Avevo in preparazione quest post già da un po'. Anzi la sua struttura era già scritta con tutti i riferimenti al loro posto, come ossa da rimpolpare per farne un corpo. Bene, ora è venuto il momento di mettere un po' di carne sullo scheletro e presentarvi il pezzo.
Quindi è solo una coincidenza che venga un paio di giorni dopo il giustissimo cazziatone che Gianluca ha fatto sul suo blog a proposito dei pareri di ritorno relativi in special modo alle autopubblicazioni. Dunque oggi parlo di uno dei lavori che nascono come ampliamento e seguito del Survival Blog (di cui non c'è più la pagina statica di Alex e quindi mi permetto di suggerire la mia). Ed è proprio un lavoro di Gianluca Santini (che ho avuto anche l'onore di intervistare su questo blog): Sardegna gialla. Ma è solo una coincidenza che sia il suo, eh!
Il prossimo futuro ingergner Santini divide il suo lavoro in due parti: nella seconda riprende, revisionandolo, il suo contributo al Survival Blog; nella prima invece troviamo la parte nuova, una storia raccontata da un personaggio diverso da quello del SB, che precede e va ad innestarsi esattamente alla stessa ora dello stesso giorno in cui inzia il racconto vero e proprio della pandemia.
Quella di Gianluca è anzitutto una storia d'amore, una storia di ricerca della motivazione di un amore consolidato (verso la moglie e le due figlie) e di un amore quasi rincorso, per qualcuno che c'è stato e forse c'è ancora. Qualcuno che sembra aver capito meglio del protagonista, Guido, in che senso sta andando il mondo.
Non mi soffermo sulla seconda parte che abbiamo avuto occasione di leggere ai tempi del SB. In verità io non avevo seguito la storia di Gianluca, perché c'erano troppi racconti da leggere contemporaneamente, e il suo era stato quello tra i più sacrificati, anche sera partito col botto del protagonista costretto a tagliarsi una mano pur di salvarsi dall'infezione. Quindi rileggerlo (anzi leggerlo con calma) adesso è stata una piacevole scoperta, specie se unita allo spin-off che da' al tutto una connotazione meno horror e più drammatica, un senso di scoperta di alcune verità basilari, come quella che non è l'infezione (cioé qualcosa che viene da fuori) che fa la differenza tra gli uomini. Ad un certo punto infatti Gianluca scrive: i bastardi sulla jeep stavano aspettando che i bastardi dalla pelle gialla iscissero fuori dal nasconsiglio... (pg. 116).
Insomma mentre Guido nella prima parte vive la sua storia in un'ambientazione di orrore e terrore, nella seconda invece è la realtà esterna che domina la vita dell'altro protagonista, che lo costringe ad agire e muoversi in un certo senso. Le due storie, poi, si incrociano come quando viene trovato il diario di una certa 'Erica', che noi conosciamo proprio come l'amante di Guido.
Traspare in questo lavoro anche tutto l'amore che Gianluca ha per la sua terra. Scrive infatti ad un certo punto che Guido considera le truppe della Nuova Autarchia Armata, arrivate a liberare l'isola in nome del nuovo potere, come dei semplici invasori. Leggiamo perciò: Da sottolineare anche la delicatezza con cui Gialuca racconta (siamo intorno a pg. 135-140) delle allucinazioni che assalgono il suo alter-ego, di come vede, in quella che si rivelerà alla fine una visione, una realtà da cui fuggire, e l'averla solo immaginata la rende meno brutta, quasi esorcizzata.
Solo nel momento in cui mi sono ritrovato a osservare la NAA che calpestava il terreno sardo mi sono sentito veramente legato a questa isola. Nemmeno con la diffusione dei Gialli mi era capitato qualcosa del genere. I Gialli in qualche modo avevano resettato tutto, facendoci tornare alla terra e alle nostre forze, ma almeno per me era una terra indistinta, aliena. La mia futura tomba, a cui uno non pensa se non vuole impazzire. La NAA mi ha fatto capire che è la mia terra, il luogo in cui sono nato, cresciuto e in cui morirò. Non voglio che un gruppo del genere decida come più gli pare del destino della mia terra (pg. 113).
Ancora un punto a suo favore sono le foto che mette a corredo di ogni capitolo e della cui origine parla nell'introduzione.
Insomma veramente un bel lavoro, che con la parte aggiunta da' al tutto una connotazione meno splatter e più umana, dove i sentimenti quotidiani prendono il sopravvento sulla pura azione violenta.
Punti negativi da evidenziare? Quasi nessuno, e quello che ho trovato è legato più che altro a valutazioni personali. Parlo del discorso dei link, che avevo fatto anche per un altro lavoro (ma non ricordo di chi). Mettere dei link risulta inutile per chi, come me, ha un semplice lettore ereader senza collegamento ad internet e quindi senza la possibilità di essere aperti e letti. Ma, ripeto, è solo un parere personale. Per il resto non mi è sembrato di trovare refusi, né incongruenze temporali o in generale relative alla narrazione.
La consistenza narrativa di questo racconto lungo dimostra, a mio modesto parere, come la scrittura di Gianluca stia migliorando di volta in volta, almeno tenendo conto dei lavori di cui ho già parlato e di quelli che invece ho solo letto. Mi piacerebbe ora vederlo all'opera con qualcosa magari anche di mainstream, che riguardi particolarmente la sua terra. Sono certo che saprebbe tirare fuori una buona storia e scritta come si deve.
Perciò alla fine sicuramente un placet. Voto 8,5.
Avevo intenzione di esaminare oggi altri due lavori legati direttamente o indirettamente al SB, ma mi rendo conto di essermi dilungato molto, per cui rimando alla prossima.
TIM
RETTIFICA: Gianluca mi fa giustamente osservare che (riporto testualmente la sua mail): a metà post si dice che "Guido considera le truppe della Nuova Autarchia Armata", ma in realtà non è Guido il protagonista lì, ma il mio alterego. ;)
Wow, Tim, che bella recensione...! :D
RispondiEliminaMi fa piacere che quello che volevo ottenere, un forte contrasto tra drammatico personale e orrore generale, sia emerso nella lettura e che lo abbia riportato nel tuo ben corposo commento. :)
Per quanto riguarda il fatto che proprio ieri si parlava di feedback (ma ricordo che il mio discorso era generale), qualcuno di nostra conoscenza direbbe semplicemente che è una questione di sincronicità! :)
Grazie ancora per il feedback!
E poi chissà, magari prima o poi mi cimenterò davvero con qualcosa non-di-genere/mainstream. Quello che ormai ho imparato con il SB, tra le tante cose, è che ambientare in Sardegna è cosa buona e doverosa, quindi quando possibile ambienterò sempre nella mia isola. :)
Ciao,
Gianluca, imbarazzato da una recensione così bella... :)
bellissima recensione, complimenti a entrambi!
RispondiEliminaE oggi è proprio il Gianluca Santini Day, prima le mille visite poi la recensione con feedback, c'è di che essere contenti, vero?
RispondiEliminaUn saluto ad entrambi.
@ Gianluca: sicuramente sono parole meritate, perché il lavoro (a mio avviso) vale quello che ho scritto, altrimenti stai certo che non l'avrei fatto!
RispondiElimina@ Donata e Nick: grazie, ma il merito va a Gianluca che ci ha una storia (anzi due) molto belle e scritte anche bene.