venerdì 6 maggio 2011

Una favola moderna


rubata da qui (senz'offesa!)

Questa è una storia vera, una favola moderna. I nomi però sono inventati per ovvi motivi di privacy.
Un mio amico, chiamiamolo Bruno, lavora a ***, in centritalia, per una cooperativa, o meglio è socio di una cooperativa.
Le cooperative dovrebbero essere società formate da soci, che si ripartono gli incarichi: ci sono quelli che trovano i contratti di manodopera e provvedono alla parte amministrativa e quelli che prestano la propria manodopera per il servizio richiesto. Tutti, dal presidente all'ultimo arrivato, hanno un normale inquadramento contrattuale con relativo stipendio mensile. A fine anno sociale se c'è un utile viene suddiviso in parti uguali.
Tutto questo sulla carta. Perché nella realtà il 90% dei dirigenti di cooperativa che Bruno e i suoi colleghi conoscono girano su SUV da 80-100mila euro, mentre lui e gli altri, se riescono ad arrivare alla fine del mese perché anche la moglie lavora e mettono qualcosa da parte, arrivano a comprarsi il motorino o l'utilitaria. Ma senza optional!
Caratteristica della legislazione sulle cooperative è che... non c'è nessuna legge! Cioè anche la società cooperativa ha diritti e doveri verso i propri soci, ma a fronte di una mancanza di rispetto degli stessi, non ci sono norme che li puniscano per il malfatto.
Altra regola interessante è quella che finché Bruno e i suoi colleghi sono soci della cooperativa non possono svolgere alcuna azione legale contro di essa; anzi lo possono fare ma la cooperativa li può licenziare per giusta causa per cessazione del rapporto di fiducia tra le parti.
Ora qualche anno fa, due-tre, la cooperativa di cui Bruno e gli altri sono soci, fa quello che quasi ogni cooperativa fa, ogni due-tre anni, per evadere le tasse e non pagare i soci: cambia nome. Nel senso che tutto resta com'è (dirigenti, sede, contratti di lavoro, ecc.) ma cambia la ragione sociale: non esiste più la Piripicchio soc. coop. a r.l., ma i soci adersiscono alla Treppalle coop. a r.l.. Con il passaggio i soci, tra cui Bruno, ricevono la regolare busta di fine rapporto, che contiene le cifre corrispondenti di ferie e ROL non goduti, il TFR, gli eventuali assegni familiari residui, i conguagli, tredicesima e quattordicesima in proporzione ai mesi lavorati.
Attenzione: non ho detto che ricevono i soldi, ma solo la busta con la cifra che avrebbero dovuto ricevere! Per Bruno si tratta di circa 8mila euro. In totale siamo su una cifra di 200 e passa mila euro.
Ma ad un certo punto passano i mesi e nonostante le proteste di Bruno e colleghi e l'intervento dei sindacati (!) nessuno riceve niente o quasi: riescono a scippare solo un miserrimo anticipo.
A questo punto, visto che ufficialmente la cooperativa di cui sono soci attualmente non è quella da cui devono avere i soldi, e quindi non incorrerebero in possibili (e legali) ritorsioni, ricorrono agli avvocati.
Le ingiunzioni di pagamento non servono a niente, e così anche il pignoramento dell'ufficiale giudiziario, giacché di questa cooperativa morosa non esiste niente se non il nome su una visura camerale e una targhetta sulla porta di un appartamento vuoto.
Qualcuno ha una pensata: ma la cooperativa non doveva avere dei soldi dalla società appaltatrice committente? Si. Ecco perché la coop. non ha dichiarato fallimento, pensano malignamente Bruno e soci. Perché altrimenti avrebbe dovuto tirare in ballo l'altra società, quella grossa, la committenza per la quale l'attuale cooperativa (che poi sarebbe sempre la stessa di prima col nome cambiato) lavora. E qui potevano scattare controlli, ecc. ecc.; con conseguenti eventuali ritorsioni questa volta della ditta grande verso la cooperativa.
Allora gli avvocati si rivolgono alla società grossa, quella deve i soldi alla cooperativa dormiente e riescono ad arrivare ad un aggiustamento extragiudiziale che vada bene a tutti.
Bene, direte voi, così Bruno e i suoi colleghi riceveranno quanto dovuto e la giustizia sarà ristabilita.
Marameo! L'aggiustamento significa che Bruno e soci si dovranno accontentare del 50% della cifra dovuta, e questa, a detta degli avvocati, è una soluzione ottima per come vanno oggi le cose!
Bruno ha perso più o meno 4mila euro, e la stessa percentuale i suoi amici, tutti soldi che si erano guadagnati sul campo, lavorando in un magazzino col caldo e il freddo, colla febbre e le ossa che fanno male, perché se vuoi lavorare in una cooperativa non devi andare tanto per il sottile: sai quanta gente c'è lì fuori che aspetta di prendere il tuo posto?
La cooperativa non ha più debito verso gli ex soci e la grossa società committente ha risparmiato più o meno 125mila euro, senza alzare una mano e restando legalmente pulita.
E vissero (quasi) tutti felici e contenti.
TIM

12 commenti:

  1. Hai fatto benissimo a segnalare questa cosa, Bruno e gli altri hanno tutta la mia solidarietà; non ci potranno fare niente con la solidarietà, lo so; però fa schifo questa situazione. Alla fine i lavoratori pagano sempre e i dirigenti ci guadagnano. :(
    Sto pensando di fare anche io post di argomento sociale, perchè se non ne parla nessuno della stampa è giusto che lo facciamo noi.

