I casi della vita.
Qualche giorno fa la manifestazione delle mutande (che già da sole riempirebbero un teatro!) pro-Berlusconi dell'ex PCI, ex craxiano, ex berlusconiano (ma solo per un pochino) Giuliano Ferrara. E' di oggi invece la notizia che il nostro torna con un nuovo programma, riedizione del suo vecchio Radio Londra di qualche anno fa. E non solo. Guarda caso il nuovo programma occuperà lo spazio che fu di Enzo Biagi: dopo il TG1 delle 20.00.
Questa strana coincidenza mi fa tornare alla memoria un versetto biblico, dal libro di Giobbe: Il Signore ha dato (a Ferrara), il Signore ha tolto (a suo tempo a Biagi). Benedetto sia il nome del Signore! (Gb 1:21; le aggiunte tra parentesi sono naturalmente mie) A voi scoprire il personaggio politico italiano che si cela sotto lo pseudonimo di Signore.
Volevo lasciarvi con un'aforisma di Enzo Biagi, (che probabilmente starà rivoltandosi nella tomba ma, da vero signore qual'era, con grande dignità) il quale a proposito dell'Italia una volta disse: Ho sempre creduto che, se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento. E la frase non l'ho scelta a caso.
Questa non c'entra niente con l'argomento del post, ma è troppo intensa!
TIM
(la foto è tratta da qui)
Beh, dai almeno è solo Ferrara... se ci pensi bene avrebbe potuto metterci Sgarbi o Fede o Liguori, quindi è andata pure bene...
RispondiElimina:-(
Hai ragione, basterebbe ricordarsi che in fondo per la RAI è solo ... grasso che cola! Che c**lo, gente, che abbiamo avuto!
RispondiEliminaTemistocle
P.S.: non c'entra nulla col post, ma volevo dirti che durante il week end ho avuto il tempo di leggere il tuo ultimo racconto.
RispondiEliminaLa scrittura è come al solito impeccabile (un solo refuso: "IL mancanza" a pagina 57), molto nitida, capace di creare la giusta dose di attesa e atmosfera, anche se i contenuti morali del racconto vengono espressi troppo esplicitamente (personalmente prediligo che rimangano più in sottofondo per lasciarli estrapolare al lettore in modo meno diretto).
La narrazione va benissimo sino quasi alla fine. Poi la conclusione appare troppo affrettata, oppure questo racconto potrebbe diventare il primo capitolo di un romanzo. É un finale aperto, e spesso non mi dispiacciono i finali aperti, ma qua lo trovo troppo improvviso. Lo avrei reso più lungo, più denso se riesco a rendere l'idea. Ovviamente parlo sempre a titolo personale, quindi prendilo con beneficio d'inventario (io non sono certo il Gianluigi Rondi della situazione ;-)
@ Ariano: anzitutto grazie per la pazienza del tempo che mi hai dedicato. Concordo pienamente con te su tutto quello che hai detto. Mi sembra che in sede di presentazione avevo espresso le stesse perplessità (pare che stia parlando di qualcun altro!): c'era, e c'è, qualcosa che mi sfugge e che fa sembrare il tutto 'palloso' pedantesco, pesante. La storia in sé mi sembra buona, è la narrazione che affonda. Probabilmente andrebbe riscritto ex novo. Il finale, come avevo detto, è venuto fuori dopo quasi due anni che la storia era ferma, per cui molto probabilmente risente di quello. Forse era il mio desiderio di chiudere al più presto e dedicarmi ad altro. Ho ricevuto proprio oggi la mail di Nick col suo parere sul racconto e anche lui trova alcune lungaggini e infodump sparse. Lui consiglia di proporre la storia ad Alia o Short Stories, ma mi sembra troppo. Sono comunque contento di aver avuto dei ritorni sulla storia: qualche passo avanti nel mestiere di scribacchino lo sto facendo.
RispondiEliminaTemistocle