giovedì 12 aprile 2012

Racconto a puntate: Una gita fuori porta... (I)

La mitica
Fiat Ritmo 105 TC

Torno dopo qualche giorno di assenza, e sono qui con una sorpresa (almeno spero!) tutta per voi.
Avevo preannunciato che il personaggio del commissario Francesco Bacone aveva generato, dopo il primo racconto, un breve raccontino. La storia è scaturita da un dialogo che mi frullava per la testa ma che non sapevo come inserire nel nuovo racconto della serie a cui sto lavorando. Così l'ho buttato giù e sono andato avanti, facendomi prendere la mano dai personaggi, fino ad inserirne di... veramente particolari!
Certamente anche questo raccontino, e quello che sta già venendo fuori in questi giorni (c'è già una trama e alcune scene di base), fa parte della saga del commissario Bacone, nel senso che vengono delineati meglio alcuni personaggi e i rapporti tra di loro.
Ero indeciso tra il rilasciare questa storia in ebook, integralmente, o proporvela a puntate. Il positivo del PDF unico è quello di poter leggere il racconto tutto in una volta; il risvolto della medaglia è che può essere scaricato e poi abbandonato in un angolo polveroso dell'ereader. La proposizione a puntate ha dalla sua il fatto di essere veloce e portare via poco tempo per la lettura; d'altra parte ci sono tanti (a cominciare da me) che preferiscono leggere la storia tutto d'un fiato.
Così ho risolto con la classica via di mezzo: rilascio a puntate ma con la possibilità di avere il racconto integralmente a casa vostra via mail: basta chiederlo!
Ah, prima che mi dimentico: c'è qualcuno di buona volontà che può farmi una copertina minimale per il PDF che sicuramente farò alla fine?
Devo come sempre ringraziare Ariano, mio editor di fiducia, e questa volta anche Angelo, che ha letto il testo e mi ha dato qualche suggerimento. Devo poi dire grazie anche al personaggio (per ora) misterioso, che mi ha dato l'opportunità di metterlo nella storia e... prenderlo un po' in giro. Ma lui ha il phisique du role per queste cose! Già dalle prime righe c'è una prima traccia per arrivare a lui: chi sarà il primo a indovinare?
Naturalmente ogni commento è più che benvenuto. Demolite pure, io e i miei compagni di avventura del commissariato di V. siamo qui anche per questo!
Vi lascio alla prima puntata di questa nuova avventura del commissario Francesco Bacone, che in quest'occasione è accompagnato dall'agente scelto Gennaro Bellagamba, campano doc, che assomiglia non tanto vagamente a un vicino di cella di nostra conoscenza (e occhio all'auto in copertina!).