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  2. Solo in Italia succedono queste cose, è veramente uno schifo. A tempo debito suggerirò a mio figlio di scappare da questo paese di furbetti e furboni. ;(

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  3. @ Nick: ti ho già risposto in privato. E' vero che una delle cose cche fa di più inc**re e che pagano sempre i deboli, chi lavora, e mai chi comanda.
    @ Gian: è brutto dirlo, ma se avessi un figlio in età scolastica, cercherei anch'io di metterlo nelle condizioni di andare all'estero. Io sono emigrato dalla terronia fin qui per trovare lavoro. E l'ho trovato, è vero. Ma i metodi che si usano sono uguali dappertutto e certe volte ti trovi a combattere contro i mulini a vento perché non sai a chi rivolgerti per avere giustizia. Questo è, secondo me, il problema oggi del lavoro: non c'è bisogno di fare ancora leggi sull'economia o che altro, bisognerebbe rendere 'giusto' il mercato del lavoro con la certezza del rispetto delle leggi civili e penali. E pochi farebbero ancora i furbetti sfruttando i lavoratori e continuando ad ingrassare.
    Temistocle

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  4. c'è qualcosa che non mi torna.....
    essendo una società coperativa per prendere tutta una serie di decisioni c'è bisogno delle votazioni, essendoci il voto capitolario (un voto a testa indipendentemente dalla quota versata per entrare nella coperativa) come fanno a prendere certe decisioni avverse agli altri soci? e inoltre immagino che i soci che svolgono il ruolo di "operai" siano di più di quelli che svolgano il ruolo di "dirigenti" allora come mai non hanno fatto qualcosa che rimette in riga questi dirigenti con un bel voto generale?

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  5. @ Giuseppe: ciò di cui tu parli si chiama "legge", che con questi ambienti non ha niente a che fare. Le assemblee a cui ti riferisci sarebbero la colonna portante della cooperativa perché servirebbero a prendere decisioni importanti. Ma prova ad andare a chiedere ad una cooperativa di mostrarti i verbali delle riunioni: se esistono puoi star certo che non dicono neanche il 10% di quello che è successo. In questa cooperativa (ma penso sia una cosa comune) esiste una clausola per cui su cose urgenti (e cos'è urgente lo stabiliscono loro, i dirigenti), basta una riunione degli amministratori per deliberare su qualunque argomento. Ecco perché dicevo rispondendo prima, è sempre una questione di legalità!
    Temistocle

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  6. quindi per un certo senso è un imposizione di tipo deliquenziale "mafiosa" perchè seno non si potrebbe fare in quanto tutti i membri hanno lo stesso potere all'interno della cooperativa.

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  7. @ Giuseppe: come chiameresti cooperative che fanno lavorare in nero extracomunitari senza permesso di soggiorno pagandoli 3 euro all'ora e senza la certezza del pagamento a fine mese, perché tanto contro chi potrebbero protestare se 'ufficialmente' questa gente non esiste? E la polizia che lo sa e che ferma gli extracomunitari ma non provvede a chiudere e mettere in galera questa gente? Ci sarebbe da parlare per giorni su queste cose, su cosa significa lavorare per una cooperativa! non bisgona generalizzare, per carità, ma avendo lavorato anch'io per una di queste so cosa significa rasentare il limite tra lavoro e schiavitù.
    Temistocle

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  8. Una storia agghiacciante. Più horror di tante cose che ho visto in TV.
    I vampiri non sono solo dei libri di Vergnani quanto pare...

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  9. @ Edu: esatto. E certo che tu di horror... te ne intendi!
    Temistocle

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  10. Guarda, io qui lo dico e qui lo nego, ma sono sempre stato dell'idea che se qualcuno ti ha fregato dei soldi la cosa migliore non è pagare l'avvocato e ricorrere alla legge, ma pagare semmai un bestione grande e grosso che massacri di botte il disonesto in giacca e cravatta. Con questo sistema forse i soldi si recuperano...

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  11. Il nostro sistema premia a prescindere la furbizia, chiamiamola così, perchè gli stessi che sono titolati alla loro predisposizione sono dei furboni, diciamo cosi.

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  12. @ Ariano: sai Bruno (chiamiamolo ancora così) quante volte ci ha pensato! specie di notte quando è più facile rimurginare sulle disgrazie proprie? (il giorno è riservato a quelle altrui). ma poi noi siamo degli inguaribili romantici e sognano che esiste ancora una giustizia.
    @ Mark: se i nostri politici vivessero veramente quello che capita alla 'povera' gente comune, penso che qualcosa succederebbe. Il problema è che poi risolverebbero solo le 'loro' cose e noi resteremo sempre col c**o per terra!
    Temistocle

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