venerdì 22 luglio 2011

Le interviste possibili: Daniele Lapenna

una delle facce (ma quale?) di Daniele
Con Daniele siamo su un altro pianeta. Un pianeta che non riesci ad afferrare, perché Daniele Lapenna ha tante facce per quanti blog gestisce. E sono sei! Ma allo stesso tempo Daniele non è sei persone! Sembra un rompicapo, ma non è così; quello che voglio dire è che questo ragazzo è poliedrico e riesce ad interessarsi a qualunque cosa gli capiti sotto mano, dal buddhismo alla sessualità, passando per l’attualità e la poesia. E tutto con la peculiarità e l’entusiasmo della giovinezza, che porta ad impegnarsi sempre a fondo e in prima persona, mettendoci la faccia (o quasi; guardate un po' la foto!). Per molti di voi Daniele sarà una sorpresa, che sono sicuro piacevole, perché non fa parte del solito giro blogger tematici, quindi iniziamo subito.



Ciao, Daniele, dacci qualche notizia anagrafica per cominciare.


Vivo in Sardegna da un paio d'anni. Ho lasciato la Puglia, la mia terra natìa facendo il biglietto per la nave una settimana prima di partire. Non sapevo chi incontravo, cosa incontravo, e che avrei fatto. Sono partito su due piedi. Erano anni che volevo fuggire. Alla fine ci son riuscito. Soddisfatto? Al 100% (anzi per esser pignolo al 99% perché mi manca giusto la ciliegiona sulla torta: un lavoro stabile! - ma mi sa che chiedo la Luna)
Complimenti per il coraggio! Sembra di essere in uno di quei romanzi della beat generation, quando si partiva all’avventura su macchine scassate per traversare l’America da costa a costa. Rispetto a noi più… attempati, tu sei di un’altra generazione, perciò parlami della letteratura, del cine-tv, della musica con cui sei cresciuto. E la tua famiglia ha influito?


Sono nato nell' 86, e come tutti di quell' epoca sono cresciuto con valori sani, con i Puffi, i Power Rangers, Bim Bum Bam ( quando c' era Bonolis ), le ultime musiche dei Queen, le prime degli 883 e Jovanotti. I miei genitori amano (ovviamente) la musica anni '70 e '80, ma già da piccolo sentii quest'attrazione che grazie al web si è rafforzata. Quando da adolescente sentii dei Queen, ricordai una musica che avevo in testa da piccolo. Mi piaceva troppo. E anche il modo di cantare del cantante. Con il mio primo computer la cercai e scoprii che era Freddie Mercury, Living on my own. I Queen diventarono la mia prima band preferita.

Ah, Freddy Mercury! Penso che con Ian Gillian dei Deep Purple sia una delle voci più belle del panorama musicale della mia generazione. Ma Mercury è sicuramente al primo posto, ascoltarlo fa venire la pelle d’oca. E ora come sono cambiati i tuoi gusti?

Beh si sono solamente aggiunti altri preferiti a quelli esistenti. Aggiungo musica degli anni '90, musica punk con gli Ska-P, la musica lirica e classica con tutti i migliori e non artisti della musica classica e cartoni come i Simpson e Dragon Ball (periodo di un bel po' d' anni fa). Ovviamente non c'è di mezzo né cantanti (si fa per dire) come Negramaro, D' Alessio, e alcuni stranieri che sembrano più pagliacci da circo che artisti musicali con la A maiuscola. Se mi capita una canzone nuova io la ascolto con lo stesso spirito di una canzone che amo. Come diceva un saggio “La monotonia è la morte della vita”. Poi se non è di mio gusto, la elimino dal mio repertorio. Ma di certo non mi piacciono due tre generi musicali eh!
Sei cresciuto in Puglia e poi scappato in Sardegna. Ti piacciono questi due mondi (dove sei cresciuto e dove ora vivi) e come ti ha influenzato?