Una gita fuori porta per il commissario Bacone

Il commissario Bacone mise giù il telefono, prese un appunto sul notes e stette qualche momento a riflettere. Poi chiamò:
"Bellagamba!"
L'agente scelto Gennaro Bellagamba si bloccò e tese l'orecchio.
"Ha chiamato?" chiese, a nessuno in particolare nella stanza.
"Sì, mi sembra" disse Bechis mentre col mouse dava l'ok al salvataggio del file a cui stava lavorando.
"Ma non c'è il telefono?" chiese più che altro a se stesso alzandosi e uscendo dalla stanza che divideva col nuovo agente.
"Arrivo!" urlò dirigendosi verso l’ufficio  del commissario.
"Non c'e bisogno che urli," disse Bacone una volta che Bellagamba fu entrato in ufficio.
"Se avevate usato il telefono avevo risposto senza urlare."
"Polemico stamattina?"
"No, consequenziale," ribatte l'agente scelto.
"Vabbé, ora siediti."
Bellagamba in verità era già seduto e aveva accavallato la gamba rifacendo la piega al pantalone. Bacone notò la cosa, ma fece finta di niente.
"Allora, stammi a sentire. Ho appena ricevuto una telefonata da un amico che sta a Castelnuovo Belbo. Sai dov'è?"
"Dovrei?"
Bacone non aveva mai capito se questo modo di fare di Bellagamba era insito nel suo carattere o fosse voluto: tanto per scassare i cosiddetti, insomma.
"Così non andiamo da nessuna parte, Gennà. Tu stammi solo a sentire e io faccio finta che oggi è una giornata come le altre per te."
"Ma per me è una giornata come le altre, commissà" rispose senza tono polemico Bellagamba.
"Ok, meglio così. Allora, dicevo di questa telefonata. L'amico mi raccontava che è diverso tempo che dalle sue parti c'è un corriere che non fa più le consegne o le fa con molto ritardo."
"In che senso non fa più le consegne, e poi perché?"
"Nel senso che quasi tutta la merce ordinata con quel corriere non arriva, non viene consegnata. Sul perché nessuno sa dare una spiegazione. Hanno chiesto e hanno avuto come risposta che al ragazzo non risultano gli indirizzi."
"Cioè?"
"Cioè la merce torna indietro con la dicitura 'indirizzo sconosciuto'!"
"E quindi? Noi che c'entriamo? Ci sarà pure un posto di polizia, una caserma, qualcuno che può controllare da quelle parti."
"E ti sembra che per una cosa del genere ci siano da scomodare le forze dell'ordine?"
"Appunto, che c'entriamo noi, che siamo pure fuori zona?"
Il commissario stava cominciando a perdere la pazienza, ma se voleva l’aiuto di Bellagamba doveva stare al gioco.
"Gennà, è per questo che l'amico ha chiamato me, perché è una cosa non ufficiale."
"E se ha chiamato voi" (un meridionale non scorda mai il rispetto, che a Milano è lei, sotto Roma diventa voi)  "che c'entro io?"
Bacone capì che era meglio prendere la cosa da un altro punto di vista.
"Mettiamola così: ti andrebbe una scampagnata in collina diciamo... sabato?"
"Certo che mi andrebbe! Ma che ha a che fare con tutto questo?"
"Noi potremmo andare sabato, per esempio, a dare un'occhiata in loco, fare qualche domanda in via informale e poi magari il mio amico potrebbe offrirci un bicchiere di buon vino e qualche piatto tipico locale."
Bellagamba alzò leggermente le sopracciglia: il commissario aveva colto nel segno.
"Beh, certo, se le cose stanno cosi, diciamo che la faccenda merita attenzione. Potrebbe configurarsi un reato che so... di interruzione di pubblico servizio... "
"Bellagà, noi andiamo senza distintivo né pistola, capito? E' solo un piacere ad un amico!"
"E l'ho capito, commissà! Però una scusa a mia moglie gliela devo pure dare, voi la conoscete ad Assuntina... "
"Non ti preoccupare di Assuntina. Se c'è bisogno le parlo io."
“Benissimo, allora si può fare!”
“Affare fatto. In questi giorni cerco di trovare qualche contatto da quelle parti e sabato mattina si parte!”
Bellagamba stava per uscire, quando si girò e disse con tono interrogativo:
“Ma… come andiamo?”
“Che vuol dire?”
“No, dico… con quale macchina andiamo?”
“Perché la… 
“Assolutamente no! Non se ne parla!” anticipò Bellagamba muovendo a tempo l’indice della mano destra. “A costo di rimetterci la benzina, io sulla Prinz non ci vengo!”
“Ma che dici! Fila ancora benissimo! La scorsa estate ho fatto il giro degli Appennini e sai quante BMW ho visto ferme dai meccanici per riparazioni mentre la mia non ha mancato un colpo!?”
“Non è questo! Ma vi rendete conto di quanti paesi dobbiamo attraversare per arrivare a… coso lì… Castelqualcosa!”
“Embè?”
A bordo di una Prinz carta da zucchero? Non ci penso nemmeno! Piuttosto prendiamo la mia!”
“Come vuoi, tanto sono solo un’ottantina di chilometri da qui.”
“Andato per la mia, allora?”
“Certamente, Bellagamba. Se sei contento così. A un patto però.”
“Quale?” chiese sulla difensiva l’agente scelto.
“Che non mi scassi i timpani con qualche nuovo autore neomelodico napoletano!”
“E che facciamo tutto il tempo?”
“Silenzio. Ti va bene il silenzio?”
“Veramente… “
“Il silenzio Gennà. Il silenzio va benissimo.”
Bellagamba uscì senza controbattere, il che voleva dire, nel suo modo di vedere le cose, che c’erano ancora margini di manovra per risolvere la questione.
Bacone, rimasto solo perché Conci aveva una visita medica (ma lo avrebbe graziato dall’obbligo di fornire la ricevuta dell’avvenuta prestazione d’opera), prese il telefono e chiese tramite centralino del commissariato di Castelnuovo Belbo.
Nino Geremicca gli fece presente che in loco non c’erano né posti di polizia né caserme, e gli chiese se poteva passargli il commissariato più vicino.
“Certamente, Nino.”
Dopo un paio di pronto a vuoto, finalmente qualcuno si presentò come:
“Tim Guerrini. Sono il responsabile del posto di Polizia di Nizza Monferrato.”
Prontamente Nino Geremicca passò la linea al commissario.
“Buongiorno collega, sono il commissario Francesco Bacone, del commiss…”
“Ma certo, del commissariato dell’ispettore Conci! Conosco, conosco…”
Bacone rimase basito per qualche secondo poi si chiese che cosa conoscesse il collega dall’altra parte del filo. Ma in fondo non gli interessava veramente. Perciò riprese:
“Ecco, è un po’ difficile da spiegare, ma ho avuto una telefonata da un amico che mi chiedeva informazioni su un corriere espresso della zona. Mi rendo conto che la cosa è strana e esula sicuramente dalle sue competenze, ma mi potrebbe dire, se lo sa, chi è che fa le consegne per la… ” e Bacone nominò l’innominabile corriere, “proprio il nome dell’uomo delle consegne?”
“Guardi lei è fortunato, perché è un ragazzo di qui, di Nizza voglio dire. E’ un bravo giovanotto, volenteroso e lavoratore, perciò se al suo amico questo può bastare…”
“Certamente dottor Guerrini. Come capirà la mia è una domanda in via informale, solo un favore che sto facendo ad un amico. Perciò mi potrebbe comunque dare il nome di questa persona? Visto che sabato sono invitato a Castelnuovo per una rimpatriata”(dopo tanti anni di servizio aveva quanto meno imparato a inventarsi una balla lì per lì)“pensavo che magari passando da Nizza potrei incontrarlo e scambiare  quattro chiacchiere con lui.”
Dall’altra parte ci fu un momento di silenzio. Poi quando Bacone stava per intervenire:
“Ma… penso di sì. Cioè, voglio dire… penso che…”
“Guardi, collega, a me basta solo il nome, poi penserò io a tutto, non la metterò in alcun modo in mezzo.”
“No, non è per questo, ci mancherebbe…”
“Mi dia solo il nome e mi va benissimo!”
“Sì, certo. Si chiama Benny…” una pausa imbarazzata volò da un capo all’altro del telefono “Benny Guerrini.”
“Ah, proprio come lei! Che coincidenza!”
(... continua... )

