venerdì 27 maggio 2011

Le interviste possibili: Alex Girola

C'è un tipo, che gira nella bloggosfera, con l'aria di chi è sempre da un'altra parte, che sembra innocuo e forse anche turlupinabile, a cui non daresti una lira.
Sì, proprio quello della foto alla vostra destra.
Poi leggi il nome sulla sua tessera d'ingresso esclusiva al Billionaire life club e ti accorgi di essere davanti a uno che da un momento all'altro ti stupirà con qualche gioco di prestigio letterario, capace di intavolare una discussione infinita su ghost town e criptobiologia; che nottetempo si collega tramite strani aggeggi con l'oltreoceano (e a volte anche con l'oltretomba) e ti parla in tempo reale dell'ultima produzione seriale a stelle e strisce.
E' proprio lui, Alex Girola, che ha accettato di sottostare alla raffica di domande di queste interviste possibili. E ne siamo onorati, come lo siamo per tutti quelli che l'hanno preceduto e lo seguiranno.
Ma prima che si dissolva in una nuvola mesmerica (lui saprebbe sicuramente cos'è e , soprattutto, se esiste) non perdiamo altro tempo e diamogli la parola.


Ciao, Alex. Tenendo conto del fatto che tutti sappiamo che sei nato il 26 novembre (!), dacci qualche altra notizia su di te.
Sono un classe '75, milanese di nascita e di adozione, nel senso che a Milano ci lavoro, anche se vivo nell'hinterland. Figlio unico, con tutti i pregi e difetti che ne consegue, al momento celibe, anche se, come si direbbe su Facebook “vivo una relazione aperta”. Lavoro nell'ambito del marketing bancario, anche se è più una necessità per sopravvivere che non una scelta di vita.


Marketing bancario… marketing bancario… non conosco l’articolo. Perciò andiamo sul sicuro e parliamo di letteratura, cine-tv, musica: con cosa sei cresciuto? C’ero lo zampino della tua famiglia nelle tue scelte?
Mia madre mi regalò i primissimi libri, classici d'avventura per ragazzi: Zanna bianca, L'isola del tesoro, molti romanzi di Salgari, la versione per giovanissimi dell'Iliade etc etc. Fu amore a prima vista. Subito dopo arrivarono i librogame, che ancora oggi ritengo fondamentali nella mia formazione, sia da lettore che da scrittore. A livello di cinema ho sempre amato l'horror e la fantascienza. Da piccolo ero costretto a vedere certi capolavori di nascosto, perché i miei genitori li reputavano inadatti ai ragazzini (chissà, magari avevano ragione). A livello musicale sono – e qui stupirò qualcuno – un figlio del pop, al massimo del rock. Niente metal, niente generi di solito attribuiti agli scrittori “horror”.
E ora come sono cambiati, se lo sono, i tuoi gusti?


Non sono cambiati. Sono diventato solo più esigente. Molto. Da ragazzino mi esaltavo per qualunque cosa rientrasse, anche di striscio, nei generi che amavo. Dal b-movie trash al romanzaccio di terza categoria: ero onnivoro. Ora invece cerco principalmente materiale – libri, film, fumetti – di qualità, e scarto il resto. Diciamo che è anche una questione di tempo: avendo solo pochissime ore a disposizione da dedicare ai miei interessi non posso farmi piacere tutto. Quindi sono diventato selettivo.
Un mio amico, sfegatato tifoso rossonero, dice di abitare nel “milanland” milanese perché prova ribrezzo solo a pronunciare la parola (h)interland! Non conosco le tue preferenze calcistiche e se ne hai, ma a te piace il posto dove sei cresciuto e come ti ha influenzato? Anche nello scrivere dico…
So benissimo di essere fortunato a vivere alle porte di Milano, e anche a essere cresciuto in una zona all'avanguardia rispetto al resto d'Italia. Con la mia città ho un rapporto strano: ci sono molto affezionato e al contempo provo un crescente fastidio per i milanesi, che stanno peggiorando di anno in anno, di generazione in generazione. Diciamo che ho raggiunto un compromesso: frequento la città per quanto mi è utile, ma sono felice di vivere in provincia.