Il posto dove sono nato e cresciuto è stupendo “fisicamente” e “tavolamente” (tutto ciò che ti trovi sulla tavola a colazione pranzo e cena) ma non mi ci sono mai trovato bene nel vivere. La mentalità retrograda (e di parecchio) è il punto più pesante che affonda il mio luogo natìo e personalmente anche tutto il sud in generale. C'è gente che ancora crede che la propria figlia diciottenne sia vergine, c'è chi si scandalizza di una ragazza che si fidanza con un ragazzo e precedentemente ne ha avuti anche altri tre, c'è chi si scandalizza se sei ateo (sarai per loro solo Satana, con i pantaloncini made in China, ma sempre Satana!), se sei gay (diranno che sei malato), se non ti sposi o sei contro il matrimonio (ti guarderanno da lontano sparlando di te e puntandoti il ditino). E poi ci si chiede perché il sud è indietro. Se non va avanti con la mentalità, il progresso negli altri campi è gettato alle ortiche. E quelle pungono sai!? Dove vivo ora beh... (non posso sparlarne sennò nessuno mi assume!!) innanzitutto è un altro mondo. Qui sembra che l'orologio scorra più lentamente (e ho scoperto di recente che lo dice chiunque venga qui), la vita è rilassante, sembra non ci sia stress, e forse per questo i nonnini arrivano a vivere fino ai 100 anni. Certo, se si guardano le strade, l’ organizzazione, i mezzi di trasporto, sembra l’Italia degli anni ’60. Questo muoversi lentamente e non sfruttare bene il fattore turismo (ad ottobre girano ancora i tedeschi per Cagliari) penalizzano l’isola. E’ una regione con un’ ala sola che rimane a terra guardando dal basso un mondo migliore. La Puglia, che come ho detto non mi piaceva, ha influito nel mio modo di pensare e scrivere di parecchio. Il senso di ribellione, ingiustizia, la ricerca della verità e dei diritti. La Sardegna ha invece unito gli aspetti elencati amalgamandoli con la calma e la serenità (altrimenti non avrei MAI potuto scrivere articoli su Berlusconi sul mio blog senza omettere insulti e parolacce!).
Da quello che ho capito hai praticamente tagliato i ponti con la tua vita precedente. La tua famiglia, invece, si interessa a quello che fai ora, come blogger, scribacchino, artista…

Non voglio entrare nel merito... ma dico solo che non sono per niente valorizzato. E a me non importa perché anche il Buddha insegna che i complimenti a volte gonfiano. E' così che si diventa più forte.
In questa nuova esperienza di vita ti sarai fatto sicuramente nuovi amici. Come li scegli? E loro, i colleghi di lavoro, condividono i tuoi stessi interessi, conoscono la tua passione per la scrittura o sanno che gestisci un blog?

