martedì 26 giugno 2012

Un pacco, tre ragazze e un ginseng, di Glauco Silvestri

La grafica delle copertine di MB

è affinata da 
che ha curato anche il logo
Credo di aver acquistato il diritto ad entrare nelle classifiche del blog di Ferruccio: sono l'unico al mondo (non sto scherzando!) ad essere in possesso del volume cartaceo di Un pacco, tre ragazze, e un ginseng dell'amico Glauco Silvestri. Infatti subito dopo aver ricevuto  la mia copia, Glauco ha deciso di ritirarla dal commercio e di farne, almeno per ora, solo un ebook digitale.
Siete tutti a conoscenza de motivi che hanno spinto Glauco a ritirare il volume cartaceo dalla vendita, e mi sento in qualche modo responsabile, perché sono stato io a dargli le cattive notizie sul lavoro fatto da Lulu.
(Ora, non lo dite all'amico Glauco, ma se qualcuno lo vuole, lo vendo. Base d'asta: 100 euri sonanti. È pur sempre un pezzo unico nella storia della letteratura! È come avere una prima copia firmata dall'autore della Divina Commedia!)

E prima di parlare delle storie di Mauro Bianchi, devo ringraziare il bolognese che, nella prefazione al suo volume, mi ha citato per l'entusiasmo con cui ho accolto il suo personaggio. Non penserete, ora, che abbia scritto questo post solo per contraccambiare il favore, vero?
Torniamo al libro. Non vi svelerò, naturalmente, come va a finire questa saga investigativa. Devo comunque dire in proposito che la soluzione trovata da Glauco con l'ultimo capitolo, quello inedito, è soddisfacente e potrebbe, come gli ho anche detto in privato, aprire la strada ad una seconda serie di avventure, dove Mauro Bianchi potrebbe fare da... e no! non vi dico più niente, altrimenti vi tolgo la curiosità di andarvi a leggere l'ultimo episodio. Sappiate solo che potrebbe aver a che fare in qualche modo con le Charlie's Angels; ma questi sono pensieri miei, non dell'autore.
Dunque, dicevo della saga di Mauro Bianchi (MB). Abbiamo letto tutti i singoli episodi, rilasciati in forma di ebook gratuiti nell'arco degli ultimi mesi. 
Il titolo spiega gli elementi principali del lavoro: un pacco, tre ragazze, il ginseng.
La vicenda ruota, appunto, attorno ad uno strano pacco che entra (purtroppo per MB) nella (tranquilla?) esistenza di questo investigatore privato, appena mollato da Laura, sua morosa nonché figlia del suo precedente datore di lavoro, anch'egli investigatore privato.
Il pacco gli porta anche la presenza, e che presenza!, di una musicista dell'Est, tale Irina, la quale da subito dimostra di preferire altre arti a quelle melodiche e soprattutto di tirarsi dietro una serie di brutti ceffi.
Non bastasse questa seconda femmina nella vita di MB, troviamo la giapponesina vicina di casa, Aiko, che non fa niente per nascondere di cadere come pera matura davanti al suo fascino tutto bolognese (ma esiste un fascino bolognese?). O forse è che le donne amano gli sfigati? Non si sa, e ora non c'è tempo per sviscerare questo importante postulato. 
In mezzo a tutto questo guazzabuglio di universi femminili, galleggiano anche il suo amico poliziotto Alex, Ciro il barista (e qui veniamo a conoscenza che il ginseng è la sua bevanda preferita), il gatto Mephisto e altri personaggi secondari.
MB riesce a destreggiarsi tra attori e comprimari, sgusciando di tra le reti di mafie russe e personaggi dello spionaggio internazionale, dandole e prendendole, fino al momento in cui si trova inesorabilmente davanti la griglia del muso di una potente auto che lo travolge lasciandolo quasi morto a terra. E qui si ferma il penultimo episodio. Come se la caverà il titolare della Private Eye Investigation Agency?
Qui entrate in azione voi, che dovrete acquistare l'ebook per scoprire il finale. Ma ne vale la pena, ve l'assicuro! e poi costa solo 2,05 euro, quanto un caffè freddo in una di queste calde giornate di fine giugno!
Veniamo ora alle considerazioni generali, e un po' più serie.