Beh, sono molti quelli che vivono ai margini delle metropoli per goderne appieno le potenzialità senza farsi insabbiare dagli aspetti negativi. C’è addirittura tanta gente che conosco e che ha scelto di vivere a Vercelli per andare a lavorare a Torino e Milano, perché gli è più comodo per il lavoro! Torniamo a bomba. La tua famiglia si interessa a quello che fai ora, come blogger, scribacchino, artista…




La mia famiglia è contraria a quel che faccio. Se ne interessa poco e quando lo fa è per criticare. In fondo la scrittura, il blogging e altre attività di questo genere portano pochissimi soldi sul conto in banca. Per la stragrande maggioranza dei lombardi over 50 i soldi sono tutto. Quindi avrebbero senz'altro preferito che scegliessi una solida carriera da professionista in giacca e cravatta, tipo l'avvocato o il commercialista. Mio padre si sarebbe anche accontentato di vedermi giocare a calcio, pace all'anima sua.
Ancora oggi, a 35 anni suonati, sento di tanto in tanto le punzecchiature dei parenti più stretti: “Ma cosa butti a fare il tempo in queste cose?”
Ovviamente me ne frego e tiro dritto, però non è sempre facile sentirsi così poco compresi. E poco apprezzati.


Quindi per la tua famiglia è tutto tempo perso… meno male, per tutti noi, che non le dai ascolto! E con gli amici, invece, come sei messo? Come li scegli? e loro, i colleghi di lavoro, condividono i tuoi stessi interessi, conoscono la tua passione per la scrittura o sanno che gestisci un blog che si interessa anche di ‘cose strane’?


Gli amici li scelgo più per affinità di carattere che non d'interesse. In passato avevo molti più amici che condividevano le mie passioni (libri, film, giochi di ruolo etc). Ora in realtà coltivo solo tre/quattro rapporti degni della famosa “A” maiuscola, mentre tutti gli altri li catalogo come conoscenze. L'importante è che completino la mia vita, magari sapendo come trattarmi nei momenti di debolezza, o consigliandomi per il giusto quando sono nel pallone. Poco importa se non amano l'horror o se non leggono i miei romanzi.
Tuttavia, anche se in pochi condividono la mia passione per la scrittura (etc etc), tutti, ma proprio tutti, sanno che me ne occupo e sanno del blog.
Aggiungo un'ultima cosa: forse non è così male avere amici che non s'interessano di scrittura, di horror, zombie, fantascienza etc etc. Se così non fosse rischierei di parlare solo di questi argomenti, tanto sul blog quanto di persona. Invece così, coi miei amici in carne e ossa, riesco a staccare, a parlare di musica, di viaggi, di politica, e di argomenti anche un po' più solari. Trovo che sia una bella dose di equilibrio...
Spesso il trattare questi argomenti ‘fuori dal normale’ rimanda ad una delle domande base dell’esistenza: credi in un dio o in qualcosa che sta al di fuori (non per forza al di sopra) di te?


No, non sono credente. Immagino – anzi, ne sono certo – che esista qualche forza superiore alle nostre miserie umane. Ma per me potrebbe trattarsi tanto di una civiltà aliena infinitamente più evoluta della nostra, quanto di qualche entità lovecraftiana che aspetta il momento giusto per livellare il nostro pianeta. E in fondo mi va bene così: fino ad allora saremo noi, e solo noi, i padroni del nostro destino.
Da dove vengono fuori i tuoi personaggi e le tue storie? qual è un tuo personaggio, o lavoro, a cui sei particolarmente affezionato?