Prima sì. Facevano pubblicità anche al (anzi ai miei) blog. Tutti apprezzavano il mio modo di scrivere poesie, di disegnare (uno stile che è completamente diverso dalla pittura)… Gli amici non li ho mai scelti. Li ho presi per com' erano. Ma mi sarebbe piaciuto trovare amici che la pensassero non solo come me, ma che avessero i miei stessi hobby, passioni, idee e ideali, ma purtroppo non è andata così. Di recente ho chiuso con gli amici con la A maiuscola. Attualmente penso non esistano. E' difficile se non impossibile trovare chi ti apprezza per quel che sei, è sincero con te, non ti pugnala alle spalle, non ti rinfaccia nulla, e non pretende mai nulla in cambio.
Ti faccio ugualmente questa domanda anche se penso di conoscere già la risposta, se ho capito bene che tipo sei. Daniele Lapenna è credente? in un dio o in qualcosa che sta al di fuori di lui?
Assolutamente NO. E non per sfizio. Già da quando ero bambino (costretto come tutti a fare comunione, cresima e messe varie) mi ponevo tantissime domande. Ricordo ancora quando mi chiedevo: “Ma se Gesù ha come papà Giuseppe, che c'entra dio?!? E' un altro papà?” Essendo timido (completamente l'opposto di come sono oggi) non domandavo nulla. Uscivo con un mio amico dall'uscita di dietro della chiesa di domenica, e non mi fermavo a dire “Ah è un miracolo?”, no, ho sempre fatto domande. Ero agnostico, poi mi sono avvicinato al Buddhismo ( che non è assolutamente una religione – non venera nessun dio, ma chiede aiuto a Buddha che era solo un uomo come noi) che mi ha aiutato tantissimo (e lo fa ancora ora), ma adesso sono Ateo. Anche se ho libri di Buddhismo e la penso come un Buddhista Puro, non mi ritengo Buddhista perché, amando esser coerente, non appartengo a qualche comunità e non rispetto tutti i princìpi del Buddhismo. Le altre religioni le vedo come società organizzate a comandare la mente del popolo per propri interessi. Ammiro di più chi dice “Credo in un dio, non credo nella Chiesa e nelle religioni. Sono coerente: non vado a messa ma prego a casa mia”. E non chi dice di esser cattolico e poi appena esce dalla chiesa va con l' amante, ammazza qualcuno, violenta un bambino, o non rispetta l'orientamento omosessuale. Sono ateo, ma amo aiutare sempre chiunque. Lo amo fare una volta e basta, perché la gente se ne approfitta. Come diceva Er Pomata in Febbre da cavallo “Paganini nun ripete!”
Anche tu scrivi, anche se non è un aspetto preponderante, o almeno che metti molto in mostra. Da dove vengono fuori le tue storie? qual è un tuo personaggio, o lavoro, a cui sei particolarmente affezionato?

Non scrivo racconti, ma poesie. Però da un anno ho (re)intrapreso un racconto poesia Il Cavaliere di ghiaccio. L' ispirazione viene grazie al mio amore per la natura e il periodo medievale (stile Robin Hood ). Ogni poesia, racconto o personaggio è come un figlio. Lo si ama da quando nasce a quando muore. Tutti per una loro particolarità.
Mettendo da parte la scrittura e parlando invece di storia, c’è un personaggio o un fatto a cui ti senti particolarmente legato che ha influito e influisce sulle tue scelte?

L' unico personaggio al quale mi sento legato è Siddhartha Gotama (e non c’è bisogno di dire chi sia). Per i fatti storici, nessuno. Sono accaduti tantissimi fatti importanti, fatti che hanno cambiato il modo di pensare della gente, fatti che hanno portato i nostri Paesi (e quindi noi cittadini) ad avere una libertà, un ideale, un'intellettualità e pensiero di un certo tipo. Ma sinceramente, le mie scelte, o semmai le mie idee, sono condizionate solo dai fatti che riguardano la potenza di Madre Natura. Tutti gli avvenimenti degli ultimi anni lo stanno dimostrando. Non stanno dimostrando che c'è il riscaldamento globale in atto. Non stanno dimostrando che esiste un dio. Ma stanno dimostrando come sia prezioso ciò che abbiamo, come non lo apprezziamo, lo diamo per scontato, e poi dopo ci accorgiamo che essendo maltrattato, lui reagisce. Gaia ci culla da miliardi di anni. E noi la stiamo distruggendo. Giorno dopo giorno...
A proposito di Madre Natura (non quella di Bonolis, ma quella vera che è molto più bella e... vera!), il dissesto idrogeologico è una delle piaghe del nostro territorio, e tutto ciò è dovuto proprio alla mano dell’uomo che invece usufruisce dei doni della Terra, in tutti i sensi. E’ un altro degli aspetti poco edificanti della nostra società italiana. Ma a te piace l’Italia oggi? Quali sono, secondo te, i suoi pregi, i difetti, le potenzialità?

