mercoledì 2 febbraio 2011

Costituiamoci: art. 1

Vorrei iniziare oggi una rubrichetta, senza scadenze fisse, e che chiamerò "Costituiamoci", in cui commenterò un articolo della Costituzione Italiana (o parte di esso) attraverso un link che si riferisca in qualche modo all'attualità del nostro paese relativamente all'argomento trattato.
Naturalmente le mie saranno provocazioni, amare ma pur sempre e solo istigazioni a riflettere e intervenire.
E prima di dare la buona giornata a tutti, eccezionalmente, doppio appuntamento musicale non foss'altro che per quel


percio' adesso non recriminare

mettiti in fila e torna a lavorare
e se poprio non trovi niente da fare
non fare la vittima
se ti devi sacrificare
perche' in nome del progesso
della nazione
in fondo in fondo puoi sempre emigrare.

Costituiamoci

L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
(Costituzione Italiana, art. 1)

TIM

5 commenti:

  1. Non ci crederai, ma questo incipit della costituzione non mi è mai piaciuto. Sarà che la mia idea di costituzione è quella di un documento che esprima i valori su cui si fonda il paese, e partire dal lavoro... è importantissimo, ma io come incipit assoluto avrei preferito qualcosa tipo "fondata sulla libertà di idee, di parola e di opinione, sulla tolleranza e sul rispetto reciproco". Sono tutti concetti che sono comunque espressi dalla nostra costituzione, ma successivamente al "lavoro", che francamente non metterei al primo posto. E poi, cosa si intende per "fondata sul lavoro"? Nel senso che tutti ne hanno diritto? E allora perchè è ammessa la disoccupazione? Nel senso che solo chi lavora è cittadino e ha diritto di voto e di partecipazione attiva all'amministrazione del paese? Evidentemente no.
    Insomma, mi da l'impressione che questo incipit sia un abile compromesso tra i costituenti DC-PCI per trovare un qualcosa di sufficientemente vago per contentare tutti. Ognuno può leggerci il significato che più gli aggrada, come spesso accade anche per le leggi... :-(

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  2. E' importante il tuo intervento, perché è proprio quello che mi ero proposto: far discutere la gente sulla Costituzione e sui valori dello stare insieme in Italia. Quanto alla tua osservazione sul fatto che il tema del lavoro sia posto già nel 1° articolo non so cosa rispondere perché non sono un esperto in materia. Già all'art. 4 si torna comunque sul discorso quando si dice che "tutti i cittadini hanno diritto al lavoro e (la Repubblica) promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni individuo ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società." Purtroppo il tema del lavoro, oggi in Italia, è secondario, non solo perché il 29% dei giovani non ce l'ha, ma anche perché le risorse umane ed ecoomiche si spercano per altro che non sia costruire quelle condizioni di cui parla la Costituzione. Il lavoro è centrale sicuramente perché il guadagno che ne deriva permette alla persona di soddisfare le esigenze primarie (casa, vitto, salute) senza aver soddisfatto le quali non si può pensare di chiedere alla gente di pensare alla cultura e ad altro di sia pur importante.
    Temistocle

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  3. Questo articolo della Costituzione per me significa
    che la base su cui poggia la nostra repubblica ove comanda il popolo è il lavoro.

    Ovviamente chiunque penserebbe ai DUE palesi errori: il primo è che non è democratica perchè il popolo non comanda un c... in Italia,
    e secondo perchè la base della Repubblica
    è un qualcosa che è sempre presente,
    come un valore base della vita.

    Ma poi pensandoci bene, non ci sono errori.
    Assolutamente.

    Primo perchè il popolo COMANDA.
    Se NESSUNO andasse a votare,
    se durante uno sciopero TUTTI chiudessero la propria attività,
    se TUTTI fossimo uniti contro le ingiustizie e non contro di noi stessi,
    allora il popolo sarebbe COMANDANTE.
    E' come se dei soldati combattessero fra di loro invece che contro il nemico.