I miei personaggi vengono dal background che mi sono costruito in anni di letture, di fumetti e di film. Nella mia scrittura c'è molta meno introspezione di quel che si pensa, ed è una scelta voluta, visto che io mi ritengo più un intrattenitore che non uno scrittore. Quindi storie, mostri ed eroi vengono da altre storie, mostri ed eroi che ho amato in questi miei primi 35 anni. Poco poetico, ma vero.
Il personaggio a cui sono più legato? Forse Cristina Riccione, la giornalista inventata per il Survival Blog prima e per Scene selezionate della Pandemia Gialla poi. Doveva essere un elemento secondario della storia, mentre alla fine ha surclassato il protagonista del mio SB.

C’è un personaggio o un fatto (storico, politico, religioso, sociale) a cui ti senti particolarmente legato e/o che ha influito e influisce sulle tue scelte?

Non c'è un fatto storico che influisce direttamente sulle mie scelte, tuttavia so per certo che c'è un evento che ha influito su tutta la nostra generazione. Si tratta della fine della Guerra Fredda. Un bene per tutti, ma non per me. Questo “Nuovo Ordine Mondiale” che va pian piano compiendosi a furia di capitalismo sfrenato, malaffare ed economia in stile cowboy, beh, mi fa rimpiangere i delicati equilibri spezzati a fine anni '80. C'era un ordine nel caos, anche se era sottile e severo.
Strano. Pensa che ho infilato questa domanda proprio riflettendo sulle tante discussioni fatte sul tuo blog a proposito di prussiani, ottomani e bella gente del genere. E ora tu fai un discorso sulla guerra fredda (che peraltro condivido in pieno)! Restiamo all’attualità: ti piace l’Italia oggi? quali sono i suoi pregi, i difetti, le potenzialità?

No, non piace perché è un paese vecchio, stanco e sostanzialmente menefreghista. Mettiamoci pure sottoculturato e non al passo col resto dell'Europa che conta. Potenzialità e pregi ne abbiamo, ma li stiamo nascondendo bene. Direi che la prima cosa da fare è ripartire da una classe politica più dignitosa e preparata, lasciarci alle spalle le rovine del berlusconismo e del filo-papismo, e tentare di costruire un nuovo popolo, prima che un nuovo paese. Però la vedo dura, molto dura.
E allora qual'è il tuo paese ideale, o almeno dove penseresti di trovarti meglio?



Non ho un paese "ideale" in cui vivere. Diciamo che ho apprezzato moltissimo Londra, città viva, moderna e al contempo piena di storia. Non mi dispiacerebbe vivere lì. Ma un domani valuterò ben più semplicemente l'idea di trasferirmi in montagna, qui in Lombardia. Magari in un paese dove il clima è più fresco (ODIO il caldo) e la vita più rilassante. Non parlo certo di fare l'eremita o l'asceta. Ci sono delle ottime montagne in quota bassa, a un'ora di auto da Milano. Ecco, lì non mi spiacerebbe affatto vivere.
Cosa pensi dei flussi migratori che, specialmente in questi ultimi venti anni, stanno cambiando gli equilibri culturali, sociali e politici d’Italia e d’Europa?


Penso una grande banalità: le scelte giuste da fare sono quelle a metà tra la solidarietà assoluta e la tolleranza zero. Vale a dire: accogliere con umanità, ma applicando regole. Offrire strutture, assistenza, possibilità di inserirsi e di lavorare, ma senza perdere la nostra identità come popolo. Ovviamente non stiamo facendo nulla di tutto ciò, limitandoci a prendere piccoli provvedimenti per meri fini propagandistici. Francia, Germania, Regno Unito (etc etc) sono vent'anni avanti a noi, in tema di immigrazione.
Il flussi migratori possono essere davvero una grande risorsa, ma ci vuole programmazione, controllo, dignità. Vedi qualcosa del genere in Italia?
Noi siamo famosi per essere il paese dell'arte, quindi dell'improvvisazione. Il problema è che spesso facciamo finta che sia tutto una commedia dell'arte dove i copioni erano canovacci su cui inventare! Mah... Ed ora una cosa, una qualunque, che vorresti restasse di te.