Non è un segreto che a me piace la scrittura di Glauco, sin da quando lo conobbi (letterariamente parlando) tre anni fa. Non sto qui a recuperare tutti i suoi lavori che spaziano dalla fantascienza, al giallo, all'horror. Tanto per fare solo un titolo, uno dei migliori tra gli ultimi secondo me: Il Cacciatore di uomini
La serie dell'investigatore non può che confermare l'impressione positiva, da questo punto di vista. Sì, forse in qualche episodio la scrittura era troppo... scritturistica, nel senso che perdeva un po' di quella fluidità che ti fa pensare che non stai leggendo un libro, ma stai assistendo ad uno spettacolo dal reale. Ma ci può stare un leggero calo in una trama complessa che, mi rendo conto, è difficile ma tenere sempre ad un certo livello. 
E io, che sono alle prese con il mio piccolo commissariato e che comunque non ho di certo l'esperienza e la bravura di Glauco, mi rendo conto che è difficile tenere dietro a tutte le sottotrame che scaturiscono da una storia come questa.
Ogni personaggio ha una vita tutta sua (ed non è da tutti dare una personalità caratteristica ad ognuno!) e anche quelli che compaiono solo per pochi paragrafi (penso alla vecchia bigliettaia della torre degli Asinelli, nell'episodio intitolato proprio La Torre) sono dipinti bene. 
Uno dei personaggi principali, resta comunque, Bologna. La città di Glauco e di MB è un personaggio a tutti gli effetti perché la storia si svolge tra i portici e la parte storica della città (e qui sono interessanti i collegamenti ipertestuali che rimandano alle cartine) e perché i personaggi sono imbevuti di bolognesità e non potrebbero che vivere in quella città. Ma Bologna è personaggio anche perché da l'impressione di essere viva e di accogliere nel suo grembo le piccole e grandi storie di questa banda di scalmanati.
Non sono abbastanza bravo da fare paragoni alti con altri personaggi e scrittori, anche di quella terra, e non mi interessa neanche farlo visto che (come ripeto fino alla noia!) le mie non sono recensioni ma letture di pancia.
L'unica cosa che posso dire è che con MB Glauco ha messo un altro tassello nella sua personale strada di scrittore; e che (sì, lo so, così le cose sono due, ma non sottilizziamo!) meriterebbe molto di più, come tanti altri di mia conoscenza. 
Non di più nel senso della fama o dei soldi, che sono cose comunque che non guastano mai, ma di più come possibilità di esser letto. Non voglio approfondire, perché altrimenti mi impantanerei nel  fosso dei discorsi sull'editoria, della pubblicazione digitale, ecc.. E forse l'esperienza negativa avuta con una piattaforma come Lulu che fino a poco tempo fa sembrava essere un'alternativa alla classica editoria cartacea, la dice lunga su tutto questo.
In conclusione, il libro placet.
Voto: 8.
Ed ora scusatemi ma sono alle prese con un raccontino che sta fluendo dal mio neurone all'hard disk tramite le mie dita e la tastiera. Dopo l'esperimento de Il promemoria c'è quest'altra storia che ha il titolo (molto) provvisorio de Lo spretato. Chissà se vedrà mai la luce!

TIM

8 commenti:

  1. Non vedo l'ora di poter mettere mano all'eBook! Appena potrò ricaricare la postepay mi fiondo su Amazon! :)

    Ciao,
    Gianluca

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    1. È un peccato che non ci sia più un edizione cartacea, ma almeno il costo è più contenuto, anche tenendo conto che su un prezzo di 11 euro le spese ammontavano ad altri 7 euro!

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  2. Grazie Grazie Grazie... Hai persino fatto pubblicità all'ebook! ^_^

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    Risposte
    1. Dovere, solo dovere... . Il lavoro esiste sempre, visto che in ebook il romanzo è ugualmente leggibile! spero di non aver fatto la figura di quello che sviolina, ma queste sono le cose che penso. Poi ognuno la prenda come vuole!

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  3. Bene, auguro al buon Glauco tutto il successo che merita. Non solo in ebook! :)

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  4. Vado a prendere la carta di credito che uso per gli acquisti online.

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