Aaaah!! Sì, sarò in controtendenza, mi prenderete per matto ma... MI PIACE! Mi piace solo perché oggi c'è più libertà, c'è meno pensiero preistorico nella gente, non ci sono schiavi (più o meno). Ma poi c'è tanto, troppo, anzi tutto da cambiare. Non c'è partecipazione del popolo. C'è menefreghismo totale. Tutti seguono la via del “dare per scontato” e del “tanto non cambierà mai niente”. E così niente cambia. Il mio pensiero è che sì, i politici sono tutti marci, tutti mafiosi, tutti corrotti, ma per cambiare bisogna partire dalla base. E la base siamo NOI. Qui in Sardegna abbiamo detto a maggio “NO al Nucleare” in 97%. E l' affluenza è aumentata di molto rispetto agli ultimi anni. E questo è un dato positivo da cui partire. Confesso che negli ultimi anni non ho votato (e sinceramente non voto per mandare in poltrona senza fare una mazza un politico), ma ora che decidiamo la nostra sorte DOBBIAMO votare. Dobbiamo differenziare i rifiuti (anche se i sacchi e secchi li paghiamo noi e l' imposta di immondizia è altissima con servizi per il cittadino SCARSISSIMI). Noi ragazzi di oggi siamo la chiave per aprire un futuro migliore al domani.
Non importa se i cambiamenti ci saranno quando saremo vecchi. L' importante è cercare di cambiare il mondo, iniziando a convincere chi ci è vicino a fare altrettanto. Certo la pecca sta in chi è milionario e miliardario. Se ne fregherà sempre di tutto e tutti. Ma quelli di certo non porteranno nella loro tomba il loro denaro, mentre i nostri ideali possono rimanere nel cuore della gente in eterno. Proprio come hanno fatto i grandi eroi del passato, chi ha lottato per la “libertad” o contro la mafia. Bisogna combattere.
C’è tutto l’entusiasmo della tua gioventù in queste parole e vorrei poterle fare mie al 100%. Ma mi rendo conto che la vita mi ha reso cinico e stanco di combattere battaglie che, finora, ho quasi sempre perso. E mi rendo conto che è solo colpa mia che ho mollato, perché a volte è più comodo così. Restando in argomenti impegnativi, cosa pensi dei flussi migratori che negli ultimi venti anni stanno cambiando gli equilibri culturali, sociali e politici d’Italia e d’Europa?

Sono per Este puto mundo no es de nadio y es de todos, cinco continentes en un mismo corazón (cit. da Mestzaye degli Ska-P – 2000 Planeta Eskoria). Dovremmo essere un unico grande Continente, una nazione. Senza disparità fra ricchi e poveri, fra neri e bianchi, fra europei e africani. Dove abitavo prima avevo una coppia di vicini di casa marocchini, marito e moglie. Lui era muto. Gente per bene, che voleva cercare di farsi una vita e crescere bene i loro due bambini. Le culture non possono esser cambiate, ma ci si può aiutare. Dare soldi a chi dall'Africa arriva qui? C'è chi dice che qui in Italia ne avremmo bisogno prima noi che loro. Nonostante in mezzo a loro ci siano anche bambini, le solite vittime innocenti. Ecco dove sta il problema. Ormai esiste il mio, il tuo, il suo. La mia ricchezza, la tua povertà, il mio Paese, il tuo Paese. Un modo di pensare delle società che non potrà esser cambiato. Penso che ci saranno solo svantaggi. E come accadde in Puglia con l'ondata degli albanesi negli anni '90, tutto finirà sepolto, e se fra venti anni vedremo un africano, un libico, un marocchino al tabaccaio, non ci faremo neanche caso. Faremo così come ogni italiano fa ogni giorno. Lo guarderà dall'alto in basso con sguardo di disgusto e passerà avanti come se non l' avesse mai visto. E forse quel tipo era padre di famiglia per bene. O forse un assassino di professione. Ma noi resteremo sempre radicati nel pregiudizio.
Sei giovanissimo ma sin da ora cosa vorresti restasse di te, una cosa sola.

La spensieratezza. La vita va vissuta leggera e in allegria. Altrimenti non si vive. Anzi si è morti nonostante si è vivi. Una vita senza sorriso è come una penna senza inchiostro.
Bella questa definizione! E che si adatta proprio benissimo ad uno scribacchino, tra l’altro. La tua è l’ultima intervista prima del riposo a mezzo servizio estivo. Tu dove andrai in vacanza?

