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Non dirò il titolo né il nome dello scrittore, non volendo qui dare un mio parere di lettura. Riguardo a ciò dico solo che mi ero aspettato di più, molto di più. Da autori come questi, pubblicizzati in lungo e in largo e alonati da una fama che si vorrebbe maggiore, ci si aspetta di più. Specialmente che non mettano in bocca a personaggi che fino a due secondi prima si sono espressi solo con grugniti, turpiloquio e frasi demenziali (come era giusto per quei tipi), frasi come: piccola matta, ci deve essere una logica nel delirio delle stesso cognome, e via dicendo. E ci sono altre cose che io (e si badi, dico io, non un critico letterario) definirei esilaranti.
Ma non è questo il punto, anche se in qualche modo potrebbe.
Il libro è del 2007 (non dico altro per non farlo diventare facilmente riconoscibile, specie dai fan dell'autore che so numerosi) e si tratta della prima edizione, così come risulta dalle dichiarazioni dell'editore all'interno. Questo fa presumere che il lavoro sia conosciuto dall'autore, dall'editor, e dai pochi del giro della casa editrice; magari qualche amico e parente.
La mia domanda è questa, ripeto al di là del giudizio che si può dare del libro e di ogni possibile polemica verso lo scrittore (che penso non possa mettere il becco in faccende come questa): come si può scrivere sulla quarta di copertina che siamo davanti ad uno spy-thriller che è già un classico?
E' solo pubblicità pregressa? Per essere un classico, mi sembra, ci vuole un consenso generale di pareri nei lettori e nei critici. Possiamo parlare di classico citando I promessi Sposi o Il nome della rosa o un altro testo che volete mettere voi. Ma mi sembra che qui manchino le basi: un libro che non ha letto ancora nessuno, o quasi, può già essere un classico?
Io non sono addentro ai misteri dell'editoria, ma c'è qualcuno che mi può rispondere?
TIM
Perché quando dicono che un libro ha venduto milioni di copie tu ci credi? Sono tutte cavolate. L'editoria e in particolare la narrativa sono per il 99% trovate di marketing, a partire già dall'idea assurda che leggere certe robacce che ti vendono possano in qualche modo "elevarti" culturalmente.
RispondiEliminaPost interessante, ciao! ^^
Simone
Ciao TIM!!
RispondiEliminaCOme stai??
Ah beh è sempre la stessa storia.
Chi pubblica libri è perchè ha soldi
ed è famoso.Il libri è una gran ca*ata
ma è sponsorizzato e pubblicizzato ovunque.
Poi se il vicino pubblica un libro strepitoso,
nessuno ne è a conoscenza.
Quindi si può dire che è
"un classico scrivere che è un classico".
ah boh
Puro e semplice marketing, Tim. Pubblicità, pubblicità, pubblicità, il mondo dei libri ne è pieno. Pensa alle fascette con le citazioni/opinioni degli altri scrittori o di giornalisti. Tutta fuffa.
RispondiEliminaCiao,
Gianluca
@ Simone: grazie. Ho notato che ora non usano più scrivere: un libro da milioni di copie; ma: dall'autore X che ha venduto milioni di copie. Quindi se quello che hai in mano è una gran cagata peggio per te. Non ho messo volutamente il nome perché sicuramente avrei sollevato in giro un vespaio o comunque risposte probabilmente poco obbiettive. Anche se, ripeto, non penso che gli autori in generale possano intervenire a questi livelli.
RispondiElimina@Daniele: esattamente come dici.
@ Gianluca: la pubblicità è l'anima del commercio, come diceva il principe De Curtis. E visto che i libri sono ormai solo prodotti da vendere (come le scatolette di tonno e i preservativi) vale tutto.
Anni fa andrea G. Pinketts trovò una fascetta pubblicitaria su un libro di un altro scrittore, in cui veniva riportata una frase di Andrea G.Pinketts medesimo che invogliava a comprare il libro. Pinketts dichiarò pubblicamente non solo di non aver mai pronunciato quella frase, ma di non aver mai letto il libro in questione.
RispondiEliminaEcco ritengo che quest'aneddoto spieghi meglio come si muove certa editoria nostrana.