TIM

6 commenti:

  1. Il commissario Bacone si è fatto attendere ma alla fine è tornato fra noi bloggers ;-)

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    1. questa è gente che torna sempre, anzi... incombe! il plot della seconda storia è già su carta (anzi su hard disk!) e un migliaio di parole sono già state versate.

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  2. Ho provato a contattare Bellagamba, ma ha fatto orecchie da mercante, eppure a primo impatto mi era apparso simpatico. Farò rapporto al commissario. ;-)

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    1. Gennaro Bellagamba bisogna saperlo prendere, lasciarlo cuocere nel proprio brodo, toccare i punti giusti per convincerlo, ma alla fine è un buon uomo, un uomo del buon sud. grazie per la visita!

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  3. Interessante, molto interessante.

    Per come scrivi e per il rapporto fra i due agenti, per un secondo mi sono ricordato di Camilleri e il suo magnifico Montalbano! (se non fosse chiaro, per me è un gran complimento perchè è un autore/serie di romanzi che adoro)

    Continuerò la lettura u.u

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    1. devo arrossire e andarmi a nascondere in qualche anfratto delle grotte di Postumia? anche a me piace la scrittura di Montalbano e mi piacerebbe ricreare un atmosfera di mistero e umorismo nello allo stesso tempo. ma mi accontento di quel che riesco a fare.

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