martedì 18 gennaio 2011

Le sigle della morte

Volevo buttarmi anch'io stamattina in un pistolotto che partiva dalle decameronesche avventure del cavaliere mascherato (ma non troppo). Poi ho visto il pezzo di Von Girola e ho detto: è tutto lì, non c'è altro da aggiungere. Così sono tornato all'idea iniziale: dopo i colori della vita ... le sigle della morte.
Allora. Provate a prendere un qualsiasi prodotto alimentare che avete in casa, uno di quelli che consumate quotidianamente o anche spesso, andate a guardare gli ingredienti (normalmente più sono dannosi alla salute e più li scrivono in piccolo) e poi cercate, nelle tabelle in questo posto, a cosa corrispondono. Forse farete i salti sulla sedia, o sul divano, scoprendo che più di qualcuno è mortalmente dannoso per la vostra salute. Purtroppo nessuno ci insegna a leggere e capire queste cose, perché d'altra parte si può vedere il Grande Fratello anche se non si sa cos'è un E220 e soprattutto non si sa che usata come conservante l'anidride solforosa (appunto E220) è molto pericolosa. E poi, ora che c'è la serie sul palazzinaro di Arcore, cosa volete che interessi alla gente se ingurgitando una bella caramella di un bel colore rosso ottenuto, magari, con l'E123 finirà piano piano per intossicarsi o farsi venire un bel cancro? Oggi sono un po' più acido del solito, quindi mi fermo qui per non passare il limite (c'è già chi lo fa abbondantemente in altri campi! ecco, lo sapevo ci sono ricaduto!). Ma vi consiglio di guardare bene le etichette la prossima volta che vostro figlio frigna perché vuole quelle merendine che fanno vedere in Tv e che se le apri, dentro ci trovi il pupazzetto del transformer; col mostriciattolo potresti trovarci un bel cancro allo stomaco. E non è per niente divertente.
Se volete saperne qualcosa in più, questo posto mi è sembrato abbastanza pratico, semplice e chiaro. Se avete altro da suggerire fatevi sotto.
Ed ora rilassiamoci, ragazzi. C'è Oscar Peterson.
TIM
P.S.: sono troppo inc...to. Devo aggiungere qualcosa. Questo dovrebbe bastare.

6 commenti:

  1. E non si sa ancora nulla sulle eventuali conseguenze degli OGM e sul loro effettivo utilizzo in agricoltura e zootecnia...

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  2. Oggi sono proprio acido e cattivo: ma tu pensi che alla gente drogata di TV e gossip interessi veramente sapere cosa mangia e cosa hanno messo dentro la busta per far avere quel 'buon sapore' alle patatine che sgranocchia mentre vede l'ultima cavolata di enrico papi? E tra l'altro tutta questa storia ci costa milioni di euro di sanità quando 'sti deficienti si ammalano di tumore e malattie dicendo. Li dobbiamo anche curare con i nostri soldi. Ma è meglio che sto zitto, va!
    Temistocle

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  3. Son cose che sconvolgono ma, pensandoci bene, credo che ci sia molta paranoia in tutti questi controlli. Ai tempi di mio nonno la vita media dell'uomo era attorno ai settant'anni. Oggi supera gli ottanta (e per le donne è a 87 se non sbaglio). La generazione precedente a quella di mio nonno era fortunata a raggiungere i sessanta. Insomma, per quanto mangiamo veleni, viviamo sempre di più. Quindi?

    E tutti i soldi spesi in eccesso dalla sanità non vengono da ciò che mangiamo ma, da come mangiamo. Non è la qualità del cibo a preoccuparmi, piuttosto l'educazione alimentare sbagliata.
    Senza contare che certi costi sono "pompati" da strategie delle multinazionali farmaceutiche. Basta pensare a quanti rimedi per il raffreddore esistono e quanti invece per la malaria, il colera, la difterite, etc etc... quando poi da un raffreddore si può guarire anche senza medicinali, con i vecchi rimedi "della nonna". Ma non si può!
    Perché bisogna lavorare. E stare a letto due giorni con la febbre è probabilmente una vergogna. Così si va al lavoro con 39 di febbre, pieni fino all'esofago di antipiretici, spandendo batteri e virus ovunque perché tossiamo senza neppure mettere la mano davanti alla bocca.
    Ecco... è questo che mi spaventa. Non ciò che mettono nelle patatine.

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  4. Per un po' di tempo sono stata molto attenta alle etichette e soprattutto a quelle dei prodotti per il corpo (e lì, oltre agli ingredienti, facevo caso anche alla politica aziendale nei confronti degli animali...)... adesso lo sono un po' meno.
    Comunque, penso che tutti dovrebbero sapere quello che si mettono in pancia, ma, in linea di massima, condivido quello che dice Gloutchov.

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  5. dimenticavo... grazie per i link!
    1) bello il pezzo musicale.
    2) vomitevoli la minetti e le sue amiche.
    3) interessanti le liste degli additivi.

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  6. @ Gloutchov: Certo è vero anche quello che dici tu. E' un discorso lungo e complesso da affrontare perché, secondo me, investe proprio lo stile di vita che abbiamo (anzi che ci impongono). Giustamente dici che continuiamo a fare ricerca (= mettere soldi) su come far passare il mal di testa nel minor tempo possibile, mentre nessuno si interessa delle malattie di cui muoiono in Africa o in qualche altra aria depressa del mondo. Può morire di stenti un neonato a Bologna, ma lo stilista tal de' tali ti dice che se quest'estate non mostri il culo o le tette non sei nessuna. E la gente abbocca. Come facciamo a parlare di mondo più giusto se poi rimaniamo insensibili a queste cose, che abbiamo sotto gli occhi?
    @ Fra: grazie per la tua attenzione. E' che a volte non facciamo certe cose o non abbiamo il coraggio di stroncare certi discorsi nettamente nelle discussioni per non
    per non passare per sfigati con parenti e amici. Spesso ci manca il coraggio di prendere certe posizioni sempre e in tutte le occasioni, non solo quando siamo tra persone che approvano un certo stile di vita.
    Temistocle

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