Ma... e me lo chiedi pure!? Sono in Sardegna!! Faccio qualche chilometro e sono arrivato ad uno dei mari più belli d' Italia!! Almeno questo vantaggio fatemelo godere eh! Ehehehe!
Alla fine voglio lasciare un consiglio per chi mi ha seguito finora:
Io ho tante di colonne sonore nella mia vita ma forse questa è quella che davvero mi rappresenta e che rispecchia alla perfezione la mia vita negli ultimi anni.
Vivi la vita nel presente. Se sei tornato a casa dal lavoro (è sabato) e tuo figlio ti chiede di portarlo al parco: vacci. Se stai pensando al lavoro da fare lunedì, resetta la mente, altrimenti non ti godi il presente. E' come fare un viaggio per il mondo e pensare per tutto il viaggio alla destinazione. Non ti godi tutto ciò che ti regala il viaggio. E quelle cose bellissime non ripasseranno mai più. Vivile e tienile dentro. Ti serviranno...

Come dicevo sopra, con Daniele interrompiamo per la pausa estiva le nostre interviste possibili (ma il garage resta ancora aperto). E sono contento che sia così, perché Daniele è un ragazzo pieno di vita, con tanti progetti e tanta voglia di realizzarli, veramente un esempio specie in un paese come il nostro dove la gente resta fino a quarant'anni a casa dei genitori con le scuse più disparate. Cambiare si può e si deve!

TIM

(le altre interviste possibili: Nick, Simone M., GlaucoAlex, Edu, Ariano, Elvezio, Luca, Gelostellato, Enzo,  Davide, Gianluca, Ferruccio e Angelo)

9 commenti:

  1. Cambiare si può e si deve eccome! :) Questa intervista è molto bella, Daniele sembra avere la testa ben piantata sulle spalle. E poi parla bene della mia regione quindi... XD

    Ciao,
    Gianluca

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  2. @ Gianluca: penso che ormai Daniele si senta sardo a tutti gli effetti, almeno da quello che dice. Il cambiamento, poi, è indispensabile in ogni campo, perché l'acqua stagnante fa solo palude, puzza di morte e porta malattie. Il problema è averci il coraggio, ma questo non te lo può dare nessuno se non ce l'hai già dentro.
    Temistocle

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  3. Ecco una persona da cui prendere esempio!

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  4. @ Glauco: hai proprio ragione. Certo, averci anche la giovineza per farlo... Anche io sono emigrato quando avevo 39 anni, ma almeno un lavoro e una compagna ce l'avevo, e in due è più facile affrontare certe situazioni. Oggi sicuramente partire alla ventura non è nei miei piani. Comunque, non si sa mai!

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  5. Sto tizio lo conosco... ò_ò
    aaaah ma sono io!!!

    Innanzitutto bellissimo il nuovo stile del blog.
    Sembra una specie di astronave ma nel mondo di madre natura. Stupendo!

    Grazie per i complimenti!
    Penso che sono una mela in fase di maturazione...
    certo, ce ne vorrà finchè cado ma per il momento pensate che stia maturando benino???
    eheheh
    Grazie ancora Tim
    un salutone grosso grosso a tutti e vista l'ora...
    buon pranzo!!

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  6. Interessante intervista. Complimenti.
    Edu

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  7. @ Daniele: Sono contento che ti piaccia il nuovo stile. Non ci avevo pensato, ma è proprio come dici tu: stile avvenieristico ma in contesto naturale.
    @ Edu: le interviste sono tutte interessanti, perché mostrano facce diverse e spesso sconosciute dell'umanità che gira nella bloggosfera.
    Temistocle

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  8. Complimenti anche da parte mia.
    Arrivo tardi stavolta, ma ci sono sempre e comunque.

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  9. @ Nick: lo so, lo so, e visto che hai detto a mezzo mondo del nostro prossimo incontro, ti perdono! ci si risente!
    Temistocle

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