Un ricordo nella mente e nel cuore delle persone che ho conosciuto, innanzitutto. Meglio ancora se questo ricordo è buono, o almeno simpatico.
Dove andrai in vacanza quest’estate?


A New York! Un viaggio che attendo con grande, grandissima trepidazione.
Bellissimo! Speriamo solo che fino ad allora qualche fenomeno bio-fisio-patologico non provochi la chiusura delle frontiere, il divieto di sorvolo dei cieli nazionali e la sospensione del campionato di cricket!
Allora auguriamo un buon viaggio ad Alex e lo ringraziamo della chiacchierata e del brano musicale che ha scelto per noi.


TIM


(Le altre interviste possibili: Nick, Simone M. e Glauco)

16 commenti:

  1. Grande intervista anche stavolta.Complimenti a tutti e due.
    Piccola aggiunta: come capisco il buon Alex sul discorso parenti.

    RispondiElimina
  2. La "grande intervista" la fanno gli intervistati. Mi sto accorgendo che forse era meglio fare qualcosa di meno statico, magari via chat, perché a volte le risposte delle vitt... dei personaggi richiederebbero un approfondimento. Ma per questa volta è andata così e mi sembra stia andando più che bene. Prossimamente forse...
    Temistocle

    RispondiElimina
  3. Bellissima anche questa intervista. E' un piacere approfondire la conoscenza di personaggi così interessanti. Tra l'altro mi trovo perfettamente allineato con il modo di pensare di Alex, sia per il caldo che per la politica. ;)

    RispondiElimina
  4. Bella intervista. Come sempre, complimenti a TIM e ad Alex :)

    RispondiElimina
  5. @ Gian: il tempo e la politica, tra l'altro, sono argomenti su cui non si sbaglia mai. E' perfetta la sintesi: piove governo ladro!
    @ Glauco: grazie a nome di tutti e due.
    Temistocle

    RispondiElimina
  6. Grazie mille per i complimenti e per lo spazio che mi ha concesso l'esimio padrone di casa.
    Non capita così spesso che mi apra a interviste personali senza alcun tipo di filtro, però mi ha fatto davvero piacere farlo qui, per un amico.

    RispondiElimina
  7. Bell' intervista! :) Condivido i punti espressi dal buon McNab riguardo la situazione del nostro Paese.

    Complimenti a intervistatore e intervistato!

    Ciao,
    Gianluca

    PS: Finalmente sono riuscito a usare Blogger, grazie a Ferruccio! XD

    RispondiElimina
  8. @ Alex: grazie a te per l'"amicizia" e per aver raccontato così intimamente la tua vita e le cose che pensi anche al di fuoi della scrittura.
    @ Gianluca: grazie dei complimenti.
    Temistocle

    RispondiElimina
  9. divertente anche se a tratti venata di amarezza, l'intervista intendo. buon lavoro Tim.

    RispondiElimina
  10. @ Angelo: penso che quando si toccano certi tasti si deve per forza abbandonare la 'maschera' e si possa mostrare il proprio vero volto.
    Yemistocle

    RispondiElimina
  11. Complimenti a TIM e a tutti gli intervistati. Vi sto leggendo di gusto. ^__^

    RispondiElimina
  12. @ Edu: il cammino è ancora lungo...
    Temistocle

    RispondiElimina
  13. @ Ferru: chi si rivede! il grande Ferru! bentornato su questi lidi!
    Temistocle

    RispondiElimina
  14. Eccomi dinuovo da queste parti dopo le peripezie della rete nella mia zona...grande intervista e ora se non ti dispiace vado a far visita all'intervistato...:-)

    RispondiElimina
  15. @ Mark: vai vai, che io resto qui a cercare di risolvere i problemi di blogger! ma non è che me li hai mandati tu, visto che finora sono stato quasi indenne?
    Temistocle

    RispondiElimina

fatti sentire

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...