@ Nick: a volte penso (e anzi ho già iniziato a farlo quando il mio blog era ancora una cosa seria) che dovremmo dire sulle nostre pagine: questo libro fa schifo! evitate come la peste questo romanzo! se il passaparola è una pubblicità forte come dicono, sarebbe una bella (anzi brutta!) fascetta pubblicitaria!
RispondiEliminaCarissimo non dar peso inutile alla logica del prodotto, ne rimane ferito lo spirito e il corpo. Non ci sono settori immuni al sistema perverso.
RispondiEliminaSalutoni :-)
@ Mark: Certo non perdo il sonno per queste cose. Ma quando ci penso mi chiedo perché uno scrittore debba scrivere se poi il mondo letterario ti giudica da una fascetta pubblicitaria o da una quarta di copertina che serve solo all'editore per attirare più gonzi. Con queste premesse e un buon tipo a cui vendermi il c..o, sarei bravo anch'io a produrre il più bel libro degli ultimi 150 anni!
RispondiEliminaSiamo il paese in cui Melissa P. è diventata un personaggio grazie a un romanzaccio porno spacciato per capolavoro dall'editore Fazi (e anche lì c'erano targhette tipo "300.000 copie vendute"...)
RispondiEliminaPurtroppo credo si tratti di mera pubblicità.
RispondiEliminaA volte anche di vero e proprio insulto all'intelligenza del lettore verso il quale in Italia credo ci sia scarso rispetto in generale.
L'aneddoto riportato da Nick in fondo è emblematico. Sicuramente sono d'accordo con te quando dici che da queste pagine virtuali dovremmo dire "questo libro fa schifo" e voi non ce la potete raccontare (naturalmente precisando bene che si tratta di un'opinione personale per quanto ben motivata) e lanciare una battaglia epocale contro la menzogna da fascetta, che è veramente insopportabile. ;-)
Rilancio con un'altra domanda? Perché, quando esce un nuovo libro di autore famoso, lo si acclama come "IL NUOVO BEST SELLER DI PINCO PALLINO"?
RispondiEliminaSe è appena uscito... come fa a essere già nell'elenco dei libri più venduti?
Mai e poi mai credere agli editori... e soprattutto alle fascette!
"Io non sono addentro ai misteri dell'editoria, ma c'è qualcuno che mi può rispondere?"
RispondiEliminaOrmai non sono neppure più misteri, ma proverbiali "segreti di Pulcinella"... :-(
Ciao! Non ho idea di chi sia l'autore di cui parli, ma concordo con quello che hanno detto gli altri... un momento... spy thriller italiano... è Faletti?
RispondiEliminap.s. riguardo alla pubblicità che fanno i lettori, dopo aver letto il libro... io, a parte alcune eccezioni, ho sempre tenuto in gran conto l'opinione dei lettori trovate su vari siti di recensioni/opinioni, ecc... molto più che la frase della fascetta!
@ Ariano: proprio l'ho vista in un programma televisivo come ospite e continuava a dire chiaramente che anche l'ultimo libro che ha scritto (ma si può chiamare 'libro'? se io fossi uno scrittore vero mi suiciderei o la suiciderei!) è tutto pieno di sue esperienze. Che sia una delle olgettine anche lei?
RispondiElimina@ mitvisier: in effetti un post del genere l'ho già fatto, e ne ho in mente un altro. Il fatto è che con certi autori o romanzi pare di sparare sulla croce rossa!
@ Glauco e Fra: e qui ritorna l'esigenza di una controinformazione libresca. Se è vero che molti blogger stanno cambiando il mondo e che la rete è temuta anche dai poteri forti (vedi livejournal oscurato in Russia per le elezioni), allora i nostri siti possono diventare un passaparola al contrario. A volte però ci troviamo a dover parlare male di autori che magari conosciamo e di cui frequentiamo i social network; qui scatta la nostra integrità: se un libro fa schifo, lo fa anche se l'ha scritto mio fratello (che però vende macchine e non è del giro; quindi io sono avvantaggiato!)
@ Alessandro: purtroppo però quest'ambiente vive di segreti di pulcinella, come il mondo delle baronie universitarie, della politica: davanti tutti sorrisi, dietro le spalle coltelli e pistole. E poi a pagamento anch'io direi che il libro di moccia viene dopo solo alla divina commedia!
Beh se ci sarà da fare controinformazione, io ci sono.
RispondiElimina@ Nick: ne ero sicuro!
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