti può togliere il sonno.

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  15. Bel post, molto toccante. Innanzitutto hai fatto bene a scriverlo, non vedo perché dovrebbe essere inopportuno parlare di queste cose sul blog, che è comunque tuo!

    Detto ciò io non vorrei mai un figlio.
    Senza giri di parole: perché sono egoista. Almeno in questo senso.

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  16. Io posso dire che non volevo avere figli, non perchè non mi piacciano ma perchè ero spaventato dalla responsabilità. Poi però mia moglie mi ha convinto a tentare l'impresa, e al momento direi che sono contento di aver rischiato.
    Le tue parole sono molto belle e coinvolgenti nella loro estrema sincerità. Comunque penso che puoi trasmettere ugualmente qualcosa a chi ti sta vicino, anche se non sono figli tuoi ;-)

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  17. Ti comprendo bene... forse perché pure io sento questo vuoto. Sono più giovane di te, ma credevo che a 27 anni avrei avuto la mia famiglia... poi le cose non sono andate come sognavo/speravo/credevo... sentieri sbagliati, forse un po' di egoismo, o forse troppo altruismo, o chissà cosa... E' difficile riassumere le proprie scelte in un commento. A ogni modo, seppure sia ancora "giovane", comincio a credere che ormai certi percorsi mi siano preclusi, di aver perso il treno.

    Per cui capisco bene ciò che dici. Ma tu ce l'hai una figlia. Una famiglia si forma sui legami affettivi e non su quelli biologici. Per cui non pensarci troppo, e concedi tutto il tuo amore a chi ti sta vicino ^_^

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  18. @ Tutti: grazie per i vostri commenti, e soprattutto per la sincerità con cui li avete espressi.
    @ Lady Simmons: non so se l'istinto m/paterno sia una cosa innata. Se si chiama istinto, probabilmente lo è, ma non vuol dire che non venga più in là, proprio come è capitato a me. E d'altra parte non c'è niente di sbagliato nel non sentirlo mai nella vita. Ogni individuo è unico e irripetibile, per cui...
    @ Angelo, Enzo: è bello che tutti e due abbiate parlato delle vostre compagne chiamandole "Signora" e con la esse maiuscola! Penso sia segno di grande rispetto e amore. Il vostro è un esempio, mi pare di capire, di persone felici della propria scelta, a prescindere dalla responsablità assunta, e sono contento per voi. Auguri.
    @ Alex: non ero convinto di scrivere il post perché avevo paura di dare l'impressione di piangermi addosso, e invece non è così, ho voluto solo condividere con voi qualcosa di importante, un pezzo della mia vita (vi sarete accorti tutti che, anche grazie alle interviste, in questi ultimi tempi sto parlando molto di me, delle mie cose personali). Quanto alla tua scelta di non avere un figlio, è da rispettare come ogni altra scelta fatta con cognizione di causa.
    @ Ariano: son contento anche per te, per il tuo 'coraggio' e, conoscendoti anche solo un po' per mezzo di quello che scrivi sul blog, credo che ce la stai mettendo tutta.
    @ Glauco: come diceva quel film: mai dire mai! se una cosa ci sta a cuore, in un modo o nell'altro ci si riesce (quasi) sempre a portarla a termine; e mi sembra che tu abbia ancora quell'intenzione. La figlia di cui parlavo ormai non sta più con noi da qualche anno, ma con lei non sono mai riuscito ad instaurare un rapporto di intimità, anche per causa mia che ho voluto stare al di fuori dal suo rapporto col padre, che era giusto continuasse a mantenere interamente.
    Temistocle