    Per il lavoro è uguale.
    Quando un datore di lavoro non viene in contro al lavoratore,
    quando ognuno pensa per sè stesso,
    quando non si cerca di aiutarsi ma di riempirsi la propria pancia,
    è ovvio che non c'è lavoro.
    E non lo dico tanto per dire,
    ma perchè ho vissuto io stesso certe realtà.
    Perchè se tu puoi pagarmi anche 800 euro al mese, in regola con contratto,
    mi tieni a nero per 400 euro?
    Perchè se lo Stato dà fondi alle imprese che assumono giovani tu fai delle furbate
    e invece di assumere giovani ti intaschi il denaro??
    Perchè???

    Grazie Tim per la bella idea del ... anzi DEI post!!
    :D

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  4. Ottima l'idea di parlare di cose serie e importanti.

    Ammetto che il dato sulla disoccupazione così riportato mi confonde un po': tra 15 e 17 anni mi pare sacrosanto che non lavori nessuno, perché per quanto mi riguarda i minori dovrebbero limitarsi a studiare e in questo caso stiamo mischiando il non-lavoro "buono" con quello "cattivo".

    Ancora, una cifra "ufficiale" del genere credo che non tenga conto dei lavoratori non in regola che - purtroppo - in certi settori sono tantissimi e che alzano la percentuale di "illegalità" e sono parte di un lavoro "sommerso" difficile da mettere in conto.

    Per il resto concordo con Ariano sul fatto che mettere al primo posto il lavoro è una cosa che suona un po' strana. Però è evidente che una "società" che si unisce sotto una costituzione comune lo faccia principalmente per ricavarne un guadagno e una sicurezza che altrimenti non possiederebbe, per cui forse non è così insensato che il lavoro sia al primo posto o comunque molto alto in classifica.

    Simone

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  5. @ Daniele: è verissimo quello che dici a proposito della sovranità del popolo che ha tutti i mezzi per agire. O meglio 'avrebbe' se il suo cervello non fosse obnubilato da continui programmi così detti d'intrattenimento e notizie non solo falsate ad arte ma date in modo da mettere in cattiva luce l'avversario politico come 'misura preventiva'. Per quanto riguarda il lavoro, ti capisco, avendo lavorato per 10 anni in una cooperativa che non ha mai diviso gli utili pur riuscendo a costruirsi una sede (che nessuno voleva e di cui nessuno ha saputo niente fino a che non è stata inaugurata) da svariati centinaia di migliaia di euro; il cui presidente-padrone viaggia con due SUV da 150 mila euro, una Maserati e una Mito e si è costruito una villa da 500 mila euro (nello stesso periodo in cui si costruiva la sede; non è strano?). Più di 50 persone dobbiamo avere arretrati da 5 a 10 mila euro da questa cooperativa, ma non c'è modo di avere niente perché non risulta niente di intestato a nessuno: sono tutti fantasmi! anche questa è l'Italia!
    @ Simone: spero di portare avanti la rubrica per un po'. Io non sono esperto di queste cose, non ho mai studiato diritto costituzionale, perciò le mie saranno solo provocazioni perché chi vuole possa dire la sua in modo semplice, anche dissentendo o tacciandomi di eventuale 'partigianeria';non ho mai negato o tenute nascoste le mie idee politiche. Quanto ai minorenni, non ho approfondito la notizia, ma probabilmente si riferisce a quelli che hanno terminato la scuola dell'obbligo. Quanto al lavoro 'nero' o sommerso' è una grande piaga. Conosco tantissimi pensionati che continuano a lavorare in 'nero' pur percependo la pensione dallo stato e togliendo così il lavoro ai giovani; o so di cooperative che pagano 3 euro l'ora a extracomunitari non in regola, mettendo così in atto un vero e proprio ricatto. Ma la cosa strana è che pur sapendo dove questi lavorano, i diversi controlli di polizia effettuati (con conseguente arresto per mancanza di permesso di soggiorno) non sono mai avvenuti all'interno del posto di lavoro, bensì proprio all'uscita e nessuno ha mai (voluto?) collegare quelle persone non in regola con la ditta o la cooperativa che li sfruttava.
    Temistocle

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