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  19. Ho fatto una gran fatica a rispondere al tuo post così sincero e pulito. Io ho 34 anni quest'anno, abbiamo deciso di avere un bambino e mia moglie è attualmente molto incinta (a settembre la data prevista).
    Mi sto letteralmente cagando addosso. scusa il francesismo ma più si avvicina la data e più l'ansia si fa sentire. E' una bella cosa e prima di prendere la decisione sono passati quasi 15 anni di convivenza...
    Mi hai toccato il cuore (cazzo, mi sembro la maria de filippi misto moccia). Ti dico solo che la tua famiglia ce l'hai. tienitela stretta e aprofittane spudoratamente.
    La famiglia non è fatta di sangue e DNA ma di affetti che si costruiscono col tempo.
    L'unica cosa su cui non concordo è il fattore "altruismo". La Vita è IL dono più prezioso che si possa dare e ricevere. Non si deve limitare tutto al dolore e al male, esistono anche il bene e la felicità. Sono difficili da raggiungere ma danno uno scopo al Dono. E la vita si può donare in tanti modi.
    Uno è quello che stai usando tu con tua figlia. Compliemnti.

    P.S.: Grazie per il blogroll... mandami l'iban che ti faccio il bonifico XDXD

    P.P.S.: azz, che vecchio che sei... adesso ti devo chiamare zio tim... o meglio BVZT (mai letto Martin Mystere?) LlLlLOoOoOoOoOoOoOLlLlL

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  20. @ Eddy: tu un figlio!? ma sei sicuro?! ma dopo, te lo faranno tenere in braccio? a parte gli scherzi, è bello vedere che c'è gente che si da ancora da fare per riempire questo mondo. Che è una delle cose più 'buone' che si possa fare. L'importante è che dopo la "produzione" ci sia il "controllo qualità" almeno fino a che il "prodotto" non esca definitivamente dalla (casa) fabbrica bello pimpante e autonomo!
    Non ho mai letto M.M. (altro errore di gioventù!) ma grazie per il Buon Vecchio Zio Tim!
    Temistocle
    (P.S.: potresti mandarmi una mail che la tua non la trovo da nessuna parte?)

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  21. Sai che non sei l'unico che dubita della mia sanità mentale!? Non so come faccia Sonia a fidarsi di me... mah! Mistero!
    Siccome io adoro i bambini, solitamente tendo ad avvicinarmi al loro mondo con una certa facilità (anche perché con la testa che mi ritrovo, loro mi insegnano ad essere più maturo ;) ).

    Per la mail:
    1.Evito di dare troppo in giro la mail per lo spam (ho già cambiato una decina di indirizzi...) e di uno che si chiama "TIM" o vodafone non so se fidarmi... XDXDXD
    2.Se vuoi la mail per il bonifico, sappi che era uno scherzo XDXDXD

    Tornando serio, adesso te la mando con grandissimo piacere!

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  22. Tim, post molto delicato e sincero... Le cose ci scappano sotto le mani in una maniera impressionante. soltanto sabato una persona mi ha chisto ma perché non fai un figlio?

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  23. @ Ferru: grazie. Hai ragione: le cose passano come acqua del fiume, e se a volte sono placide e lente, a volte sono burrascose e veloci, inafferrabili. Dobbiamo imparare a fare tesoro delle une e delle altre.
    Temistocle

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  24. Io ce l'ho un figlio. L'ho sempre voluto e da due anni me lo sto godendo, davvero di brutto. E' uno di quei piaceri che ti riempie la vita e te la sconquassa, riempiendoti di responsabilità terribili e di piacevolezze inarrivabili. Però conosco anche molte realtà in cui le cose non vanno così bene, e quel che doveva essere un paradiso per una ragione o per l'altra è diventato un inferno, per il padre e per il figlio. La decisione va presa con estrema cautela e consapevolezza.
    Insomma alla fine, fidati, è meglio un rimpianto di un rimorso.

    @Eddy: Paura eh? ;)

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  25. @ Gian_74: da quel che dici, alla fine, sarebbe meglio non rischiare (anche se per me non si pone proprio questo problema). Comunque poi in conclusione ognuno le cose le vive come crede, l'importante è che sia cosciente di quello che fa e consapevole delle decisioni che prende. Auguri per te e tuo figlio!
    Temistocle

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  26. @Tim: Per me sì. Se uno non è sicuro, è meglio non rischiare. Grazie per gli auguri ;)

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